Giovedì 11 dicembre 2003. - Presidenza del vicepresidente Antonio MONTAGNINO indi del presidente Maria BURANI PROCACCINI.
La seduta comincia alle 14.20.
Antonio MONTAGNINO, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno nel senso di procedere prima alle audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla copertura vaccinale.
La Commissione concorda.
Indagine conoscitiva sulla copertura vaccinale in età pediatrica e sulla ospedalizzazione dei bambini affetti da malattie infettive - Audizione del professor Franco Tancredi, direttore generale dell'agenzia sanitaria della regione Campania, e del dottor Saverio Ciriminna, direttore dell'ufficio speciale per la programmazione sanitaria della regione Sicilia.
Antonio MONTAGNINO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Antonio MONTAGNINO, presidente, dopo aver dato lettura di una lettera pervenuta alla Commissione dalla dottoressa Stefania Salmaso, direttore del reparto malattie infettive del laboratorio di epidemiologia e biostatistica di Roma, introduce il tema dell'audizione.
Svolgono interventi il professor Franco TANCREDI, direttore generale dell'agenzia sanitaria della regione Campania, ed il dottor Saverio CIRIMINNA, direttore generale dell'ufficio speciale per la programmazione sanitaria della regione Sicilia.
Maria BURANI PROCACCINI, presidente, ringrazia il professor Tancredi, il dottor Ciriminna, i colleghi intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
Indagine conoscitiva su affidamento ed adozioni - Comunicazioni del presidente sulla missione svolta a Bucarest.
Maria BURANI PROCACCINI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Maria BURANI PROCACCINI, presidente, comunica che una delegazione della Commissione parlamentare per l'infanzia, da lei personalmente guidata e composta dalle onorevoli Marida Bolognesi, Anna Maria Leone e Carla Mazzuca, si è recata a Bucarest il 2 e 3 dicembre scorso. Scopo della missione è stato quello di verificare la situazione esposta dalla Presidente per le adozioni internazionali, Melita Cavallo, in occasione dell'audizione svolta dinanzi la Commissione infanzia l'11 novembre scorso, in merito alla moratoria delle adozioni internazionali posta in essere dal Governo rumeno, la quale ha riguardato anche un centinaio di coppie italiane per le quali era già stato effettuato un abbinamento con bambini rumeni in stato di adottabilità.
di famiglia e sulla mancanza di libera rappresentanza legale nelle decisioni concernenti i bambini, in particolare quelle riguardanti la privazione dei diritti parentali. Il 19 maggio 2003 anche il Consiglio dell'Unione europea, in una decisione relativa all'adesione della Romania, ha individuato l'obiettivo di mantenere la moratoria sulle adozioni internazionali fintanto che non sarà stata adottata una nuova legislazione compatibile con gli interessi dei bambini e con gli obblighi internazionali della Romania e fintanto che non si disporrà della capacità amministrativa necessaria per applicare le leggi.
Il deputato Carla MAZZUCA (MARGH-U) desidera innanzitutto testimoniare l'impegno profuso dal presidente in questa missione per conseguire i risultati che sono stati ricordati: quando si fanno le cose per raggiungere risultati concreti, in politica esse assumono un valore particolare.
Il deputato Marida BOLOGNESI (DS-U) desidera innanzitutto ringraziare la presidente Cavallo che, nel corso dell'audizione svoltasi in questa sede, ha posto in evidenza i punti più critici dei paesi che vivono la pratica dell'adozione internazionale come una sconfitta. È dell'avviso che tale sentimento si modificherà man mano che andrà avanti la costruzione dell'Europa e da parte di tali paesi ci si renderà conto che prioritario è garantire ad ogni bambino il diritto ad avere una famiglia.
problema politico, sarebbe necessario capirne le ragioni. Chiede, quindi, al Presidente, di assumere nei confronti del ministro Prestigiacomo un'iniziativa per avere chiarimenti al riguardo.
Il deputato Anna Maria LEONE (CCD-CDU) si augura che il ministro Prestigiacomo legga nell resoconto stenografico della seduta odierna l'intervento della collega Bolognesi, intervento che da esponente della maggioranza sottoscrive pienamente. Si augura anche che, dopo averlo letto, senta il bisogno di dar conto alla Commissione parlamentare dell'infanzia del proprio operato. Ringrazia anche la collega Bolognesi per aver sottolineato alcuni punti particolarmente importanti: in primo luogo, il fatto che prioritario rispetto a qualunque altro deve essere considerato l'interesse del minore; inoltre, l'importanza di ciò che il Parlamento fa in Italia ed all'estero per la tutela del minore e a questo scopo è ovviamente fondamentale il rapporto che la Commissione riesce ad instaurare con il Governo. Mentre per i primi due punti si è sempre avuta unità di intenti, per il terzo non può non sottolineare le difficoltà che la Commissione incontra a dialogare con alcuni esponenti del Governo, una situazione che con buonsenso e rispetto delle istituzioni si deve cercare di superare e a tale proposito desidera rendere merito all'opposizione di aver sempre agito in quest'ambito.
Maria BURANI PROCACCINI, presidente, sottolinea che, come i colleghi ricorderanno, nel corso di una riunione dell'ufficio di presidenza si rilevò la necessità di un confronto periodico sia con la presidente Cavallo sia con il Governo. Crede sia venuto il momento di ascoltare il ministro Prestigiacomo.
La seduta termina alle 16.35.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
(Svolgimento e conclusione).
(Così rimane stabilito).
Alle domande dei deputati Carla CASTELLANI (AN) ed Alessandro DE FRANCISCIS (Misto-UDEUR-PpE) e del senatore Antonio ROTONDO (DS-U) rispondono il professor Franco TANCREDI, direttore generale dell'agenzia sanitaria della regione Campania, ed il dottor Saverio CIRIMINNA, direttore generale dell'ufficio speciale per la programmazione sanitaria della regione Sicilia.
(Svolgimento e conclusione).
(Così rimane stabilito).
A tale riguardo, è stata verificata la seguente situazione:
Il 22 giugno 1995 la Romania ha presentato domanda di adesione all'Unione europea; i negoziati per l'adesione dovrebbero concludersi nel dicembre 2004 e l'ingresso nell'Unione dovrebbe avvenire nel 2007. La Commissione europea, attraverso periodiche relazioni, verifica i progressi compiuti sulla strada dell'adesione e indica i settori prioritari di intervento.
La Commissione europea, nella relazione periodica per il 2000 sui progressi della Romania verso l'adesione, ha espresso riserve sulla legislazione relativa alle adozioni, giudicandola tale da consentire di prendere decisioni in base a motivazioni diverse dall'interesse del bambino.
Conseguentemente, l'Autorità nazionale rumena per la protezione dei bambini e l'adozione ha deciso nel giugno 2001 di sospendere con effetto da ottobre 2001 la ricezione delle domande di adozione internazionale.
Il Parlamento europeo il 5 settembre 2001 ha approvato una risoluzione nella quale si sostengono le decisioni dell'Autorità nazionale rumena per la protezione dei bambini e l'adozione. La moratoria delle adozioni internazionali decisa dalle autorità rumene è stata accolta favorevolmente anche dalla Commissione europea che, nella relazione periodica per il 2001, ha sottolineato come tale decisione debba contribuire a far cessare pratiche incompatibili con gli obblighi internazionali assunti dalla Romania e si è dichiarata favorevole alla riforma della legislazione rumena sulle adozioni internazionali, nonché alla promozione di strutture e capacità amministrative adeguate. Nella relazione periodica per il 2003, la Commissione ha rilevato che sono in corso consultazioni per assicurare che la legislazione sulle adozioni internazionali in preparazione sia rispettosa delle convenzioni internazionali e ha osservato, altresì, che permangono preoccupazioni sulla mancanza di corti specializzate nel diritto
Nel 2001 è stato istituito in seno all'Unione europea un gruppo per seguire le riforme nel settore dell'infanzia in Romania, costituito dal relatore sulla Romania presso il Parlamento europeo, l'eurodeputato inglese Emma Nicholson of Winterbourne, nonché da rappresentanti del governo rumeno, della Commissione europea, della Banca mondiale, dell'UNICEF e dell'OMS.
Un decreto del Governo rumeno adottato nel dicembre 2001 consente di trattare le richieste di adozione quando la procedura giudiziaria sia stata avviata prima dell'introduzione della moratoria o in particolari casi eccezionali. Tali casi vengono segnalati dagli enti autorizzati rumeni all'Autorità nazionale per la protezione dell'infanzia e per l'adozione, alla quale spetta in prima istanza la valutazione della loro effettiva eccezionalità. La decisione definitiva sull'eccezionalità dei casi compete al Governo rumeno. I criteri di valutazione non sono definiti rigidamente, ma in generale sono connessi all'età del minore, al suo stato di salute ed alla sua storia di abbandono.
La moratoria, inizialmente prevista per un anno, è stata successivamente prorogata cinque volte. Attualmente non è indicata una data esatta per il suo termine, che coinciderà con l'entrata in vigore della nuova legislazione rumena sulle adozioni.
Dall'entrata in vigore della moratoria, le adozioni di bambini rumeni da parte di coppie italiane, secondo dati forniti dall'Ambasciata italiana in Romania in occasione della visita effettuata dalla delegazione della Commissione parlamentare per l'infanzia, sono state 183 nel 2001, 40 nel 2002 e 63 nei primi nove mesi del 2003. Prima della moratoria, il numero di tali adozioni era di circa 540 l'anno.
La delegazione della Commissione ha incontrato i rappresentanti di 16 enti italiani autorizzati alle adozioni internazionali, nonché le Commissioni per i diritti civili della Camera e del Senato rumeni e l'Autorità nazionale per la protezione dell'infanzia e per le adozioni presieduta da Gabriela Coman.
La missione si è conclusa con l'impegno da parte dei parlamentari rumeni della Camera dei deputati a completare al più presto la legislazione richiesta dall'Unione europea a tutela dell'infanzia e con l'impegno, da parte dell'Autorità nazionale per la protezione dell'infanzia e per le adozioni, a valutare la possibilità di ricorrere anche a decreti speciali per sbloccare la situazione - divenuta pregiudizievole per i minori stessi - relativa alle circa cento coppie le cui procedure di adozione erano rimaste bloccate con la moratoria posta in essere dal governo rumeno nel 2001.
Desidera, da ultimo, sottolineare l'importanza di questo tipo di missioni, in quanto la presenza in loco consente di conoscere la situazione in un modo che non sarebbe possibile dall'Italia. Sottolinea, altresì, il rapporto quanto mai positivo instaurato con i parlamentari rumeni, i quali si sono dimostrati molto interessati a conoscere le modalità di organizzazione degli altri parlamenti, in particolare di quello italiano che ha acquisito nel tempo una fama di competenza e moderazione. Inoltre, missioni di questo tipo danno anche la possibilità di intervenire sul Governo: il sottosegretario Boniver ha avuto oggi un incontro proprio sul tema delle adozioni. Informa, infine, che è stata avanzata al Presidente Casini la richiesta di una proroga di dieci mesi dell'indagine conoscitiva sulle adozioni internazionali.
Condivide, altresì, quanto detto dal presidente circa gli obiettivi e la portata dell'attività della Commissione nell'ambito dell'indagine sulle adozioni internazionali, di cui giustamente si chiede una proroga, così da consentire una azione più compiuta sul tema. Peraltro, ha avuto modo di constatare come gli Stati nati dal dissolvimento dell'impero sovietico vivano con dolore e come una sconfitta il fatto di dover dare in adozione all'estero alcuni dei loro bambini, non potendo assicurare loro le condizioni necessarie a condurre una vita normale. Tali adozioni sono gravate da tempi molto lunghi, che però penalizzano in primo luogo i bambini dichiarati adottabili.
Inoltre, analogamente a quanto si sta chiedendo per la Boielorussia, ritiene che si dovrebbe valorizzare l'istituto dell'affido internazionale, che potrebbe costituire l'uovo di Colombo per risolvere determinati problemi. Si tratterebbe, in sostanza, di istituzionalizzare tali affidi per motivi di studio o di formazione.
Infine, informa che insieme con l'onorevole Bolognesi ha firmato la scorsa settimana un comunicato molto duro nei riguardi del ministro Prestigiacomo la quale, poco dopo la conclusione della conferenza stampa in cui la presidente e sua collega di partito informava dei risultati della missione a Bucarest, ha preannunciato una sua visita in Romania per gli stessi scopi.
Dalla missione compiuta si è consolidata l'idea che l'adozione non può essere considerata come isolata, ma deve collocarsi all'interno di un progetto generale nel quale siano compresi gli aiuti alle famiglie ed agli istituti che accolgono bambini a vario titolo non adottabili. Dalla medesima missione ha ricavato anche la convinzione che bisognerà continuare a lavorare sul tema così come viene trattato in Romania, in particolare sensibilizzando le ambasciate italiane, che debbono aggiungere il tema delle adozioni internazionali a quello degli impegni di istituto che svolgono nei paesi stranieri. Certamente tale opera di sensibilizzazione potrà avvenire anche attraverso il contributo del Ministero degli affari esteri, in particolare del sottosegretario Boniver, dimostratasi sensibile al riguardo, così come volentieri riconosce quanto utile sia stata la concomitante presenza in Romania del ministro La Loggia, che ha ringraziato per il contributo offerto.
Sotto il profilo dei risultati raggiunti, crede di poter dire che con la sua missione la Commissione ha ottenuto che si sbloccasse la situazione in essere in Romania e per questo prega la presidente di rappresentare all'ambasciatore italiano il ringraziamento del Parlamento per la disponibilità manifestata. Inoltre, riterrebbe opportuno anche assumere un'iniziativa in ambito europeo per rendere noto l'insieme delle questioni presenti in quel paese.
Desidera poi dolersi del fatto che per la prima volta da quando è stata istituita la commissione per le adozioni internazionali, alla presidente Cavallo sia stata negata dal ministro Prestigiacomo l'autorizzazione di spesa per seguire la Commissione parlamentare in una missione che, tra l'altro, è durata soltanto un giorno e mezzo. Se la motivazione dovesse riguardare una carenza di mezzi economici, evidentemente si dovrebbe invitare il Governo a intervenire nell'ambito della finanziaria. Se, invece, si fosse trattato di un
Da ultimo, in merito all'episodio ricordato poc'anzi dalla collega Mazzuca, dopo aver sottolineato che non è la prima volta che sorgono problemi con il dipartimento delle pari opportunità, ritiene che si ponga un problema di rapporti tra Governo e Parlamento. Come rappresentante dell'opposizione - un dato che in questa Commissione non è mai necessario mettere in campo - chiede quindi di capire perché il Governo non collabori per il raggiungimento degli obiettivi che la Commissione si è data e di ciò chiede politicamente conto ad un ministro della Repubblica, in quanto, pur non essendo l'unico rappresentante dell'Esecutivo cui questa Commissione fa riferimento, ritiene che non si possa accettare che in simili materie non si faccia un gioco di squadra, in quanto ciò penalizza le istituzioni e, in definitiva, l'Italia.
Il problema comunque esiste e pone un interrogativo: se cioè questa Commissione abbia ancora ragion d'essere. Sarebbe quindi opportuno sollecitare un dibattito del Parlamento su questo punto e l'occasione può essere la richiesta di proroga dell'indagine.
Venendo ora alla missione in Romania, che giudica molto positiva soprattutto per il fatto di aver stabilito un collegamento tra parlamenti, ritiene che nei confronti di tale paese sia necessario manifestare anche il plauso per ciò che sul tema oggetto dell'indagine si sta facendo. Condivide anche il giudizio positivo sulla collaborazione prestata all'ambasciata italiana e pensa che sempre più le ambasciate vadano coinvolte nelle procedure di adozione internazionale. Quanto al fatto che paesi come la Romania vivano con dolore il dare in adozione propri bambini, ritiene che il tema delle adozioni internazionali vada inserito nell'ambito di un progetto europeo che abbia come fine ultimo quello di dare aiuti concreti in modo che ogni bambino possa vivere in modo adeguato nel proprio paese e, solo quando ciò non fosse possibile, essere dato in adozione.
Inoltre, com'è noto, l'indagine conoscitiva si concluderà con la presentazione di un documento alle Camere, ma è possibile, sulla base del comma 5 dell'articolo 1 della legge istitutiva della Commissione, presentare una relazione intermedia per far sì che il Parlamento conosca l'attività della Commissione, alla quale è necessario dare nuova autorevolezza, cosa che certamente troverà sensibile il Presidente Casini cui ha chiesto un incontro.
Dichiara quindi conclusa la seduta.