Commissione parlamentare per l'infanzia - Resoconto di marted́ 12 marzo 2002


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RISOLUZIONI

Martedì 12 marzo 2002. - Presidenza del vicepresidente Antonio MONTAGNINO indi del presidente Maria BURANI PROCACCINI - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio Roberto Tortoli.

La seduta comincia alle 20.30.

7-00071 Giacco ed altri: in materia di città amiche dei bambini.
(Discussione e approvazione nel testo riformulato).

Antonio MONTAGNINO, presidente, dà la parola all'onorevole Giacco per l'illustrazione della risoluzione.

Il deputato Luigi GIACCO (DS-U), nell'illustrare la risoluzione in titolo, che ha il merito di puntare l'attenzione sulla normalità della vita dei bambini e non sulla patologia, ripercorre le varie tappe che, a partire dalla Conferenza dell'ONU di Istanbul del 1996, per arrivare alla legge n. 285, di cui è stato relatore, ai provvedimenti in tema di violenze sui minori, di stupro, di turismo sessuale, fino al piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza ed all'istituzione, nel 1998, di un sito Internet dove sono raccolte le esperienze in materia di città amiche dei bambini, hanno condotto all'istituzione del Premio per i comuni italiani. Ritiene che quest'esperienza, unica nel suo genere, debba essere portata alla Conferenza internazionale di New York come contributo che l'Italia può offrire, anche allo scopo di indurre altri parlamenti a percorrere la stessa strada.

Il senatore Rossana Lidia BOLDI (LNP) ritiene che la risoluzione possa senz'altro essere condivisa, anche perché si rivolge ad una platea di bambini normali, che sono la maggioranza dei bambini italiani. Inoltre, pur riconoscendo che il precedente Governo ha sempre prestato grande attenzione alle politiche giovanili, in base


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alla sua precedente esperienza di amministratore comunale ha dovuto invece constatare che purtroppo le amministrazioni di sinistra hanno sempre privilegiato l'istituzione di centri di aggregazione rivolti ai problemi dei bambini disagiati, trascurando moltissimo le tematiche della normalità. Chiede, infine, che dalla terza premessa della risoluzione vengano soppresse le parole: «e nonostante il visto della Corte dei conti, il nuovo Governo ha rallentato l'attuazione della legge e sono trascorsi ben sei mesi prima della pubblicazione del decreto»; in quanto solo a tale condizione darebbe il proprio voto favorevole alla risoluzione.

Il senatore Flavio TREDESE (FI) nel concordare con la collega Boldi sull'opportunità di sopprimere la parte della premessa indicata, sottolinea la positività del fatto che la risoluzione appunta la propria attenzione sulle situazioni di normalità e non su quelle che comunemente vengono definite di disagio, cosa che peraltro gli è accaduto di vivere anche nel momento in cui ha svolto la funzione di sindaco di un comune, quando si agisce spesso sull'onda dell'emergenza, senza riuscire a fare opera di prevenzione. Ritiene che in futuro, con il concorso soprattutto delle scuole, si potrebbero elaborare progetti grazie ai quali i ragazzi possano vivere nell'agio e non finiscano nel disagio.

Il senatore Gaetano FASOLINO (FI) si ritrova in pieno nella risoluzione presentata dal collega Giacco, pur concordando con l'osservazione della senatrice Boldi: se l'indicazione da questa sottolineata verrà accolta, preannuncia che il gruppo di Forza Italia non avrà difficoltà a dare il proprio voto favorevole alla risoluzione.

Il senatore Francesco CARELLA (VERDI-U) esprime l'avviso favorevole del gruppo dei Verdi sulla risoluzione dell'onorevole Giacco, risoluzione della quale condivide le finalità, così come condivide le iniziative già intraprese in materia nella scorsa legislatura, iniziative che si augura continueranno in futuro a sostegno di attività in grado di mettere in luce gli aspetti positivi dell'infanzia. Auspica che la Commissione non commetta l'errore di rincorrere lo scoop: intende dire che forse essa si sta occupando troppo di argomenti come la pedofilia e la pornografia, mentre sarebbe il caso di riflettere su quale ruolo possa svolgere in positivo nei confronti dell'infanzia. Infine, riterrebbe utile conoscere quanta parte delle previsioni contenute nella legislazione davvero avanzata in materia sia stata realizzata sul territorio, atteso che soprattutto per le regioni meridionali tali previsioni normative talvolta risultano essere solo dei sogni.

Il senatore Antonio ROTONDO (DS-U) sottolinea come la risoluzione in esame affronti una argomento che sta diventando sempre più importante. La stragrande maggioranza delle città italiane sono medio-piccole e, fino qualche decennio fa, erano a misura d'uomo e ovviamente di bambino. Oggi invece tale situazione è del tutto cambiata, per cui si pone la necessità di creare di nuovo delle città che diano ai bambini la possibilità di vivere la propria esistenza in condizioni migliori anche sotto il profilo della sicurezza e della salute, visti gli alti tassi di inquinamento registrati soprattutto dalle città del nord.

L'onorevole Carla MAZZUCA (MARGH-U) sottolinea l'attualità e la modernità degli argomenti trattati nella risoluzione: parlare di forum internazionale su queste tematiche significa pensare anche a città ben più difficili e disagiate di quelle del mondo occidentale. Inoltre, la risoluzione coglie un aspetto del problema che è tutto italiano, in quanto molti dei bambini che nascono in Italia sono figli di persone originarie di altri paesi, il che comporta un «ammodernamento» del tema delle città amiche. Infine, suggerisce che come termine per organizzare il forum internazionale si stabilisca l'autunno, non la primavera del 2002.

L'onorevole Tiziana VALPIANA (RC) ringrazia il collega Giacco per aver posto all'attenzione della Commissione un tema


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così importante e, per suo tramite, desidera ringraziare anche il collega Calzolaio che ha iniziato a lavorare attorno a questo tema quando era sottosegretario all'ambiente. Negli ultimi anni ha seguito i progetti dell'UNICEF in materia e, ad esempio, ha potuto constatare che in una realtà difficile come quella della città di Calcutta sono state fatte delle realizzazioni sconvolgentemente progressiste. Invita, inoltre, a valutare l'opportunità di una audizione con i responsabili dell'ufficio dell'UNICEF che si occupa di queste tematiche e che ha sede a Firenze. Infine, dà conto delle realtà quanto mai avanzate che ha potuto visitare a seguito della partecipazione al forum sociale mondiale di Porto Alegre, realtà dalle quali si può trarre qualche utile spunto anche per innovare le città italiane.

L'onorevole Anna Maria LEONE (UDC) considera la risoluzione presentata come la prima occasione per iniziare un percorso diverso in cui affermare e promuovere la normalità della condizione dei bambini e delle famiglie. Concorda con la collega Boldi sull'opportunità di sopprimere la parte della premessa indicata ed invita a non fermarsi qui, ma a coinvolgere scuole, giovani, comuni italiani, per esempio prevedendo uno scambio di esperienze con l'ANCI.

L'onorevole Roberto TORTOLI, sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, tranquillizza innanzitutto la Commissione sulla posizione del Ministero dell'ambiente in questa materia, in quanto, nel momento in cui ha assunto le sue funzioni, si è messo in contatto con l'amico Calzolaio, dal quale ha avuto un passaggio di consegne ed è stata proprio questa circostanza a causare il ritardo di cui si parla nella risoluzione, passaggio che a suo avviso potrebbe anche rimanere nel testo della stessa. Infatti, il Ministero dell'ambiente sta progressivamente modificandosi ed il suo ruolo diventa sempre più trasversale rispetto ai fatti che avvengono in campo nazionale ed internazionale. È profondamente convinto del fatto che sia necessario parlare della condizione di normalità dei bambini, non fermandosi soltanto ai fatti eccezionali cui pure la cronaca dà ampio risalto.
Infine, preannuncia di lasciare alla Commissione la documentazione di ciò che il Ministero sta facendo in materia; si tratta della proposta di forum internazionale «verso città amiche delle bambine e dei bambini», nonché di un appunto relativo ai premi per il miglior progetto per una città sostenibile delle bambine e dei bambini e per l'iniziativa più significativa per migliorare l'ambiente urbano con e per i bambini da assegnarsi ai comuni italiani. Ritiene che forse bisognerebbe andare anche al di là dei vari progetti e chiedersi se sia opportuno che riceva un premio una città che ha presentato un bel progetto ma che ha tassi di inquinamento molto alti. È evidente, infatti, che, se non si arriva ad un patto globale sulla sostenibilità, se i paesi in via di sviluppo non vengono aiutati a non commettere gli errori che quelli sviluppati hanno commesso, il pianeta non sarà in grado di reggere.

Antonio MONTAGNINO, presidente, prende atto che non vi sono altre osservazioni o preannunci di dichiarazioni di voto. Dà quindi la parola all'onorevole Giacco, presentatore della risoluzione.

Il deputato Luigi GIACCO (DS-U), nel chiarire che il passaggio di cui alcuni colleghi hanno chiesto la soppressione era solo una constatazione dello stato di fatto, si dichiara comunque disponibile ad toglierlo dalle premesse della risoluzione.

Il senatore Antonio MONTAGNINO (MAR-DL-U), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, preannuncia il proprio voto favorevole e si dichiara soddisfatto dell'intervento svolto dal sottosegretario Tortoli.

Maria BURANI PROCACCINI, presidente, pone in votazione la risoluzione.

La Commissione approva all'unanimità la risoluzione nel testo riformulato (vedi allegato).

La seduta termina alle 21.10.


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 12 marzo 2002. - Presidenza del presidente Maria BURANI PROCACCINI.

La seduta comincia alle 21.10.

Comunicazioni del presidente in relazione alla Sessione straordinaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in materia di infanzia (New York, maggio 2002).
(Svolgimento e conclusione).

Maria BURANI PROCACCINI, presidente, desidera innanzitutto dar conto del fatto che l'assessorato all'ambiente della regione Lazio, prendendo spunto dalle prossime iniziative di carattere nazionale ed internazionale sulle tematiche relative allo sviluppo sostenibile e ai diritti per l'infanzia, sta avviando un progetto pilota di valorizzazione dei parchi regionali presenti all'interno del territorio del comune di Roma. Tale iniziativa è finalizzata a migliorare il sistema di fruizione e visita delle aree protette di interesse naturale, alla creazione di spazi didattici per il gioco, soprattutto per i bambini, ed allo sviluppo di nuove iniziative di educazione ambientale. Chiede ai colleghi di valutare questa iniziativa nonché l'opportunità di promuoverla presso tutte le altre regioni italiane.
Dà quindi lettura delle comunicazioni in titolo.

Premessa

La sessione straordinaria è una riunione senza precedenti dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata a bambini e adolescenti di tutto il mondo.
Essa riunirà capi di Stato e di governo, organizzazioni non governative, soggetti pubblici e privati in vario modo interessati alla tutela dei diritti dei minori, con la partecipazione degli stessi bambini e adolescenti.
La sessione si terrà dall'8 al 10 maggio 2002, a seguito del rinvio della precedente convocazione del 19 settembre 2001, dovuto alle note tragiche vicende che hanno colpito gli Stati Uniti in quel periodo.
Il 30 settembre 1990, in occasione del Vertice mondiale per l'infanzia, tenutosi a New York, 71 tra capi di Stato e di governo e altri 88 delegati di alto livello, firmarono la Dichiarazione mondiale in favore della sopravvivenza, la tutela e lo sviluppo del bambino e adottarono un Piano di azione diretto a fissare un complesso di obiettivi concreti nel quadro di uno scadenzario preciso.
Spesso si dice che nelle conferenze delle Nazioni Unite, «goals are ever set but never met» e che gli impegni sulla carta non vedono mai traduzione in concreto. Al contrario, il Vertice mondiale del 1990 si è caratterizzato per le sue sistematiche procedure di follow up e il rigoroso monitoraggio, tanto che l'elenco delle azioni di follow up continua a crescere: tra di esse figura la predisposizione da parte di 155 paesi di piani di azione nazionali diretti a implementare gli obiettivi fissati nel Vertice.

Tra i vari obbiettivi il Piano stabiliva di:
1. migliorare le condizioni di vita e le opportunità di sopravvivenza dei bambini agevolando l'accesso ai servizi sanitari per donne e bambini;
2. ridurre la diffusione delle malattie prevenibili;
3. rafforzare le possibilità di fruire di un'istruzione adeguata;
4. assicurare una migliore qualità della vita e una migliore alimentazione;
5. proteggere i bambini in situazioni di pericolo.

L'impegno di raggiungere gli obiettivi del Vertice mondiale ha permesso di porre


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i bambini e i loro diritti al primo posto tra le priorità mondiali.
La sessione straordinaria fa parte delle attività di follow up del Vertice mondiale del 1990.
Oggetto della sessione straordinaria sarà appunto una verifica circa il raggiungimento di tali obiettivi nel corso degli 11 anni trascorsi dal Vertice, le eventuali manchevolezze occorse e i modi per superarle, le nuove questioni nel frattempo sorte, dovute alla rapida evoluzione delle vicende mondiali, nonché la assunzione di nuovi impegni a carico dei diversi Stati e la individuazione delle risorse umane e finanziarie per il loro assolvimento nel corso del prossimo decennio.
In sostanza, dalla sessione dovranno scaturire una puntuale agenda con un elenco di precisi obiettivi e un piano di azione, diretti ad assicurare tre risultati essenziali:
1. le migliori opportunità per l'inizio della vita per ciascun bambino;
2. una istruzione di base di buona qualità;
3. le migliori opportunità per ogni bambino, specie se adolescente, per la partecipazione significativa alla vita della sua comunità.

Considerazioni

La Commissione Parlamentare per l'infanzia, nell'aderire al Piano e alle azioni d'intervento indicate dall'ultimo Vertice mondiale dedicato ai bambini e agli adolescenti, svoltosi a New York il 30 settembre del 1990, intende promuovere una iniziativa per dare un particolare contributo al raggiungimento di uno dei tre risultati ritenuti essenziali dall'Assemblea delle Nazioni, ovvero quello di assicurare le migliori opportunità per ogni bambino, specie se adolescente, per la partecipazione significativa alla vita della sua comunità. In tal senso, avendo colto in questa enunciazione la necessità sociale di preservare l'integrità affettiva e cognitiva dei più piccoli da sollecitazioni disaggreganti, intende dedicare una giornata di studio al tema del bambino virtuale; volendo con questo indicare un'analisi dei fattori e dei comportamenti che possono modificare le strutture genetiche dei sentimenti e la vita relazionale delle giovani generazioni, con riferimento all'uso e ai percorsi di influenza delle nuove tecnologie dell'informazione, della comunicazione multimediale e dell'intrattenimento.
Nella seconda metà degli anni novanta l'evoluzione dei computer e delle reti telematiche ha messo a disposizione di un numero progressivamente crescente di persone in tutto il mondo non più solo potenti strumenti di calcolo e di elaborazione dei dati, ma anche nuove vie e nuove modalità per accedere alla conoscenza, socializzare, divertirsi, lavorare, creare.
I nuovi fenomeni psicologici e, in alcuni casi psicopatologici, correlati alla diffusione di Internet, dei videogiochi e della realtà virtuale ci sollecitano a riflettere sulle dinamiche delle esperienze possibili nel cyberspazio, sulle nuove identità e i nuovi ruoli che si creano all'interno delle esperienze virtuali e sulla condizione di coloro, soprattutto bambini e adolescenti, che sono, tra tutti, i soggetti più esposti alla complessità e al forte impatto delle trasformazioni in corso.
Ciascuno di noi deve interrogarsi sulla saggezza necessaria per apprezzare le opportunità che lo sviluppo della moderna tecnologia della comunicazione offre e, riconoscendo nello stesso tempo, le sfide che il progresso inevitabilmente pone. Come l'Istruzione Pastorale Aetatis novae ci ricorda, «la comunicazione conosce una considerevole espansione che influenza profondamente le culture del mondo nel suo insieme». Possiamo parlare davvero di una «nuova cultura» creata dalle moderne comunicazioni, che coinvolge tutti, in particolare le generazioni più giovani; essa stessa risultato, in gran parte, dei progressi tecnologici che ha suscitato: «nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti psicologici».


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Eppure la consapevolezza collettiva rispetto alla rilevanza sociale dei media, in primis della televisione, nei percorsi di crescita degli adolescenti produce continue e periodiche denunce sullo sfondo di un'inquietante possibile relazione tra forme di comportamento criminale e antisociale dei minori e le sovraesposizioni mediatiche farcite di violenza, volgarità e orrore a cui vengono sottoposti, più o meno inconsapevolmente, i ragazzi. Il fenomeno, posto esclusivamente in questi termini, rischia di essere eccessivamente riduttivo rispetto alla sua complessità ma soprattutto di confinare hai margini del ragionamento gli effetti socialmente positivi che hanno appunto i mezzi di comunicazione. Il problema si pone dunque in termini squisitamente politici; l'efficacia della televisione e dei new media in senso anti-sociale o pro-sociale è ampiamente dimostrata. Si tratta di decidere se ha senso e in che misura investire in questa direzione.
Ragionare di qualità pensando ai bambini e agli adolescenti pone un'ulteriore questione: qual è il livello di conoscenza e di attenzione che siamo disposti a offrire loro? qual è l'immagine che abbiamo dei nostri ragazzi? quale posto offriamo loro nella nostra cultura?
Affrontare la questione in questa chiave ci induce a considerare il tema in una dimensione meno «privata» e più reale. Innanzitutto quella di un mercato globale, dominato da grandi compagnie multinazionali produttrici di intrattenimento elettronico che affina quotidianamente le sue strategie per conquistare uno dei segmenti di mercato più appetibili; quello appunto dei minori.
Solo per citare alcuni dati, è giusto sapere che le imprese Americane hanno investito in azioni di marketing rivolte ai minori, una cifra che sfiora i 25 mila miliardi di lire in cambio di un condizionamento al consumo influenzato dai minori pari a circa 1 milione di miliardi.
Ma gli adolescenti di oggi tendono a diversificare i loro strumenti mediatici ed ecco perché, la ristrutturazione dei mercati in atto tende a produrre intrecci sempre più intimi tra televisione, internet e video games con il fine di allargare il bacino d'utenza potendo contare anche sulla cassa di risonanza offerta dai siti web e dalle chat presenti sulla grande rete.
Questa seduzione esercitata in modo pressante e costante sugli adolescenti ha fatto sì che i giovani siano guidati al consumo dei nuovi media seguendo il richiamo dell'evasione e dell'intrattenimento piuttosto che della ricerca e dell'arricchimento personale.
Spesso l'iniziazione multimediatica del bambino, avviene dunque in risposta a due questioni di fondo; la prima riguarda la presenza di alternative di gioco e di tempo libero la seconda al problema dei genitori e della loro funzione educante. I loro orientamenti ricalcano quindi non tanto delle esigenze personali quanto i canoni di una trasformazione in chiave virtuale della società, in cui anche i rapporti personali vengono vissuti in forma differita, che promuove a rango di supplenza i nuovi mezzi di comunicazione. Ma che ruolo può avere, in quella delicata fase di scoperta del mondo che è la gioventù, la mediazione di uno strumento telematico? È evidente che ci sono dei pro e dei contro. Infatti, sebbene il consumo di realtà sintetiche trovi corrispondenza con le modalità visive del mondo onirico, proprie della sensibilità infantile, lo stesso consumo può esercitare non solo forme di influenza di tipo psicologico come l'isolamento, una percezione romanzata della realtà e di assuefazione alla violenza ma anche culturali; senso estetico elementare, stereotipi sessuali ed etnici, coazione al consumo e una sorta di limitazione dell'esplorazione conoscitiva individuale.
Queste considerazioni definiscono la problematicità del rapporto media e minori su due livelli:
quello strutturale dell'accesso per comprendere come e in che misura i bambini e i ragazzi accedono ai media vecchi e nuovi e quello concernente i contenuti veicolati dai mezzi di comunicazione, dell'influenza che tali contenuti possono esercitare sul modo di percepire


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la realtà, sul sistema dei valori e sul modello di comportamento dei giovani.

E proprio a partire da queste prime riflessioni di massima, che la Commissione intende dedicare una giornata di approfondimento avvalendosi di qualificate esperienze scientifiche di esperti ed operatori ed avviare un serrato dibattito sul piano delle iniziative possibili da indirizzare a favore delle famiglie e degli educatori del paese.

La seduta termina alle 21.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21.20 alle 22.20.