Mercoledì 29 giugno 2005. - Presidenza del presidente Vincenzo SINISCALCHI.
La seduta comincia alle 9.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, comunica che il deputato Giuseppe Lezza, relatore sui primi due punti all'ordine del giorno, per motivi indipendenti dalla sua volontà, non riuscirà a essere presente all'odierna seduta. Ritiene pertanto di rinviare la trattazione delle relative questioni a una prossima seduta. Comunica altresì che il deputato Giovanni Deodato ha rappresentato di non poter essere presente per altri e concomitanti impegni parlamentari.
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Carlo Taormina presso il tribunale di Milano (proc. n. 34125/2004 RGNR) (rel. on. Aurelio Gironda Veraldi)
(Esame e rinvio).
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, considerato anche che il fascicolo sul procedimento in titolo è a disposizione dei componenti, si riserva di svolgere la relazione successivamente all'audizione dell'interessato.
(Viene introdotto il deputato Carlo Taormina).
Carlo TAORMINA (FI) espone che i fatti di Cogne sono stati all'attenzione dell'attività parlamentare sin da subito. Al riguardo ricorda alcune interrogazioni presentate da senatrici, su un profilo laterale rispetto a quello che riguarda lui, inerente al cosiddetto bombardamento mediatico sui fatti e sui loro protagonisti. Da parte sua invece, il 22 aprile 2002 ha depositato un'interrogazione rivolta al Ministro guardasigilli con cui ha evidenziato anomalie nello svolgimento dell'inchiesta, oggettivi contrasti tra uffici giudiziari e l'annullamento di una misura cautelare cui pure era stato dato grande risalto. In chiusura dell'atto ispettivo egli ha chiesto
iniziative ispettive volte a verificare la fondatezza dei fatti indicati nella premessa. Sottolinea che tra questi nel testo dell'interrogazione egli ha inserito l'ipotesi per cui «non sarebbero state adottate, quanto meno negligentemente, dagli organi investigativi le doverose e necessarie cautele per preservare il luogo del delitto da eventuali inquinamenti posti in essere da soggetti interessati». Con il sintagma «soggetti interessati» egli non ha inteso solo riferirsi al novero delle persone che potevano risultare indagate per l'omicidio del bambino, ma anche altri protagonisti della vicenda giudiziaria.
Nel ricordare che a tale interrogazione il Governo non ha mai risposto e che egli ha assunto il mandato difensivo della signora Franzoni solo nel settembre 2002, espone che in realtà il tenente colonnello Garofano, esperto del Ris dei Carabinieri e perito del pubblico ministero, a quanto si capisce dal capo d'imputazione, si duole essenzialmente per due elementi, il primo consistendo nell'affermazione che questi si sarebbe incontrato in Germania con un perito tedesco poi nominato dal giudice nel processo, e il secondo nell'aver egli di fatto accusato il tenente colonnello stesso di una manomissione delle prove. In relazione al primo profilo precisa che ha appreso la circostanza dei contatti tra il tenente colonnello Garofano e il perito tedesco Schmitter da una denunzia, copia della quale ha già depositato presso la Giunta, resa da una cittadina tedesca all'autorità giudiziaria di Francoforte sul Meno. Tale denuncia è stata archiviata con la motivazione che si trattava di fatti eventualmente interessanti l'autorità giudiziaria italiana. Quanto poi all'asserita manomissione, rammenta che essa si riferisce alla sparizione di un frammento osseo dall'ambito di un reperto censito nel corso delle indagini. Tale sparizione sarebbe avvenuta tra il 17 settembre 2002 (data in cui sicuramente tale frammento era ancora presente) e il 24 ottobre 2003 (data in cui se ne è constatata l'assenza). Su tali profili Annamaria Franzoni e Stefano Lorenzi hanno presentato una denuncia all'autorità giudiziaria.
Nell'aggiungere che per sue dichiarazioni sui fatti di Cogne l'autorità giudiziaria competente ha già archiviato precedenti querele del procuratore della Repubblica di Aosta e dello stesso tenente colonnello Garofano, chiede di depositare ulteriore documentazione attinente ai fatti in questione.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, lo consente e avverte che essa è sin d'ora a disposizione dei componenti.
Carlo TAORMINA (FI) nel concludere le sue considerazioni afferma che tutto ciò che gli viene oggi imputato in qualità di difensore di Annamaria Franzoni costituisce null'altro che lo sviluppo e la proiezione di condotte che aveva già posto in essere da deputato, prima che assumesse il mandato difensivo. Si tratta di un processo assurto alla intensa attenzione dei mass-media ed egli ha partecipato in qualità di parlamentare al relativo dibattito.
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, domanda se alla data del 22 aprile 2002 il tenente colonnello Garofano era già comparso sulla scena della vicenda giudiziaria in questione.
Carlo TAORMINA (FI) risponde affermativamente ricordando che fin dai giorni successivi all'omicidio la trasmissione Porta a Porta di Rai 1 dedicò una lunga serie di puntate alla vicenda e che ad alcune di queste il tenente colonnello Garofano partecipò.
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, domanda se con la frase dell'interrogazione del 22 aprile 2002 poc'anzi ricordata l'on. Taormina intendeva riferirsi anche al tenente colonnello Garofano.
Carlo TAORMINA (FI) sottolinea che nonostante che il fatto di sangue sia avvenuto nella primissima mattinata del 30 gennaio 2002 e che i primi soccorsi siano stati prestati alle 8.54, soltanto alle 14 del medesimo giorno la casa dei Lorenzi è stata perimetrata, sicchè nell'intervallo si
può ipotizzare che possano essere avvenuti episodi di inquinamento delle prove.
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, osserva che nel capo d'imputazione i fatti sono ascritti all'on. Taormina in qualità di difensore di fiducia di Annamaria Franzoni. Occorrerebbe indagare se invece le dichiarazioni contestate siano state fatte in qualità di parlamentare. A tal proposito ritiene indispensabile acquisire gli atti di querela, gli articoli di giornale e le registrazioni delle trasmissioni nelle quali l'on. Taormina ha reso le dichiarazioni oggetto dell'imputazione.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, svolge considerazioni sulla competenza territoriale per il reato di diffamazione col mezzo televisivo.
Filippo MANCUSO (Misto) nello svolgere rilievi in ordine all'interpretazione dell'articolo 598 del codice penale, domanda chiarimenti su quale parte delle dichiarazioni oggetto del procedimento possano essere ricompresse nell'attività parlamentare oltre che in quella professionale.
Carlo TAORMINA (FI) ribadisce che tutto ciò che ha pubblicamente affermato in qualità di difensore aveva già dichiarato da parlamentare. Tiene a precisare che il tenente colonnello Garofano ha assunto atteggiamenti di esposizione agli organi d'informazione sin dall'inizio del procedimento. Ricorda a esempio una conferenza stampa data dal tenente colonnello all'atto di uscire dall'edificio della procura della Repubblica di Aosta.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, constatato dai documenti a disposizione che il tenente colonnello Garofano è autore di un libro dal titolo Delitti imperfetti, domanda se tale elemento contribuisca a delineare questa vocazione alla presenza sui mass-media.
Carlo TAORMINA (FI) risponde affermativamente, sottolineando altresì che l'annuncio che il volume sarebbe apparso nelle librerie fu dato dallo stesso Garofano il 27 giugno 2004, vale a dire il giorno prima in cui era attesa la sentenza del GIP, che invece slittò al mese di luglio. In buona sostanza, il Garofano intendeva sfruttare l'effetto pubblicitario della concomitanza dell'uscita del libro con il verdetto sul caso Cogne.
(Il deputato Carlo Taormina si allontana dall'aula)
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, insiste sulla necessità di acquisire gli atti di querela e di documenti dai quali si possano trarre ragguagli completi sulle affermazioni dell'on. Taormina e sul contesto in cui sono state rese.
Giuseppe FANFANI (Margh-U) ritiene che la Giunta debba condurre un'analisi attenta sul profilo se possa dirsi radicata la sua competenza a deliberare sui fatti oggi all'esame.
Filippo MANCUSO (Misto) nel condividere lo spirito dell'intervento del deputato Fanfani, afferma che proprio questo era il senso della sua domanda rivolta all'on. Taormina.
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, se non vi sono obiezioni, a nome della Giunta rivolgerà agli uffici giudiziari procedenti la richiesta di trasmissione di copia dei documenti cui ha fatto riferimento il relatore e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
(Così rimane stabilito).
La seduta termina alle 9.50.
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
RELAZIONE DEGLI ONN. KESSLER E LEZZA SUL PROCEDIMENTO PENALE
N. 12976/04 RGNR - FIRENZE CONCERNENTE L'ON. ALTERO MATTEOLI (rell. onn. Giovanni Kessler e Giuseppe Lezza).
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Vincenzo Nespoli presso il tribunale di Napoli (proc. n. 20639/02 RGNR) (rel. on. Giuseppe Lezza).
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi presso il tribunale di Milano (sezione GIP) (proc. n. 9774/02 RGNR) (DOC. IV-ter, n. 15) (rel. on. Sergio Cola).