(Sezione 2 - Ritrovamento di un ordigno esplosivo nei pressi dell'abitazione del deputato Diliberto)
B) Interrogazioni:
GRIMALDI, ARMANDO COSSUTTA, MARCO RIZZO, CARAZZI, VELTRONI, GUERRA, MUSSI e VOZZA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella giornata del 6 febbraio scorso un pacco contenente ordigni esplosivi e polvere di tritolo è stato rinvenuto nei pressi dell'abitazione del segretario del partito dei comunisti italiani, onorevole Oliviero Diliberto;
la natura dell'ordigno, anche se rudimentale e di limitata efficacia, rappresenta un chiaro segnale intimidatorio nei confronti dell'esponente comunista e del suo partito;
tale atto costituisce l'ultimo di una serie di azioni intimidatorie consumate nei confronti di sezioni e di militanti del Pdci, additato come la forza politica che più si è esposta nella denuncia di rigurgiti neofascisti e razzisti del nostro Paese;
l'episodio è tanto più grave in quanto si colloca in un momento delicato della vita democratica in imminenza delle prossime elezioni politiche generali;
quali iniziative siano in corso sul piano investigativo per individuare autori e matrici dell'atto intimidatorio, e quali misure siano state prese per scongiurare il ripetersi di simili azioni.
(3-06876)
(8 febbraio 2001).
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BUONTEMPO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 6 febbraio 2001, su segnalazione di un portiere di uno stabile situato nel quartiere Prati del comune di Roma, i carabinieri hanno rinvenuto un involucro contenente due vecchie bombe a mano, con una modesta quantità di tritolo e solo il giorno successivo, nel corso di una conferenza stampa, i maggiori esponenti del «Pdci» hanno affermato che l'ordigno era stato collocato sotto l'abitazione dell'onorevole Diliberto per intimidire l'esponente politico -:
a quale distanza dal portone dell'abitazione dell'onorevole Diliberto sia stato rinvenuto l'involucro contenente le due bombe a mano;
in caso di esplosione quali danni avrebbero potuto provocare le due bombe a mano a persone e cose;
sulla base di quali riscontri gli esponenti del Pdci abbiano potuto affermare che l'attentato era stato messo in atto per colpire la persona dell'onorevole Diliberto e che i colpevoli sarebbero da ricercare negli ambienti dell'estremismo fascista;
se sia vero che l'ordigno poteva esplodere solo a seguito di un forte urto;
se risponda al vero che nonostante le dichiarazioni degli esponenti del Pdci gli investigatori restano dell'idea che chi ha lasciato l'involucro intendesse semplicemente disfarsene escludendo anche ogni collegamento con l'allarme bomba vicino a Palazzo Chigi;
se risponda al vero che in caso di esplosione l'ordigno poteva provocare soltanto un effetto sonoro;
come si intenda difendere l'onore ed il corretto comportamento dei carabinieri attaccati, secondo quanto risulta all'interrogante, dagli esponenti del Pdci.
(3-06883)
(11 febbraio 2001).