Allegato B
Seduta n. 858 del 13/2/2001


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AMBIENTE

Interrogazioni a risposta scritta:

DE CESARIS. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
sia dagli anni sessanta e settanta l'intero tratto di spiaggia della frazione Capitello nel comune di Ispani (Salerno) costituisce una zona ad elevatissimo rischio in quanto soggetta ad una progressiva, costante, notevole ed inesorabile erosione della costa, ormai ridotta ad una sottile striscia di spiaggia e delle dune retrostanti con grave minaccia, in particolare negli ultimi anni, agli insediamenti e infrastrutture ma anche pericolo grave per la pubblica incolumità;
tale pericolo è stato documentato e riconosciuto sia da tecnici del consorzio interuniversitario per la previsione dei grandi rischi - Università di Salerno e Napoli che, nella redazione dì alcune schede ha evidenziato che in caso di forte mareggiata oltre 100 abitanti del comune di Ispani rischiano la vita; che dal dipartimento protezione civile, dalla prefettura di Salerno, dalla regione Campania, dalla provincia di Salerno, dall'autorità di bacino sinistra Sele, che nel verbale di sopralluogo del 10 maggio 1999 hanno riconosciuto l'esistenza di un accentuato fenomeno dell'erosione marina con la scomparsa delle spiagge e concreto pericolo per l'incolumità pubblica;
l'autorità di bacino sinistra del Sele, nella redazione del «Piano straordinario per l'individuazione delle aree a rischio geologico più elevato» pubblicato sul n. 77 del 29 dicembre 1999, ha individuato e perimetrato il litorale del comune di Ispani, quale «area a rischio erosione costiera» molto elevato per l'incolumità delle persone e per la sicurezza delle infrastrutture;
l'Autorità di bacino di concerto con la provincia di Salerno ha inserito il risanamento del tratto di litorale del comune di


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Ispani tra gli interventi prioritari proposti a finanziamento, tale piano è stato successivamente approvato dal comitato istituzionale con delibera n. 14 del 9 marzo 2000 e trasmesso alla regione Campania e al ministero del lavori pubblici; la provincia di Salerno ha predisposto un progetto di difesa e rifacimento della costa Ispani-Capitello da inserire nell'agenda 2000-2006 per accedere ai fondi Por;
nelle more della realizzazione degli interventi permangono i rischi e i pericoli in precedenza illustrati e nessun intervento urgente e concreto è stato adottato dalle autorità competenti come denunciato nella deliberazione della giunta comunali di Ispani n. 102 del 28 dicembre 2000;
nel corso della giornata del 28 dicembre 2000 si è verificata una ulteriore, fortissima ed eccezionale mareggiata che ha causato una maggiore erosione della costa con arretramento della spiaggia di notevole entità, fino a raggiungere con onde violente le abitazioni, gli stabilimenti balneari, i villaggi turistici, i gabbioni di contenimento del canale «Castellano» eccetera;
se non ritenga necessario e improrogabile aderire alla richiesta della giunta comunale di Ispani (Salerno) di dichiarare per il territorio costiero della frazione Capitello lo stato di emergenza -:
se non ritenga, altresì, necessario procedere alla attuazione di tutti gli interventi ora assolutamente urgenti, sostenuti da adeguati finanziamenti, per la salvaguardia e la tutela dell'incolumità pubblica del litorale del comune di Ispani, visto che questi non possono certo essere sostenuti da un comune di circa 1000 abitanti.
(4-33985)

CANGEMI. - Al Ministro dell'ambiente, al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
sulla sommità di una palazzina, di recente costruzione, sita al civico 33 di via Mandrà, nel pieno centro cittadino di Catania, sono state installate da alcuni mesi ben tre antenne per telefonia cellulare;
di tale installazione i condomini sono stati tenuti totalmente all'oscuro;
la zona in questione ha un'altissima densità abitativa e nelle vicinanze esistono numerose altre fonti di inquinamento elettromagnetico;
le citate antenne provocano notevoli disagi sia per i forti e continui rumori, sia per le interferenze che si registrano nell'uso dei televisori e dei cancelli automatici;
sono stati segnalati anche numerosi malesseri;
una grave e giustificata preoccupazione si è diffusa per i possibili effetti sulla salute dei cittadini derivanti dall'esposizione così ravvicinata ad onde elettromagnetiche anche tenendo conto della presenza di numerosi bambini -:
quali iniziative immediate si intendano assumere per salvaguardare la salute e la serenità dei cittadini che abitano nella zona interessata.
(4-33990)

DE CESARIS. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere -premesso che:
il signor Manfredi Luca, abitante, assieme alla moglie e due figli, al primo piano di una palazzina posta in via Sarzanese, a Capezzano Pianore, nel comune di Camaiore (Lucca), ha presentato un esposto affinché venga accertata la condizione di pericolosità della propria abitazione a causa della presenza di una cabina di trasformazione dell'Enel, alloggiata al piano terra della medesima palazzina, in corrispondenza dell'appartamento;
l'esposto riguarda le condizioni di sicurezza sia da eventuali incidenti, sia per l'esposizione ai campi elettrici e magnetici prodotti dall'impianto;
nel caso in questione, il signor Manfredi denuncia come la cabina di trasformazione sia corrispondente al bagno della


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propria abitazione, con conseguente allarme per le possibile conseguenze di perdite ovvero guasti all'impianto;
la denuncia del signor Manfredi è stata riportata sulla stampa, in particolare dal quotidiano La Nazione, che, in data 19 ottobre 2000, ha dedicato al caso un servizio dal titolo: «Dramma da elettrosmog - Una Chernobyl sotto casa»;
gli accertamenti effettuati dall'Arpat, su richiesta dell'amministrazione comunale, sollecitata a ciò dall'esposto presentato, hanno rilevato valori di induzione magnetica nell'appartamento che giungono fino a 3,44 micro tesla;
tali valori, sono inferiori a quelli previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 aprile 1992, che prendono in esame esclusivamente gli effetti acuti, ma non rispettano i valori di cautela suggeriti dall'Istituto superiore di sanità e dall'Ispesl che, in un recente documento congiunto, hanno indicato in 0,2 micro tesla il limite di cautela da introdurre per la protezione dai possibili effetti a lungo termine derivanti da esposizioni prolungate a campi elettrici, magnetici ed eletromagnetici;
in data 3 agosto 1999, in base alla suddetta misura di cautela, il Ministero dell'ambiente ha chiesto alle regioni di segnalare i luoghi destinati all'infanzia, collocati vicini a linee elettriche (elettrodotti, cabine di trasformazione, eccetera) affinché possano essere attivati piani di risanamento;
recentemente, il 23 gennaio 2001, il Ministero dell'ambiente ha reso nota una prima mappa dei siti destinati all'infanzia, considerati a rischio di inquinamento elettromagnetico;
è in fase di votazione finale presso la Camera dei deputati la legge quadro per la protezione dall'inquinamento elettromagnetico che assume il cosiddetto principio di cautela, detta tempi e modalità di emanazione di decreti e regolamenti per la determinazione in particolare dei valori di attenzione, come limiti da non superare per la protezione dagli effetti a lungo termine ovunque la popolazione risiede, e degli obiettivi di qualità, come limiti e l'insieme delle misure idonee a minimizzare le esposizioni ai campi elettromagnetici;
la medesima legge quadro, stabilisce, altresì, tempi e modalità del risanamento della rete elettrica, definendo la priorità da assegnare ai luoghi destinati all'infanzia e alle residenze;
in tale quadro normativo, che sta chiaramente indirizzandosi verso l'assunzione del principio di cautela, a ciò spinto sia dalla vasta sensibilità che sta crescendo nell'opinione pubblica sia dalle sentenze della magistratura, appare del tutto incoerente la presenza di impianti che generano campi elettrici e magnetici, quali le cabine di trasformazione, dentro gli edifici di civile abitazione;
si determinano, infatti, campi elettrici e magnetici che non rispettano i valori di cautela, per la protezione dagli effetti a lungo termine, che si stanno introducendo nella legislazione e che già sono stati assunti come indicazione dall'Istituto superiore di sanità e dall'Ispesl, nonché indicati dal medesimo Ministero dell'ambiente in vari atti;
si possono, inoltre, determinare condizioni di pericolo, come denunciato nel caso specifico dal signor Manfredi, derivanti dalla compresenza in un medesimo edificio di abitazioni e impianti industriali, che hanno necessità di standard di sicurezza e controllo evidentemente differenti -:
se non ritenga di verificare se, nel caso segnalato, siano rispettati tutti gli standard di sicurezza nonché le iniziative svolte dalle competenti autorità a tal fine;
se non ritenga di intervenire affinché, in considerazione dei campi elettrici e magnetici riscontrati, in particolare ai fini della protezione dagli effetti a lungo termine, la cabina di trasformazione venga tolta;


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se non ritenga, in analogia con quanto fatto nella suddetta nota del 3 agosto 1999, intervenire affinché venga segnalata la necessità di fare un censimento delle cabine di trasformazione allocate presso edifici adibiti a civile abitazione al fine di attuare piani di bonifica che ne determinino la tempestiva delocalizzazione.
(4-34003)