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la sicurezza dei suddetti centri e in più collaborare con il magistrato di sorveglianza per il controllo dei detenuti che beneficiano di misure alternative alla detenzione per la eventuale revoca di questo ultimo caso di comportamenti in violazione delle prescrizioni di legge;
al tribunale di Palermo è in corso il processo nei confronti di imputati accusati di gravi reati contro la pubblica amministrazione inerenti alla realizzazione del Palazzo dello Sport a Catania, quartiere di Nesima;
nel corso del processo si è appreso dagli interrogatori che alcune personalità delle istituzioni si sarebbero rivolte, chi di persona e chi per interposta persona, al predetto per avere somme di denaro od altre utilità;
addirittura sconvolgente è l'ammissione di un «regalo» di circa 20 milioni di lire che l'imprenditore Romagnoli avrebbe effettuato nei confronti di un illustre avvocato amministrativista per la redazione di un parere «pro veritate», utilizzabile dall'impresa per sottrarsi ad una pesante penale, amministrativista che potrebbe identificarsi con un assessore già in carica nella Giunta di sinistra presieduta dall'ex sindaco Bianco ed in atto Ministro dell'interno in carica;
non è dato sapere se le notitiae criminis in argomento siano venute a conoscenza delle Procure della Repubblica di Palermo e/o di Catania, né se vi sia stato o sia mancato l'esercizio dell'azione penale;
stanti le accuse che in Commissione bicamerale antimafia sono state recentemente enunciate dal presidente Scida e dal sostituto procuratore Marino con riferimento alla gestione della Procura della Repubblica di Catania, si appalesa l'esigenza di ulteriori od appositi accertamenti ispettivi anche sull'eventuale mancato esercizio dell'azione penale in ordine agli accadimenti catanesi -:
se i fatti sueposti siano o non siano a conoscenza dei Ministri interpellati;
se vi sia stato o non vi sia stato invio di ispettori ad opera del ministero della giustizia onde far chiarezza sulle vicende in narrativa;
se ad opera del Ministro dell'interno si intenda o meno denunciare alla procura generale della Corte dei conti competente il danno erariale riconnesso.
(2-02918)«Garra».
da venti giorni tutti e sette i sostituti procuratori della Repubblica di Avellino (Sergio Amato, Enzo Senatore, Cecilia De Angelis, Angelo Capozzi, Marcello Rotondi, Antonella Ciccarella, Aquilina Picciocchi) hanno chiesto il trasferimento in altra sede; la vicenda sta avendo grosso risalto sulla stampa locale e regionale;
su questa clamorosa iniziativa c'è stato un intervento della Camera penale irpina che in un proprio documento stigmatizza difficoltà di rapporti all'interno del Palazzo di Giustizia e chiede l'intervento della procura generale presso la Corte d'appello di Napoli e della procura generale della Corte di cassazione al fine di «accertare le cause che hanno indotto i sostituti procuratori a presentare domanda di trasferimento»; in questo documento si parla di una situazione di «incompatibilità ambientale»;
l'opinione pubblica appare del tutto disorientata e preoccupata di un rallentamento allarmante dei procedimenti giudiziari in città e in provincia;
durante un convegno tenuto al Rotary di Avellino in data 17 febbraio 2001 un tentativo di mediazione portato avanti dal dottor Pierluigi Vigna, Procuratore antimafia, e mirato a far ritirare le domande di trasferimento, non ha avuto esito;
la procura di Avellino è oberata di lavoro in seguito all'accorpamento della Pretura e del Tribunale e soprattutto a causa delle recenti infiltrazioni malavitose avvenute in Provincia per cui è quanto mai importante che in un momento così difficile e delicato la giustizia sia in grado di funzionare velocemente -:
se non ritenga di dover accertare (anche mediante una eventuale ispezione ministeriale) le cause del grave disagio che hanno portato tutti i sostituti procuratori a domandare il trasferimento ciò al fine del funzionamento della giustizia nel tribunale di Avellino.
(5-08847)
a seguito delle disposizioni emanate con la legge n. 165 del 1998 (cosiddetta «legge Simeone») che ridisciplina l'applicazione di misure alla detenzione quali la detenzione domiciliare e l'affidamento in prova al servizio sociale è prevista, per i centri di servizio sociale per adulti del Ministero della giustizia la presenza degli agenti ed ispettori di polizia penitenziaria per la sicurezza dei detenuti il cui numero è divenuto molto elevato;
anche, a seguito dell'incremento dei detenuti soggetti alle misure alternative, l'organico della polizia penitenziaria con la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria presso i centri di servizio sociale di Cuneo, Novara e Torino, dovendo essi coordinare unità operative di polizia penitenziaria per
se non ritenga indispensabile, per le necessità sopra evidenziate, istituire la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 57 del codice di procedura penale, scelta dal ruolo degli ispettori di polizia penitenziaria non beneficiario del riordino delle carriere di cui al decreto legislativo n. 200 del 1995 ed in possesso di diploma di scuola media superiore che abbiano già prestato servizio presso i centri di servizio sociale del Ministero della giustizia, all'uopo anche utilizzando parte dei 188 vice-ispettori, nel ruolo di ispettori di polizia penitenziaria che hanno terminato il relativo corso di formazione presso la scuola della polizia penitenziaria di Roma il 31 luglio 2000 per essere assegnati alle zone più carenti del Piemonte;
quali misure ed iniziative urgenti, anche straordinarie, si intendano intraprendere per far fronte alle necessità di assicurare presso i centri servizi sociali per adulti di Cuneo, Novara, Torino un ispettore di polizia penitenziaria beneficiario del riordino delle carriere così come previsto dalle prescrizioni ministeriali (che rientrano nei servizi penitenziari ai sensi e per gli effetti di cui al comma 2 dell'articolo 23 del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 443).
(4-34219)