Allegato B
Seduta n. 857 del 12/2/2001


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
secondo quanto affermato da un manifesto firmato da 1.164 ricercatori (primi firmatari R. Dulbecco, E. Boncinelli, S. Garattini, T. Regge) e pubblicato su La Stampa di mercoledì 7 febbraio 2001, sarebbe stato esplicitamente richiesto, per iniziativa del Ministero per le politiche agricole e forestali, ai ricercatori del MIPAF, del CNR, dell'ENEA e delle Università di rivedere molti programmi di ricerca per il 2001 al fine di poter accedere al finanziamento ministeriale;
la revisione richiesta comporterebbe l'eliminazione di qualunque sperimentazione con organismi geneticamente modificati, cosa che condurrebbe in molti casi ad interrompere programmi già avviati e per i quali erano state già attribuite le prime tranches di finanziamento;
i ricercatori sottolineano i danni che da questa prescrizione ministeriale deriverebbero alla ricerca scientifica ed alle prospettive di sviluppo della ricerca agro-industriale del nostro paese, nonché l'offesa alla dignità ed alla professionalità dei ricercatori;
il manifesto rileva altresì che tale ricerca non riguarda affatto la commercializzazione dei prodotti ma può fornire utili elementi di conoscenza non pregiudizialmente orientati;
si sottolinea l'assoluta eccezionalità che la richiamata prescrizione ministeriale avrebbe nel panorama dei paesi europei, nonché l'incongruità della stessa con le linee espresse dal Governo in materia -:
quali siano le valutazioni del Governo, nella sua collegialità, con riferimento alla situazione sopra esposta, nonché quali iniziative voglia assumere al fine di assicurare la prosecuzione e lo sviluppo di una libera ricerca in ambiti di preminente interesse scientifico e sociale.
(2-02889)
«Salvati, Agostini, Berlinguer, Biasco, Bogi, Brunale, Buffo, Buglio, Cordoni, Corvino, Di Bisceglie, Evangelisti, Faggiano, Finocchiaro Fidelbo, Innocenti, Manzini, Occhetto, Occhionero, Peruzza, Pompili, Raffaldini, Sales, Sedioli, Serafini, Soda, Tattarini, Trabattoni, Turci, Zagatti, Zani, Aloisio, Attili, Bielli, Bracco, Brancati, Chiamparino, Furio Colombo, Crucianelli, Di Fonzo, Di Rosa, Duca, Gasperoni, Giannotti, Leoni, Mancina, Massa, Mauro, Panattoni, Penna, Pennacchi, Soave, Stelluti, Vigneri, Vozza».

Interrogazione a risposta orale:

BUONTEMPO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 6 febbraio 2001, su segnalazione di un portiere di uno stabile situato nel quartiere Prati del comune di Roma, i carabinieri hanno rinvenuto un involucro contenente due vecchie bombe a mano, con una modesta quantità di tritolo e solo il giorno successivo, nel corso di una conferenza stampa, i maggiori esponenti del «Pdci» hanno affermato che l'ordigno era stato collocato sotto l'abitazione dell'onorevole Diliberto per intimidire l'esponente politico -:
a quale distanza dal portone dell'abitazione dell'onorevole Diliberto sia stato rinvenuto l'involucro contenente le due bombe a mano;


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in caso di esplosione quali danni avrebbero potuto provocare le due bombe a mano a persone e cose;
sulla base di quali riscontri gli esponenti del Pdci abbiano potuto affermare che l'attentato era stato messo in atto per colpire la persona dell'onorevole Diliberto e che i colpevoli sarebbero da ricercare negli ambienti dell'estremismo fascista;
se sia vero che l'ordigno poteva esplodere solo a seguito di un forte urto;
se risponda al vero che nonostante le dichiarazioni degli esponenti del Pdci gli investigatori restano dell'idea che chi ha lasciato l'involucro intendesse semplicemente disfarsene escludendo anche ogni collegamento con l'allarme bomba vicino a Palazzo Chigi;
se risponda al vero che in caso di esplosione l'ordigno poteva provocare soltanto un effetto sonoro;
come si intenda difendere l'onore ed il corretto comportamento dei carabinieri attaccati, secondo quanto risulta all'interrogante, dagli esponenti del Pdci.
(3-06883)

Interrogazioni a risposta scritta:

GRAMAZIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 2 aprile 2000 si è avuta notizia della chiusura, verificatasi poi il 31 maggio seguente, dell'Ambasciata d'Italia di Madagascar e Maurice;
negli ultimi mesi vi è stata l'apertura di rappresentanze consolari in Lituania ed in altrettanto microscopiche nazioni;
è stata riaperta, nonostante il caso Alpi sia ancora in alto mare, la nostra sede diplomatica in Somalia;
in America centrale esistono sedi diplomatiche italiane ogni 200 chilometri a riprova, ad avviso dell'interrogante dei molti interessi di pochi politici nostrani;
i vari dipendenti dell'Ambasciata d'Italia di Madagascar e Maurice sembra siano stati dislocati nelle sedi di Malesia, Indonesia, Hong-Kong, Sri Lanka;
all'interno dell'Ambasciata d'Italia di Madagascar e Maurice si era formato, fin dal 1987, un Centro culturale italiano riconosciuto anche dal Governo malgascio;
Madagascar è un'isola con una superficie quasi doppia rispetto all'Italia;
la nostra ambasciata in loco comprendeva anche l'Isola di Maurice, meta turistica di fama mondiale;
sul territorio di questo Stato vivono 1500 italiani, di cui un terzo religiosi, la cui presenza è talmente importante da avere un Nunzio Apostolico. Il resto dei nostri connazionali che vivono in quel Paese sono impiegati in vari settori e godono della stima e dell'apprezzamento di quelle popolazioni per le attività svolte;
gli imprenditori italiani o di origine italiana, piccoli o grandi che siano, e nonostante le difficoltà, sono in costante aumento in un Paese, come il Madagascar, in cui l'espressione «stato di diritto» è solo mera allocuzione;
secondo quanto risulta all'interrogante, da quando si è saputo della imminente chiusura della nostra sede diplomatica in Madagascar è stata posta in essere una sorta di censura che non ha consentito la diffusione della notizia attraverso i mass media;
addirittura nessun esito ha avuto una denuncia, depositata il 7 giugno 2000, presso la Procura generale della Repubblica di Roma contro il Ministro degli Esteri per «interruzione di pubblico servizio», prot. 000039483;
inutile dire che, nel frattempo, l'immobile dell'Ambasciata di proprietà dello Stato Italiano è stato abbandonato a se stesso con tutto ciò in esso contenuto;
tale fatto è ancora più grave considerato che si tratta di un Paese dove la miseria è la condizione più diffusa;


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l'Ambasciata d'Italia in Madagascar è stata chiusa nell'anno del Giubileo e questo ha comportato l'impossibilità della concessione di visti;
i cittadini che si sono recati in Italia hanno dovuto fare richiesta del visto dell'Ambasciata Italiana di Pretoria dove si pretende il pagamento dei diritti non in euro, come sarebbe logico vista l'appartenenza dell'Italia alla Comunità Europea, bensì in Rand, con evidenti aggravi di spesa;
non è stato possibile offrire assistenza ai turisti italiani in visita in Madagascar e Maurice;
sembra che tre turisti italiani con gravi problemi di salute abbiano dovuto dichiarare di essere in ottima forma fisica onde evitare di essere accompagnati da medici - come sarebbe stato giusto - che per l'ottenimento del visto da Pretoria avrebbero dovuto attendere oltre due settimane;
la salma di un nostro compatriota ha dovuto attendere le fatidiche due settimane per l'ottenimento dei documenti di rimpatrio;
gli operatori turistici che operano sul territorio malgascio sono impossibilitati ad inviare loro rappresentanti alle varie manifestazioni fieristiche italiane sul turismo poiché dovrebbero prima andare in Sudafrica con relativo visto d'ingresso, pagare con i Rand, poi rientrare in Madagascar e, finalmente, partire per l'Italia;
per il rinnovo di documenti (passaporti, patenti e quant'altro) occorre recarsi a Pretoria;
i cittadini italiani che risiedono in Madagascar non hanno alcuna tutela;
risulta all'interrogante che due anni orsono il signor Salvatore Spanò sia rimasto nelle galere del Terzo Mondo per ben undici mesi, senza accuse specifiche e senza alcuna prova a carico;
in precedenza era stato barbaramente assassinato, sotto gli occhi della moglie, il signor Giorgio Cappon, falciato da raffiche di mitragliatrice;
gli italiani residenti in Madagascar sono ancora molti, con una discreta posizione conquistata grazie ai sacrifici di una vita;
la nomina di un Console onorario designato dal Ministero degli Affari Esteri è stata revocata dallo stesso -:
se le notizie riportate corrispondano al vero;
a che punto siano le indagini sulla morte del signor Giorgio Cappon;
quali iniziative doverose ed urgenti si intendano adottare affinché in Madagascar si istituisca, almeno, un ufficio di collegamento con l'Italia che possa fornire ai nostri connazionali l'assistenza ed il conforto di cui abbisognano;
quali siano i motivi che hanno spinto il Ministero degli Affari Esteri a sopprimere l'Ambasciata d'Italia di Madagascar e Maurice e quali i criteri generali adottati;
come giudichi il comportamento del nostro Ministero degli Affari Esteri che lascia nel più completo abbandono i cittadini italiani residenti in quello Stato;
se risponda al vero che il nostro Paese abbia annullato il debito del Madagascar.
(4-33961)

PROIETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle finanze. - Per sapere - premesso che:
come appreso dalla stampa nazionale sarebbero in arrivo circa 10 milioni di cartelle esattoriali per le annualità che vanno dal 1993 al 1997;
in base agli articoli 17 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973 l'iscrizione a ruolo deve essere fatta, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre dell'anno di riferimento ed


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entro il 4o mese dalla consegna dei ruoli, le cartelle stesse devono essere notificate all'interessato -:
se verrà rispettato il termine di cui agli articoli 17 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973;
come pensino di poter fronteggiare la situazione di emergenza che si sta verificando presso gli uffici dove si stanno creando file chilometriche anche per chiedere semplici spiegazioni in ordine alle predette cartelle.
(4-33965)

PISAPIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in tempi brevi dovrà essere nominato il Presidente dell'«Authority» del Volontariato (legge 23 dicembre 1996, n. 662);
tale ruolo richiede una conoscenza diretta ed approfondita della complessa e delicata realtà del settore del no-profit;
affidare la Presidenza di un organismo - quale quello previsto dall'articolo 190 della suddetta legge - che dovrà trattare temi particolarmente importanti e delicati relativi al rapporto tra organizzazioni no-profit, istituzioni e società ad un soggetto che non sia espressione del mondo del volontariato e non abbia rapporti con il mondo dell'associazionismo, che opera quotidianamente a favore dei soggetti più deboli, non sarebbe conforme alla ratio dell'attuale normativa e alla volontà del legislatore;
dai rappresentanti delle maggiori associazioni di volontariato è stato ripetutamente richiesto che a presiedere tale organismo sia designata una persona con esperienza nel settore -:
i criteri in base ai quali intenda procedere alla nomina del Presidente dell'«Authority» del Volontariato e se ritenga, ai fini della nomina, di tener conto delle considerazioni esposte in premessa e, in particolare, delle richieste dei rappresendelle maggiori associazioni del no-profit e del Forum del terzo settore.
(4-33968)

LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi i Ministri del lavoro e della previdenza sociale e quello delle finanze hanno espresso opinioni discordanti in merito ai contratti collettivi a termine -:
quale sia la posizione del Governo al riguardo.
(4-33970)

CUSCUNÀ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della sanità, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
il Governo, con i ministri Bindi prima e Veronesi dopo, ha, ad avviso dell'interrogante, sempre eluso la reale portata dei rischi causati alla salute pubblica, dall'uso di estrogeni proibiti negli allevamenti di animali da reddito;
l'interrogante con tre precedenti atti di sindacato ispettivo denunciava in Parlamento gli effetti devastanti causati alla salute pubblica dalle carni agli estrogeni e le risposte ottenute sono sempre state vaghe e deludenti, anzi, addirittura, si è cercato di far credere che i controlli effettuati erano sufficienti ed eseguiti con estremo rigore;
al contrario, i dati rilevati dai controlli effettuati dai Nas segnalano una frode ogni tre ispezioni;
risulta all'interrogante che in due mesi sono stati sequestrati quasi 17.000 chili di carne sospetta e 4.930 capi di bestiame di cui di 137 animali se ne ignora la provenienza ed inoltre, si sospetta traffico di importazioni e macellazioni clandestine;
gli uomini dei Nas hanno anche scoperto negli allevamenti controllati oltre 100.000 chili di mangimi contaminati con


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farine animali, medicinali vietati dalla legge o scaduti ed iniettati a bovini, polli e maiali;
nel 2000 i Nas hanno effettuato 300 ispezioni prelevando 4.900 campioni e sequestrando 53.000 bovini, 16.830 chili di carne bovina sono stati sequestrati nei macelli e nelle macellerie;
i Presidenti del Consiglio del Governo Prodi, D'Alema e Amato, informati secondo quanto risulta all'interrogante su questa preoccupante realtà tramite i loro sottosegretari onorevoli Mangiacavallo, Di Capua e Labate, hanno sempre minimizzato, ad avviso dell'interrogante, sulla gravità e sulla vastità dell'argomento; infatti, non hanno preso in considerazione la proposta di legge, di cui l'interrogante è primo firmatario, per la realizzazione dell'osservatorio epidemiologico nazionale sullo sviluppo puberale, mentre la regione Lombardia con l'assessore alla sanità Borsani e con il dottor professore Giuseppe Chiummello del San Raffaele di Milano l'ha tempestivamente realizzato -:
cosa intendano porre in essere per realizzare l'Osservatorio epidemiologico nazionale che eviti l'insorgenza, con la propria azione di controllo, di infezioni quali quella della BSE o che, comunque, impedisca con un attento ed efficiente monitoraggio le frodi alimentari ai danni della salute pubblica;
quali provvedimenti di legge intendano tempestivamente adottare per risolvere efficacemente, tutelando gli allevatori onesti, quella che è diventata una vera e propria emergenza per la salute degli italiani.
(4-33971)

CUSCUNÀ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che:
la ristrutturazione in atto presso la Telecom, porterà la perdita di migliaia di posti di lavoro, per contro il finanziere Roberto Colaninno pur di fronte ad un bilancio aziendale decisamente positivo e al di sopra di ogni rosea previsione vuole realizzare una ristrutturazione che penalizza persone che sono in piena attività produttiva ed avrebbero solo bisogno di un riaddestramento per essere avviati a lavori che la new economy richiede;
la Olivetti, che con l'appoggio dell'ex capo del Governo Massimo D'Alema, senza risorse finanziarie, adeguate, si è impossessata della Telecom Italia, e contemporaneamente si è indebitata per cifre astronomiche, tenta oggi, con la messa in cassa integrazione e l'avviamento al prepensionamento dei dipendenti Telecom di scaricare sui lavoratori alchimie finanziarie che di per sé non contribuiscono alla crescita del paese, ma sono finalizzate solo all'arricchimento di una lobby che vuole gestire, con l'appoggio dei partiti di sinistra, una fetta consistente dell'economia della nazione;
utilizzare gli ammortizzatori sociali, per assecondare interessi di pochi è grave ed è un'appropriazione di risorse nei confronti della collettività;
i tentativi di Roberto Colaninno, di risanare i debiti si stanno rivolgendo anche a danno di piccoli risparmiatori che hanno investito in Telecom ed Olivetti che stanno vedendo le loro azioni perdere di valore di fronte ad operazioni di conversioni di titoli poco chiare, e che mirano solo a rastrellare altro denaro;
la ristrutturazione Telecom non può essere fatta mandando a casa maestranze che possono dare ancora un valido contributo. In effetti si agisce contro i princìpi di risanamento delle finanze dello Stato che vogliono l'innalzamento dell'età pensionabile;
la Telecom non può sostituire i suoi addetti che hanno la sfortuna di avere oltre 25 anni di anzianità ed uno stipendio al di sopra della media con circa 500 giovani con contratti di formazione ed una situazione di precariato;


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la privatizzazione Telecom è servita nei fatti alle solite lobby di potere economico, che utilizzano disinvoltamente i risparmi altrui-:
cosa intenda fare il Governo ed i suoi Ministri nel fermare questa cultura d'impresa che mira solo al profitto facile, senza investimenti ed a solo svantaggio per i lavoratori;
se ritengano di esercitare i loro poteri di controllo ed indirizzo, visto che ancora il 15 per cento delle azioni Telecom sono in mano allo Stato.
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