Mercoledì 21 luglio 2004. - Presidenza del presidente Vincenzo SINISCALCHI.
La seduta comincia alle 9.05.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, comunica che è pervenuta la seguente lettera da parte del Presidente della Camera: «Gentile Presidente, con l'ordinanza n. 218, notificata il 9 luglio 2004, la Corte costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal tribunale di Roma (VII sezione penale) nei confronti della Camera dei deputati, a seguito di una deliberazione della Camera medesima, con cui si è stabilito che i fatti per i quali è in corso un procedimento penale nei confronti del deputato Gianfranco Miccichè (di cui al doc. IV-quater, n. 1 - XIV legislatura) sono da ritenersi insindacabili ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Le sarei grato se il Collegio che Ella presiede potesse fornirmi utili elementi di valutazione, al fine di istruire le questioni in vista delle deliberazioni di competenza della Camera».
Personalmente si esprime contro la costituzione della Camera in giudizio.
Filippo MANCUSO (MISTO) osserva che la Camera opera bene nel costituirsi sempre nei giudizi per conflitto d'attribuzioni nei quali è convenuta, considerato anche che i soggetti, che si pretendono parti lese nei procedimenti a quibus, sono solitamente quegli stessi magistrati che attaccano le istituzioni parlamentari con frequenza.
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN) si esprime favorevolmente alla costituzione della Camera in giudizio.
Valter BIELLI (DS-U), pur dissentendo radicalmente dalle considerazioni del deputato Filippo Mancuso, ritiene opportuno che la Camera si costituisca in giudizio.
Lello DI GIOIA (MISTO-SDI) e Giovanni KESSLER (DS-U) concordano con l'orientamento del Presidente.
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, riferirà al Presidente della Camera sull'esito della discussione.
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Ugo Parolo presso il giudice di pace di Lecco (proc. n. 178/04 MOD. 21 bis).
(Esame e conclusione)
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, espone che la domanda d'insindacabilità in titolo si riferisce agli interventi svolti dal deputato Parolo nella seduta del consiglio comunale di Colico (LC) del 22 dicembre 2003. In tal sede, il Parolo, che riveste anche la qualità di consigliere comunale d'opposizione, ha svolto dei rilievi concernenti le scelte urbanistiche del comune, con particolare riguardo al comportamento di un assessore. Si riserva di avanzare una proposta al termine dell'audizione dell'interessato.
(Viene introdotto il deputato Parolo).
Ugo PAROLO (LNFP) illustra che i suoi interventi nella seduta del consiglio comunale in questione attenevano a una proposta - avanzata dalla giunta comunale - di variante al Piano regolatore generale che egli non condivideva e dietro la quale vedeva muoversi interessi non trasparenti, tanto che si è determinato anche a sporgere una denuncia penale. Precisa altresì che - come agevolmente si può constatare dal verbale della riunione del consiglio comunale - nessuno dei presenti ai suoi interventi lo ha smentito in punto di fatto.
Rispondendo poi a domande del relatore e dei deputati Ghedini e Kessler, puntualizza che Colico è comune ricompreso nel suo collegio elettorale e che la materia urbanistica è sempre stata oggetto del suo interesse in qualità di deputato.
(Il deputato Parolo si allontana dall'aula).
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN), relatore, sciogliendo la riserva, propone che la Giunta deliberi per l'insindacabilità.
Giuseppe FANFANI (MARGH-U) concorda con la proposta del relatore, domandandosi in che cosa possa consistere la funzione parlamentare se non nell'interesse per i problemi del proprio collegio, quand'anche tale interesse involgesse la critica serrata nei confronti degli amministratori locali.
Filippo MANCUSO (MISTO) voterà a favore della proposta del relatore, con la precisazione che - a suo avviso - stante la regola di cui all'articolo 67 della Costituzione, un deputato può rivolgere critiche a tutti gli amministratori del territorio nazionale.
Giovanni KESSLER (DS-U) annuncia che si asterrà sulla proposta del relatore, giacché non è persuaso dall'assunto per
cui sarebbe sufficiente un nesso di tipo territoriale per fondare un giudizio d'insindacabilità. Teme che una simile impostazione possa condurre ad un'inaccettabile identificazione tra lo status dei parlamentari e l'effettivo svolgimento delle funzioni.
Niccolò GHEDINI (FI) concorda con il deputato Fanfani, sottolineando come l'attuale sistema elettorale maggioritario esalti ulteriormente il necessario rapporto di collegamento tra il deputato e il territorio d'elezione. Voterà a favore della proposta del relatore.
Sergio COLA (AN) ricorda che questioni localistiche erano venute in considerazione anche a proposito di domande d'insindacabilità avanzate da un ex deputato del centro-sinistra (v. DOC. IV-quater, nn. 164 - XIII legislatura e 3 - XIV legislatura, on. Di Fonzo) e che in quelle occasioni nessuno aveva obiettato sulla sussistenza dei requisiti dell'insindacabilità. Tanto più che a pagina 42 del verbale del consiglio comunale trasmesso alla Giunta si constata che l'onorevole Parolo si poneva il problema generale e annoso di politica legislativa relativo allo jus aedificandi (alle parole del sindaco che aveva affermato «sono proprietà di privati, non più solo privato o della sua famiglia, ma di alcune famiglie di privati. È naturale che questi privati siano intenzionati a trarre beneficio dalle loro proprietà, è regola accettata dal nostro ordinamento giuridico, è quindi impensabile poterli privare di un loro diritto», l'onorevole Parolo aveva risposto prontamente: «Quale diritto? Mi scusi, costruire non è un diritto»). Voterà a favore della proposta del relatore.
La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore e lo incarica di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti oggetto del procedimento costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari.
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti di Amedeo Matacena, deputato nella XIII legislatura, presso il tribunale di Cosenza (proc. n. 1066/02 RGNR).
(Seguito dell'esame e conclusione)
Vincenzo SINISCALCHI, presidente, ricorda che - iniziato nella seduta del 4 giugno 2003 - l'esame della domanda in titolo è proseguito con la relazione del deputato Di Gioia nella seduta del 5 maggio 2004. Successivamente, il 12 maggio 2004, è stato ascoltato l'onorevole Matacena, ma l'esame non si è concluso. Messo all'ordine del giorno del 17 giugno 2004, il seguito dell'esame è stato ulteriormente rinviato. Fa presente, altresì, che tutta la documentazione fatta pervenire dall'onorevole Matacena è da tempo a disposizione dei componenti.
Lello DI GIOIA (MISTO-SDI), relatore, conferma la sua proposta nel senso della sindacabilità.
Sergio COLA (AN) voterà per l'insindacabilità, condividendo i rilievi svolti da Amedeo Matacena nella sua audizione.
Aurelio GIRONDA VERALDI (AN) voterà per la sindacabilità.
La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore e lo incarica di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti oggetto del procedimento non costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari.
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi presso il tribunale di Caltanissetta - sezione penale (proc. n. 1613/99 RGNR) (DOC. IV-ter, N. 6).
(Seguito dell'esame e conclusione).
Sergio COLA (AN), relatore, constatata la completezza della documentazione a
disposizione della Giunta, propone di deliberare nel senso dell'insindacabilità.
La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore e lo incarica di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti oggetto del procedimento costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari.
Richiesta relativa ad un procedimento civile pendente nei confronti del deputato Sandro Bondi presso il tribunale di Roma (atto di citazione del professor Giorlandino e del dottor Gianaroli).
(Esame e conclusione).
Vincenzo SINISCALCHI, presidente e relatore, illustra che l'azione civile promossa nei confronti dell'onorevole Bondi trae origine da affermazioni di quest'ultimo comparse su alcuni quotidiani nel dicembre 2003, nelle quali il deputato stigmatizzava le affermazioni rese nella trasmissione televisiva Domenica In del 7 dicembre 2003 da due affermati ginecologi in relazione all'iter parlamentare della legge sulla procreazione assistita. Al proposito, dà lettura della seguente lettera fatta pervenire dall'onorevole Bondi, impossibilitato a intervenire nell'odierna seduta: «Gentile Presidente, con riferimento alla mia domanda d'insindacabilità, inerente al procedimento civile avviato nei miei confronti dal professor Giorlandino e dal dottor Gianaroli, faccio presente che le dichiarazioni per cui vengo chiamato a rispondere non intendevano essere offensive nei confronti di alcuno. Con il mio intervento sulla stampa dell'8 dicembre 2003 mi proponevo soltanto di porre il problema del necessario contraddittorio che deve sussistere nella televisione pubblica quando si affrontano temi di generale interesse quale è quello, per esempio, della legislazione in materia di procreazione assistita, contraddittorio che mi pareva fosse mancato nella trasmissione «Domenica In» del 7 dicembre 2003. Del resto, non credo possano esservi perplessità sulla riconducibilità delle mie affermazioni alla funzione parlamentare, stanti le mie dichiarazioni nell'Assemblea della Camera dell'11 giugno 2002 in cui ho espresso i medesimi concetti che i giornali hanno poi riportato nel dicembre dell'anno successivo. Certo che l'autorevole organo che Ella presiede comprenderà le mie ragioni, Le porgo i miei migliori saluti».
Ritiene di proporre alla Giunta di deliberare nel senso dell'insindacabilità.
Giovanni KESSLER (DS-U), a nome del suo gruppo, preannuncia il voto favorevole sulla proposta del relatore.
Sergio COLA (AN) concorda con il relatore, specialmente alla luce della considerazione che tutto l'atto con cui l'onorevole Bondi è citato in giudizio è fondato su una critica alle scelte del Parlamento nel corso dell'iter della legge n. 40 del 2004.
Giovanni Giulio DEODATO (FI) voterà a favore della proposta del relatore.
La Giunta, all'unanimità, approva la proposta del relatore e lo incarica di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti oggetto del procedimento costituiscono opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari.
La seduta termina alle 10.
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
Richiesta relativa ad un procedimento penale pendente nei confronti del deputato Sandro Delmastro Delle Vedove presso il tribunale di Torino (proc. n. 20375/03 RGNR)(relatore: on. Niccolò Ghedini).