VIII Commissione - Giovedì 13 ottobre 2005


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04833 Vigni: Organizzazione del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata, riguardante la ridefinizione del quadro organizzativo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, faccio presente quanto segue.
Lo schema di regolamento di modifica e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 245, in materia di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro dell'ambiente, ricalca in parte il precedente provvedimento già sottoposto al parere delle organizzazione sindacali e approvato dal Governo nel novembre dello scorso anno.
Poiché l'iter del predetto schema di regolamento non era ancora concluso e, nel gennaio 2005, ad uno dei sottosegretari di Stato dell'ambiente è stato attribuito il titolo di Viceministro, l'Amministrazione che rappresento ha provveduto ad integrare il provvedimento in perfetta armonia con la legge n. 137 del 2002, che ha espressamente regolamentato la struttura organizzativa dell'Ufficio del Viceministro.
Il testo del provvedimento e le modifiche apportate, anche per quanto attiene la prevista copertura di spesa al fine del rispetto della sua invarianza, con la cristallizzazione di un contingente di posizioni dirigenziali, è analogo a quello di molte altre Amministrazioni (Economia e Finanze, Attività Produttive, Infrastrutture e Trasporti eccetera) i cui regolamenti sono stati già adottati e regolarmente registrati dalla Corte dei conti.
Inoltre, la cristallizzazione dei posti dirigenziali non comporta alcuna modifica della pianta organica in quanto gli stessi posti sono, ai soli fini economici, inutilizzabili.
Per quanto concerne poi l'aumento dei posti del personale addetto agli uffici di Gabinetto si ricorda che l'attuale contingente di 90 unità, delle quali ben 24 sono utilizzate per le esigenze dei Sottosegretari, venne fissato nel 2001.
In questi anni il suddetto contingente è risultato insufficiente a far fronte al maggior carico di lavoro connesso con i numerosi compiti istituzionali assegnati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, a seguito del decreto legislativo 6 dicembre 2002, n. 287, che ha modificato il decreto legislativo n. 300 del 1999 e ha, tra l'altro, attribuito al nuovo Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio compiti già spettanti al Ministero dei lavori pubblici e al Ministero delle politiche agricole.
A ciò si aggiunge che con la istituzione della figura del Viceministro ben 16 unità di personale vanno ad aggiungersi all'iniziale contingente di 90 unità.
Pertanto, il numero previsto dal regolamento rappresenta il minimo ritenuto indispensabile per il normale funzionamento degli uffici di diretta collaborazione del Ministro.
L'adozione del regolamento, nella sua nuova ed articolata formulazione, anche numerica, consentirà una più efficace gestione dei compiti dell'Amministrazione in generale e degli Uffici di gabinetto in particolare.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04834 Foti: Contributi ai territori interessati
dalla presenza di rifiuti nucleari.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Foti e altri, riguardante la concessione del contributo dovuto ai territori interessati dalla presenza di siti nucleari, ai sensi della procedura di cui all'articolo 4, comma 1-bis, del decreto-legge n. 314 del 2003, si rappresenta quanto segue.
Come già si è avuto modo di precisare in occasione della risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 5-04603 in questa medesima sede il 12 luglio 2005, si ribadisce che il documento «Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi», unitamente alla proposta di ripartizione delle misure compensative, previsti dall'articolo 4 del decreto-legge n. 314 del 2003, sono stati già predisposti dall'Agenzia Protezione Ambiente e per i Servizi Tecnici.
Poiché il metodo per valutare l'attribuzione delle quote spettanti ai Comuni è risultato particolarmente complesso e laborioso, è stato necessario un periodo di tempo più lungo di quello in un primo momento preventivato per concludere l'iter del procedimento.
Essendo, ora, la proposta formulata dall'Agenzia pienamente condivisibile, si è provveduto alla predisposizione del decreto ministeriale con il quale le somme previste saranno ripartite, così come stabilito dalla legge, tra i territori interessati dalla presenza di rifiuti radioattivi, al quale seguirà l'erogazione dei contributi da parte del CIPE.
Attualmente il predetto decreto è alla firma del signor Ministro e a breve, terminato l'iter procedurale, i Comuni interessati potranno usufruire delle somme loro spettanti.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04835 Realacci: Inquinamento di falde idriche nell'area di Pomigliano d'Arco (Napoli).

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto indicato nell'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Realacci e Villari, concernente l'inquinamento delle falde idriche a Pomigliano d'Arco, rappresento quanto segue.
Premetto che il comune di Pomigliano d'Arco, in Provincia di Napoli, fa parte dei 61 comuni, ricadenti nelle province di Caserta e di Napoli, che rientrano nel sito d'interesse nazionale «Litorale Domitio Flegreo e Agro Aversano», individuato dall'articolo 1 della legge n. 426 del 1998, perimetrato con decreto ministeriale 10 gennaio 2000 e successivamente ampliato con decreto ministeriale 8 marzo 2001. Lo stesso Comune è anche ricompreso tra quelli sottoposti all'azione del Commissario delegato per l'emergenza bonifiche nella regione Campania.
Nel rilevare che il territorio del comune di Pomigliano d'Arco è limitrofo a quello di Acerra, già nella Conferenza di servizi istruttoria del 10 dicembre 2002 il Ministero aveva sollecitato il Commissario Delegato di Governo a mettere in atto immediate misure di messa in sicurezza d'emergenza della falda dell'area di Acerra e dei Comuni limitrofi, tra i quali Pomigliano d'Arco, nell'ambito di un programma di interventi da finanziare con le risorse stanziate dal decreto ministeriale 468 del 2001 per il sito di interesse nazionale. Nel frattempo l'ASL NA 4 suggeriva, già nel mese di giugno 2002, al Commissario Prefettizio di Acerra, come misura di messa in sicurezza di emergenza la chiusura di 20 pozzi utilizzati per usi irrigui.
Il Commissariato di Governo incaricava SOGIN anche del progetto di messa in sicurezza della Falda nel territorio interessato. Nella Conferenza di Servizi dell'aprile 2003 la Sogin illustrava le linee generali del progetto di messa in sicurezza della falda. Nella stessa Conferenza di servizi il Sindaco di Pomigliano lamentava le gravi difficoltà per gli agricoltori connesse alla chiusura dei 20 pozzi inquinati. Sulla proposta progettuale presentata da Sogin il gruppo di esperti del Ministero esprimeva parere con nota del 30 maggio 2003. Le osservazioni venivano inviate alla Sogin per l'adeguamento del progetto. Nel luglio 2003 la Sogin presentava un documento di adeguamento del progetto al parere espresso dal Ministero. Nel marzo 2004 la Sogin presentava una proposta per l'approfondimento della indagine sulle condizioni idrogeologiche della falda nel sito interessato, proposta aggiornata nel giugno 2004. Nel maggio 2004 la Sogin presentava la caratterizzazione idrogeologica della falda eseguita in collaborazione con l'Università di Napoli Federico II. Gli esiti dell'approfondimento venivano forniti dalla Sogin nel dicembre 2004.
Successivamente, anche sulla scorta delle determinazioni derivanti dallo studio della SOGIN sulle possibili tipologie impiantistiche d'intervento, il Commissario, con Ordinanze n. 233 del 31 dicembre 2004 e n. 23 del 9 febbraio 2005, affidava a Sviluppo Italia Aree Produttive (SIAP) l'incarico di progettare e realizzare la messa in sicurezza d'emergenza della falda nelle aree pubbliche dei Comuni di Acerra e di Pomigliano d'Arco.


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Sviluppo Italia Aree Produttive ha provveduto alla localizzazione di due aree su cui «cantierizzare» ed attivare un sistema di pompaggio pilota di emungimento delle acque di falda contaminate e successivo trattamento, pensato come sistema per ottimizzare i parametri definitivi di progetto e come intervento di messa in sicurezza d'emergenza.
Con riferimento, poi, a quanto richiamato dagli Onorevoli interroganti in merito allo studio della Sogin svolto su incarico del Commissario di Governo e riguardante la definizione delle caratteristiche idrogeologiche della falda di Acerra, si precisa che tale studio è relativo alla campagna di monitoraggio delle acque di falda nel territorio del su citato Comune, condotta nel 2004, e trasmessa dal Commissario di Governo al Ministero nel febbraio 2005.
In seguito alla trasmissione del citato documento e all'accertato stato di contaminazione della falda emerso nel corso della Conferenza di Servizi decisoria del 10 marzo 2005, il Commissario, su richiesta del Ministero, ha emesso 9 Ordinanze nei confronti delle seguenti aziende che svolgono attività industriali potenzialmente inquinanti e che sono ubicate all'interno del comune di Pomigliano: ATA System, Opifex, V. La Gatta, Tiberina Pomigliano, Fiat Auto, Ergom Automotives, Alenia Aeronautica, Avio S.p.A., Elasis. Tali ordinanze richiedevano la presentazione del Piano di caratterizzazione dell'area e la messa in atto di eventuali interventi di misure di messa in sicurezza d'emergenza.
Inoltre, nella predetta Conferenza dei Servizi del 10 marzo 2005, è stato chiesto a Avio spa, ubicata nel comune di Pomigliano d'Arco, l'immediata adozione delle misure di messa in sicurezza della falda e, in sede di Conferenza del 29 marzo 2005, alla FIAT Auto spa, ubicata nello stesso comune di Pomigliano d'Arco, di procedere alla messa in sicurezza d'emergenza della falda all'interno del sito, alla verifica dell'eventuale contributo alla contaminazione della falda attribuibile a fenomeni di cross contamination da parte dei pozzi profondi presenti nel sito e, nel caso in cui fosse acclarato tale contributo, alla immediata cementazione dei pozzi medesimi nonché alla presentazione di un Piano di Caratterizzazione dell'intera area ai sensi del decreto ministeriale 471 del 1999.
Con riferimento all'attivazione del sistema di pompaggio pilota, su richiamato, nella recente Conferenza di Servizi decisoria dell'11 ottobre 2005, preso atto dei tempi occorrenti alla SIAP per l'acquisizione dei permessi e delle autorizzazioni propedeutiche all'attivazione del predetto sistema, è stato richiesto alla SIAP stessa la trasmissione di una documentazione contenente i dettagli progettuali relativi all'intervento di messa in sicurezza d'emergenza.
La Conferenza dell'11 ottobre 2005 ha, poi, preso atto della seguente situazione. Le Aziende V. La Gatta, la Tiberina Pomigliano ed Elasis hanno richiesto una proroga per la presentazione del piano di caratterizzazione; la Avio S.p.A. ha trasmesso il piano di caratterizzazione e inviato un documento integrativo al predetto piano ed attuato le misure di messa in sicurezza di emergenza; la Fiat Auto ha comunicato l'accoglimento da parte del TAR Lazio 7 luglio 2005 della domanda incidentale di sospensione relativa al verbale della Conferenza del 29 marzo 2005 e all'Ordinanza n. 41 del 16 marzo 2005 del Commissario di Governo; analogamente anche Alenia Aeronautica ha comunicato l'accoglimento da parte del TAR Campania 15 luglio 2005 della domanda incidentale di sospensione relativa all'Ordinanza n. 41 del 16 marzo 2005. Inoltre le aziende ATA System, Opifex ed Ergom Automotives non si sono ancora attivate.
La Conferenza ha, pertanto, deciso di intervenire nei confronti di tutte le Aziende comunque inadempienti, ricorrendo ai poteri sostitutivi conferiti al Commissario delegato con Ordinanza Ministeriale 22 dicembre 2000, n. 3100, in danno dei soggetti inadempienti. In tal senso la Direzione competente del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha già attivato il Commissario delegato.