Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di marted́ 1° marzo 2005


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Martedì 1o marzo 2005. - Presidenza del presidente PETRUCCIOLI.

La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori

Il presidente, senatore PETRUCCIOLI, avverte che, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Sui lavori della Commissione.

Il deputato GIORDANO chiede al presidente Petruccioli che la Commissione si occupi quanto prima della vicenda relativa alle intercettazioni telefoniche illegalmente utilizzate nel corso della trasmissione «Punto e a capo» dello scorso giovedì 24 febbraio, in particolare al fine di conoscere quali provvedimenti abbia adottato la RAI nei confronti di tale violazione.

Il deputato LAINATI ritiene che la possibilità che la Commissione approfondisca la questione sollevata dal collega Giordano dovrà essere posta in Ufficio di Presidenza.
In ogni caso egli ritiene che una riflessione sull'uso delle intercettazioni telefoniche da parte di trasmissioni televisive non possa prescindere da una analisi di tipo storico, dalla quale risulterebbe evidente che il caso di «Punto e a capo» non è certamente il primo, per cui non si comprende come possa produrre così grave scandalo in chi in passato ha avallato analoghi comportamenti da parte di altri soggetti.

Il deputato GIULIETTI segnala in primo luogo al Presidente e alla Commissione la gravità del disagio attualmente vissuto da Radio RAI - testimoniato dalle audizioni svolte negli ultimi mesi - che ha


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determinato la messa in stato di agitazione dei dipendenti.
Egli si associa quindi alla richiesta del deputato Giordano osservando come l'intento non debba essere certo quello di chiedere punizioni o rimozioni - essendo a suo parere impensabile il ricorso ad una via disciplinare per la gestione dell'informazione - ma piuttosto quello di capire se la trasmissione dello scorso giovedì ha violato gli indirizzi della Commissione in materia di informazione su processi in corso.
Egli sottolinea infine che un servizio radiotelevisivo veramente libero non può consentire che a due cittadini, solo perché privi di potere e portatori di atteggiamenti politici antagonisti, non venga riconosciuta alcuna tutela, laddove la RAI si è dimostrata pronta a organizzare cosiddette trasmissioni di «riparazione» quando si è toccata la sensibilità di politici potenti.

Si associa il deputato GENTILONI SILVERI che chiede al Presidente se abbia già avuto contatti diretti con i vertici della RAI.

Il presidente PETRUCCIOLI, dopo aver ringraziato il deputato Giulietti per la sua segnalazione circa i problemi sindacali in atto nel settore radiofonico della RAI, osserva, per quanto riguarda la questione delle intercettazioni telefoniche utilizzate nella trasmissione «Punto e a capo» di giovedì scorso, che si tratta sicuramente di una vicenda delicata sotto diversi profili, in particolare se effettivamente sono state rese note delle intercettazioni che non erano ancora state acquisite come elemento di prova, e che dovrà essere esaminata dalla Commissione per valutarne la congruità con gli indirizzi in tema di diffusione di notizie concernenti processi.
Peraltro, già negli scorsi giorni, egli ha preso contatto con il Direttore generale.
Questi gli ha fatto presente di aver a suo tempo consigliato al dottor Masotti, prima della trasmissione, di acquisire il parere dell'Ufficio legale della RAI.
In una successiva telefonata il Direttore generale gli ha comunicato che, dai suoi riscontri, risultavano opinioni diverse tra il dottor Masotti e l'avvocato dell'Ufficio legale che aveva steso il parere, circa i limiti entro cui tale parere autorizza l'utilizzazione di quel materiale.
Il Direttore generale gli ha fatto anche sapere che è stata anche richiesta una valutazione da parte del garante della privacy.
In ogni caso egli fa presente che, come è noto, nella scorsa seduta è stata sospesa l'audizione del Direttore generale, che verrà ripresa la settimana prossima.
In tale sede, evidentemente, i commissari potranno liberamente porre domande anche su questa questione.
A tale scopo egli ha richiesto la registrazione della trasmissione, che è a disposizione dei commissari che desiderino prenderne cognizione.

Il deputato CAPARINI richiama la necessità che questioni come quella presentata dal collega Giordano siano discusse in ufficio di presidenza.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Esame di alcune richieste di modifica delle «Disposizioni di un provvedimento in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti, informazione e tribune elettorali della concessionaria del servizio radiotelevisivo, ai sensi della legge 22 febbraio 2000, n. 28, relativo alle elezioni regionali, comunali e provinciali fissate per i giorni 3 e 4 aprile 2005», approvate dalla Commissione il 16 febbraio 2005.
(Svolgimento dell'esame e conclusione).

Il Presidente PETRUCCIOLI fa presente che gli sono state trasmesse, in forma scritta o orale, una serie di rimostranze di soggetti politici che sono esclusi dalla prima fase della campagna elettorale per le elezioni regionali sulla base delle disposizioni approvati il 16 febbraio scorso dalla Commissione - quali i Socialisti Democratici Italiani, l'UDEUR, o Alternativa Sociale - ovvero, come nel caso di Italia dei valori, che rivendicano l'uso a carattere esclusivo del proprio simbolo.


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Già nel corso del dibattito sulle disposizioni egli aveva segnalato l'opportunità di adottare un criterio estensivo e inclusivo di tutti i soggetti politici effettivamente presenti nel Parlamento nazionale o in quello europeo.
Nella sua autonomia la Commissione, a maggioranza, ha deciso diversamente; tuttavia egli ritiene che non possano essere ignorati gli argomenti degli esclusi, in particolare quelli dei Socialisti Democratici Italiani, i quali sottolineano che il loro partito non solo è presente in entrambi i rami del Parlamento, sia pure come componente del Gruppo Misto, e ha due deputati eletti al Parlamento europeo seppure con simbolo autonomo, ma soprattutto ha consiglieri eletti in tutti i Consigli regionali da rinnovare.

Il deputato GIORDANO conferma la posizione espressa dal Gruppo di Rifondazione Comunista - non diversamente dagli altri Gruppi di opposizione - nel corso del dibattito sulle disposizioni, nel senso di sostenere una scelta di massima apertura a tutte le forze politiche effettivamente presenti nella società italiana e negli organi rappresentativi.

Concorda il senatore FALOMI, il quale osserva che la scelta della Commissione, pur corrispondente a criteri che si sono consolidati nel tempo attraverso la redazione dei successivi regolamenti elettorali a norma della legge n. 28 del 2000, non sembra corrispondere allo spirito e alla lettera stessa della legge, laddove si afferma all'articolo 4, comma 2, lettera a), che i criteri per le ammissioni alla fase antecedente alla presentazione delle candidature sono la presenza nelle Assemblee da rinnovare e in subordine nel Parlamento europeo o in uno dei due rami del Parlamento nazionale, senza alcun riferimento né alla costituzione del Gruppo parlamentare, né al numero dei deputati al Parlamento europeo, né al fatto che questi siano stati eletti con proprio simbolo.

Il deputato LAINATI ritiene che non ci si debba discostare da una applicazione letterale delle norme recate dalle disposizioni approvate il 16 febbraio, che sono conformi a consolidati precedenti e che nascono dalla necessità di avere criteri oggettivi per individuare i soggetti legittimati a partecipare alle tribune, indipendentemente dalla mutevole geografia del sistema politico italiano.

Il deputato PECORARO SCANIO invita i colleghi della maggioranza ad una scelta di buon senso, che è quella di dare spazio, nello spirito della legge, a tutti i movimenti politici effettivamente presenti nel Parlamento.
Laddove si guardi infatti alla natura dei soggetti istanti, appare evidente che nel caso di specie non ci si trovi di fronte a soggetti politici di facciata, creati unicamente per avere uno spazio in più nelle tribune elettorali, ma a movimenti effettivamente presenti ed attivi sulla scena politica italiana.

Il senatore LABELLARTE, nel ribadire le ragioni che sostengono, a norma della legge n. 28 del 2000, il diritto dei Socialisti Democratici a partecipare a pieno titolo anche alla prima fase della campagna elettorale sulle reti della concessionaria pubblica, fa presente come ormai la questione è di valore pressoché simbolico, dato che le trasmissioni della prima fase della campagna elettorale a diffusione nazionale impegneranno appena quattro giorni, e che il 5 marzo scadrà la data delle presentazioni delle candidature.
Egli prende quindi atto del rifiuto da parte della maggioranza a manifestare disponibilità nei confronti di una soluzione che avrebbe corrisposto ad una legittima aspettativa della sua parte politica.

Il deputato PANATTONI invita i colleghi della maggioranza a non persistere in un atteggiamento di chiusura che rischia di apparire controproducente, laddove si consideri oltretutto che, con il decorrere della fase della campagna elettorale precedente la presentazione delle candidature,


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la maggioranza pu= ritenere di aver raggiunto già il suo scopo di tener fuori dalle reti radiotelevisive soggetti politici scomodi.

Il deputato CAPARINI fa presente che il regolamento approvato dalla Commissione ha lo scopo di assicurare alle tribune elettorali un quadro di certezza di diritto e di legittimità.
Queste disposizioni - che non sono certo innovative, ma nascono da una prassi consolidata che ha avuto inizio quando il centro-sinistra era in maggioranza - sono state approvate dalla Commissione in piena consapevolezza, e del resto il Presidente aveva avuto cura di chiarire ai componenti della Commissione quali sarebbero stati gli effetti sul piano della legittimazione a partecipare alla campagna elettorale.
Egli ritiene quindi che l'applicazione delle norme debba essere rigorosa.

Il Presidente PETRUCCIOLI prende atto del fatto che non ci sono le condizioni politiche per porre mano ad una riflessione sulle norme approvate il 16 febbraio.
Egli ritiene peraltro, anche sulla base dell'esperienza di questi giorni, che tale riflessione dovrà essere comunque effettuata dalla Commissione in un momento lontano dalle campagne elettorali.

Sconvocazione della Commissione.

Il Presidente PETRUCCIOLI comunica che, in considerazione dei pressanti impegni parlamentari di gran parte dei deputati della Commissione, la seduta di domani non avrà più luogo.

La seduta termina alle 15.15.