Interrogazione n. 5-01882 Olivieri: Comportamenti abusivi di alcuni Internet Provider.
In relazione all'atto parlamentare in esame si ritiene opportuno riassumere brevemente le disposizioni che regolano la materia.
La delibera dell'Autorità per le garanzie nella comunicazione 6/00/CIR del giugno 2000 - contenente il piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni - ha riservato la numerazione in decade 7 ai servizi Internet (articolo 21).
Con la successiva delibera 9/02/CIR del giugno 2002 la medesima Autorità ha espressamente vietato l'utilizzo delle suddette numerazioni in decade 7 (tra le quali i numeri che iniziano con 709) per la fornitura di servizi a valore aggiunto ed, in proposito, l'articolo 4, comma 1, stabilisce che la numerazione per i servizi Internet è utilizzabile esclusivamente per l'accesso alla rete internet e vieta di fornire prodotti e servizi per il tramite dell'addebito all'utente del traffico svolto indirizzato alle numerazioni in parola.
Ne discende che l'utilizzo delle numerazione 709 per la fornitura di servizi a valore aggiunto e di servizi che, per il loro contenuto, sono riconducibili ai servizi audiotex non è conforme alle disposizioni suddette.
In merito ai servizi audiotex si ritiene opportuno ricordare che la delibera 78/02/CONS della ripetuta Autorità, nell'introdurre disposizioni in materia di fatturazione dettagliata e blocco selettivo di chiamata, ha stabilito che, in caso di fornitura di servizi comunque riconducibili all'audiotex, si applicano le disposizioni vigenti in materia, recate dal decreto 13 luglio 1995, n. 385 (G.U. n. 218 del 18 settembre 1995), «indipendentemente dalle numerazioni attraverso cui vengono offerti tali servizi».
L'articolo 2, comma 2, e l'articolo 4 della stessa delibera n. 78/02/CONS, prescrivono, inoltre, che gli organismi di telecomunicazioni oltre ad offrire agli abbonati almeno l'opzione del blocco selettivo di chiamata che consenta - con modalità controllata dall'utente - di bloccare i tipi di chiamata verso le numerazioni riportate nell'allegato alla delibera medesima fra cui sono comprese le numerazioni che iniziano con 709, debbono diffondere, per tali numerazioni, informazioni adeguate ed aggiornate in merito alla disponibilità del blocco selettivo di chiamata suddetto.
In tale contesto in data 10 aprile 2003 l'Autorità predetta ha chiesto alla società Telecom Italia di estendere alle numerazioni individuate nell'allegato alla delibera n. 78/02/CONS lo sbarramento selettivo gratuito delle chiamate in uscita come, del resto, previsto dalla direttiva 2002/22/CE; la società Telecom, da parte sua, ha reso noto che a partire dal 1o giugno 2003 la clientela può ottenere la disabilitazione gratuita e permanente della propria linea telefonica al traffico destinato alla numerazione 709, se richiesta congiuntamente alla disabilitazione delle numerazioni 899 e 166.
In merito al problema posto relativamente al pagamento delle bollette la società Telecom ha precisato che i clienti che ritengono di non riconoscere le chiamate effettuate verso le numerazioni 12, 412, 144, 163, 164, 166, 170, 4176, 178, 709, 899 e 892 ed i relativi addebiti in fattura,
possono avviare le procedure di reclamo, come previsto dall'articolo 17 delle condizioni generali di abbonamento, effettuando il pagamento della fattura limitatamente agli importi non oggetto di contestazione, la società, infatti, come previsto dalle medesime condizioni contrattuali, in pendenza di una procedura di reclamo ed eventualmente della procedura di conciliazione, si astiene da qualsiasi iniziativa di recupero forzoso del credito, inclusa la sospensione del servizio.
A completamento di informazione si soggiunge che è stato predisposto uno schema di regolamento volto ad adeguare la vigente disciplina al nuovo contesto tecnologico e normativo ed a definire disposizioni puntuali per l'offerta al pubblico dei servizi a sovrapprezzo.
Lo schema di provvedimento in parola, sottoposto alla valutazione degli operatori del settore, delle associazioni degli utenti e dei consumatori in apposite consultazioni è attualmente all'esame del Consiglio di Stato.
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con delibera 9/03/CIR del 3 luglio 2003 - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 1o agosto 2003 - ha approvato il nuovo piano di numerazione nazionale nel settore delle telecomunicazioni che, per quanto riguarda i servizi a sovrapprezzo, contiene l'introduzione di specifiche soglie di prezzo.
Interrogazione n. 5-02100 Tidei: Carenza di uffici postali nel comune di Civitavecchia.
In relazione all'atto parlamentare in esame, si ritiene opportuno anzitutto precisare che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, la gestione aziendale rientra nella competenza degli organi statutari della società.
Ciò premesso, allo scopo di poter disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato dalla S.V. on.le, si è provveduto ad interessare la medesima società Posto Italiane la quale, in merito alla necessità di aprire nuovi uffici postali nella zona di Civitavecchia, dove si sarebbe verificata una notevole espansione in alcune nuove zone, particolarmente a S. Gordiano e S. Liborio, senza un'adeguata pianificazione dei servizi, soprattutto postali, ha comunicato quanto segue.
Nel comune di Civitavecchia, dove risiedono circa 48.000 abitanti, attualmente sono attivi quattro uffici postali dei quali quello centrale opera con 17 sportelli, quello di Civitavecchia 1 e Civitavecchia 3 operano con sei sportelli mentre quello di Civitavecchia 2 opera con cinque.
L'ufficio postale di Civitavecchia centro - secondo quanto precisato dalla società stessa - sarà tra breve sottoposto ad una completa ristrutturazione, attuata secondo le modalità previste dal «progetto layout» per garantire a clienti e dipendenti un ambiente più accogliente, moderno e funzionale oltre che maggiormente garantito dal punto di vista della sicurezza.
La medesima società ha, poi, reso noto, che è interesse aziendale mantenere alto il livello di qualità del servizio erogato nel comune in questione e, a tale riguardo, sta valutando l'opportunità di riposizionare in modo corretto alcuni degli uffici postali già esistenti, in funzione delle linee direttrici seguite dallo sviluppo urbano.
A completamento d'informazione la medesima società ha evidenziato che tale iniziativa renderà indubbiamente più agevole l'accesso ai servizi postali anche da parte degli abitanti dei nuovi quartieri di S. Gordiano e S. Liborio.
Interrogazione n. 5-02137 Meduri: Carenza di organico di Poste Italiane Spa in Calabria.
In relazione all'atto parlamentare in esame si ritiene opportuno fare anzitutto presente che a seguito della trasformazione dell'ente Poste italiane in società per azioni, il Governo non ha il potere d'intervenire sulla gestione aziendale che, come è noto, rientra nella competenza specifica degli organi statutari della società.
Tuttavia, allo scopo di disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo parlamentare, si è provveduto ad interessare la società Poste Italiane la quale ha comunicato che la diffusione capillare degli uffici postali sul territorio nazionale rappresenta una risorsa che l'azienda è, ovviamente, interessata a mantenere, sia pure entro i limiti della ragionevolezza e con il vincolo di una gestione economica equilibrata.
A tale scopo Poste italiane effettua un costante controllo dei flussi di traffico degli uffici postali, rapportando il numero delle unità applicate alle variazioni della domanda di servizi che si registra in ognuno di essi, in modo da conseguire una sempre più efficace e razionale applicazione del personale sul territorio.
In merito alla specifica situazione della Calabria ed, in particolare, al numero elevato di uffici in cui è applicata una sola unità la società Poste ha precisato che tale soluzione organizzativa ha permesso di scongiurare la chiusura di uffici postali di modesta rilevanza e con scarso volume di traffico consentendo il mantenimento di un capillare presidio dei servizi sul territorio.
Relativamente ai disagi paventati dall'on.le interrogante in merito allo svolgimento del servizio di recapito la società Poste ha comunicato che tutte le zone della regione risultano coperte da un congruo numero di addetti mentre, per fronteggiare le esigenze dei servizi di sportelleria nel periodo estivo e consentire al personale di godere di un adeguato periodo di ferie, la stessa società ha precisato di aver assunto, con contratto a tempo determinato od interinale, 84 unità e di aver rinnovato, per ulteriori 80 unità, il contratto in scadenza.
Poste italiane, infine, nel precisare che nella regione Calabria il personale assunto con contratto di apprendistato raggiunge le 86 unità, ha confermato di seguire con la massima attenzione la situazione territoriale interessata anche attraverso incontri volti ad approfondire le problematiche di maggior rilievo.
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2002/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 giugno 2002, che modifica la direttiva 97/67/CE per quanto riguarda l'ulteriore apertura alla concorrenza dei servizi postali della Comunità (Atto 278).
La IX Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2002/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 giugno 2002, che modifica la direttiva 97/67/CE per quanto riguarda l'ulteriore apertura alla concorrenza dei servizi postali della Comunità (atto n. 278),
delibera di esprimere:
con la seguente osservazione:
appare opportuno, in relazione all'articolo 4 dello schema di decreto legislativo in titolo, che - ai fini di una maggiore certezza dell'ambito di delimitazione della riserva - le parole: «possono essere riservati» siano sostituite dalle seguenti: «sono riservati».