Mercoledì 23 ottobre 2002. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Guidi.
La seduta comincia alle 14.40.
Schema di Piano sanitario nazionale 2002-2004.
La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 ottobre 2002.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1) e che i deputati Bindi, Burtone, Fioroni e Mosella hanno presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2), che verrà posta in votazione solo ove la proposta del relatore venga respinta.
Raffaele COSTA (FI), relatore, ricorda di avere già evidenziato nella relazione gli aspetti del Piano sanitario che presentano elementi di novità dal punto di vista sostanziale o del metodo, esprimendo inoltre valutazioni critiche su questioni rilevanti. Sottolineato che il Piano non evidenzia adeguatamente i risultati complessivi conseguiti nel corso degli anni dal comparto della sanità, da distinguersi da quelli ascrivibili al Servizio sanitario nazionale, rileva come non vi sia da parte dal Governo e dall'attuale maggioranza la volontà di demolire quello stesso Servizio sanitario, ma semmai di correggere eventuali lacune.
Giuseppe FIORONI (MARGH-U) illustra la proposta alternativa di parere, osservando che difficilmente si può sostenere che il Piano sanitario 2002-2004 non si limiti a semplici enunciazioni di principio e che lo stesso individui gli indirizzi di azione che il Governo intende proporre. Evidenzia inoltre che in una fase delicata del rapporto tra Governo, Ministero della salute e regioni, il Piano in esame nella sua stesura è venuto meno a quanto previsto dal comma 4 del decreto legislativo n. 229 del 1999: non si è infatti pienamente realizzata l'intesa con la Conferenza Stato-regioni. In tal modo non si è garantito un adeguato concorso delle regioni alla definizione del Piano ed all'attuazione dell'articolo 32 della Costituzione, come peraltro rilevato anche da parte dei presidenti di talune regioni.
nel Piano manchi ogni riferimento alla ricerca, in particolare applicata agli obiettivi del Piano stesso.
Piergiorgio MASSIDDA (FI), ricordato preliminarmente che il Governo ha acconsentito ad un rinvio dell'espressione del parere sullo schema di Piano sanitario al fine di evitare che il parere venisse adottato in assenza di un'adeguata rappresentanza dell'opposizione, rileva quanto all'obiezione che il Piano sanitario in esame rappresenterebbe una sorta di libro dei sogni, che anche i precedenti piani non contenevano indirizzi precisi, ricordando di avere auspicato che, in analogia al comportamento adottato in passato dall'allora opposizione, sullo schema di Piano gli esponenti dell'opposizione attuale esprimessero quanto meno un voto di astensione.
Grazia LABATE (DS-U), osservato preliminarmente che la proposta di parere del relatore ha tenuto conto di taluni suggerimenti avanzati dalla minoranza, ritiene che la questione della valorizzazione dei distretti non possa essere posta solo nell'ambito delle premesse, ma debba assumere la valenza di una sollecitazione al Governo. Nel rilevare quindi la necessità di introdurre nella proposta di parere il richiamo alla finalizzazione della ricerca biomedica, con riferimento in particolare alle patologie rilevanti in ambito cronico-degenerativo, quali l'Alzheimer e il Parkinson, anche in considerazione del carattere pluriennale del Piano, chiede al relatore di modificare la proposta di parere nel senso di trasformare le osservazioni in condizioni e di introdurre tra queste ultime i punti richiamati, manifestando, ove tale richiesta venisse accolta, la disponibilità a riconsiderare l'orientamento, altrimenti contrario, sulla proposta di parere.
Francesco Paolo LUCCHESE (UDC) osserva che la proposta di parere formulata dal relatore tiene adeguatamente conto della realtà attuale, fermo restando che la soluzione dei problemi esistenti non è affidata ai Piani sanitari ritenendo, come rilevato in premessa nella proposta di parere del relatore, che quello in esame guarda prevalentemente in avanti evidenziando le problematiche odierne e fornendo una rappresentazione del sociale problematica ed affronti senza falsi pudori la realtà sanitaria, richiamando l'attenzione sul pieno rispetto della dignità del malato o del paziente.
di accompagnare le soluzioni prospettate ai problemi elencati con l'indicazione di risorse adeguate a farvi fronte.
Giacomo BAIAMONTE (FI) preannuncia voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, atteso che tra le osservazioni si sollecita il Governo ad individuare le risorse finanziarie necessarie a dare soluzione ai problemi individuati, rilevando peraltro come il Piano sanitario in esame non si ponga in contrasto con i decreti legislativi della cosiddetta riforma Bindi, come a suo avviso è comprovato dal fatto che la proposta alternativa di parere è stata sottoscritta dai soli esponenti del gruppo della Margherita.
Il sottosegretario Antonio GUIDI, premesso che si sarebbe aspettato una valorizzazione dello sforzo del Governo di interagire in maniera critica con le osservazioni formulate, sottolinea che l'esposizione del relatore si è caratterizzata per un'impostazione critica che non ha avuto precedenti in passato.
Giuseppe FIORONI (MARGH-U) invita il relatore di riformulare la proposta di parere, nel senso di trasformare le osservazioni in condizioni, evidenziando altresì l'esigenza di individuare un'adeguata copertura finanziaria dei LEA, di sottolineare il divario esistente tra il nord il sud del paese e di affrontare il problema della tossicodipendenza non solo in termini di repressione.
Augusto BATTAGLIA (DS-U), in relazione alle considerazioni del deputato Baiamonte, precisa che l'attuale andamento dei lavori parlamentari non ha consentito un confronto tra i gruppi dell'opposizione in vista della predisposizione di una proposta comune. Osservato che dagli esponenti del gruppo sia della Margherita sia dei Democratici di sinistra sono venuti suggerimenti costruttivi, fa presente che si valuteranno le risposte del relatore in ordine a quei suggerimenti.
Raffaele COSTA (FI), relatore, nel reputare non sempre condivisibili i rilievi del deputato Fioroni, ritiene che sulla questione del trasferimento di funzione a soggetti di natura privatistica il Piano abbia assunto una posizione equilibrata. Sul tema dell'assistenza ai soggetti non autosufficienti, ricorda che il Governo ha aperto un dibattito che tiene conto anche delle esperienze europee, evidenziando l'esigenza che le forze politiche si confrontino quanto prima su questo tema in vista dell'individuazione di soluzioni praticabili.
Piergiorgio MASSIDDA (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, prospetta l'opportunità di una breve sospensione
della seduta al fine di valutare un'eventuale riformulazione della proposta di parere del relatore.
Giuseppe PALUMBO, presidente, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16.15.
Raffaele COSTA (FI), relatore, riformula la proposta di parere presentata (vedi allegato 3).
Giuseppe PALUMBO, presidente, ritiene che in particolare la condizione concernente la sollecitazione al Governo ad accompagnare alle soluzioni prospettate ai problemi individuati l'indicazione di risorse idonee alla loro esecuzione potrebbe essere più opportunamente formulata come osservazione.
Il sottosegretario Antonio GUIDI condivide il rilievo del presidente.
Giuseppe FIORONI (MARGH-U) ritiene che la sollecitazione al Governo in merito all'individuazione delle risorse finanziarie debba essere inserita nel parere come condizione.
Sui lavori della Commissione.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, non essendo previste nella mattina di domani, 24 ottobre 2002, votazioni in Assemblea, la seduta della Commissione sarà anticipata alle 11.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle 16.30.
Mercoledì 23 ottobre 2002. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Guidi.
La seduta comincia alle 16.30.
Atto n. 128.
(Seguito esame e conclusione. - Parere favorevole con condizioni).
Rilevato quindi che la proposta di parere che propone alla Commissione non è elogiativa nei confronti del Piano sanitario, invita il gruppo della Margherita a riconsiderare talune posizioni.
Sottolineato il ruolo marginale nell'elaborazione del Piano svolto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, nonché dalle categorie dei medici e degli operatori sanitari nel loro complesso, fa presente che il semplice riconoscimento nel Piano sanitario dei livelli essenziali di assistenza non è sufficiente a garantire l'erogazioni di prestazioni sanitarie uniformi ai cittadini e che mancano risorse adeguate a garantire quelle socio-sanitarie: il Piano quindi individua indirizzi ed obiettivi per i quali non esistono finanziamenti che ne consentano la realizzazione. I tagli previsti dalla manovra finanziaria all'esame del Parlamento a carico degli enti locali comportano pertanto l'impossibilità per questi ultimi di mantenere i livelli delle prestazioni socio-sanitariedi cui gli stessi enti locali diventano di fatto i liquidatori. Ricorda peraltro che il decreto legislativo n. 229 del 1999 prevedeva che, una volta definiti i LEA, si individuassero le relative risorse e, sulla base di queste ultime, gli obiettivi del Piano sanitario nazionale.
Reputa preoccupante il fatto che il Piano sanitario nazionale evidenzi come elemento caratterizzante il progressivo trasferimento a soggetti di natura privatistica di funzioni essenziali nel campo dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria, individuando nel trasferimento ai privati di quelle funzioni lo strumento di salvaguardia dell'efficienza del sistema. Manifesta altresì preoccupazione per la convinzione che nell'esternalizzazione dei servizi stia la futura garanzia di funzionalità del sistema, peraltro dimenticando che è ancora vigente la norma che prevede il meccanismo dell'accreditamento, quale strumento virtuoso dell'incontro tra la domanda e l'offerta di salute, a garanzia anche del privato accreditato.
Individua quindi un'altra carenza del Piano nell'insufficiente valorizzazione della funzione del distretto, sottolineando altresì la mancanza di riferimenti concreti all'obiettivo di superare il grave divario che separa il nord dal sud del Paese in materia sanitaria, che pregiudica l'uniformità della garanzia del diritto alla salute di cui all'articolo 32 della Costituzione.
Ritiene poi che i meccanismi attraverso i quali correggere le liste di attesa individuati dal Piano denotino uno scarso ancoraggio con la realtà, nonché un ridotto rapporto con le regioni, i cui suggerimenti al riguardo non vengono recepiti. Reputa inoltre che il tema della non autosufficienza venga affrontato in maniera generica e non adeguata alle reali esigenze del paese, anche in considerazione della rilevanza che il problema assume per il futuro in considerazione dell'andamento demografico. Il Piano sanitario in esame non indica poi soluzioni per quanto riguarda il problema delle tossicodipendenze, dei disabili psichici e dei minori, né si individuano possibili interrelazioni con le regioni o con i soggetti istituzionali preposti a far fronte a quel problema.
Rileva quindi che il Piano sanitario assume come dato fondamentale della lotta alla tossicodipendenza la criminalizzazione delle vittime, senza prevedere adeguate misure finalizzate al recupero ed al reinserimento, evidenziando inoltre come
Evidenziato che non si conferisce alcuna priorità alla formazione continua dei medici e degli operatori sanitari all'interno del Sistema sanitario nazionale né alla ricerca della qualità delle prestazioni, da sostenere adeguatamente sotto il profilo delle risorse finanziarie, rileva che manca ogni riferimento alla individuazione dei fondi integrativi, di cui al decreto legislativo n. 229 del 1999, quale modalità di reperimento delle risorse.
In conclusione, manifesta netta contrarietà sulla proposta di parere del relatore, a meno che in quel parere non vengano poste condizioni che tengano adeguatamente conto delle osservazioni testé formulate.
Sottolineato che la genericità del Piano sanitario è riconducibile anche alla necessità di definire, in relazione alle intervenute modifiche costituzionali, il riparto istituzionale delle competenze, evidenzia che la proposta di parere del relatore contiene rilievi politici, ritenendo che talune valutazioni, anche condivisibili, non necessariamente debbano trovare espressione in una proposta alternativa di parere. Ricordato che la maggioranza ha ereditato una difficile situazione per quanto riguarda il comparto sanitario, ribadisce la richiesta di adottare sulla proposta di parere del relatore una posizione di astensione, anche in considerazione del fatto che il Piano non reca indirizzi politici contrapposti a quelli contenuti nei piani sanitari precedenti.
Sottolineata l'esigenza di condurre una approfondita riflessione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, reputa condivisibili le osservazioni contenute nella proposta di parere, che non contiene valutazione trionfalistiche, condividendo, in particolare, il richiamo al Governo sull'opportunità
In ordine alle osservazioni concernenti la valorizzazione del distretto e la finalizzazione della ricerca biomedica, con riferimento ai problemi delle malattie degenerative e della cronicità, ricordate le posizioni da lui stesso assunte con riferimento a patologie quali l'Alzheimer, sulla quale peraltro è stata istituita presso il Ministero della salute un'apposita commissione, manifesta la disponibilità a condividere eventuali riformulazioni della proposta di parere che il relatore ritenesse di introdurre.
Nel sollecitare l'individuazione di obiettivi comuni, osserva che l'accusa rivolta al Piano in esame di essere di retroguardia sia controproducente per chi l'avanza, anche in considerazione dell'inerzia che caratterizza le politiche sanitarie.
Espressa perplessità su un accreditamento dei privati improntato a criteri eccessivamente selettivi, ritiene condivisibile il riferimento al divario che separa nord e sud del paese, richiamando altresì l'esigenza di una riflessione sulla problematica delle liste d'attesa, sulla quale si registra un ritardo.
Concorda, infine, con i rilievi concernenti la valorizzazione dei distretti ed il tema delle tossicodipendenze.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.