XI Commissione - Giovedì 17 febbraio 2005


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03984 Guerzoni ed altri: Applicazione della normativa sull'amianto alla gente di mare.

TESTO DELLA RISPOSTA

La questione proposta dall'onorevole Guerzoni concerne l'applicazione, nei confronti dei lavoratori marittimi, del decreto ministeriale 27 ottobre 2004, emanato ai sensi dell'articolo 47, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269 convertito con modificazioni nella legge 24 novembre 2003, n. 326.
Più precisamente, la questione attiene alla procedura di certificazione dell'esposizione all'amianto per i lavoratori marittimi, quale presupposto indispensabile ai fini del riconoscimento dei benefici previdenziali. Come noto, ai sensi dell'articolo 47 della predetta normativa la sussistenza e la durata dell'esposizione all'amianto sono accertate e certificate dall'Inail, secondo le modalità di cui all'articolo 3, mediante la produzione da parte del lavoratore del curriculum lavorativo, rilasciato dal datore di lavoro.
Considerata la particolare disciplina del contratto di lavoro dei marittimi, le organizzazioni sindacali del settore trasporti hanno formulato l'ipotesi di sostituire il curriculum lavorativo, utile ai fini del riconoscimento dell'esposizione all'amianto, con l'estratto matricolare rilasciato dalla Capitaneria di Porto.
Al riguardo, il Ministero che rappresento ha già, con nota del 7 febbraio 2005, richiesto agli istituti previdenziali competenti di fornire, in primo luogo, un parere tecnico per poter, successivamente, convocare le parti interessate al fine di definire la questione.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03985 Lo Presti e Garnero Santanchè: Tempi di attuazione del versamento al coniuge degli assegni familiari.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla questione posta nell'atto parlamentare, oggi in discussione, relativa al decreto attuativo di cui all'articolo 1, comma 559 della legge 30 dicembre n. 311 vorrei, innanzitutto, comunicare che la fase precedente la predisposizione del decreto ha visto coinvolti vari soggetti istituzionali.
Sono stati, dunque, interessati al fine di chiarire le problematiche relative all'applicazione del beneficio, il Ministero dell'economia e delle finanze e, ovviamente, l'INPS e l'INPDAP in ragione delle funzioni istituzionali da essi svolte.
Il decreto in argomento è in via di predisposizione.
Nel decreto si prevede che il coniuge a cui spetta la corresponsione dell'assegno formuli apposita domanda ai soggetti tenuti all'erogazione dell'assegno medesimo indicando, altresì, le modalità per il pagamento.
Si mantiene, inoltre, ferma la disposizione di cui all'articolo 211 della legge 19 maggio 1975 n. 151 in base alla quale il coniuge cui i figli sono affidati ha diritto, in ogni caso, a percepire gli assegni familiari per i figli, sia che ad essi abbia diritto per un suo rapporto di lavoro, sia che di essi sia titolare l'altro coniuge.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03986 Sgobio e Potenza: Possibilità per gli enti locali di utilizzare le risorse residue per il reddito minimo di inserimento.

Interrogazione n. 5-03987 Delbono e Molinari: Possibilità per gli enti locali di utilizzare le risorse residue per il reddito minimo di inserimento.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla questione sollevata nell'atto ispettivo, oggi in discussione vorrei comunicare che è stato presentato un emendamento governativo al disegno di legge - Atto senato 3276 Conversione in legge del decreto legge 31 gennaio 2005, n. 7, recante disposizioni urgenti per l'università e la ricerca per i beni e le attività culturali, per il completamento di grandi opere strategiche, per la mobilità dei pubblici dipendenti nonché per semplificare gli adempimenti relativi a imposte di bollo e tasse di concessione. L'emendamento prevede che le somme residue potranno essere trattenute presso le tesorerie comunali e destinate alle finalità di cui all'articolo 80, comma 1, della legge n. 388 del 2000 fino al 31 dicembre 2005. Da quella data in poi dovranno affluire alle casse dello Stato.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociale ha provveduto, inoltre alla rilevazione del residui complessivamente realizzati dai Comuni beneficiari. Ad oggi hanno risposto 201 Comuni su un totale di 306 Comuni interessati e i residui dichiarati ammontano a euro 11.725.558,72 a fronte di un finanziamento complessivo per il biennio 2000-2001 pari ad euro 279.092.879,18.
In particolare, riguardo ai Comuni della Regione Basilicata indicati nelle interrogazioni si evidenzia che il comune di Pisticci ha dichiarato una somma residua pari a euro 497.454,87, circa il 23 per cento delle risorse erogate, Grassano ha speso l'intero finanziamento, Bernalda non ha ancora risposto alla richiesta, Montalbano Jonico dichiara una somma residua di euro 107.979,29 pari a circa il 10 per cento delle somme erogate.
Infine, si fa presente che i Comuni di Picerno, Avigliano e Melfi, non rientrano tra i Comuni beneficiari dei reddito minimo di inserimento.