Allegato A
Seduta n. 98 del 14/2/2002


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(Sezione 3 - Sequestro delle cartiere Burgo di Tolmezzo)

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
il 2 febbraio 2002 sono stati emessi dalla procura della Repubblica di Tolmezzo (Udine), nell'ambito di una inchiesta sugli scarichi inquinanti della cartiera Burgo di Tolmezzo, avvisi di garanzia a dieci dei dodici componenti dell'ex giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia: il reato ipotizzato è di abuso d'ufficio;
si contesta ai dieci assessori regionali l'approvazione di una delibera del giugno 1998, con la quale veniva prorogata l'autorizzazione al comune di Tolmezzo a far defluire gli scarichi inquinanti derivanti dalla lavorazione della cellulosa nel depuratore comunale;
la cosiddetta legge Galli consente infatti alle amministrazioni comunali - se autorizzate dalle regioni - di immettere nelle acque dei fiumi (in questo caso il Tagliamento) liquidi con più alte concentrazioni di sostanze inquinanti rispetto ai privati;
i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) hanno imposto di mettere in sicurezza gli impianti entro la giornata del 6 febbraio 2002, il tempo strettamente necessario per sospendere l'attività produttiva;
alla cartiera di Burgo, che fattura circa trecento miliardi di lire l'anno, lavorano quattrocentocinquanta persone, più altre centocinquanta nell'indotto;
il problema si trascina ormai da quindici anni, nel corso dei quali sono state numerose le proroghe concesse all'amministrazione regionale relative agli scarichi della struttura produttiva;
fino al 1999 l'impianto di depurazione è stato gestito dalla società Passavan, quindi è subentrato, per iniziativa anche della regione, il consorzio di depurazione «Alto Tagliamento», una struttura partecipata da enti pubblici e dalle aziende della zona;
per risolvere il problema, il consorzio ha recentemente previsto un investimento di 9,5 milioni di euro;
il 4 febbraio 2002 la giunta regionale ha affermato di essere pronta a sottoscrivere un accordo di programma con la provincia di Udine, la società di gestione


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dell'impianto «Alto Tagliamento» e la cartiera Burgo per l'attuazione degli interventi di messa a norma degli scarichi e per chiedere ai ministeri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio la nomina di un commissario ad acta per l'attuazione dell'accordo;
il 7 febbraio 2002 il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto decidere sulla richiesta della regione Friuli-Venezia Giulia di proclamare lo stato di emergenza e di nominare un commissario ad acta in relazione ai problemi emersi alla cartiera Burgo, che avrebbe dovuto chiudere il giorno seguente, l'8 febbraio, dopo una proroga di quarantotto ore concessa dalle autorità tolmezzine;
nella tarda serata del 7 febbraio 2002, la procura della Repubblica del tribunale di Tolmezzo ha deciso di prorogare al prossimo 17 febbraio 2002 il sequestro della cartiera -:
se il Governo intenda nominare, in tempi brevi e prima del sequestro della cartiera da parte dell'autorità giudiziaria, un commissario ad acta, al fine di consentire la continuazione dell'attività produttiva nonché di attuare gli interventi necessari per la tutela dell'ambiente e, se questo è l'indirizzo prevalente, quali siano le motivazioni che spingono il Governo ad affrontare in maniera diversa i problemi di due importanti realtà produttive del Friuli-Venezia Giulia, visto che nei confronti della società «Servola Spa» di Trieste si intende arrivare alla chiusura invece di provvedere alla bonifica dello stabilimento.
(2-00238)«Illy, Boato».
(12 febbraio 2002)