Martedì 1o aprile 2003. - Presidenza del presidente Vincenzo SINISCALCHI.
La seduta comincia alle 14.15.
Inversione dell'ordine del giorno.
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, propone che sia trattata in primo luogo la richiesta di insindacabilità avanzata da Amedeo Matacena, deputato nella XIII legislatura, e successivamente quella avanzata dal deputato Vittorio Sgarbi in relazione al procedimento civile pendente presso il tribunale di Roma e iniziato dal dottor Giancarlo Caselli.
La Giunta concorda.
Richiesta avanzata da Amedeo Matacena, deputato nella XIII legislatura, con riferimento ad un procedimento penale pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Caltanissetta (proc. n. 1539/01 RGNR)
(Esame e rinvio).
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, fa presente che il relatore Gironda Veraldi ha chiesto di essere sostituito nella funzione. Nomina pertanto relatore il deputato Cola. Comunica altresì che il difensore di Amedeo Matacena ha informato la Giunta della circostanza che il procedimento in titolo è ancora in fase di indagini preliminari e che pertanto nei confronti
del richiedente non è ancora stato elevato un capo d'imputazione. Per tale motivo la Giunta non potrà definire la questione con una deliberazione nell'odierna seduta.
Sergio COLA (AN), relatore, ritiene comunque utile procedere all'audizione dell'interessato.
(Viene introdotto Amedeo Matacena, deputato all'epoca dei fatti).
Amedeo MATACENA offre chiarimenti e delucidazioni alla Giunta e, autorizzato dal Presidente, deposita copia di un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta con il quale viene fissata l'udienza in camera di consiglio di cui all'articolo 406, comma 5, del codice di procedura penale. Risponde altresì a domande del relatore e del Presidente.
(Amedeo Matacena si allontana dall'Aula).
Sergio COLA (AN), relatore, prende atto che il documento depositato da Amedeo Matacena rivela che il Giudice delle indagini preliminari non ha ritenuto di concedere de plano la proroga delle indagini richiesta dall'ufficio della pubblica accusa e ha pertanto fissato la prescritta udienza. Solo all'esito di questa si saprà se le indagini preliminari saranno prorogate o se invece verrà formulato un capo di imputazione. Propone pertanto il rinvio dell'esame della richiesta.
La Giunta concorda.
Richiesta avanzata dal deputato Vittorio Sgarbi con riferimento ad un procedimento civile pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Roma (atto di citazione del dottor Gian Carlo Caselli).
Riccardo VILLARI (MARGH-U), relatore, espone sinteticamente i fatti all'origine della vicenda e propone che la Giunta deliberi nel senso dell'insindacabilità. Ciò anche perché nelle frasi attribuite al deputato Sgarbi non è contenuta un'espressa menzione del dottor Caselli.
Sergio COLA (AN) concorda con la proposta del relatore.
Filippo MANCUSO (Misto) osserva che il dottor Caselli in questa occasione non fa altro che individuare in modo dubbio se stesso in una complessa perifrasi adoperata dal deputato Sgarbi, il quale in realtà esponeva dei concetti e non si riferiva a persone nominate.
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, si asterrà.
La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore, dandogli il mandato di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti oggetto del procedimento in titolo concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni.
Richiesta avanzata dal deputato Vittorio Sgarbi con riferimento ad un procedimento civile pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Roma (atto di citazione del dottor Maurizio Grigo).
(Seguito dell'esame e conclusione).
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, ricorda che nella seduta del 6 marzo 2003 egli ha svolto la relazione in sostituzione del collega Di Gioia, proponendo che la Giunta deliberi nel senso della sindacabilità. Ricorda altresì che nella seduta del 27 marzo scorso è stato stabilito che l'esame della richiesta in titolo si sarebbe concluso nell'odierna seduta.
Lello DI GIOIA (Misto-SDI) manifesta l'intenzione di astenersi sulla richiesta in titolo. Chiede pertanto di essere sostituito nel compito di relatore.
Sergio COLA (AN) si diffonde sulla vicenda all'esame della Giunta. Rammenta innanzitutto che i fatti risalgono al giugno 1994, nel pieno di una accesissima polemica politica inerente ai provvedimenti assunti dall'autorità giudiziaria di Milano in ordine a ipotizzati fatti di corruzione politica. All'epoca furono attinti da avvisi di garanzia o da misure cautelari restrittive diversi esponenti politici con l'incarico di tesorieri di partito. In particolare fu tratto in arresto l'onorevole Citaristi, tesoriere della Democrazia cristiana, il cui provvedimento cautelare fu disposto dal dottor Grigo. Risulta peraltro dalla comparsa di risposta del deputato Sgarbi che lo stesso dottor Grigo avrebbe sostenuto che il Citaristi avrebbe meritato una misura anche più severa. Da questi elementi emerge chiaramente come il contesto delle dichiarazioni attribuite al deputato Sgarbi sia prettamente politico-parlamentare, considerata anche la eco che i fatti in questione ebbero nelle aule del Parlamento, così come grande risalto nell'opinione pubblica e in sede parlamentare ebbe il connesso tema del c.d. decreto Biondi (poi decaduto), volto a limitare i casi nei quali era possibile emanare misure cautelari detentive. Peraltro, non può esimersi dall'osservare che la documentazione agli atti non appare completa e che quindi la Giunta non è in condizione di valutare compiutamente i fatti. Propone pertanto che l'esame sia rinviato in attesa che venga acquisita ulteriore documentazione e in particolare la trascrizione della registrazione della trasmissione recante l'intervento del deputato Sgarbi.
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, osserva che le frasi pronunciate dal deputato Sgarbi hanno un indiscutibile carattere diffamatorio. Esse sono state proferite in diretta televisiva, nel corso di un monologo cui hanno assistito milioni di spettatori. Ritiene che la Giunta non possa trascurare le esigenze di tutela della reputazione di individui nominati che si pongono in simili circostanze. Del resto, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha di recente condannato l'Italia proprio perché, in uno dei numerosi precedenti in cui la Camera si è occupata di domande di deliberazione in tema di insindacabilità dell'onorevole Sgarbi, essa ha adottato un criterio applicativo troppo ampio. Chiede al deputato Cola se intendere insistere nella sua proposta di acquisizione documentale.
Sergio COLA (AN) conferma la richiesta.
Francesco CARBONI (DS-U) ritiene superflua ogni ulteriore acquisizione documentale, giacché le frasi di cui il deputato Sgarbi è chiamato a rispondere risultano compiutamente dall'atto di citazione.
Filippo MANCUSO (Misto) mentre ritiene inutile acquisire ulteriori elementi documentali - poiché lo stesso deputato Sgarbi non refuta le dichiarazioni che gli vengono attribuite - concorda tuttavia con il deputato Cola circa la riconducibilità dell'odierna fattispecie alla regola dell'insindacabilità parlamentare. Questa infatti emerge dall'evidente contesto politico-parlamentare cui le opinioni del deputato richiedente si riferivano.
La Giunta a maggioranza respinge la proposta del deputato Cola di acquisire dal giudice procedente il materiale istruttorio agli atti del giudizio. Indi a maggioranza delibera nel senso che i fatti all'origine del procedimento civile in titolo non concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni. Conferisce al deputato Carboni il mandato di predisporre in tal senso la relazione per l'Assemblea.
Sergio COLA (AN) presenterà una relazione di minoranza.
Vincenzo SINISCALCHI, Presidente, poiché stanno per avere inizio votazioni in Assemblea, rinvia l'esame dei restanti punti all'ordine del giorno alla prossima seduta.
La seduta termina alle 15.30.
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
Richiesta avanzata dal deputato Vittorio Sgarbi con riferimento ad un procedimento penale pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Bologna (proc. n. 1639/99 RGNR - n. 1881/99 RGGIP) (relatore: on. Vincenzo Fragalà).
Richiesta avanzata dal deputato Vittorio Sgarbi con riferimento ad un procedimento penale pendente nei suoi confronti presso il tribunale di Caltanissetta (proc. n. 1496/98 RGNR - n. 380/99 RGGIP) (relatore: on. Vincenzo Fragalà).