Allegato B
Seduta n. 868 del 27/2/2001


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:

VALPIANA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro per gli affari regionali. - Per sapere - premesso che:
dal 22 al 25 febbraio 2001 si terrà al teatro Camploy di Verona la mostra-mercato «Alla scoperta della cultura non conforme - prima rassegna delle edizioni "samiszdad" italiane» patrocinata dalla regione Veneto, dal comune di Verona, e dall'assessorato alla cultura del comune di Verona per l'organizzazione dell'associazione «Sinergie Europee Italia»;
nell'ambito di tale mostra venerdì 24 febbraio 2001 si terrà un convegno dal titolo «La censura del chiasso - come lo strapotere mediale uccide il dissenso»;
il volantino di presentazione delle iniziative succitate (dal quale è possibile evincere il patrocinio e l'apporto dato all'iniziativa dalla regione Veneto e dal comune di Verona) afferma che si tratterebbe di un'iniziativa che per la prima volta in Italia riesce a dare spazio alle produzioni editoriali del dissenso, coraggiose per essersi «schierate in difesa dei valori tradizionali e naturali (...), che mettono in discussione le banali certezze, i dogmi e le vulgate espressioni del modernismo andando ad affondare le proprie analisi nella millenaria storia delle civiltà e delle religioni»;
alla mostra è prevista l'esposizione di 500 titoli, oltre, a riviste e pubblicazioni periodiche delle Case editrici 7 COLORI, AKROPOLIS, ALL'INSEGNA DEL VELTRO, AL-HIKMA, AR (di Franco Freda), ARIANNA, CERCHIO, CIARRAPICO, CINABRO, CONTROCORRENTE, DATA NEWS, EDITRICE CIVILTÀ, EFFE DI EFFE, EUROPA LIBRERIA EDITRICE, FAMIGLIA CIVILTÀ, FONDAZIONE JULIUS EVOLA, GAMBERETTI, GRAPHOS, HERRENHAUS, ISTITUTO STUDI CORPORATIVI, KAOS, LEONCAVALLO, MANIFESTO, NOVANTICO, OBRADEK, PANTHEON, PELLICANI, RITTER, SEAR, SETTIMO-SIGILLO, SOCIETÀ EDITRICE BARBAROSSA, TERZIARIA, UOMO LIBERO;
alcune di queste case editrici (in corsivo) sono notoriamente di estrema destra;
altre che compaiono nell'elenco (per esempio Kaos edizioni, Odradek, Manifesto),


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contattate, non erano nemmeno a conoscenza della mostra e, ovviamente, non, hanno alcuna intenzione di partecipare;
risulta all'interrogante che il comune di Verona, interrogato abbia confermato che quello menzionato sia l'elenco delle case editrici i cui volumi saranno esposti, ma di non essere in grado di fornire altri dettagli (fra cui l'eventuale conferma di partecipazione da parte delle case editrici) in quanto l'organizzazione dell'evento è in mano a Sinergie Europee;
tra i relatori al convegno, dopo l'apertura dei lavori da parte del vice sindaco e assessore alla cultura Luca Bajona, compaiono Gianfranco de Turris, presidente Fondazione Julius Evola, Enzo Cipriano, Claudio Risè, Claudio Sabelli Fioretti, Marcello Staglieno (ex Direttore de Il secolo d'Italia) ed è ipotizzabile che alcuni tra loro non siano stati avvertiti, analogamente alle case editrici, del «taglio» del Convegno;
l'indirizzo a cui rivolgersi per informazioni è lo stesso di quella «Bottega del fantastico» di Milano (via Plinio 32) già sede della rivista nazional-comunitarista Orion (sul cui n. 196, nella IV di copertina viene dato con ampio risalto notizia n. 1 del gennaio 2001) e, ad avviso dell'interrogante, noto della destra radicale meneghina -:
se non ritenga quantomeno non corretto il tentativo di coprire la manifestazione con una patina di legittimità culturale mascherando si tratti di una mostra dell'editoria neofascista e neonazista inserendo in un elenco politicamente chiaramente orientato e a loro insaputa alcune case editrici «di sinistra» con l'intenzione, probabilmente, di esporne qualche testo, senza il loro consenso per dare presentabilità a un'iniziativa quantomeno inquietante;
se non ritenga che una simile iniziativa (anche per i contenuti dei testi esposti) sia da vietare ai sensi della Legge Mancino n. 205 del 1993;
se ritenga giustificabile che ancora una volta regione Veneto e comune di Verona finanzino con i soldi dei contribuenti un'iniziativa che si muove nel campo dell'apologia del fascismo, di chiaro stampo razzista e antidemocratica;
se intenda emanare chiare direttive affinché le iniziative culturali organizzate nel nostro Paese si muovano nell'ambito dei principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.
(5-08865)

Interrogazioni a risposta scritta:

CONTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
gli artificieri dell'Esercito italiano negli ultimi 50 anni hanno operato nella rimozione degli ordigni bellici, in particolare delle mine, sia in Italia che in altre parti del mondo (da ultimo in Bosnia);
la loro opera, svolta in divisa militare, è stata di alto valore civile;
agli stessi non è mai stato attribuito un giusto e doveroso riconoscimento istituzionale -:
se non si ritenga opportuno attribuire agli stessi una onorificenza civile come quella di Cavaliere della Repubblica.
(4-34257)

LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per conoscere:
un consistente pacchetto azionario dell'ENI è stato posto in vendita;
l'Eni, che costituiva un grosso gruppo, che il mondo ci invidiava, ormai è stato declassato e non ha prospettive di rilievo né programmi di grosso respiro;
ormai anche per l'Eni si ripeteranno le operazioni delle società Iri, degli Istituti bancari, della Telecom;


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il risultato di queste criticabili operazioni è che il nostro Paese è stato portato al livello dei sottosviluppati dell'Asia e dell'Africa -:
quali siano i motivi dell'alienazione delle azioni Eni;
se tutto ciò fa parte di una eccessiva privatizzazione, attuata senza regole e prospettive, e che continua a permettere la svendita del grande patrimonio del Paese a gruppi esteri.
(4-34266)

LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del tesoro del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere - premesso che:
in una nota firmata Artù e pubblicata sul notiziario L'Informatore, con il titolo «Una cura di ferro» si legge: «La sinistra lascia una situazione economica precaria con l'inflazione al 3 per cento, il tasso di disoccupazione al 12 per cento (il 24 per cento nel Sud), la crescita al 2,5 per cento (secondo le stime del Governo, all'1,8 per cento) invece se si tiene conto del rallentamento Usa che avrà un forte impatto anche in Europa), il debito pubblico sopra i 2,5 milioni di miliardi, la spesa previdenziale alle stelle, ma soprattutto lascia nella più totale sfiducia le imprese e i consumatori; le scelte di politica economica di Prodi prima, D'Alema poi e per ultimo Amato - prosegue la nota - non hanno dato alcun impulso particolare all'economia italiana, che resta tra le più deboli del panorama europeo; se alcuni parametri tecnici voluti dal trattato di Maastricht sono raggiunti, non si può dire altrettanto del benessere dell'economia; un'economia è sana se le imprese investono, se i contribuenti percepiscono il loro reddito come in linea con il costo della vita e quindi mostrano una buona propensione al consumo, necessaria per permettere il ciclo virtuoso della crescita;
tutto ciò ormai è assente da anni e le cure sbagliate di Amato e Visco non sono state affatto digerite dai contribuenti italiani; l'Italia ha bisogno di una vera e propria cura di ferro (non quella promessa da Rutelli per Roma!) che deve ridare fiducia a chi investe e produce e a chi consuma;
è necessario che il Governo e la maggioranza che verranno diano vita ad un programma intensivo e dinamico per il rilancio delle infrastrutture del Paese ormai ferme dagli anni '80; Né è possibile immaginare nuovi investimenti da parte delle imprese se non ci si adopera per un drastico calo della aliquote fiscali e per uno snellimento delle procedure burocratiche per chi decide di intraprendere una nuova attività;
è necessario inoltre rivedere i contratti di lavoro, lasciando una maggior libertà di assunzione con salari che escano finalmente dal quadro della anticata contrattazione collettiva nazionale (il costo della vita in Lombardia è il doppio di quella del Mezzogiorno); è indispensabile creare ottimismo nel contribuente con un calo dell'imposizione fiscale, tale da poter immaginare che buona parte del «nuovo» reddito venga reinserito in circolazione grazie a nuovi consumi»;
quale sia il loro pensiero sulla citata nota;
se non ritengano coraggiosa ed esatta l'analisi de L'Informatore, che contrasta quella monotona che viene portata avanti dalla stampa di proprietà del grosso capitale, alleato con il centro sinistra.
(4-34267)

LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
appaiono sconvolgenti le dichiarazioni e le prese di posizione del Ministro e dei sottosegretari alle comunicazioni nella nota vicenda dell'operazione Seat-Tmc;
mai si era assistito ad un appiattimento del Governo su un gruppo telefonico;


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ad avviso dell'interrogante sono impensabili le critiche espresse ad una norma di legge esistente e la richiesta di pronta abrogazione della stessa per favorire il gruppo privato -:
come valuti la presa di posizione dei rappresentanti del Governo in difesa dell'operazione Seat-Tmc;
cosa intenda fare e come richiamare i componenti del suo Governo ad un atteggiamento più consono al ruolo ricoperto.
(4-34268)

GALATI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in forza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1995 relativo alla identificazione delle aree demaniali marittime escluse dalla delega alle regioni ai sensi dell'articolo 59 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977 n. 616, il porticciolo di Santa Caterina, frazione di Nardò, è stata indicata come area destinata ad esigenze della navigazione marittima ed interessata da lavori di ampliamento;
tale circostanza ha determinato l'avvio dello sviluppo di attività portuali a scapito delle attività balneari da sempre effettuate nel litorale neretino che offre al turista un paesaggio naturale suggestivo. Tale circostanza mette a rischio un patrimonio naturale di inestimabile valore per i cittadini di Nardò e per questo motivo l'amministrazione comunale si è opposta in tutte le sedi con gli strumenti di cui disponeva, nulla potendo contro il provvedimento citato che costituisce la base giuridica per la concessione demaniale marittima;
la destinazione dell'area a porto è incompatibile con le esigenze relative alla salvaguardia della salute umana, del paesaggio e dell'ambiente in quanto l'attività portuale sarebbe suscettibile di creare un grave danno ambientale;
il grande valore paesaggistico, turistico ed ambientale di Santa Caterina deve essere salvaguardato e non subordinato ad esigenze economiche -:
quali atti e quali iniziative il Governo intenda adottare o intraprendere per rivedere la classificazione del porticciolo di Santa Caterina effettuata nel citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri al fine di salvaguardare le preminenti esigenze di tutela del patrimonio paesaggistico ambientale rappresentate dall'amministrazione comunale di Nardò.
(4-34270)

AMATO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 15 settembre 1997, a seguito di decreto interministeriale, la professoressa Alessamdra Latour ha preso servizio come direttore dell'Istituto italiano di cultura di Mosca;
tale nomina fatta per due anni rinnovabile per altri due, come da consuetudine, è stata, a quanto pare, aspramente criticata e contrastata, probabilmente per la paura di una rottura con il passato, essendo la professoressa una figura nuova e fuori dagli schemi di potere;
l'attività svolta dal nuovo Direttore e nella direzione di un rilancio dell'Istituto che assicuri il valore, non solo di una Istituzione, ma anche dell'immagine nazionale di un paese come la Russia: a tale scopo numerose sono state le manifestazioni realizzate, tra cui la Conferenza Internazionale «Globalizzazione anno 2000» a cui ha partecipato lo stesso Presidente Mikhail Gorbaciov;
a partire dalla fine di settembre 1998, a quanto pare si sono verificate delle pressioni presso il ministero degli affari esteri affinché venisse revocato il mandato della professoressa Latour;
il 31 maggio 1999, come evidente anticipo sulla scadenza del primo biennio, l'ambasciatore uscente fece recapitare una sua nota al direttore, consegnata, tra l'altro, aperta ed in presenza di terzi, con cui


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comunicava che il mandato «per determinazione ministeriale» si intendeva concluso;
il TAR del Lazio adito e il Consiglio di Stato, rispettivamente con ordinanza n. 3941/99 e n. 899/2000, hanno con la prima annullato e poi sospesa l'esecuzione di cessazione dalle funzioni di direttore dell'Istituto italiano di cultura e con la seconda respinto l'istanza di sospensiva proposta nei confronti del provvedimento impugnato in primo grado;
pare, dalla ricostruzione dei fatti, che ci sia stato e c'è tuttora un forte ostruzionismo nei confronti della professoressa Latour -:
se quanto sopra corrisponda al vero e, in caso affermativo, cosa intendano fare per sanare tale situazione incresciosa, non solo per la persona direttamente coinvolta, ma anche per l'immagine che il nostro istituto proietta di noi italiani all'estero.
(4-34272)

PISAPIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in data 2 dicembre 2000 presso il «Filoforum di Assago» si è tenuto un meeting di «Comunione e Liberazione» dal titolo «Tre Regioni per il Buono Scuola» contro la decisione del Commissario di Governo di sospendere l'efficacia della delibera della Giunta della regione Lombardia sui buoni scuola;
all'iniziativa erano presenti una quarantina di studenti del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia, tra i quali solo tre erano maggiorenni, che intendevano manifestare pacificamente il loro dissenso all'iniziativa della Giunta della regione Lombardia;
all'entrata del «Filoforum» un centinaio di persone con cartellino «accoglienza» hanno assalito in modo violento - con spintoni, calci e pugni in testa - i ragazzi del Coordinamento, provocandone la caduta a terra;
dopo l'aggressione del «servizio d'ordine» di Comunione e Liberazione sono intervenuti i carabinieri, che hanno spinto - con calci e colpi di moschetto - gli studenti in una sala bar della struttura, intimando loro di allontanarsi immediatamente dal luogo ove si svolgeva la manifestazione pubblica e invitandoli a desistere dalla loro intenzione di sporgere denuncia nei confronti degli aggressori;
gli studenti - dopo aver riferito i fatti accaduti ai giornalisti, accorsi nella sala e immediatamente allontanati dalle forze dell'ordine - si sono accorti di essere stati rinchiusi senza motivo nella struttura;
i carabinieri presenti hanno creato un clima di tensione inspiegabile, lasciando gli studenti disorientati dal continuo sopraggiungere di altri carabinieri, e successivamente li hanno spinti all'esterno dell'edificio, malmenandoli senza alcun motivo a tal punto che uno di loro è svenuto per le percosse subite;
l'aggressione è continuata mentre gli studenti si dirigevano verso le scalinate esterne;
malgrado la richiesta, non accolta, di un mezzo di soccorso per il ragazzo svenuto, nessuna autorità presente si è premurata di soccorrere il giovane, che è stato lasciato senza assistenza medica;
altri carabinieri, all'uscita della struttura, hanno colpito, anche con calci sul volto e sul corpo, un primo gruppo di studenti, trascinandoli verso le camionette, dove era stato rinchiuso un ragazzo di 15 anni;
altri studenti - soprattutto ragazze - sono stati minacciati, insultati e presi a moschettate sullo stomaco;
risulta all'interrogante che due agenti della Digos hanno invitato gli studenti ad allontanarsi con un mezzo pubblico e a denunciare i fatti accaduti -:
le valutazioni del Presidente del Consiglio sulla vicenda ed in particolare:


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se non ritenga che l'atteggiamento dei carabinieri sia stato ingiustificato e fortemente lesivo delle libertà individuali e collettive garantite dalla Costituzione;
se siano state avviate indagini per identificare gli aggressori degli studenti, aderenti al «Coordinamento dei Collettivi studenteschi di Milano e provincia» che manifestavano pacificamente il proprio dissenso nei confronti dei contenuti della manifestazione «Tre Regioni per il Buono Scuola»;
se non ritenga grave che, nel corso della manifestazione, sia stato impedito ai giornalisti di assistere agli avvenimenti svoltisi nel corso della stessa e sia stato violato conseguentemente il diritto-dovere di informazione dell'opinione pubblica su quanto accaduto al «Filoforum»;
se non valuti che le delibere della Giunta regionale della Lombardia sui cosiddetti «buoni scuola» si pongano in contrasto con il dettato costituzionale.
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