Allegato B
Seduta n. 859 del 14/2/2001


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INTERNO

Interrogazioni a risposta orale:

ALOI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle ultime settimane si è assistito a Reggio Calabria e provincia ad una violenta recrudescenza della criminalità organizzata, fatta di intimidazioni, ricatti ed atti di violenza nei confronti di società commerciali, esercenti privati ed autorità pubbliche, tali da richiamare i cosiddetti anni di piombo, vissuti dalla città verso la fine degli anni ottanta del secolo scorso, e ciò nonostante assicurazioni avute di recente dal Governo ed una tranquillizzante situazione di vivibilità dichiarata dal sindaco della città -:
se non ritenga, in considerazione di tale recrudescenza criminale, che viene a colpire non solo l'economia ed il commercio della zona, ma anche le istituzioni politico-amministrative del reggino, dove assumere tempestive e concrete misure di sicurezza, ricorrendo anche ad interventi non ordinari, al fine di garantire proprio la vivibilità a cittadini ed operatori economici, minacciati continuamente da bombe, incendi dolosi ed attentati, che mettono in pericolo l'ordine e l'incolumità pubblici.
(3-06897)

COLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel 1995, in attuazione della legge n. 216 del 1992, relativa al riordino delle carriere del personale non direttivo della polizia di Stato, con decreto legislativo n. 197 del 12 maggio 1995, gli appartenenti al ruolo degli agenti e assistenti della polizia di Stato con la qualifica di assistente capo transitavano in quella superiore di sovrintendenti, mentre gli appartenenti al ruolo di sovrintendenti passavano a quello superiore di ispettori;
la citata legge di riordino escludeva la cosiddetta base, costituita dagli assistenti, dagli agenti scelti e dagli agenti della polizia di Stato che non fruivano di alcun beneficio;
nel luglio del 2000 è stata emanata una legge delega per introdurre entro il 31 dicembre 2000 (termine poi prorogato al 28 febbraio 2001) delle disposizioni integrative e correttive del decreto n. 197 del 1995;
la bozza ministeriale relativa alla legge delega rivede nuovamente l'inquadramento degli assistenti capo nella qualifica di vice sovrintendente, ma nulla prevede per il personale (2.500 poliziotti) che ha già frequentato il 15o ed il 16o corso di formazione per l'accesso alla qualifica di vice sovrintendente della polizia di Stato, né per coloro che stanno frequentando il 17o corso (1.500 poliziotti), i quali sarebbero, pertanto, esclusi dal riordino;
la bozza non terrebbe conto di chi ha superato un concorso per titoli ed esami e ha frequentato o frequenta un corso di formazione della durata di circa sei mesi, consapevole della probabile assegnazione di servizio in un'altra città, e che si troverebbe di fatto ad essere affiancato nella stessa qualifica da colleghi provenienti dal ruolo degli agenti e assistenti, i quali affronterebbero un fittizio concorso per soli titoli (anzianità) con eventuale corso di formazione di soli tre mesi, senza perdere la originaria sede di servizio;
è bene evidenziare che molti frequentatori del 17o corso Avs rivestono la qualifica di assistente capo e potrebbero valutare la possibilità di dimissioni dal corso e di fatto costoro, essendo già in possesso dei requisiti previsti nella bozza in esame, ricoprirebbero ugualmente la qualifica di vice sovrintendente senza il rischio di perdere la sede di servizio;
le disposizioni contenute nella bozza premierebbero alcuni e penalizzerebbero molti e potrebbero costituire per circa quattromila poliziotti una demotivazione professionale e un senso di disagio nel non


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vedere riconosciuti i propri meriti, avendo solo la certezza di dover operare con quello spirito di abnegazione e di sacrificio che contraddistingue chi opera nelle forze dell'ordine;
la bozza adottata dal Governo in attuazione dell'articolo 9 della legge n. 78 del 2000 sta suscitando un notevole e crescente malcontento, testimoniato dall'organizzazione, nelle diverse scuole interessate, di pacifiche forme di dissenso. Ad esempio, gli allievi vice sovrintendenti che stanno frequentando il 17o corso presso la scuola della polizia di Stato di Caserta si sono astenuti nei giorni 7, 12 e 13 febbraio dalla consumazione del primo e secondo ordinario (servizio mensa) con l'autoconsegna in caserma in data 12 febbraio;
a Roma, presso piazza Montecitorio, il 14 febbraio si svolgerà dalle 15.30 una manifestazione del «Comitato dei sovrintendenti ed allievi vincitori di concorso», con la presenza dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, per sensibilizzare il Governo, le forze politiche, l'Amministrazione e l'opinione pubblica sui temi della qualificazione professionale e per la conseguente modifica del decreto legislativo n. 197 del 1995, attualmente non assicurata dalla bozza menzionata -:
se non sia urgente ed indifferibile, a fronte del generale e diffuso malessere, introdurre urgentemente nella bozza ministeriale una disposizione che possa sanare la situazione di migliaia di poliziotti, riconoscendo le legittime rivendicazioni dei tre corsi summenzionati e consentendo il giusto inquadramento nella qualifica di vice ispettore.
(3-06899)

Interrogazione a risposta in Commissione:

GUIDO GIUSEPPE ROSSI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a fronte delle dichiarazioni politiche del Ministro dell'interno volte ad evidenziare in Italia una diminuzione di attività illecite, è riscontrabile, malgrado le azioni di prevenzione e contrasto messe in atto dalle forze dell'ordine, il permanere di una situazione di insicurezza in aree del Paese;
con riferimento al comune di Saluzzo e al suo circondario, già teatro di gravi episodi di violenza compiuti negli ultimi mesi a danno di residenti, è recente l'arresto di un cittadino Albanese per detenzione di 1 kg. di cocaina e l'arresto di altri cittadini albanesi per avere avuto un ruolo attivo nel tentativo di sequestro di un imprenditore locale -:
il numero di stranieri regolari ed il numero di stranieri clandestini arrestati nel comune di Saluzzo ed in Provincia di Cuneo nel biennio 1999-2000;
il numero complessivo di carte di soggiorno che sono state sino ad oggi rilasciate, ed il numero di carte di soggiorno in attesa di rilascio in provincia di Cuneo;
in conseguenza ai fatti occorsi, quali iniziative di prevenzione il Ministro dell'interno abbia deciso di adottare al fine di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico nel comune di Saluzzo e nel circondario, ed inoltre se sia stata considerata l'opportunità di potenziare gli organici locali e gli strumenti investigativi per impedire il radicamento di forme di malavita organizzate di origine straniera e specificatamente albanese.
(5-08812)

Interrogazioni a risposta scritta:

MESSA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che:
lungo la strada statale Tiburtina negli ultimi mesi si sono verificati, nel tratto compreso tra l'autostrada del grande raccordo anulare e Tivoli, una serie di incidenti stradali, alcuni mortali;
è opportuno assicurare una maggiore e più incisiva attività di prevenzione e repressione delle violazioni al codice della strada;


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la segnaletica, spesso, non risponde ai requisiti previsti nella direttiva emanata in dicembre dal ministero dei lavori pubblici -:
quali iniziative urgenti intendano porre in atto per garantire una maggiore presenza delle pattuglie della polstrada nel tratto indicato;
quali provvedimenti siano stati posti in essere dall'anas per migliorare e riqualificare l'arredo segnaletico.
(4-34016)

CICU. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 13 febbraio 2001, scritte minacciose contro il coordinatore regionale di Forza Italia, Mauro Pili, possibile candidato alle prossime elezioni politiche, sono comparse su alcuni muri di Cagliari. «Uccidere il forzista Mauro Pili: un dovere morale». La scritta, vistosa, è stata tracciata con pittura celeste sulla parete esterna del palazzo che ospita la facoltà di Scienze politiche, in viale Sant'Ignazio, e in un edificio nella zona portuale;
inoltre, un volantino, con la fotografia di Pili e dure critiche alla posizione da lui assunta a favore del disegno di legge presentato dalla giunta regionale di centrodestra per l'istituzione del Piano urbanistico territoriale, in sostituzione dell'attuale normativa urbanistica, è stato trovato nella stessa sede universitaria;
preoccupa il clima elettorale che si sta realizzando e a tal fine appare opportuno prendere gli adeguati provvedimenti a tutela dell'incolumità di alcuni esponenti politici atti di intimidazione possano limitare diritti democratici -:
quali iniziative di prevenzione siano state messe in atto ed in particolare quali misure di protezione sono poste in essere per l'incolumità del giovane esponente di Forza Italia, Mauro Pili.
(4-34027)

DE CESARIS, CEREMIGNA, BATTAGLIA, CENTO e PISTONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano il Manifesto del 13 febbraio e l'Ansa del 12 febbraio, riportano un grave episodio avvenuto nella notte tra il 10 e l'11 febbraio a Roma:
un ragazzo, che frequenta il centro sociale Spartaco viene fermato, di fronte a un altro centro sociale, il Corto Circuito, in zona Cinecittà, da carabinieri in borghese, mentre si trovava in compagnia di un amico;
i carabinieri, che non risulta si siano qualificati, sono usciti dalla macchina con le pistole in mano e hanno cominciato ad inseguire i ragazzi che, evidentemente, temevano di essere oggetto di una aggressione politica;
uno dei due ragazzi si mette in salvo, nascondendosi in un cassonetto mentre l'altro viene raggiunto e picchiato;
l'accusa rivolta al ragazzo consisterebbe nell'aver tentato il furto di un automobile che risulta essere quella dell'amico con il quale si stava intrattenendo;
il ragazzo fermato viene portato al comando della caserma dei carabinieri Quadraro, dove viene ripetutamente picchiato;
l'amico si presenta presso la caserma dei carabinieri per scagionare il fermato dall'accusa di furto ma viene istigato a presentare denuncia per un tentativo di furto mai avvenuto;
il ragazzo viene rilasciato soltanto alle cinque del mattino;
medicato al pronto soccorso, al ragazzo vengono riscontrate varie ferite e viene data una prognosi di 10 giorni;
secondo la versione della polizia, il giovane sarebbe stato sorpreso a forzare lo sportello di una macchina, bloccato mentre tentava di fuggire e rilasciato per la rinuncia del proprietario dell'auto a sporgere querela;
risulta quanto mai artificiosa questa ricostruzione della vicenda attribuita alle forze dell'ordine in quanto uno dei due giovani inseguiti è risultato essere il proprietario


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dell'auto e sembra del tutto incredibile che una persona possa tentare il furto di un auto in presenza del proprietario. Il fatto è poi, inequivocabilmente smentito dalla presentazione del proprietario presso la caserma dei carabinieri, una volta ripresosi dallo spavento, per scagionare l'amico;
in ogni caso, nulla giustifica il ricorso a percosse, intimidazioni e minacce di rappresaglie in caso di denuncia del fatto;
nella giornata di lunedì 12 febbraio, davanti alla sede della caserma dei carabinieri, si è svolto un sit in, organizzato dai rappresentanti dei suddetti centri sociali e si è svolto un incontro tra una delegazione, comprendente, tra gli altri, il presidente della X Circoscrizione e i rappresentanti delle forze dell'ordine che avrebbero garantito, secondo quanto riportato dalla stampa, lo svolgimento di un'inchiesta;
il rischio è che una vicenda del genere possa inquadrarsi in un clima di aggressione e criminalizzazione della realtà dei centri sociali e acuire una situazione di tensione -:
se non intenda accertare lo svolgimento dei fatti;
se non intenda emanare precise disposizioni affinché le forze dell'ordine, in particolare in servizio in borghese, siano tenute a qualificarsi preventivamente onde non determinare il fraintendimento che si tratti di malintenzionati;
se non ritenga di verificare se quanto dichiarato dalla stampa e contenuto nel suddetto comunicato Ansa, corrisponda al vero, in particolare gli atti di violenza e di intimidazione subito dal giovane fermato e, in caso affermativo, quali provvedimenti intenda assumere;
se non intenda chiarire il motivo per il quale, pur essendosi spontaneamente presentato in caserma il giovane che accompagnava il ragazzo fermato per scagionarlo dall'accusa di tentato furto della propria automobile, il rilascio sia avvenuto dopo alcune ore, ovvero intorno alle 5 del mattino e se siano state effettuate pressioni per avvalorare la tesi, rivelatasi infondata, del furto;
quali iniziative intenda intraprendere affinché si eviti il ripetersi di episodi del genere.
(4-34029)

MENIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
è stata inviata in data 21 gennaio 2001 dalla «Maurizio Costanzo Comunicazione» al ministero dell'interno - Dipartimento della pubblica sicurezza - direzione centrale per gli istituti di istruzione, una fattura di quasi 200 milioni di lire (per la precisione 195.288.600) quale prima rata del «pagamento corsi di formazione nella comunicazione per funzionari della polizia di Stato in servizio presso le questure delle città capoluogo di regione con incarico di responsabile ufficio stampa - portavoce nonché per il personale in servizio presso l'ufficio III relazioni esterne della segreteria del capo della polizia»;
tale cifra appare all'interrogante totalmente spropositata, trattandosi peraltro solo di una prima rata e stimando che una sola seconda rata di analogo spessore (se poi non ve ne dovessero essere altre) avvicinerebbe la spesa al mezzo miliardo; è peraltro noto che la parsimonia in altri casi usata dal ministero porta spesso il personale di polizia ad indossare uniformi lise e vecchie di anni o magari di stagioni invertite -:
quale sia stato il costo totale dei corsi;
in che cosa consistessero gli stessi e quale durata abbiano avuto;
quanti e quali funzionari o dipendenti del ministero dell'interno vi abbiano partecipato;
in quale sede o in quali sedi si siano svolti;
chi fossero i docenti e quali competenze avessero soprattutto in rapporto alle particolari funzioni delle questure;


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se sia considerata l'ipotesi di procedere alla formazione degli uffici stampa con personale interno al ministero, ricorrendo alle professionalità interne all'amministrazione, con evidente risparmio rispetto a quanto verificatosi;
con quali procedure si sia addivenuti alla decisione di affidare alla Maurizio Costanzo Comunicazione tali corsi;
se per caso il signor Maurizio Costanzo, titolare della sopracitata azienda, sia lo stesso che appare ogni sera sui teleschermi degli italiani, esprimendo, ad avviso dell'interrogante, opinioni incoerenti e poco obiettive, su svariati argomenti.
(4-34037)

OLIVO e GAETANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra sabato 10 e domenica 11 febbraio 2001, poco prima delle 3.00 ignoti criminali hanno perpetrato un gravissimo attentato ai danni del Sindaco del comune di Scandale (Crotone), professore Antonio Barberio, incendiando la sua autovettura e parte della sua abitazione;
solo la prontezza di riflessi del sindaco, che è riuscito a mettere immediatamente in salvo la propria famiglia prima che il fuoco bloccasse l'accesso all'abitazione, ha evitato tragiche conseguenze per questo inquietante gesto intimidatorio, che riveste connotazioni di chiaro stampo criminale;
l'odioso attentato giunge al culmine di una escalation criminale che ha visto dispiegarsi in Calabria una vera e propria «strategia intimidatoria» tesa a comprimere la vita democratica e a scoraggiare l'azione, rivolta al progresso di aree strategiche del Crotonese, di amministratori capaci e trasparenti (da quelli di Scandale a quelli di San Mauro Marchesato, dove ignoti criminali hanno incendiato e distrutto di recente l'intero archivio comunale, a quelli di Savelli e Rocca di Neto) -:
se non intenda esprimere la solidarietà del Governo a tutta la famiglia Barberio, così duramente provata, e all'intera popolazione di Scandale, oggetto di una odiosa, intollerabile intimidazione;
se non ritenga che questi territori debbano essere più efficacemente protetti e salvaguardati, bloccando i processi degenerativi in atto, attraverso il potenziamento delle forze dell'ordine, un'azione repressiva più determinata e un'opera di prevenzione centrata su un'efficace attività di intelligence.
(4-34040)

ALOI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della sanità, al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero, al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
l'Inpdap è proprietario del complesso edilizio ubicato in via Nazionale n. 87 di Pentimele in Reggio Calabria, denominato «Serpentone»;
il suddetto, vastissimo e prestigioso complesso, vanto dell'architettura nazionale all'avanguardia della scienza delle costruzioni, è condotto in locazione da inquilini privati e, soprattutto, da numerosi uffici pubblici, tra i quali il principale l'ufficio del territorio del ministero delle finanze;
nella metà del mese di ottobre 2000 si riscontrava l'avvio dei lavori relativi all'installazione di un impianto ad antenna per diffusione di segnale telefonico in radiofrequenza - rete Wind - in cima all'abbaino soprastante il lastrico solare dell'edificio ubicato in via Nazionale Pentimele, n. 104, identificato in Catasto urbano al foglio n. 18 del comune di Reggio Calabria, particella n. 521, partita n. 1015513, di fronte al complesso Inpdap ed a circa 10 metri di distanza dal limite del medesimo, su suolo di proprietà della Compagnia finanziaria immobiliare srl, corrente in Reggio Calabria;
risultava da subito evidente la notevole pericolosità del posizionamento prescelto per l'impianto in questione, in zona


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densamente popolata e nella quale insistono due scuole materne, un'importante struttura sanitaria ad alta tecnologia, il parco fieristico, impianti sportivi, balneari e turistico-ricreativi di livello nazionale;
l'antenna in questione appare ictu oculi non rispondere agli standards di sicurezza ufficialmente dichiarati dalla stessa Wind per l'impiantistica in oggetto, ossia tecnologia a microcella, ovvero, in alternativa, antenne di altezza massima di 1,3 metri;
la regolamentazione di fonte ministeriale e comunale in materia, ancorché eventualmente osservata nel caso di specie, non può ritenersi esclusiva di ogni responsabilità per possibili danni a cose o a persone in conseguenza dell'inquinamento ambientale che può scaturire dall'impianto di che trattasi, in quanto da ritenersi illegittima alla luce degli standards di sicurezza ben più elevati fissati da numerosi studi;
la stessa citata società telefonica ammette la possibile cancerogenesi da onde elettromagnetiche in base a studi condotti dal Consiglio nazionale delle ricerche;
l'Inpdap è destinato a subire danni economici per decine di miliardi a seguito del conseguente deprezzamento dell'area, peraltro di originaria vocazione turistica, di cui è il principale proprietario, nonché a seguito della minacciata disdetta dei contratti di locazione da parte degli inquilini privati e pubblici e della estrema difficoltà di cedere gli immobili ad un prezzo congruo stante l'incombente minaccia ambientale, onde viene inopinatamente meno al bilancio di un ente pubblico un'elevatissima fonte di reddito;
lo stesso istituto è esposto altresì a subire altrettanti danni nell'adempimento delle proprie prestazioni previdenziali di istituto in favore dei pubblici dipendenti in servizio nel plesso, a seguito dei problemi di salute di cui possano eventualmente essere vittime a causa del lamentato elettrosmog;
pertanto, il predetto istituto ha già avviato un'azione giudiziaria contro la Wind, contro la citata Compagnia finanziaria immobiliare srl, e nei confronti del comune di Reggio Calabria, sospettato di avere autorizzato la messa in opera dell'impianto;
i movimenti ambientalisti hanno pubblicamente accusato il sindaco del comune di Reggio Calabria di procrastinare senza giustificato motivo la discussione in consiglio comunale dell'emanando Regolamento per la concessione delle licenze per la messa in opera degli impianti in questione sul territorio comunale;
nelle more, la materia risulta essere frattanto disciplinata da un non meglio precisato protocollo di intesa siglato tra lo stesso sindaco e le società telefoniche interessate, il che desta non poche perplessità;
l'accaduto ha suscitato notevole allarme sociale, mobilitando l'intera popolazione residente nella zona in tutta una serie di iniziative di protesta in sede politica e giudiziaria;
grave ed irrimediabile rischia di essere il nocumento arrecato ad una tra le più belle aree che si affacciano sullo stretto di Messina, alle pendici delle colline di Pentimele e del parco dell'Aspromonte;
detta area ricomprende, tra l'altro, nel raggio di circa cinquecento metri, il parco dell'Ente Fiera, numerosi stabilimenti balneari alcuni dei quali di fama nazionale, un modernissimo palazzetto dello sport che ospita ogni domenica gli incontri di serie A delle locali squadre di basket e pallavolo, ed il Circolo del tennis «Rocco Polimeri», Medaglia d'oro al merito sportivo -:
quali urgenti provvedimenti il Governo intenda assumere al fine di rimuovere tempestivamente il segnalato inconveniente, a tutela della salute pubblica, dell'ambiente e della vocazione turistico-residenziale e di servizi della zona interessata.
(4-34042)


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DE GHISLANZONI CARDOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
una serie impressionante di furti, rapine, truffe e aggressioni pressoché quotidiane ai danni di privati, aziende, esercizi commerciali, banche e uffici ha sconvolto negli ultimi mesi, e in particolare dall'inizio del corrente anno, una zona come la Lomellina, che, se poteva considerarsi tranquilla fino a pochi anni fa, ha conosciuto progressivamente un tale aumento di criminalità e di fenomeni malavitosi da ingenerare nei cittadini un senso diffuso di insicurezza e di abbandono da parte dello Stato;
per non citare che gli ultimi episodi criminosi verificatisi a Mortara e riportati dalla stampa locale: nella notte tra l'8 e il 9 gennaio 2001 allo scalo merci della stazione ferroviaria viene rubato un vagone contenente 1.600 chili di alluminio, lì parcheggiato in attesa di essere sdoganato, del valore complessivo di circa ottanta milioni; il 12 gennaio in piena notte un'auto ariete sfonda la vetrina di un'edicola-tabaccheria di via Parona e il bottino è di dodici milioni; quattro giorni più tardi, il 16 gennaio, una rapina a mano armata in pieno giorno si consuma nella centrale tabaccheria di via San Lorenzo; nella notte tra il 14 e il 15 gennaio scompare in via Fermi un semirimorchio carico di rame e ottone del valore di duecento milioni, sottratto, si ipotizza, con una motrice del valore di circa centocinquanta milioni rubata il giorno prima nel vicino paese di Castello d'Agogna; nella notte tra il 26 e il 27 gennaio viene presa di mira un'agenzia di viaggi in piazza Silvabella dove la refurtiva è di sei milioni, il 31 gennaio di nuovo una «spaccata» notturna, fruttata centoventi milioni, in una gioielleria della centrale via Josti, dove nel luglio 1997 veniva rapinato e ucciso nel suo negozio l'orefice Roberto Buscaglia; sempre con un'auto ariete e in pieno centro viene assalita e svaligiata, nella notte del 2 febbraio, una boutique d'abbigliamento in via Roma; infine l'8 febbraio l'ultimo colpo in un negozio centrale di articoli sanitari per un bottino di dieci milioni;
una raffica di furti, rapine e scippi, accompagnati talora da atti vandalici, minacce e percosse ad anziani, è andata a segno negli ultimi tempi in parecchi altri comuni della Lomellina, da Vigevano a Garlasco, Mede, Robbio, Sannazzaro de' Burgondi, Dorno, Gropello Cairoli, fino a piccoli centri come Alagna, Albonese, Breme, Confienza, Cozzo, Rosasco, Villanova d'Ardenghi, sprovvisti di locali stazioni dei Carabinieri;
con atti precedenti di sindacato ispettivo ancora in attesa di riscontro (4-11931, 4-15580, 5-05792) l'interrogante aveva già segnalato l'aggravarsi del problema sicurezza in Lomellina, auspicando l'adozione di opportune misure preventive e repressive e un maggiore controllo del territorio mediante il potenziamento delle forze dell'ordine e l'istituzione di un commissariato di polizia a Mortara a rinforzo della locale stazione dei carabinieri;
dal recente rapporto della compagnia dei carabinieri di Vigevano sull'attività 2000 si apprende che la sperimentazione dell'orario prolungato di apertura di alcune stazioni dei carabinieri ha comportato una carenza di personale e una minore disponibilità di uomini per le attività di controllo sul territorio rispetto all'anno precedente -:
se non si ritenga opportuno incrementare la presenza delle forze dell'ordine in Lomellina mediante un'adeguata dotazione di uomini e mezzi che garantiscano, con un capillare controllo del territorio e dei centri abitati, una maggiore tranquillità e sicurezza ai cittadini;
se non si ritenga altresì doveroso fornire un'efficace e tempestiva risposta ad un problema sempre più sentito dalla cittadinanza che, se non opportunamente affrontato, rischia di aprire un solco profondo tra la società e le istituzioni.
(4-34044)

CRIMI, RICCIOTTI, TORTOLI, BAIAMONTE e D'ALIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
tutto il personale della polizia ferroviaria della Sicilia (oltre 700 famiglie), dipendente


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dalla polizia di Palermo e quindi dalla Prefettura del capoluogo siciliano, si è visto decurtare dalla busta paga di gennaio una somma variante fra le 500.000 e il 1.500.000 quale conguaglio Irpef a debito, in aggiunta alle somme già detratte nei mesi di novembre e dicembre, con gravissime ripercussioni negative sui bilanci familiari (spesso monoreddito);
valutato che tale assurda situazione si è verificata a causa del mancato inserimento e del conseguente successivo inoltro, al centro elettronico nazionale polizia di Stato del ministero dell'interno dei dati relativi alle schede famiglia per l'individuazione delle somme per assegni familiari; tale situazione non solo ha finito per penalizzare maggiormente coloro che hanno un nucleo familiare numeroso e che quindi andrebbero ancora di più tutelati, ma comporterà, ove il problema non venisse tempestivamente risolto, l'impossibilità degli stessi alla presentazione della dichiarazione dei redditi 2000, come evidenziato dal dottor A. Lombardo, dirigente compartimentale responsabile POLFER- Sicilia, con nota del 16 dicembre 2000 inviata al ministero dell'interno-dipartimento della polizia di Stato Direzione centrale del personale e Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici, nella quale, fra l'altro, scriveva testualmente: «Pertanto, qualora non si provvedesse ad effettuare gli inserimenti dei dati delle schede famiglia entro il 10 gennaio 2000, termine ultimo di segnalazioni, si andrebbe incontro all'emissione di conguagli fiscali e mod. CUD errati» -:
i motivi che abbiano determinato tali omissioni causando un gravissimo danno economico per tanti lavoratori e per le loro famiglie e quali provvedimenti urgenti intenda attivare per sanare tempestivamente tale assurda situazione facendo recuperare ai poliziotti della Polfer Sicilia le somme stipendiali esatte, evitando inoltre che al danno si aggiunga la beffa di non poter presentare regolarmente le dichiarazioni dei redditi 2001 per l'anno 2000.
(4-34048)

GIARDIELLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 12 febbraio 2001, alle 20.40 circa, un ennesimo agguato criminale si è verificato ad Acerra (Napoli), i piazza dei Martiri, divenuta purtroppo luogo di incontro per lo spaccio delle droghe leggere;
l'obiettivo dei due sicari era il pregiudicato Giuseppe Basile che è stato ferito ma una pallottola vagante ha colpito anche un ragazzo di diciassette anni, attualmente in ospedale, che casualmente si trovava nei pressi dell'agguato;
il grave episodio desta notevole preoccupazione e avrebbe potuto avere conseguenze ben più tragiche dal momento che la piazza è frequentata da molti cittadini;
inoltre, la lotta che si è scatenata per il controllo del mercato della droga - all'interno della quale può inquadrarsi l'agguato avvenuto - fa presumibilmente ritenere che potranno esserci episodi analoghi -:
quali azioni urgenti si intendano predisporre per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini ed evitare che vengano coinvolti in lotte tra bande rivali i cittadini innocenti;
quali misure si intendano intraprendere per stroncare il traffico di stupefacenti che ad Acerra sta crescendo in modo esponenziale.
(4-34049)

CENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 11 febbraio 2001, durante l'incontro di calcio Bologna-Roma un tifoso romanista Alessandro Spolentini è caduto all'interno dello stadio sbattendo la testa;
lo stesso si trova ora in coma all'ospedale di Bologna;
nella giornata del 12 febbraio 2001, come riportato anche dal quotidiano Il Messaggero, molte radio locali romane hanno ricevuto telefonate di testimoni oculari


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della vicenda che accusano alcuni poliziotti di aver causato la caduta del ragazzo;
questa versione dei fatti contrasta con quella data dalla questura di Bologna -:
quali iniziative intenda intraprendere per accertare la vera dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità di appartenenti alle forze dell'ordine sulla caduta del tifoso romanista.
(4-34050)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il problema delle scorte disposte per la tutela della sicurezza di uomini politici è ormai ricorrente, malgrado i tentativi di disciplinarlo in modo serio ed equilibrato;
da ultimo il presidente dell'unione sindacale di Polizia Giampaolo Tronci, su Il Giornale d'Italia di martedì 13 febbraio 2001, alla pagina 6, ha dipinto un quadro assai preoccupante del problema, denunciando comportamenti poco rispettosi di uomini politici che, oltretutto pretenderebbero dagli agenti l'espletamento di mansioni più da colf che da poliziotti o da carabinieri;
la dichiarazione resa dal Presidente dell'Usp merita di essere attentamente valutata al fine di assicurare le conseguenti determinazioni -:
in relazione a quanto dichiarato dal presidente dell'unione sindacale di Polizia, se i fatti corrispondano a verità e, in caso affermativo, quali iniziative intenda assumere per ridisciplinare l'uso delle scorte e per controllare le modalità con cui esse vengono utilizzate dagli uomini politici, al fine di ottenere il rispetto personale e funzionale degli uomini che compongono le scorte medesime.
(4-34053)

ZACCHERA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da ormai quasi 10 anni è stata costituita la nuova provincia del Verbano Cusio Ossola con capoluogo in Verbania ed è divenuta successivamente operativa la relativa Questura;
i locali dove essa è localizzata con le relative dipendenze sono collocati in più edifici siti in via Lussemburgo e via Belgio, a Verbania, pur in immobili presi in affitto e complessivamente in condizioni di scarsa fruibilità per accessi, parcheggi e superfici disponibili;
gli alloggi per il personale sono localizzati in Corso Cairoli ad Intra con soluzioni di fortuna, in un ex collegio religioso;
comprensibile e condivisibile è il malumore dei dipendenti, costretti in situazioni di obiettiva emergenza dal punto di vista logistico ed operativo -:
se sia stato preso in esame il problema di una localizzazione definitiva della questura di Verbania e relativi servizi;
in caso affermativo dove si intenda realizzarla e con quali fondi e strutture;
in caso negativo perché, ad un decennio dalla istituzione della provincia, ancora non si sia preso in considerazione questo aspetto importante della realtà provinciale.
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TASSONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento relativo al personale delle forze armate e di polizia (A.C. 7490) è stata da più parti sottolineata la necessità di avere una maggiore presenza di forze di polizia sul territorio;
fino ad ora sono stati assunti solo un migliaio rispetto ai 5.000 giovani che avrebbero dovuto essere inseriti rispetto ai piani di programmazione al fine di consentire alle forze di polizia di svolgere servizi operativi;
non è stata rispettata la volontà del Parlamento e le attese della opinione pubblica


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rispetto ad ampliamenti degli organici per far fronte alle esigenze di sicurezza su tutto il territorio nazionale -:
quali iniziative intenda assumere per la piena applicazione della legge n. 288;
quanti siano gli agenti della polizia di Stato impegnati in compiti impropri anziché nei servizi di lotta alla criminalità di ogni genere;
come intenda risolvere i vuoti di organico nella polizia di Stato e il problema delle assunzioni finanziate dalla legge n. 288 rispetto ai tempi previsti dalla stessa legge.
(4-34062)

BORGHEZIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ieri 13 febbraio 2001 alle ore 9.00 circa giungeva al tribunale civile di Roma per un'udienza davanti la prima sezione civile l'ex ufficiale tedesco Priebke, scortato da ben 8 Carabinieri -:
chi e per quali motivi abbia ordinato un simile spiegamento di Carabinieri per accompagnare e scortare l'ottantenne Priebke ad un'udienza civile;
se sia stato disposto un servizio di scorta a Priebke e quanti uomini, in tal caso, vi siano impiegati;
se non si ritenga che questo dispendio di uomini e mezzi contrasti con la riconosciuta necessità di utilizzare meglio e più efficacemente gli uomini delle forze dell'ordine per il contrasto alla criminalità dilagante, eliminando scorte inutili e dispendiose.
(4-34064)

CENTO e GALLETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 9 febbraio 2001 a Bologna durante una manifestazione pacifica di protesta un folto gruppo di aderenti all'associazione «Ya Basta» ha occupato il cantiere nell'ex Caserma «Chiarini» di via Mattei per la realizzazione di un «Centro di permanenza temporanea» per immigrati sprovvisti del permesso di soggiorno;
risulta agli interroganti che, nonostante le rassicurazioni date a suo tempo dal Prefetto, al posto della Caserma si stia realizzando una struttura che poche somiglianze ha con un centro di permanenza temporanea, mentre ricorda molto da vicino un vero e proprio carcere;
sono state sollevate presso la Corte Costituzionale numerose questioni sulla legittimità dei centri di permanenza, considerati da molti incostituzionali perché contrari ai più elementari diritti umani e civili -:
se il ministro interrogato non reputi opportuno, anche in attesa che la Consulta si pronunci, sospendere la realizzazione del centro avviando contemporaneamente un tavolo di trattativa tra autorità locali ed associazioni di volontariato per individuare soluzioni che garantiscano agli immigrati i diritti di cittadinanza.
(4-34066)

LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
se e quando vorrà disporre il trasferimento degli agenti di polizia dagli uffici dei commissariati e delle questure al compito di sorvegliare le città;
quando vi potrà essere il vigile di quartiere;
quando si moralizzerà il settore delle scorte;
se non ritiene fallimentare tutta la sua linea politica, che è lontana dai cittadini e dalla loro legittima richiesta di sicurezza.
(4-34067)

LANDOLFI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei confronti del consigliere comunale Carmine Buco assessore e vicesindaco di Roccamonfina, provincia di Caserta, esisterebbe causa di incompatibilità;


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tale causa di incompatibilità si determina ai sensi dell'articolo 63 comma 1 punto 4 del decreto legislativo n. 267/2000 per i casi di lite giudiziaria pendente;
secondo quanto è dato sapere il Buco è parte in causa in una lite giudiziaria pendente tra lui e lo stesso comune di Roccamonfina sin dal 1998;
in data 10 febbraio 2001, i consiglieri comunali di Roccamonfina, Franco Di Pippo, Antonio Forgetta, Giuseppe Fusco, Giovanni Metitieri e Filomena Riccardi, nel diffidare il sindaco e la giunta comunale dall'adottare qualsiasi atto con il quale sanare a priori la situazione di incompatibilità del Buco, hanno inviato al prefetto di Caserta un invito formale a valutare l'opportunità di esercitare l'azione di cui all'articolo 70, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000 -:
quali urgenti provvedimenti intenda adottare per ripristinare la legalità e la civile convivenza democratica nel consiglio comunale di Roccamonfina.
(4-34070)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Siulp, sindacato unitario dei lavoratori della Polizia di Stato, ha accusato il Ministro dell'interno di avere descritto una situazione dell'ordine pubblico ben diversa dalla realtà che ogni giorno è angosciosamente vissuta dai cittadini;
sul quotidiano Roma di mercoledì 14 febbraio 2001, pagina 7, il segretario del Siulp napoletano Antonio Ascione ha dichiarato: «Il territorio è sempre più in balia della micro e macrocriminalità e le forze dell'ordine vedono il proprio lavoro vanificato da iniziative disorganiche e dannose. Due casi emblematici: il primo è quello della «operazione Golfo», un'iniziativa propagandistica che si è risolta in maniera ingloriosa, non più difesa neppure dai suoi ideatori e promotori. Ed ora che l'operazione si è conclusa cosa resta a Napoli e alla difesa dell'ordine pubblico? Nulla, se non un fiume di miliardi sprecato, il completo e dannoso stravolgimento dell'organizzazione e del lavoro dei poliziotti napoletani, chiamati a far da «guida» per raid e blitz tanto spettacolari quanto inutili, occupazioni militari condotte con grande sfoggio di mezzi che hanno prodotto solo poche multe per infrazioni al codice della strada ed il compiacimento della camorra che ha visto vanificare le iniziative per il controllo del territorio». E poi c'è stata l'ottusa volontà di realizzare, contro ogni logica, i cosiddetti «Poli di polizia». Essi rappresentano la più assurda ed incredibile negazione di ogni principio di controllo e di indagini, e mentre in tutta Europa si cerca di avvicinare il cittadino al poliziotto, i burocrati del Viminale hanno sovvertito ogni principio allontanando le forze dell'ordine dai cittadini»;
l'atto di accusa lanciato dal Siulp è concreto e gravissimo, ed oltre tutto dimostra il disagio, ormai clamorosamente e pubblicamente espresso, vissuto dagli operatori della Polizia di Stato che avvertono il carattere propagandistico delle iniziative pensate al Viminale;
non si vede come, del resto, possa dispiegare efficienza ed efficacia una politica dell'ordine pubblico laddove il rapporto fra Viminale ed operatori sia quello tratteggiato dal sindacalista del Siulp Antonio Ascione -:
quali siano i risultati concreti conseguiti dall'operazione Golfo e se sia ritenuto conseguito un sufficiente rapporto costi-benefici;
quali siano i risultati concreti che ci si propone di raggiungere con l'attuazione dei «Poli di polizia».
(4-34073)