Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 160 del 18/6/2002
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(Esame dell'articolo 13 - A.C. 47).

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 47 sezione 9).
Nessuno chiedendo di parlare, invito relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

DORINA BIANCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 13.200 della Commissione e sul subemendamento 0.13.200.50 della Commissione. Sulle restanti proposte emendative il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

BEPPE PISANU, Ministro per l'attuazione del programma di governo. Il Governo si rimette all'Assemblea.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Valpiana, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 433
Astenuti 5
Maggioranza 217
Hanno votato
163
Hanno votato
no 270).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Cossutta, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 443
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato
157
Hanno votato
no 286).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Cima, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 439
Astenuti 12
Maggioranza 220
Hanno votato
33
Hanno votato
no 406).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bolognesi 13.42, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 429
Astenuti 20
Maggioranza 215
Hanno votato
167
Hanno votato
no 262).


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Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bolognesi 13.41, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 438
Astenuti 6
Maggioranza 220
Hanno votato
152
Hanno votato
no 286).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Moroni 13.11, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 444
Astenuti 4
Maggioranza 223
Hanno votato
169
Hanno votato
no 275).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Zanella 0.13.200.6, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 445
Astenuti 5
Maggioranza 223
Hanno votato
74
Hanno votato
no 371).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Giordano 0.13.200.2, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 447
Astenuti 4
Maggioranza 224
Hanno votato
151
Hanno votato
no 296).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Giordano 0.13.200.3, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 446
Astenuti 5
Maggioranza 224
Hanno votato
146
Hanno votato
no 300).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Zanotti 0.13.200.1, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 445
Astenuti 6
Maggioranza 223
Hanno votato
156
Hanno votato
no 289).


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Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.13.200.50 della Commissione, sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 442
Astenuti 4
Maggioranza 222
Hanno votato
395
Hanno votato
no 47).

Ricordo che il subemendamento Giordano 0.13.200.5 è precluso.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.200 della Commissione, nel testo subemendato, sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 453
Astenuti 3
Maggioranza 227
Hanno votato
280
Hanno votato
no 173).

Passiamo alla votazione dell'articolo 13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zanotti, alla quale ricordo che dispone di un minuto. Ne ha facoltà.

KATIA ZANOTTI. Signor Presidente, non siamo intervenuti per dichiarazione di voto sugli emendamenti perché, se fosse possibile, vorremmo portare quest'Assemblea su un terreno di ragionevolezza, considerato che ne va della salute della donna e del rispetto per le sue scelte e per il suo corpo. Proprio per questo avremmo desiderato che da quest'articolo fosse stata cancellata tanta esibita arroganza, che si manifesta, in questo caso specifico, attraverso la fissazione di un limite al numero di embrioni producibili.
Siamo contro il divieto alla crioconservazione degli embrioni perché è molto raro che la fecondazione in vitro riesca al primo tentativo, come sappiamo bene tutti. Altro discorso, colleghi, è fissare un limite al numero di embrioni trasferibili in utero, perché non c'è dubbio che con il sovrannumero c'è più rischio abortivo, ma è anche vero che già adesso la prevalenza dei centri trasferisce al massimo tre embrioni (anche due) se la donna è molto giovane e, dunque, ci sono maggiori possibilità di attecchimento. Avete vietato la crioconservazione degli embrioni; è chiaro che dopo il primo tentativo il medico esorterà la donna a continuare, ma, secondo la legge in vigore, ogni volta ricomincerà daccapo con una certa invasività e pesantezza sul suo corpo e, ogni volta, il costo sarà dai sette ai dieci milioni (lo sappiamo). Si è tolta l'eterologa ai privati, colleghi, ma si è trovato il modo di rimborsarli lautamente (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cossutta. Ne ha facoltà.

MAURA COSSUTTA. Signor Presidente, intervengo anch'io brevemente perché questo articolo e l'articolo 13-bis sono centrali. Noi abbiamo proposto un testo alternativo anche e proprio per questi articoli. Dove deve intervenire una norma su una materia così complessa come la procreazione? Credo che ci potevano essere dei punti condivisi e condivisibili: la tutela della salute della donna e del nato, perché si sa che con le tecniche ci possono essere dei rischi anche per la salute del bambino che nasce; la regolazione dei centri, il no al disconoscimento - insisto - di paternità, ed alcuni grandi divieti, su cui ci doveva essere un consenso (no alla clonazione, no alla commercializzazione degli embrioni). Invece, si è scelto un


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provvedimento che invade non solo le scelte delle persone, ma un campo che riguarda la tutela della salute della donna e, quindi, la valutazione clinico-medica. Lo ha già detto la collega, qui si introduce una tecnica che sarà comunque pericolosa per le donne, perché far produrre soltanto tre embrioni, che dovranno poi essere impiantati, credo che sarà pericoloso per la donna. Quindi, si è fatto un provvedimento non solo inefficace, ma profondamente sbagliato, perché si è messa al primo posto solo la tutela dell'embrione e non invece quella della donna. Credo che da un punto di vista costituzionale ci sarebbe molto da discutere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cima. Ne ha facoltà.

LAURA CIMA. Signor Presidente, intervengo contro questo articolo perché, tra l'altro, contraddice le modifiche che sono state apportate quando si è introdotta, contro il nostro parere - introducendo una fattispecie, molto complessa da gestire, dei diritti del concepito -, la formulazione che parlava comunque del riconoscimento di tutti i diritti, compreso quello del concepito. Questo articolo contraddice anche quella formulazione che è stata emendata, su cui noi non eravamo d'accordo, ma che, comunque, è meglio delle precedenti. Esso riproduce, invece, la penalizzazione della donna, la quale non vede più la sua salute tutelata; prevale, invece, sempre la tutela del concepito. Per di più, come tutti hanno riconosciuto, queste tecniche sono molto dolorose per la donna. Voglio ricordare che per le donne sopra i quarant'anni solo il 10 per cento degli impianti va a buon fine, quindi, è bene che le donne sopra i quarant'anni, con questo tipo di articolo, non vadano più a farsi martoriare (per non farsi di nuovo riempire di ormoni, se ci ritentano), perché sicuramente non avranno alcuna possibilità di successo, spenderanno un sacco di soldi e non avranno neanche la possibilità della crioconservazione. Quindi, credo che sia profondamente sbagliato e penalizzante il tentativo della donna di avere dei figli e per questo noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.

TIZIANA VALPIANA. Signor Presidente, noi voteremo, ovviamente, contro questo articolo 13 e credo che chiunque di noi abbia conosciuto anche solo una donna che si sia sottoposta a queste tecniche ed abbia assistito al calvario, dal punto di vista della salute psichica e fisica, che questa donna ha vissuto, non possa che votare contro un articolo che è palesemente contrario alla salute delle donne. Non solo, io credo che con questo articolo, come ha detto un medico famoso che si occupa di queste tecniche, è come se il Parlamento obbligasse i cardiochirurghi ad operare con una mano legata dietro la schiena. Cioè noi stiamo imbrigliando le possibilità che i medici stessi hanno di intervenire. Non è possibile che sia il Parlamento a farlo e non è possibile che un Parlamento entri nella regolamentazione delle tecniche in questo modo, dicendo che non si può creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico impianto e comunque non superiore a tre. Sappiamo tutti benissimo che questo dipende dalla salute della donna, dalla sua età e da mille condizioni e non può essere, assolutamente, deciso, una volta per sempre, con legge. Stiamo facendo una cosa assolutamente sbagliata: laddove il medico dovrebbe decidere, caso per caso, insieme alla donna e valutando ogni singola ipotesi, noi stiamo passando come uno schiacciasassi, distruggendo la salute delle donne e la libertà dei medici di lavorare in scienza e coscienza.
Finché siete in tempo, sarebbe opportuno che votaste tutti contro questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bogi. Ne ha facoltà.


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Le ricordo, onorevole Bogi, che ha un minuto di tempo a disposizione perché per il suo gruppo ha già parlato un deputato.

GIORGIO BOGI. Signor Presidente, intervengo per confermare, a titolo personale, il voto contrario a questo articolo 13 non solo per le argomentazioni su aspetti particolari già spese dai componenti il mio gruppo, ma per un principio di fondo che attiene al cosiddetto inizio della vita. Vorrei fosse chiaro che a noi non interessa l'inizio della vita umana, dato molto generico che in sé non fa riferimento neppure alla fecondazione, ma l'inizio della vita dell'individuo umano che è quella, appunto, che potrà avere rilevanza giuridica. Vorrei dimostrarvi che non è definito che cosa è «concepito», come inizio della vita dell'individuo umano. Non si sa se questo «concepito» si configuri prima o dopo la fusione dei due pronuclei, c'è una fase iniziale in cui la guida della evoluzione del «concepito» è affidata solo al corredo genico femminile. Voglio dire, in sostanza, che non vi è un momento istantaneo in cui inizia la vita dell'individuo umano, ma ciò avviene per fasi successive. Ciò significa, quindi, che la definizione di vita dell'individuo umano che si dà qui, sarà giuridicamente impercorribile perché la scienza non l'ha ancora definita mentre, con questo dibattito scientifico ancora aperto, il Parlamento fissa, con norma legislativa, la definizione di concepito e di embrione creando oggettivi problemi giuridici (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e di Rifondazione comunista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colasio. Ne ha facoltà.
Le ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione.

ANDREA COLASIO. Signor Presidente, credo che noi tutti possiamo condividere l'assunto che la crioconservazione in quanto tecnica, pratica medica, sia in sé neutra, non definisca principi e non incorpori valori. Molto saggiamente, allora, la Commissione ha recepito, con l'articolo 13-bis, alcuni emendamenti che prevedevano il ricorso alla crioconservazione transitoria quale opportunità per la tutela dell'embrione in caso di impedimento oggettivo. Però, colleghi, mi rivolgo al presidente ed alla relatrice, resta un problema interpretativo. Se nel periodo intercorrente tra il consenso informato, la fecondazione ed il termine previsto per l'impianto, la donna o la stessa coppia, manifestino, per motivi soggettivi, comunque gravi e motivati, la non volontà di procedere all'impianto, io vorrei sapere quali saranno le risposte possibili da parte dell'operatore medico.
Escludo (lo escludiamo tutti) che si possa procedere alla traduzione coatta della donna e all'impianto coatto dell'embrione nell'utero della donna, cosa che nessuno immagina sia possibile. La crioconservazione rimane allora, colleghi, la sola risposta flessibile ad una situazione di grande criticità e credo anche coerente con gli obiettivi ultimi di una scelta condivisa, informata e responsabile. In tal caso - è questo il problema, Presidente - per il medico che ricorre alla crioconservazione non dovrebbero sussistere responsabilità e possibili aspetti sanzionatori. Ma questo va detto! Credo che questa fattispecie concreta non sia regolata adeguatamente. Dovrebbe essere espunta, quindi, la categoricità del divieto della crioconservazione che - e lo dico con chiarezza, colleghi - non confligge con nessuna delle opzioni etiche che dividono quest'Assemblea.
Signor Presidente, concludo: certo, la procreazione assistita andava regolata, ma ritengo, e questo è un caso emblematico, che si sia ecceduto per sovraccarico di risposta. La società italiana si aspettava una risposta nei termini di quell'etica condivisa evocata dal collega Castagnetti, ma quell'etica condivisa doveva e poteva trovare un punto di equilibrio più avanzato, in sintonia...

PRESIDENTE. Onorevole Colasio, la invito a concludere.


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ANDREA COLASIO. ...con quel pluralismo etico che fotografa in positivo, e non in negativo, la realtà ed il pluralismo culturale del nostro paese. Voi avete disegnato un'immagine del nostro paese che non è quella reale, ma è molto più arretrata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Romani. Ne ha facoltà.

PAOLO ROMANI. Signor Presidente, in questo dibattito mi sento come stretto tra due montagne, quella delle certezze e quella dei dubbi; dopo aver ascoltato con molta attenzione il dibattito parlamentare, sento però di potermi iscrivere nella schiera di coloro che tendono a scalare la montagna dei dubbi. D'altra parte, ricordo a me stesso e, nel contempo, anche ai colleghi parlamentari, che il nostro paese, negli ultimi decenni, ha pagato sicuramente una forte instabilità politica e parlamentare godendo però, nello stesso lasso di tempo, di una forte stabilità culturale. Non posso non ricordare che l'Italia è passata attraverso un voto di larga maggioranza a favore del divorzio e dell'aborto, e non credo che questa sensibilità complessiva delle donne e degli uomini italiani sia cambiata in modo così rilevante negli ultimi anni (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo).
Non volendo quindi entrare nel merito della legge, visto il poco tempo a disposizione, mi limito a manifestare all'Assemblea la mia personale perplessità sull'impianto complessivo del provvedimento (e di questo articolo) e sull'impatto che essa avrà sul paese in termini soprattutto culturali. Signor Presidente, anticipo quindi che mi asterrò nella votazione dell'articolo 13 (Applausi di deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI).

GIUSEPPE PALUMBO, Presidente della XII Commissione. Signor Presidente, chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PALUMBO, Presidente della XII Commissione. Signor Presidente, non sono finora intervenuto nel dibattito, ma voglio ora innanzitutto evidenziare come gli interventi che si sono succeduti in questo momento, pur avendo formalmente per oggetto l'articolo 13, sul quale mi trovo formalmente d'accordo, siano stati in realtà rivolti a ciò che tratterà l'articolo 13-bis.

PRESIDENTE. Presidente Palumbo, ciò che lei dice è assolutamente vero. Anch'io, infatti, mi sono accorto che alcuni di questi interventi non riguardavano l'articolo 13 ora in discussione.

GIUSEPPE PALUMBO, Presidente della XII Commissione. Signor Presidente, mi riservo di intervenire quando tratteremo l'articolo 13-bis.

PRESIDENTE. Avverto che sull'articolo 13 non concederò la parola ad altri deputati se non all'onorevole Rosso, in quanto Forza Italia non ha ancora esaurito i tempi a propria disposizione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rosso. Ne ha facoltà.

ROBERTO ROSSO. Signora Presidente, ho apprezzato, pur non condividendolo, l'intervento svolto dall'onorevole Romani quando ha parlato delle montagne delle certezze e dei dubbi. Ebbene, proprio in quest'aula in cui si è spesso parlato di laicità, vorrei trattare di un dubbio che, pur essendo credente, mi sono posto in questi giorni. L'altra settimana ho ascoltato la dottoressa Rita Levi Montalcini affermare che a suo giudizio (si tratta ovviamente di un giudizio autorevole) la personalità non si instaura a partire dall'embrione. Ho però ascoltato anche tanti altri scienziati sostenere esattamente l'op


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posto, come ricordava l'onorevole Di Virgilio. Centinaia di scienziati sostengono cioè che la personalità si instaura fin dall'inizio nell'embrione umano. Pertanto, se fosse vera la posizione di coloro che sostengono che la personalità, l'individualità (a differenza di quanto ritiene l'onorevole Bogi) nasca fin da quel momento, mi domando, in termini di assoluta laicità, e lo chiedo anche a coloro che legittimamente hanno opinioni diverse dalla mia, come si possa ritenere che non si debba porre un limite alla proliferazione di questi principi di personalità che, attraverso l'embrione, si vengono a determinare e come si possa contrastare così fortemente un articolo, quale quello che ci accingiamo a votare, che cerca, in qualche misura, di essere conseguente con questa premessa.
Pongo il problema proprio nei termini che richiamava prima l'onorevole Romani: vi è la possibilità di concepire il dubbio rispetto ad una persona che viene a formarsi. Anche con riferimento alla questione dell'aborto, mi chiedo se in questo caso in cui, invece, lo sviluppo di un feto dall'embrione si viene a determinare con una qualche misura di artificialità, non sia opportuna almeno una limitazione, in nome di quel dubbio secondo cui, già in quel momento, una personalità si è venuta a costituire dai tre embrioni o dai successivi che si svilupperanno per poter consentire la fecondazione omologa.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale...

PIERLUIGI CASTAGNETTI. Signor Presidente, De Franciscis ha chiesto di parlare!

PRESIDENTE. Non ho più intenzione di concedere la parola, perché i tempi sono esauriti; ho già concesso la parola ad uno o a due deputati per gruppo. Onorevole Castagnetti, per il suo gruppo ho dato la parola all'onorevole Colasio! Comunque, consentirò successivamente all'onorevole De Franciscis di intervenire per un minuto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Intini. Ne ha facoltà.

UGO INTINI. Signor Presidente, intervengo brevemente per argomentare il voto contrario a questo articolo e per aggiungere qualche considerazione di ordine generale suggerita dal dibattito che si è svolto fino a questo momento. L'onorevole Villetti ha espresso, a nome del mio gruppo, una posizione liberale e tollerante, secondo la tradizione dei socialisti. Vi è stato un dibattito importante che ha lesionato molti luoghi comuni della politica italiana e dovrebbe far riflettere a lungo.
In primo luogo, si celebra spesso il bipolarismo, ma qui non si sono manifestati casi individuali di coscienza; vi è stata una battaglia politica in cui i poli si sono clamorosamente e costantemente divisi secondo una logica politica. I socialisti e i liberali di un polo e dell'altro si sono collocati dalla stessa parte e, soprattutto - questo è il dato più clamoroso - i cattolici di un polo e dell'altro si sono collocati dalla stessa parte. Questa frattura di entrambi i poli è avvenuta non su una questione minore, bensì su una delle grandi questioni che l'opinione pubblica comprende senza l'intermediazione del politichese.
Si celebra l'Europa che unifica leggi e costumi, ma l'Italia si è data una legge unica in Europa. Altro che Italia europea! È un'Italia più anomala che negli anni cinquanta. Allora, infatti, eravamo in compagnia nel campo conservatore (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI). Allora, l'Italia e la Spagna venivano individuate insieme come le aree in cui resisteva il tradizionalismo cattolico; oggi resta solo l'Italia, perché la legislazione spagnola è più aperta.
Si esalta la globalizzazione che abbatte le frontiere e cancella le distanze, ma qui si pensa che l'Italia sia un'isola irraggiungibile e chiusa e che si possa vietare in Italia ciò che è consentito ovunque. Il


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nostro autoritarismo è ridicolo, quasi che la cittadina di Sanremo non possa andarsene a Nizza per fare ciò che noi pretendiamo di vietarle in Italia.
Si esalta il liberismo: guai - si dice - se il potere pubblico si arroga il diritto di mettere il naso su ciò che si decide in azienda; ma qui il potere pubblico mette il naso su ciò che si decide in famiglia. La destra vuole lo Stato minimo, che faccia il meno possibile, che non si occupi dei servizi, che privatizzi scuole e sanità, ma quegli stessi dirigenti di destra, amici miei liberali immaginari, vogliono uno Stato così pesante da usare carabinieri e carta bollata per accertare come vengono concepiti i bambini (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI e di deputati dei gruppi di Forza Italia e della Margherita, DL-l'Ulivo)! Lo Stato, a loro giudizio, non deve occuparsi di economia, bensì di morale.
Si mitizzano le inchieste di mercato ed i sondaggi. Vi sono dirigenti politici che sembrano responsabili del marketing di un'azienda, pronti soltanto a ordinare ed a seguire passivamente i sondaggi di opinione.
Il primo sondaggio sulla fecondazione eterologa è, tuttavia, comparso sul Corriere della Sera a cose fatte. Secondo quest'ultimo, gli italiani sono divisi a metà: circa la metà la vuole, l'altra metà circa non la vuole. Tuttavia, nel sondaggio manca il quesito principale, l'unico importante: fra coloro che sono contrari alla fecondazione eterologa quanti sono anche disposti a vietarla agli altri e quanti no? Suppongo che molti siano contrari alla fecondazione eterologa, ma certamente tolleranti verso le idee dell'altra metà degli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI e di deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo). Personalmente, ad esempio - ma conta poco -, penso che sia giusto adottare un bambino anziché ricorrere alla fecondazione eterologa, ma non mi permetterei mai di vietare qualcosa a qualcuno. Credo che molti ragionino come me e che la stragrande maggioranza degli italiani sia contraria alla legislazione restrittiva (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI e di deputati del gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo). Credo perciò che questa legge rappresenti la volontà del Parlamento, ma non quella del paese.
Inoltre, penso che 10 anni fa una legge così non sarebbe stata approvata. Le ragioni sono tante: ne voglio citare una molto generale ed una molto italiana, con una riflessione forse paradossale e provocatoria.
La ragione generale è che non soltanto i musulmani e gli ebrei, ma anche i cristiani si stanno spostando nel mondo verso posizioni più integraliste, fondamentaliste e conservatrici (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e di deputati del gruppo di Forza Italia). Da Karachi a Gerusalemme, a Los Angeles, passando su Roma, il trend è lo stesso, anche se, com'è naturale ed evidente, con intensità e gravità diverse. Mentre in America si rimette in discussione l'aborto e si diffondono ondate di moralismo, ciascuno pensi ai fondamentalismi di casa propria.
Per quanto riguarda l'Italia, lasciatelo dire a me che democristiano non sono mai stato, soffriamo la distruzione dei partiti e della politica ad opera dell'antipolitica e soffriamo anche la distruzione della Democrazia cristiana. Il partito dei cattolici sapeva resistere alle pressioni della Chiesa più di quanto sappiano resistere oggi, specialmente con il sistema uninominale, i singoli deputati cattolici (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-


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Comunisti italiani e di deputati dei gruppi di Forza Italia e della Margherita, DL-l'Ulivo). Infatti, un partito sa cogliere l'interesse generale più delle persone fisiche, e la Democrazia cristiana era, sì, il partito dei cattolici, ma anche il maggior partito di Governo, aveva senso dello Stato. Molti tra i leader cattolici della DC sapevano essere prima uomini di Stato - e di uno Stato laico - e poi cattolici. Tutti i leader cattolici sapevano mediare in nome della tolleranza che è la base della politica democratica ed è l'argine dell'antipolitica oggi dilagante.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Intini.

UGO INTINI. Non ho finito il mio tempo, signor Presidente.

PRESIDENTE. Ha finito il suo tempo.

UGO INTINI. Non credo. Abbiamo ancora 21 minuti.

PRESIDENTE. Ha parlato cinque minuti, comunque termini, per cortesia.

UGO INTINI. Concludo osservando che la moda referendaria dovrebbe suggerire che proprio un referendum su questo tema sarebbe doveroso più di molti altri perché investe, come i referendum sul divorzio e sull'aborto, una grande questione di principio chiara e comprensibile a tutti, sulla quale i cittadini hanno il diritto di decidere senza la mediazione della politica (Applausi del deputato Maura Cossutta). Tuttavia, neppure in caso di una vittoria della linea repressiva mi sentirei di chinarmi alla volontà della maggioranza. L'abc dei principi liberali suggerisce, infatti, che una maggioranza, anche larghissima, non può imporre ad una minoranza, anche ristrettissima, limitazioni ai diritti individuali di libertà (Applausi del deputato Maura Cossutta).
Infine, e concludo davvero, vorrei rivolgere un'osservazione ai cattolici della destra: farebbero bene a seguire la Chiesa non soltanto sui temi del costume e della morale, quando la Chiesa è conservatrice. Farebbero bene a seguirla anche quando la Chiesa è un esempio di modernità e di coraggio sui temi del razzismo, della pace, della solidarietà senza frontiere (Vivi applausi dei deputati dei gruppi Misto-Socialisti democratici italiani, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI, di deputati dei gruppi di Forza Italia e della Margherita, DL-l'Ulivo e del deputato Mussolini).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, onorevole Intini, mi segua un momento. Le considerazioni dell'onorevole Intini, come quelle di altri autorevoli esponenti in quest'aula su questo punto, sono senz'altro legittime e, peraltro, hanno il consenso di vastissima parte di questa Assemblea. Però, come Presidente della Camera, senza entrare nel merito, vorrei farvi notare che in questo momento stiamo parlando dell'articolo 13. Tutte le sue motivazioni sono riferite all'articolo aggiuntivo 13.07 della Commissione. Questo lo devo dire perché, onorevoli colleghi, voi tutti avete gli atti e potete vedere questo e credo che anche...

TITTI DE SIMONE. Tutto collegato!

PRESIDENTE. Tutto collegato è un giudizio...
Passiamo ai voti. Indìco la votazione...

ALESSANDRO CÈ. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Per carità, onorevole Cè, parli pure.

ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, condivido le sue argomentazioni e trovo inaccettabile che, per l'ennesima volta in quest'aula, l'onorevole Intini venga a farci una lezione di moralità (Commenti dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani). L'onorevole Intini dovrebbe spiegare alla Lega nord ed agli italiani le ruberie e la corruzione delle quali il Governo socialista è stato protagonista negli anni ottanta (Proteste dei deputati dei gruppi dei


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Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI)!

PRESIDENTE. Onorevole Cè, stiamo parlando della fecondazione, la prego...

ALESSANDRO CÈ. Non ha l'autorità morale per fare prediche a nessuno.

PRESIDENTE. Onorevole Cè, stiamo parlando della fecondazione. La invito a stare all'argomento, per cortesia, perché l'onorevole Intini...

ALESSANDRO CÈ. Noi non accettiamo lezioni di moralità da chi, come Intini, ha partecipato alla corruzione diffusa degli anni ottanta nel nostro paese (Proteste dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Socialisti democratici italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo, Misto-Liberal-democratici, Repubblicani, Nuovo PSI e di deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

ALESSANDRA MUSSOLINI. Che c'entra?

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi invito ad attenervi all'argomento all'ordine del giorno che è la legge sulla fecondazione.

ALESSANDRO CÈ. Adesso sto all'argomento, signor Presidente.
Vorrei anche interloquire con l'onorevole Bogi. Credo che la questione dell'articolo 13 riguardi la sperimentazione sugli embrioni. Allora, il discrimine sulla liceità o meno...

IGNAZIO LA RUSSA. Cè!

ALESSANDRO CÈ. Cosa hai, La Russa, che cosa hai?

PRESIDENTE. Onorevole Cè, la prego, non interloquisca con l'onorevole La Russa. Continui pure a parlare.

ALESSANDRO CÈ. Ma scusi, signor Presidente, è l'onorevole La Russa che viene qua...

PRESIDENTE. Ho capito, ma non posso vedere se... Onorevole La Russa, la prego. Ecco, sta parlando con l'onorevole Saponara.
Onorevole Cè, vada avanti per favore.

ALESSANDRO CÈ. Tenga conto del tempo, Presidente.
In questo caso il discrimine è fra chi ritiene che l'embrione sin dal concepimento... (Commenti dei deputati dei gruppi Democratici di sinistra-l'Ulivo e di Rifondazione comunista).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di far parlare l'onorevole Cè.

ALESSANDRO CÈ. ...sia un essere umano e chi invece non lo considera tale. Allora, l'onorevole Bogi sviluppa questa argomentazione: noi diciamo che rispettiamo l'embrione nel momento in cui diventa persona, ma non lo rispettiamo... (Commenti)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, sono temi terribilmente seri, come tutti noi sappiamo. Vi prego di assistere al dibattito - visto che si è parlato ampiamente - con il rispetto dovuto per tutte le argomentazioni... (Commenti)... Credo che faccia onore anche alla tesi di chi dissente, ascoltare con rispetto. La prego, onorevole Cè.

ALESSANDRO CÈ. Vorrei portare alcune argomentazioni a favore del fatto che l'embrione è vita umana fin dal concepimento. Le argomentazioni sulle quali si basano anche illustri scienziati... (Commenti dei deputati del gruppo Democratici di sinistra-l'Ulivo, di Rifondazione comunista e Misto-Comunisti italiani).


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PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di non portare il decoro di quest'aula sotto un minimo livello di decenza (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia). Onorevole Bolognesi, la prego, visto che proprio lei, con passione ed anche con rispetto delle tesi altrui, sta partecipando a questo dibattito. Onorevole Cè, continui pure.

ALESSANDRO CÈ. È un po' difficile parlare in queste condizioni.
Le argomentazioni che adducono questi scienziati e che vengono fatte proprie dalla sinistra ed anche dal fronte libertario del centrodestra sono appunto quelle che questo embrione, pur avendo in sé tutte le potenzialità biologiche e genetiche, tuttavia non è persona umana. Di fatto, però, è vita umana; credo che su questo siate d'accordo o contestate anche questo?
Allora vi voglio contestare proprio su questo punto. Si dice che l'embrione sia assimilabile ad un grumo di cellule. Ma vi siete mai chiesti se trasferire quello che voi chiamate grumo di cellule (che è l'embrione) o trasferire un insieme di cellule vere, allevate magari in vitro, produca lo stesso risultato? Su mille grumi di cellule embrione e su altri mille grumi di cellule coltivate in vitro (che non sono embrione), quanti danno origine ad un essere che nasce? Rispondetevi da soli. Questa è la prova del nove che quanto sostengono tutti gli scienziati sono delle pure falsità! Pure falsità, strumentali solamente a consentire la commercializzazione e lo sfruttamento di esseri umani! Questa è la verità. Perché voi potete sostenere un'altra tesi e cioè che l'embrione è fatto di cellule: alcune di tali cellule costituiranno la parte nutritiva della futura vita umana, mentre altre costituiranno la vita umana che si sviluppa. Ma se noi sopprimiamo o effettuiamo esperimenti su un embrione e lo uccidiamo, uccidiamo sia la sua parte nutritiva sia la parte che nascerà, per cui sopprimiamo una vita umana. Tutte le altre teorie sono fandonie, confezionate esclusivamente per fini di lucro, per trattare cioè l'essere umano come fosse una cosa! E allo stesso livello, dobbiamo mettere altre argomentazioni: la risibile argomentazione che un essere umano inizia al quattordicesimo giorno dal concepimento, mentre prima è solo un pre-embrione, cioè soltanto una cosa.
Noi tutti siamo diversi ed abbiamo una fase adolescenziale che non scade, non avviene cioè nello stesso secondo. Allora voi mi dovete spiegare, con un minimo di logica deduttiva, come mai, quando siamo embrioni, dovremmo essere tutti identici.
Allora, allo scadere della ventiquattresima ora del quattordicesimo giorno, tutti ci trasformiamo da cosa in essere umani? Anche questa è un'argomentazione logica che vorrei voi mi smentiste.

MAURA COSSUTTA. Frenatelo!

ALESSANDRO CÈ. Un'altra argomentazione è la seguente. Si dice che la persona o l'essere umano nasca nel momento in cui compare la cresta neurale. Allora, in questo caso, abbiamo la presunzione scientista di negare che esista ciò che, oggi, non riusciamo a verificare con la nostra capacità di indagare, affermando che, nel momento in cui non vediamo la cresta neurale, che è la bozza del sistema nervoso, quella non è persona in quanto non ha un sistema nervoso, per cui la possiamo sopprimere. Ma, per analogia con queste argomentazioni, potremmo sopprimere gli acefali, coloro che non sentono, non vedono.
Questa è la vostra forma di selezione eugenetica, di razzismo vero e proprio. Lo dico a voi, ma anche a coloro che, in quest'aula, sostengono logiche assolutamente vergognose, libertarie e che costituiscono la prevaricazione dell'individuo adulto nei confronti dell'individuo debole.
La logica che sostenete è quella dell'individualismo, della distruzione della famiglia, del relativismo etico e dello sfruttamento a fini commerciali di esseri umani. Questa è la verità della vostra posizione (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania e di deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale)!


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo brevemente per ricordare a me stesso che stiamo votando l'articolo 13 e anche per anticipare qualche riflessione sull'articolo 13-bis.
Ho apprezzato, pur non condividendole, le parole dell'onorevole Intini che, diversamente da ciò che pensano alcuni in quest'aula, non trovo attinenti a questi due articoli che stiamo discutendo.
Onorevole Intini, nessuno di noi - io per primo - si è mai permesso, in questa o nella scorsa legislatura, di addurre in quest'aula motivazioni con la volontà di spiegare o illustrare chissà quali dogmi di fede. Ho richiamato nei miei interventi - come è mio costume e come è stata consuetudine di chi ha preceduto noi tutti in quest'aula - ragioni che attengono probabilmente alla morale civile di una nazione, che sono certo liberali, ma che riguardano anche la tradizione culturale di un paese come quello italiano.
Negli articoli 13 e 13-bis, si vieta, tra le altre cose, la selezione eugenetica degli embrioni e ritengo che ciò sia condiviso anche dall'onorevole Intini e che costituisca un argomento serio di cui discutere. Dunque, ritengo sia giusto introdurre, attraverso questo provvedimento, tale divieto.
Infatti, come quest'Assemblea ricorderà - meglio di quanto possa ricordare io - questa tecnica viene ispirata da regimi che niente attengono alla vita democratica e repubblicana della nostra nazione, ma che, invece, fanno parte di un percorso storico che non c'entra né con la civiltà occidentale né con la storia di questo paese.
Per rimanere all'argomento di cui stiamo discutendo, nell'articolo 13-bis, al quale gli interventi che mi hanno preceduto hanno fatto riferimento, ricordo che si vieta e si sanziona in via amministrativa o penale la soppressione degli embrioni. Sinceramente - pur apprezzando parti di alcuni interventi e, soprattutto, alcuni aspetti di eloquenza dell'onorevole Intini - non capisco quale sia l'argomento sul quale ci stiamo dividendo.
Contro l'eugenetica e contro la soppressione degli embrioni mi sembra vi sia condivisione da parte di tutti, in quanto ritengo che ciò risponda a quei principi costituzionali, introdotti dai nostri padri fondatori, nonché a quel comune sentire che non solo questa Assemblea, ma l'intero paese ha nel considerarsi una nazione con un'alta coscienza dei principi morali e civili - anche se a volte possono essere ispirati da principi religiosi -, che corrispondono alla gloriosa tradizione presente, passata e spero anche futura dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo dell'UDC (CCD-CDU) e di deputati del gruppo di Forza Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Virgilio. Ne ha facoltà.

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, intervengo molto brevemente e pacatamente. Vorrei ricordare con correttezza all'onorevole Intini, il quale cita la chiesa - e non sono io, certamente, portavoce della chiesa -, che, forse, sarebbe necessario un approfondimento teologico: la chiesa non ammette alcun tipo di fecondazione artificiale, omologa o eterologa che sia, ma ammette soltanto la procreazione nell'ambito della coppia. Quindi, non c'è alcuna presa di posizione in questo senso a favore di un qualsiasi provvedimento. Noi, invece, stiamo operando con molta razionalità e su base scientifica. E non su base fideistica (Applausi del deputato Rosso).
Vorrei fare una seconda, rapidissima osservazione: ricordo a tutti noi le conclusioni cui arrivò nel 1996 il comitato nazionale di bioetica, certamente non costituito dal centrodestra, diretto da una persona altamente preparata scientificamente che io conosco personalmente e che non appartiene apertamente al mondo cattolico, composto - sì - da scienziati veri di qualsiasi tendenza. Il comitato concludeva, in tre righe, nel modo seguente: il comitato è pervenuto all'unanimità,


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compreso il presidente, professor Berlinguer, a riconoscere il dovere morale di trattare l'embrione umano, fin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e di tutela che si debbono adottare nei confronti degli individui umani, cui si attribuisce comunemente la caratteristica di persone.
In secondo luogo, non 22 scienziati ma 300 personalità, tra scienziati, rettori e presidi, conclusero con queste parole un appello pubblicato nell'aprile scorso sul Corriere della Sera: come genetisti, biologi e medici, tramite esclusivamente le sole conoscenze scientifiche e l'analisi di una vastissima mole di dati empirici provenienti dallo studio del genoma, della citologia e dell'istologia embrionale, nonché dello sviluppo morfologico e funzionale, prima durante e dopo l'impianto, possiamo affermare con sufficiente ragionevolezza che attraverso il processo di fertilizzazione inizia una nuova vita.
Ritengo si possano nutrire lecitamente dubbi su queste affermazioni. Ma, nel dubbio, domando a voi chi abbia il coraggio di sparare nel mucchio. Chi ha il coraggio di sparare contro una siepe, dietro la quale si muove qualcosa? Nel dubbio sull'esistenza in vita di un soggetto, il principio generale che presiede ai doverosi comportamenti sociali è la presunzione dell'esistenza in vita.

DORINA BIANCHI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DORINA BIANCHI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, vorrei ricordare agli onorevoli colleghi che noi stiamo per votare l'articolo 13, inerente alla sperimentazione sugli embrioni umani. Le loro dichiarazioni di voto fanno riferimento all'articolo 13-bis.

PRESIDENTE. Sta bene. L'abbiamo già detto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giulio Conti. Ne ha facoltà.

GIULIO CONTI. Signor Presidente, vorrei precisare che nell'articolo 13 si parla non soltanto di sperimentazione sull'embrione ma anche di clonazione, che mi pare sia un argomento molto importante. Con la scusa della ricerca è certamente possibile parlare ed esprimere una valutazione su ciò che possa essere la clonazione umana, in questo caso. Credo che non possiamo dimenticare che questo argomento è presente nel provvedimento.
Alcune nazioni hanno già dichiarato possibile la clonazione umana ed hanno iniziato gli studi che sono addirittura finanziati; altre nazioni li hanno proibiti, benché questi studi vengano ugualmente condotti, come sembra anche in Italia.
Mi pare sia più che legittimo prendere posizione sull'argomento. Non è una questione che riguarda soltanto il mondo cattolico. Mi pare risponda anche ad una legge di natura non consentire la creazione di un altro uomo attraverso una provetta. Ritengo sia un discorso compatibile con tutte le religioni e con tutte le opinioni, filosofiche o meno, che deve essere affrontato a livello parlamentare; altrimenti, non esistendo una legge, la clonazione sarebbe certamente consentita: qualcuno in televisione si è vantato di farla e di poterla fare.
Quindi, il discorso della ricerca scientifica che spiega tutto non è certamente accettabile. Questo discorso è tanto vivo e tanto dibattuto che sull'eutanasia non siamo affatto d'accordo. Non siamo affatto d'accordo sulla clonazione. Non siamo affatto d'accordo sull'accettazione, molto materialistica ma - secondo me - molto inumana, di tutto quello che la ricerca scientifica può produrre, compresi gli ibridi e le chimere. Perché no?
Andando avanti nel tempo anch'esse potrebbero essere oggetto di ricerca scientifica, come lo sono già, ed anche di accettazione dei loro prodotti.
Credo che questo sia un discorso che compete all'articolo 13, sul quale va dato un voto favorevole. Questa norma pone divieti in una materia che presenta aspetti molto umani, oltreché politici: tuttavia, non è certamente questo un tema su cui ci


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si può dividere tra destra e sinistra, perché la legge sulla vita dell'uomo ci dovrebbe accomunare tutti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monaco, al quale ricordo che ha un minuto a disposizione, altrimenti il mio «lassismo» diventa eccessivo. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MONACO. In tal caso rinuncio a intervenire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Franciscis. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO DE FRANCISCIS. Signor Presidente, molto brevemente e complementariamente rispetto a quanto diceva il mio collega di gruppo, amico e onorevole Colasio, e ai tanti che sono intervenuti in questa breve eppur profonda discussione sulla sperimentazione sull'embrione, a me pare che dalle cose che ci siamo detti - lo dico sommessamente - non sia stata invocato il criterio della prudenza, ed è questa la risposta che tutti probabilmente dobbiamo darci. Non riesco ad immaginare che si possa ideologizzare la questione che attiene al progetto di vita e al futuro della nostra specie, sul pianeta e nel nostro paese.
Dunque, al di là delle diverse posizioni, l'apprezzamento e il voto favorevole su questo articolo vanno esattamente nella direzione di quanto hanno detto altri colleghi. Nessun biologo, nessuno scienziato, nessun medico, di coscienza onesta, assolutamente agnostico o ateo, può oggi sostenere che dal momento del concepimento in poi non ci sia una ininterrotta serie di trasformazioni di un unico individuale ed irripetibile progetto di vita. Dunque, senza nessuna invadenza e con il massimo rispetto di tutte le posizioni così appassionatamente presentate in quest'aula, credo che l'articolo 13 sulla sperimentazione dell'embrione, di cui anticipo il mio voto favorevole, va esattamente nella direzione di immaginare ed invocare un criterio, che è quello della prudenza. Pertanto, di fronte alla possibilità che lì ci sia tutto questo, che già oggi è sul piano biologico assolutamente incontestabile, ossia un unico ed irripetibile progetto di vita, vanno poste con i poteri di una comunità civile le tutele che tutto questo si merita.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 456
Astenuti 5
Maggioranza 229
Hanno votato
284
Hanno votato
no 172)

Chiedo al presidente della XII Commissione, onorevole Palumbo, di esprimere i pareri sugli articoli aggiuntivi e le proposte emendative ad essi riferiti.

GIUSEPPE PALUMBO, Presidente della XII Commissione. Signor Presidente, il parere è favorevole sul subemendamento Mussolini 0.13.07.2, sugli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.4 e Moroni 0.13.07.21, sul subemendamento 0.13.07.203 della Commissione e sull'articolo aggiuntivo 13.07 della Commissione. Vi è un invito al ritiro per gli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.5, Moroni 0.13.07.22 e Giulio Conti 0.13.07.24, nonché sugli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.200 e Moroni 0.13.07.201.
Su tutte le altre proposte emendative il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

BEPPE PISANU, Ministro per l'attuazione del programma di governo. Il Governo si rimette all'Assemblea.


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UGO PAROLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

UGO PAROLO. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per dirle che sto apprezzando il suo tentativo di riportare i lavori dell'Assemblea a un clima più dignitoso. Tuttavia, le ha segnalato un fatto molto grave che è successo in quest'aula e del quale sono stato testimone oculare.
Quindi, proprio perché non voglio alimentare ulteriori polemiche che non fanno bene a nessuno, la invito in primo luogo a visionare i filmati, in secondo luogo le esprimo la volontà di essere audito dall'Ufficio di Presidenza perché sono testimone di un fatto che, se non dovesse essere punito, allora vorrebbe dire che possiamo fare quello che vogliamo contro chiunque: e questo è peggio di ciò che succede in un bar!

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Parolo: darò l'incarico ai deputati questori. Ritengo giusta una verifica, soprattutto quando mi viene rivolta una segnalazione in termini educati e seri.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Bolognesi 0.13.07.23, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 459
Astenuti 4
Maggioranza 230
Voti favorevoli 181
Voti contrari 278)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Moroni 0.13.07.17, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 460
Maggioranza 231
Voti favorevoli 187
Voti contrari 273)
.

Passiamo alla votazione del subemendamento Moroni 0.13.07.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Moroni. Ne ha facoltà.

CHIARA MORONI. Signor Presidente, intervengo molto brevemente solo per esprimere il dissenso del mio gruppo sulla piega che questa legge sta prendendo. Il provvedimento in esame ha valore deterrente nei confronti delle tecniche di fecondazione medicalmente assistita che, d'ora in poi, saranno solo di tipo omologo. Con il divieto di conservazione e congelamento degli embrioni le donne saranno sottoposte per ogni impianto ad invasivi, pericolosi e ripetitivi atti medici. Si avranno stimolazioni ovariche per ogni impianto e, addirittura, si vuole indicare per legge il numero di gameti che saranno incubati, il numero di embrioni che saranno prodotti quasi che i medici, secondo scienza e coscienza, non sappiano meglio di noi quali siano gli atti tecnici che conseguono a queste pratiche.
Mi preme fare un'ulteriore considerazione nei confronti di una legge che, certamente, non condividiamo. Questo provvedimento, infatti, ha stimolato - almeno in quest'aula - il ritorno della politica dopo anni di disinvoltura. Credo sia importante che la politica avvicini persone che condividono un'idea e trovo vergognoso che in un'aula parlamentare, dove si sta discutendo di principi di libertà personale e di opposti quanto legittimi convincimenti etico-morali, il presidente di


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un gruppo parlamentare inveisca - facendo riferimento a fatti di cui si dovrebbe occupare la magistratura e non questo Parlamento - contro l'onorevole Intini che ha espresso convinzioni che accomunano i Socialisti in questo Parlamento e nella società civile (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).
Si sta parlando di Socialisti che oggi non condividono una posizione parlamentare, ma certamente condividono ancora una storia culturale ed un impegno politico che ha fatto grande e libero questo paese. Questa legge, questo articolo non avrà il voto del mio gruppo e mi auguro che non avrà il voto dei laici (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mussolini. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA MUSSOLINI. Signor Presidente, intervengo per affermare che voterò a favore di questo emendamento anche perché, dopo una seria discussione nell'ambito del Comitato dei nove, è stato modificato il testo dell'articolo 13-bis ed è prevista la crioconservazione degli embrioni quando vi è un pericolo, quando la donna ha una malattia, eccetera.
Anche in questa sede voglio ricordare due emendamenti dell'onorevole Boccia che contemplano altre fattispecie, nell'ambito delle quali dovrebbe essere permessa la crioconservazione. Se vi fosse stata una commissione tecnico-scientifica non saremmo arrivati a discutere di questi punti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bolognesi. Ne ha facoltà.

MARIDA BOLOGNESI. Signor Presidente, vi sono proposte di buonsenso che possono evitare dei danni. Questo emendamento vuole evitare un danno tra i tanti che, invece, vengono fatti dall'articolo 13-bis. Si vuole permettere ad una coppia, interessata da una malattia (varicella, toxoplasmosi, rosolia) di crioconservare l'embrione che, altrimenti, potrebbe essere trasferito, così da creare danni alla salute del bambino che nascerà.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Moroni 0.13.07.18, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 457
Votanti 456
Astenuti 1
Maggioranza 229
Voti favorevoli 211
Voti contrari 245).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mussolini 0.13.07.2, accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 465
Votanti 462
Astenuti 3
Maggioranza 232
Hanno votato
458
Hanno votato
no 4).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Maura Cossutta 0.13.07.9, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 460
Votanti 457
Astenuti 3
Maggioranza 229
Voti favorevoli 187
Voti contrari 270)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Maura Cossutta 0.13.07.10, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 461
Votanti 459
Astenuti 2
Maggioranza 230
Voti favorevoli 178
Voti contrari 281)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Moroni 0.13.07.19, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 462
Astenuti 1
Maggioranza 232
Voti favorevoli 202
Voti contrari 260).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Maura Cossutta 0.13.07.11, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Voti favorevoli 171
Voti contrari 284)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Zanella 0.13.07.15, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 461
Votanti 457
Astenuti 4
Maggioranza 229
Voti favorevoli 182
Voti contrari 275)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Moroni 0.13.07.20, non accettato dalla Commissione e sul quale Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Voti favorevoli 197
Voti contrari 258)
.


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Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Boccia 0.13.07.6.

GIUSEPPE FIORONI. Signor Presidente, è precluso!

PRESIDENTE. Poiché, infatti, in esso si fa riferimento alla commissione nazionale per la procreazione assistita, che non esiste, è precluso.
Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Boccia 0.13.07.7, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 464
Votanti 462
Astenuti 2
Maggioranza 232
Voti favorevoli 195
Voti contrari 267)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Zanella 0.13.07.16, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 458
Astenuti 5
Maggioranza 230
Voti favorevoli 177
Voti contrari 281)
.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.4 e Moroni 0.13.07.21, accettati dalla Commissione e sui quali il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 460
Astenuti 6
Maggioranza 231
Hanno votato
455
Hanno votato
no 5).

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Giordano 0.13.07.30, non accettato dalla Commissione e sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 379
Astenuti 84
Maggioranza 190
Voti favorevoli 87
Voti contrari 292)
.

Indìco la votazione segreta, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.13.07.203 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 466
Votanti 463
Astenuti 3
Maggioranza 232
Voti favorevoli 289
Voti contrari 174).


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GIULIO CONTI. Signor Presidente, chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIULIO CONTI. Signor Presidente, sugli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.5, Moroni 0.13.07.22 e Giulio Conti 0.13.07.24, e sugli identici subemendamenti Mussolini 0.13.07.200 e Moroni 0.13.07.201 la Commissione ha espresso un invito al ritiro. Non sono preclusi e non sono stati ritirati. Quindi, debbono essere posti in votazione.

PRESIDENTE. Poiché il subemendamento 0.13.07.203 della Commissione è stato approvato, risultano preclusi.

GIULIO CONTI. Non è possibile però procedere in tale maniera; è la seconda volta che accade.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 13.07 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Magnolfi, che ha a disposizione due minuti di tempo. Ne ha facoltà.

BEATRICE MARIA MAGNOLFI. Signor Presidente, intervengo in particolare sul secondo comma che è quello che rischia di vietare di fatto la fecondazione omologa, si badi, non quella eterologa. Vi sono molti colleghi medici in quest'aula che l'invito a smentirmi se ciò che sto per dire non corrisponde al vero.
Il divieto della creazione di embrioni in numero superiore a tre costringerà i medici, per non incorrere in sanzioni, a non fecondare più di tre ovociti, ma i tecnici sanno che il tasso di fertilizzazione medio degli ovociti è in genere al di sotto dell'80 per cento. Di conseguenza, se si fecondano tre ovociti, si possono ottenere una volta tre embrioni, una volta due, o uno, o addirittura nessuno. Questo vuol dire, onorevoli colleghi, che una donna, dopo una serie interminabile di esami diagnostici, dolorosi, che servono per indagare le cause della sterilità, dopo una serie di terapie altrettanto dolorose e utili a tentare di curarla prima che sia certificata, dopo una pesante terapia di induzione dell'ovulazione che prevede da 4 a 8 fiale di ormoni per 15 giorni, dopo un intervento chirurgico in anestesia parziale o totale per il prelievo degli ovociti, dopo tutto questo, questa donna può trovarsi senza neppure un embrione da trasferire, dovendo così ricominciare tutto daccapo. Poiché con questa proposta di legge voi intendete vietare la crioconservazione, ogni volta che dovrà sottoporsi a questo intervento, la sofferenza sarà moltiplicata e dovrà iniziare da capo. Infatti, se oggi la probabilità di successo per ogni intervento è di circa il 25 per cento, successivamente essa diminuirà intorno al 15 per cento. Quindi, se oggi, con tre interventi si può sperare di avviare una gravidanza, dopo ne serviranno cinque o sei. Cosa ha fatto di male questa donna perché si debba trattare il suo corpo come una cavia? È davvero così sbagliato desiderare la maternità?
Dopo aver decretato un grave costo economico che va dai 3 mila ai 5 mila euro per ogni intervento, devono considerarsi fortunate quelle che risiedono in Toscana dove il governatore Martini ha annunciato che la regione continuerà ad offrire queste terapie nelle strutture pubbliche e private gratuitamente. Dopo il costo economico, con tale comma si alza in misura elevata il costo della sofferenza femminile, in modo da rendere praticamente vietata la fecondazione omologa; in nome dell'etica, si dice.
Guardate, non è la prima volta, non siete originali: non è la prima volta che si infliggono sofferenze e vere e proprie torture alle donne in nome della morale. Ci hanno pensato sin dal medioevo, con l'inquisizione ed ora con i tribunali islamici.
Trovo osceno che una maggioranza che si definisce liberista e che vuol privatizzare - lo ricordava bene l'onorevole Intini nel corso suo intervento - i servizi pubblici universali, addirittura i beni culturali, e che, da un anno a questa parte, ha


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costantemente abbassato la soglia dell'etica pubblica nel nostro paese, si arroghi il diritto di torturare le donne imponendo a tutti una concezione integralista e dogmatica della moralità privata (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indico la votazione segreta, mediante procedimento elettronico,.....

GIUSEPPE PALUMBO, Presidente della XII Commissione. Chiedo di parlare

PRESIDENTE. ...sull'articolo aggiuntivo 13.07 della Commissione, nel testo subemendato, sul quale il Governo si rimette all'Assemblea.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Presenti 442
Votanti 440
Astenuti 2
Maggioranza 221
Voti favorevoli 262
Voti contrari 178)
.

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, intervengo per sottolineare che il presidente della Commissione aveva chiesto di parlare su questo articolo aggiuntivo. Lei ha autorizzato a rinviare l'intervento. Successivamente, il presidente della Commissione ha alzato la mano per parlare e lei non gli ha dato la parola. Mi scusi, signor Presidente è una cosa grave perché il presidente della Commissione ha cose specifiche...

PRESIDENTE. Onorevole Violante, sarà capitato anche a lei!

LUCIANO VIOLANTE. Mi ascolti, signor Presidente....

PRESIDENTE. Onorevole Violante, purtroppo si sbaglia anche.

LUCIANO VIOLANTE. Si tratta di una questione di diritti, perché il presidente della Commissione non è soltanto tale, ma è anche un tecnico di questa materia. Aveva chiesto di parlare e lei non gli ha dato la parola.
Non consentendogli di intervenire, lei ha privato l'Assemblea della possibilità non soltanto di ascoltare il presidente della Commissione, ma anche uno dei pochi tecnici presenti in quest'aula esperto di procreazione. Questo lo considero particolarmente grave: ci ha privato della possibilità di ascoltare la parola di un politico e di un tecnico.

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