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PRESIDENTE. L'onorevole Cuccu ha facoltà di PAOLO CUCCU. Signor Presidente, illustre ministro, i tragici fatti di New York e Washington hanno creato, logicamente, grande terrore, grande paura e grande inquietudine in tutte le popolazioni del mondo, compresa quella italiana. A questi tragici fatti si aggiunge, oggi, anche la minaccia del bioterrorismo, terrorismo biologico, batteriologico, virale, chimico e quant'altro.
PRESIDENTE. Il ministro della salute, professor Sirchia, ha facoltà di GIROLAMO SIRCHIA, Ministro della salute. La ringrazio, onorevole Cuccu, per la domanda che mi ha posto.
Ogni misura necessaria verrà quindi adottata per evitare o prevenire il rischio in oggetto.
PRESIDENTE. L'onorevole Cuccu ha facoltà di PAOLO CUCCU. Signor ministro, mi ritengo ampiamente soddisfatto della sua risposta, per la sensibilità con la quale, tra l'altro, ha voluto dire ai cittadini tutti che, al momento, non vi sono segni di rappresaglia e, soprattutto, perché ha specificato in modo dettagliato quanto richiesto nell'interrogazione. Sappiamo perfettamente che le strutture sanitarie italiane sono all'altezza della bisogna. È però bene, appunto, che anche i cittadini siano edotti e sappiano davvero, qualora dovesse accadere qualcosa, dove rivolgersi. Ritengo che, anche in relazione a quanto scritto spesso sui giornali a proposito di un possibile impiego di piccoli aerei, quali quelli utilizzati in agricoltura, per provocare effetti dannosi sulle popolazioni, si debba fare chiarezza, specificando definitivamente che, attraverso tale strada, è pressoché impossibile provocare danni alle persone.
L'interrogazione da noi presentata trae origine dalla decisione del Ministero per la salute, da lei diretto, di creare una task force per tranquillizzare, quanto più possibile, i cittadini italiani sulla probabile o, meglio, improbabile, possibilità che eventi di questo genere possano verificarsi; per sapere quali siano, nel dettaglio, le cose che il Ministero per la salute vuole dire ai cittadini italiani per portare parole di conforto e di tranquillità; per sapere a quali strutture gli stessi cittadini si debbano rivolgere nella malaugurata ipotesi che eventi di questo genere possano verificarsi.
Vorrei innanzitutto premettere che, al momento, non abbiamo evidenza di alcun pericolo di attacco con armi batteriologiche e chimiche, tuttavia questo non è un elemento sufficiente per non predisporre un piano operativo di gestione del rischio, che vuol dire, appunto, predisporre tutto ciò che serve così che, nel malaugurato caso l'incidente si verificasse, si sappia già quale canale e quale strada percorrere per farvi fronte.
Questo è un piano che è stato raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità agli Stati membri addirittura dal 1993; meraviglia quindi l'inerzia delle precedenti amministrazioni su un tema di questo genere: evidentemente, non si è capita l'importanza di gestire i grandi rischi.
In occasione del G8, il sottoscritto ha cominciato a proporre all'ambasciatore Vattani, per quell'evento, un primo piano di gestione del rischio batteriologico e chimico; oggi stiamo sviluppando un piano più dettagliato, più concreto ed ampio: è stata infatti istituita una commissione nazionale grandi rischi ed abbiamo creato un nostro gruppo che cura l'aspetto sanitario e biologico; un rappresentante di tale gruppo è presente tra i membri della commissione grandi rischi, il che permette di integrare le questioni sanitarie con il lavoro di tale commissione.
In che cosa consistono gli aspetti sanitari? Vi è un lungo elenco di agenti che possono essere utilizzati come strumento di guerra o di aggressione e per ognuno di questi bisogna avere luoghi dove poter compiere diagnosi con metodi rapidi e moderni (sfruttando quindi le tecniche che utilizzano le sonde per gli acidi nucleici); è necessario, cioè, predisporre i luoghi dove effettuare tali test; dopo averli effettuati e stilato le diagnosi, bisogna definire come assistere le popolazioni colpite dai virus, per alcuni dei quali i vaccini sono stati messi fuori commercio in quanto praticamente scomparsi dalla patologia umana: abbiamo quindi compiuto anche una ricognizione per verificare la disponibilità di alcune aziende a riprodurre i vaccini adeguati.
Il piano è in corso d'opera e l'attenzione è alta, anche se, ripeto, a tutt'oggi non abbiamo alcun segnale di rischio; ciò va detto, affinché la popolazione non sia terrorizzata da pericoli che, al momento, non esistono. La popolazione deve peraltro sapere che il piano in corso di stesura è internazionalmente valido, che ha collegamenti internazionali e che è ben strutturato.
In aggiunta a quanto appena detto, signor ministro, vorrei farle una raccomandazione. Sappiamo che in Italia sono presenti diverse centraline per il monitoraggio della radioattività. Ciò, in tale momento, rappresenta un elemento importante. Queste strutture negli ultimi anni sono state invece «sufficientemente» trascurate, in alcuni casi addirittura abbandonate. Mi permetto di sollecitare lei ed il suo dicastero affinché si provveda a riattivare immediatamente tali strumenti, in quanto i dati forniti possono ulteriormente contribuire a creare un clima di tranquillità nelle nostre popolazioni. Indubbiamente, il ministero da lei diretto e questo Governo stanno svolgendo molto bene i rispettivi compiti. Siamo ampiamente soddisfatti di ciò che sta facendo questo Governo e ci auguriamo, di conseguenza, che i frutti positivi possano venire a vantaggio di tutti i cittadini.