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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento:
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
FILIPPO BERSELLI, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Giunta riferisce su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità concernente il deputato Tiziana Maiolo con riferimento ad un procedimento penale pendente nei suoi confronti presso la procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Brescia.
il rappresentante della difesa, era presente a sostegno di Tarfusser, in un altro studio, il procuratore di Firenze Vigna, che ha fatto quell'altra cosa altrettanto grave sul caso Pacciani». Ancora l'onorevole Maiolo: «Persone che sul piano della professionalità meritano zero, che negli Stati Uniti non sarebbero eletti da nessuno, visto che sono cariche elettive».
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Relazione della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio sull'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del deputato Maiolo, pendente presso la procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Brescia (Doc. IV-quater, n. 175).
Ricordo che a ciascun gruppo, per l'esame del documento, è assegnato un tempo di cinque minuti (dieci minuti per il gruppo di appartenenza del deputato Maiolo). A questo tempo si aggiungono cinque minuti per il relatore, cinque minuti per richiami al regolamento e dieci minuti per interventi a titolo personale.
La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse dal deputato Maiolo nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.
Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole Berselli.
Il procedimento trae origine dalla trasmissione Fatti e misfatti del 7 marzo 1996.
In tale circostanza l'onorevole Maiolo, per come le affermazioni le vengono attribuite nel capo di imputazione, ha dichiarato che tale Luca Nobile era stato arrestato per errore e non di meno tenuto in carcere con insistenza dal tribunale della libertà «perché non si poteva far fare brutta figura al sostituto procuratore Tarfusser», il quale aveva concesso interviste «da divo e da protagonista», «continuava l'inchiesta per occultare l'errore compiuto» e, ancora, «usava la toga solo per farsi pubblicità».
Per tali affermazioni l'onorevole Maiolo è stata querelata da Aldo Pittelli, Margit Fliri Sabbatini e Cuno Tarfusser, membri del tribunale della libertà i primi due e sostituto procuratore della Repubblica di Bolzano il terzo.
La Giunta ha esaminato la questione nella seduta del 21 febbraio 2001, ascoltando, com'è prassi, l'onorevole Maiolo. Al riguardo devono essere evidenziati due profili. Innanzitutto, la Giunta ha dovuto constatare una significativa diversità testuale tra quanto viene addebitato all'onorevole Maiolo nel capo d'imputazione e quanto invece emerge che ella abbia affermato dalla trascrizione del suo intervento telefonico nella trasmissione televisiva del 7 marzo 1996. Da tale trascrizione risulta, infatti, che l'onorevole Maiolo, intervenendo telefonicamente nella trasmissione condotta da Paolo Liguori, svolse, prima, delle considerazioni relative al processo Musotto, pendente a Palermo, e poi - sollecitata sul caso Tarfusser dal giornalista - affermò: «questo dimostra quello che io ho sempre sostenuto, che c'è un grave problema di mancanza di professionalità da parte di alcuni pubblici ministeri, di esibizionismo, e anche in questo si è inserito un altro fatto molto grave: cioè che il nuovo ministro della giustizia voluto dal Presidente Dini e che io spero non si candidi nel partito di Dini, e cioè il ministro Caianiello, ha liquidato il pool degli ispettori che lavorano con il ministro Biondi e con Mancuso, ha nominato un altro ispettore, evidentemente di sua fiducia, che già lavorava da moltissimi anni al palazzo di giustizia, che è andato tre minuti a Merano». Interloquisce Liguori: «Intanto Tarfusser è andato per un'ora in televisione su Rai 2 e ha riprocessato il povero Nobile, vittima del suo errore giudiziario». Aggiunge l'onorevole Maiolo: «Riprocessato ma non in contraddittorio, non mi risulta che fosse presente la difesa». Ancora Liguori: «Infatti, non era presente
Come si può constatare, le affermazioni attribuite dal capo d'imputazione all'onorevole Maiolo non appaiono corrispondere a quanto ella ha effettivamente asserito in trasmissione.
In secondo luogo, può essere osservato che le affermazioni dell'onorevole Maiolo si inseriscono nel contesto della perdurante polemica politica nel nostro paese inerente al modo di procedere della magistratura. In tale contesto, il deputato Maiolo si è inserita, in quanto tale, nella discussione nell'esercizio del diritto di critica e di esternazione riconosciuto a ciascun parlamentare sui temi dell'attualità politico-parlamentare.
Per il complesso delle ragioni sopra evidenziate, la Giunta, all'unanimità, propone di riferire all'Assemblea nel senso che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni.
Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.