XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 805
Onorevoli Colleghi! - Il drammatico e reiterato
susseguirsi di gravi episodi di violenza verificatisi in
occasione di numerosi avvenimenti sportivi, impone al
legislatore di intervenire con determinazione e fermezza per
dare risposte più efficaci alle istanze di sicurezza e di
prevenzione che provengono dalla comunità.
Nel corso della scorsa legislatura è stato elaborato un
complesso disegno di legge (atto Camera n. 4579 della XIII
legislatura) che si proponeva un intervento efficace ed
innovativo attraverso la previsione di "correttivi" specifici
finalizzati ad una prevenzione del fenomeno oltre che alla sua
repressione. Il disegno di legge, del quale il primo
firmatario della presente proposta di legge è stato relatore
in Commissione Giustizia della Camera dei deputati, ha visto
l'approvazione, in quella sede, nel suo impianto essenziale ed
ha registrato contributi e convergenze trasversali da parte di
numerosi colleghi deputati che hanno lavorato
responsabilmente, senza distinzione di appartenenze politiche
e schieramenti, per dare vita ad un assetto normativo
innovativo ed al tempo stesso idoneo a prevenire le gravi e
reiterate violenze che ogni domenica negli stadi italiani si
registrano da decenni.
Si ritiene, dunque, doveroso non disperdere il lavoro
svolto e non travolgere i risultati raggiunti. Ecco perché si
reputa opportuno riprendere il cammino e ripartire con gli
stessi obiettivi e con le stesse progettualità realizzative,
mettendo in campo quello sforzo comune del quale si è data
ampia prova, nei lavori di Commissione che ci hanno consentito
di pervenire ad un impianto normativo di base al quale poter
lavorare.
La presente proposta di legge, che riprende il testo
approvato nella scorsa legislatura in Commissione Giustizia
(atto Camera n. 4579-A) si articola su più livelli, operando
sostanzialmente da una parte attraverso correttivi in grado di
garantire la prevenzione del fenomeno e dall'altra attraverso
una fitta rete di norme finalizzate alla repressione della
degenerazione violenta del tifo.
La presente proposta di legge si preoccupa di prevedere
principalmente:
una rassicurante incisività delle misure preventive
(istituzione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni
sportive);
una maggiore severità sanzionatoria per i tifosi
violenti e per i tesserati che si rendono protagonisti di
gravi violenze ed intemperanze;
una più celere definizione dei processi in relazione ai
reati commessi in occasione di manifestazioni sportive;
un maggiore rigore nella autorizzazione da parte delle
questure per le trasferte di tifoserie organizzate al seguito
della squadra;
una più concreta forma di collaborazione delle società
sportive finalizzata ad un drastico isolamento delle frange
più violente che, estranee alla genuina passione che anima la
tifoseria, usano l'avvenimento sportivo come un mero pretesto
per abbandonarsi ad atti teppistici;
un maggiore coinvolgimento delle società sportive nella
fase di prevenzione del fenomeno attraverso una trasparente
collaborazione con i club di tifosi organizzati;
la previsione per le società sportive che si rendano
responsabili di "connivenze" e rapporti di collegamento con
tifosi violenti, di sanzioni pecuniarie e di obblighi
risarcitori.
Sul piano della prevenzione la presente proposta di legge
opera attraverso la innovativa introduzione di un organismo
autonomo e specificamente competente per la realizzazione di
piani particolareggiati tutti calibrati per "governare" i
singoli eventi sportivi. Si tratta della istituzione di un
Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presso
il Ministero dell'interno, con la partecipazione del Comitato
olimpico nazionale italiano, delle federazioni sportive
nazionali e di tutte le società sportive. L'Osservatorio,
istituito a costi massimamente ridotti, avrà il compito di
catalizzare gli sforzi delle istituzioni e delle associazioni
sportive per realizzare una più organica e mirata prevenzione
dei fenomeni di violenza e di intolleranza. Tale organismo
svolgerà la propria attività su un piano sociologico ed
educativo definendo più "tecnicamente" le misure di
prevenzione maggiormente efficaci da adottare, anche
attraverso un completo monitoraggio del fenomeno che consenta
di prevedere con congruo anticipo sull'evento sportivo i piano
di azione. In più occasioni, infatti, si è registrata una
impreparazione alla predisposizione di misure di sicurezza da
adottare per i singoli eventi sportivi causata anche dalla
fretta di decidere in pochi giorni, se non in poche ore, come
fare fronte a pericoli ed insidie per l'ordine pubblico
ampiamente ipotizzabili con cospicuo anticipo. L'Osservatorio,
naturalmente, dovrà operare in stretto e quotidiano contatto
con le società sportive chiamate, ai sensi della presente
proposta di legge, ad una maggiore responsabilizzazione in
relazione ai legami, che da sempre esistono, con i club
di tifosi organizzati.
Sull'asse Osservatorio - società sportive - tifosi
organizzati dovrà articolarsi la preparazione responsabile e
trasparente dei piani di prevenzione e di sicurezza che
potranno garantire agli eventi agonistici di liberarsi della
drammatica presenza di incidenti, disordini ed atti vandalici,
che non dovrebbero avere alcun legame con una sana passione
sportiva. In materia di danni, e di conseguenze dannose
provocate dalla violenza scatenata dalle rabbie delinquenziali
degli "pseudotifosi", si è ritenuto di innovare la
legislazione vigente all'insegna della solidarietà e della più
piena partecipazione previdenziale per le vittime dei reati
commessi in occasione delle manifestazioni sportive. E' stata
così concepita la istituzione di un "Fondo di solidarietà
sportiva", presso l'Osservatorio. Il Fondo erogherà
elargizioni a favore delle vittime di reati commessi con l'uso
della violenza su persone o cose in occasione di
manifestazioni sportive ed in favore dei soggetti danneggiati
dagli stessi reati.
La prevenzione e la repressione del grave fenomeno,
tuttavia, non possono e non devono indirizzarsi solo ed
esclusivamente verso l'adozione di provvedimenti o la
previsione di disposizioni che prendano di mira i tifosi e le
loro forme organizzate di sostegno nei confronti della squadra
(ad esempio impedendo la organizzazione delle trasferte con
treni "speciali" o colpendo con provvedimenti di diffida
interi settori dello stadio all'interno dei quali si
verifichino episodi violenti).
Se si vuole perseguire con decisione l'obiettivo di
limitare i comportamenti intolleranti, violenti, xenofobi, in
una parola, se si vuole radicalmente cambiare questa
"deviazione" perversa e degenerata del modo di intendere la
contrapposizione faziosa all'interno delle manifestazioni
sportive, è necessario non isolare sempre di più i soli tifosi
(perlopiù giovani che spesso vivono profondi disagi), tenendo
a distanza atleti, tesserati e società sportive. Il nuovo
assetto, culturale prima che normativo, deve riguardare tutte
le componenti dell'evento sportivo, nessuna esclusa.
E' per questa ragione che la presente proposta di legge
prevede espressamente sanzioni per gli atleti che si rendono
protagonisti di atti violenti che, non avendo alcun legame con
l'agonismo e la competizione sportiva, si pongono come
pericolosi esempi da emulare per i numerosi tifosi che
assistono alle competizioni. Non si può, infatti, determinare
un cieco inasprimento di pene nei confronti dei tifosi
"violenti" e lasciare correre episodi di uguale carica
aggressiva che vedono protagonisti gli stessi atleti ed i
dirigenti delle società. Il piano di prevenzione per poter
concretamente produrre frutti deve registrare il comune
impegno di tutti, ogni componente deve mostrare di cogliere il
senso del cambiamento. Ciò in quanto le sole misure di ordine
pubblico adottate dalle questure delle singole città non sono
più idonee a garantire una stabile ed efficace prevenzione del
fenomeno, potendosi soltanto limitare a fronteggiare, più o
meno adeguatamente, situazioni emergenziali.
Ed è proprio questa cultura dell'emergenza, della risposta
meramente repressiva, della approssimazione nella ricerca del
correttivo, che si ritiene necessario abbandonare
definitivamente. Senza una organica risistemazione
dell'assetto normativo per contrastare il fenomeno e senza un
piano autonomo e centralizzato di prevenzione dello stesso,
non si può uscire da una cultura di inefficace repressione che
spesso finisce per penalizzare indiscriminatamente teppisti e
veri tifosi, animati solo da autentica passione.
La approvazione della presente proposta di legge potrà
rappresentare un sensibile passo avanti sulla strada della
prevenzione e della repressione di un fenomeno complesso,
dalle profonde radici, che non può continuare ad essere solo
demagogicamente evocato nei commenti emotivi che accompagnano
i gravi episodi di cronaca registrati con sempre maggiore
frequenza.