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Seduta del 9/3/2005


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Audizione del direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano, Paola Pierri.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano, Paola Pierri.
In relazione alla situazione di emergenza in cui versa la regione Campania, la Commissione ha convenuto di procedere nella seduta odierna ad una serie di audizioni di rappresentanti degli istituti bancari di Capitalia, Banca Intesa, San Paolo IMI e Gruppo Unicredito Italiano, al fine di acquisire dati ed elementi informativi in ordine agli impegni finanziari intercorrenti tra i medesimi istituti di credito ed il gruppo Impregilo, con particolare riferimento alla condizione finanziaria del suddetto gruppo societario ed in relazione alla situazione della FIBE Campania.
Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, do la parola alla dottoressa Pierri, che è accompagnata dal dottor Devoto, riservando eventuali domande dei commissari al termine del suo intervento.

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Innanzitutto vi porgo i saluti del dottor Profumo, che è stato convocato personalmente, ma che per precedenti impegni non è potuto intervenire e ci ha chiesto di rappresentarvi le sue scuse.
Vi chiedo di darmi un quadro più preciso sugli argomenti che vi possono interessare.

PRESIDENTE. Ci interessa capire quanto l'esposizione FIBE incida sull'esposizione Impregilo, quanto voi conosciate la vicenda negli aspetti finanziari e tecnici e quanto pesino le difficoltà di processo del sistema industriale FIBE sul percorso finanziario di Impregilo.

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Come credo sia noto, noi stiamo lavorando insieme all'azienda e ad altre banche per una razionalizzazione ed un riequilibrio della situazione finanziaria del gruppo Impregilo. Quindi, non è vero che non ne sappiamo niente: dato che non siamo - come credo voi sappiate - tra le banche finanziatrici del progetto FIBE di per se stesso, un project finance che ha visto impegnate direttamente due banche, una italiana e una estera, noi sappiamo quello che, per effetto dell'importanza della vicenda, viene trattato quando discutiamo della situazione Impregilo nella sua generalità. È ovvio che, nell'ambito del tema Impregilo, in questo momento in discussione quasi quotidianamente tra noi e con le aziende, il tema FIBE è molto importante proprio perché noi bancari non lo capiamo esattamente fino in fondo, essendo industrialmente complesso, facendo riferimento a difficoltà di tipo ambientale e via dicendo. La soluzione - cioè il chiarimento della vicenda FIBE - è molto importante per potere noi, insieme all'azienda, costruire un quadro generale che riguarda tanti aspetti: il riequilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi e tra mezzi a breve e mezzi a lungo termine. La questione FIBE è indubbiamente uno degli elementi importanti che dovranno essere chiariti.

PRESIDENTE. Se FIBE risolvesse le sue sofferenze, quanto ciò inciderebbe in modo positivo sulla vicenda Impregilo e viceversa?

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Se ci fosse un default, credo che esso rappresenterebbe un problema estremamente grave per poter dar corso a qualunque ipotesi di piano generale su Impregilo. Se la questione FIBE venisse chiarita e risolta almeno nelle tempistiche e negli importi (i


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crediti verranno pagati, quando, da chi, sono scontabili o meno, chi è il creditore principale, eccetera), ciò rappresenterebbe il via libera, insieme ad altre condizioni. Infatti, la situazione è complessa e questo non è l'unico aspetto delicato in questo momento, anche se, per i motivi che dicevo prima e per il fatto di essere al di fuori della possibilità di trattamento diretto da parte delle banche e dell'azienda (sono interessati comuni e amministrazioni pubbliche), in presenza di qualche chiarimento, potremmo vedere un'accelerazione della soluzione di tutti i problemi del gruppo Impregilo abbastanza significativa.
Peraltro, uno degli elementi molto positivi degli ultimi 45 giorni è costituito dal fatto che sul mercato si sono presentati industriali seri, delle cordate industriali del settore che sembrano essere interessate, per cui vi è la sensazione che vi siano i presupposti - se tutti fanno la loro parte, banche comprese - per una soluzione che consenta di considerare questo come un momento di difficoltà che abbiamo risolto tutti insieme. Credo che FIBE da questo punto di vista rappresenti un elemento estremamente delicato che deve essere chiarito.

PRESIDENTE. L'accordo tra FIBE e commissariato di Governo del giugno 2003, che ha prodotto modifiche contrattuali attribuendo alle banche poteri nell'ambito del contratto tra FIBE e commissariato, prevede la rinuncia da parte di FIBE di riserve per un ammontare di oltre 109 milioni di euro.

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Non abbiamo visto questa convenzione, anche perché si tratta di un rapporto privatistico tra le banche del project finance e la regione.

PRESIDENTE. È consuetudine che in caso di project financing la banca finanziatrice subentri all'impresa in presenza di inadempienze contrattuali, soprattutto quando si tratta di contratti conclusi con le pubbliche amministrazioni?

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Non perché voglia essere troppo umile di fronte a voi, ma perché il nostro gruppo non è esattamente il gruppo di punta in Italia sul project finance, posso solo dire che quasi per principio si tratta di operazioni poco standardizzate. Quindi, visto che stiamo parlando di una situazione un po' particolare, che vede un problema serio, quasi sociale, di smaltimento di rifiuti e un problema particolare al sud, eccetera, posso immaginare che chi in quel momento ha studiato il project finance - dico questo più per pratica di lavoro - possa avere introdotto delle clausole che non siano standard, cosa che nei contratti di project finance succede con una certa frequenza perché si tratta di operazioni particolari a seconda dell'oggetto che richiedono una certa flessibilità. Chi se ne occupa, si diverte proprio per questo, cioè per il fatto che non molto è standardizzato. Non posso dirle molto di più.

DONATO PIGLIONICA. Ormai le banche in Italia, come è emerso da uno studio apparso qualche giorno fa, sono i più grossi imprenditori industriali, perché rilevano praticamente tutte le aziende in cui hanno investito dei soldi.

TOMMASO SODANO. Nell'audizione del 27 luglio 2004, il commissario Catenacci ha affermato che «Il consorzio di banche che è sul campo con circa mille miliardi ha chiesto, da oggi in poi, di partecipare a tutti gli incontri che abbiamo con FIBE». Alla domanda del presidente «A che titolo il commissariato di Governo incontra FIBE e trova un soggetto diverso?», Catenacci risponde: «Noi incontriamo FIBE e troviamo il gruppo delle banche, perché esiste una convenzione firmata da Bassolino, FIDE e banche che stabilisce tutti i passaggi e l'avvocato dello Stato mi ha detto che non possiamo evitare di incontrare queste persone».


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PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Sono sempre le due che abbiamo detto prima?

TOMMASO SODANO. Nessuna delle banche conosce questa convenzione; tutti ci dicono che non ne sono a conoscenza, ma qui c'è una dichiarazione molto puntuale del commissario Catenacci.

PRESIDENTE. Credo che si tratti impropriamente di una «convenzione», perché in effetti è una rimodulazione del rapporto contrattuale tra FIBE e commissariato di Governo, rispetto alla quale le banche che abbiamo audito ci hanno detto che sapevano della vicenda nel rapporto con FIBE e non con il commissariato.

PAOLA PIERRI, Direttore generale UBM del gruppo Unicredito Italiano. Non solo, ma ci è capitato di chiedere informazioni ad Impregilo, la nostra referente, però credo che sarebbe stato scorretto se noi avessimo avuto accesso ai documenti di cui parlate. Un finanziamento fatto dal mio gruppo bancario ad Impregilo è sicuramente sostanziato in un contratto, che, anche in un momento in cui si discute un piano più generale, non può essere dato in mano ad un'altra banca. Quindi, io non ho diritto di vedere un documento di qualunque tipo firmato tra FIBE, alcune banche e la regione, perché si tratta di documentazioni private.

PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Pierri e il dottor Devoto, non solo per la squisita cortesia avuta nell'essere qui, ma anche per le utili riflessioni ed indicazioni che ci hanno offerto e che saranno per noi elemento per approfondimenti su un tema così delicato, che sinora invero noi non avevamo mai affrontato, occupandoci più specificamente ed in senso stretto della materia oggetto della nostra attività d'indagine e tralasciando gli aspetti finanziari che, rispetto alla specificità della vicenda, invece, troppo spesso assumono un rilievo importante. Grazie ancora e buon lavoro. Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.10.

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