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PRESIDENTE. L'onorevole Marinello ha facoltà di GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, signor ministro, la scandalosa diffusione di notizie da parte dei mezzi di informazione che ha consentito l'identificazione di una paziente sospetta di aver contratto la variante umana della malattia di Creutzfeld-Jakob è una gravissima violazione della dignità della persona, in palese spregio della legge n. 675 del 1996 e del codice deontologico che regolamenta l'attività giornalistica.
PRESIDENTE. Il ministro della salute, professor Sirchia, ha facoltà di GIROLAMO SIRCHIA, Ministro della salute. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in merito alla divulgazione delle notizie concernenti il primo caso di Creutzfeldt-Jakob variante in Italia e, quindi, alla gravissima violazione della privacy testé denunciata voglio precisare e ribadire che, da parte del Ministero e dell'istituto superiore di sanità, vi è stato l'assoluto rispetto delle normative, così come assoluto rispetto è stato osservato da parte del ministro e del Ministero delle politiche agricole e forestali. Voglio leggere il comunicato congiunto che è stato fatto dai due ministeri anche se è un po' lungo.
PRESIDENTE. Signor ministro, deve attenersi ai tempi.
GIROLAMO SIRCHIA, Ministro della salute. È lungo, ma non così tanto. I ministri della salute e delle politiche agricole e forestali rendono noto che è stato segnalato al registro nazionale presso l'istituto superiore di sanità un caso sospetto di variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Si tratta del primo ed unico caso identificato in Italia da quando è stato attivato il registro nazionale nel 1993. La diagnosi è stata formulata sulla base di dati clinici strumentali e laboratoristici eseguiti in Italia e in Gran Bretagna su un paziente (quindi non è stato nemmeno dato il sesso) residente in Sicilia. Il comunicato continua, poi, con una serie di punti tecnici.
delle vigenti norme sulla dignità e la riservatezza della persona.
PRESIDENTE. Signor ministro, la ringrazio per essere stato nei tempi.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor ministro la ringrazio per la risposta e sono sicuro che quanto da lei detto corrisponda esattamente alla verità. Devo, inoltre, dare atto del puntuale intervento del garante per la protezione dei dati personali, professor Rodotà, che ha già preso posizione in maniera ferma e determinata.
PRESIDENTE. Onorevole Marinello, faccia una sintesi altrimenti non rientra nei tempi.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. «Voglio dire con tutto il rispetto che lei vuole proprio buttarmi in pasto ai cani, che, tentando di dilaniarsi tra di loro, finiranno con dilaniare me, ma che starò in mezzo per fare da conciliatore. Stiamo attenti, finiamola, evitiamo che i pazienti diventino pasto per i cani».
Oggi intendiamo soffermarci, facendone rigorosa e puntuale richiesta, sulla necessità che un'azione ispettiva accerti le modalità dell'incresciosa fuga di notizie. Gravissimo sarebbe se tale fuga fosse avvenuta nei settori della pubblica amministrazione, specie se in ambiente sanitario (questo, signor ministro, glielo dico oltre che da parlamentare da medico a medico). Se così fosse, si dovrebbero adottare severe sanzioni nei confronti dei responsabili e, qualora si trattasse di operatori sanitari, è ovvio che ancora maggiore sarebbe il profilo della responsabilità e, conseguentemente, delle eventuali misure da adottare.
Detto questo, a Porta a porta, la trasmissione di Vespa sulla drammatica vicenda, ho dichiarato chiaramente che se una cosa mai abbiamo fatto come ministero e come istituto superiore è stata proprio quella di dare dettagli sul luogo, l'età e il sesso di questa paziente e abbiamo condannato esplicitamente il comportamento irresponsabile di qualche parte che questo diritto non ha rispettato. Di fronte a questa grave violazione ho personalmente contattato l'assessore alla sanità della Sicilia, perché a lui competono ovviamente alcuni dei poteri in merito, il quale ha interessato il garante della privacy per lo svolgimento delle indagini di competenza del suo ufficio. Il comando dei carabinieri della sanità è stato pure attivato per l'attività investigativa. Presso l'istituto superiore di sanità ove opera il registro la gestione dei dati personali avviene secondo le norme della legge n. 675 del 1996 in quanto solo il responsabile ha accesso ai dati.
Possiamo, dunque, affermare con certezza che, per quanto riguarda il ministero e l'istituto, tutto è stato eseguito nel rispetto
L'onorevole Marinello ha facoltà di
Tuttavia, sono altrettanto convinto che una precisa azione ispettiva, che vada anche al di fuori della sfera di interesse e d'intervento del Ministero delle politiche agricole e forestali e del Ministero della salute, vada svolta per una serie di valutazioni. Innanzitutto, lei sa benissimo che casi analoghi, purtroppo, si sono già ripetuti. Purtroppo la stampa italiana, ma anche gli apparati privati e pubblici, non sono sempre rispettosi - anzi non lo sono quasi mai - della tutela della privacy specie in casi particolarmente incresciosi e drammatici.
Anzi, c'è quasi una tendenza (il gusto del macabro) che, di fronte a casi particolarmente drammatici, tende ad amplificare le notizie. Abbiamo non solo un preciso dovere nei confronti di questo singolo caso ma anche quello di intervenire in maniera tale che, da questo precedente, in futuro non si possano più verificare situazioni così incresciose.
Nel ringraziarla, mi consenta di leggerle un passo - che stamattina, per caso, ho letto - di un testo di un noto autore siciliano che lei, sicuramente, conosce.