Allegato B
Seduta n. 853 del 6/2/2001


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
a circa un chilometro dall'abitato di Gallipoli (Lecce) si trova l'isola di Sant'Andrea, che, oltre a essere collegata con Gallipoli da legami di storia e di tradizione, rappresenta un sito naturale di straordinaria importanza. Collocata al centro di un'area marina interessata da habitat particolarmente sensibili, come la prateria di posidonia, in essa nidifica il gabbiano corso, uccello rarissimo, inserito nella lista rossa delle specie protette. L'isola è inoltre tappa dei percorsi migratori dell'avifauna e luogo botanico di elevato valore scientifico, in quanto ospita specie endemiche come lo statice iapigico. L'isola è stata riconosciuta dalla direttiva CEE detta «Rete natura 2000» habitat naturale di importanza comunitaria, è stata individuata area naturale protetta dalla legge regionale della Puglia n.19 del 24 luglio 1997, ed è stata qualificata di particolare interesse storico e artistico ai sensi della legge n. 1089 del 1939 con nota del Ministero per i beni e le attività culturali (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 4249 del 9 agosto 1999);
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 agosto 1997 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 2345 del 7 ottobre 1997), a seguito della legge finanziaria 1997, l'isola di Sant'Andrea è stata inserita in un elenco predisposto su proposta del Ministro della difesa, sentiti i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e delle finanze, avente a oggetto beni già adoperati per la difesa dello Stato, dei quali veniva disposta la dismissione. In realtà, l'isola rappresenta un unicum nel predetto elenco, dal momento che nessuno degli altri immobili presenta caratteristiche in qualche modo comparabili con le ricchezze naturali di essa, trattandosi di caserme, poligoni di tiro, depositi. A fronte della disponibilità manifestata dal municipio di Gallipoli ad avviare i lavori previsti per la tutela e la valorizzazione dell'isola, utilizzando i finanziamenti dei Pop, la Consap spa, società delegata dal ministero della tesa per la vendita dell'isola, ha quantificato il prezzo di alienazione in lire 735.000.000, con riferimento peraltro soltanto a una parte dell'isola: e questo benché, nella descrizione dei dati tecnici del bene, la stessa Consap, con nota del 14 marzo 2000, abbia riconosciuto l'inutilizzabilità di quel territorio per scopi speculativi, a causa delle peculiarità paesaggistiche e naturali, sì che il corrispettivo della cessione ha un semplice valore simbolico. La quantificazione è avvenuta dopo aver fatto trascorrere oltre un anno per effettuare la stima, senza contraddittorio con gli interessati, in tal modo pregiudicando, a causa del decorrere del tempo, la concessione dei fondi comunitari, e - ad avviso degli interpellanti - in modo superficiale e poco trasparente, se è vero che Gallipoli viene identificata come appartenente alla provincia di Taranto, ed è ignoto l'iter che ha portato alla determinazione del prezzo;
sui quotidiani La Gazzetta del Mezzogiorno e Il sole 24 Ore del 31 ottobre 2000 è comparso l'avviso di vendita della parte dell'isola corrispondente a 245.710 metri quadri, a prezzo base di lire 735.000.000, con offerte scritte da far pervenire entro l'11 dicembre 2000. Con ricorso ai sensi dell'articolo 700 del codice di procedura civile, depositato il 12 dicembre 2000, rappresentanti di partiti politici e di associazioni operanti a Gallipoli hanno chiesto e ottenuto dal tribunale di Lecce il decreto di sospensione della vendita dell'isola di Sant'Andrea. È in corso il giudizio di conferma o di revoca del decreto, nel quale il Ministro della difesa si è costituito per il tramite d ell'Avvocatura distrettuale dello Stato di Lecce, che ha sollevato eccezione formali e sostanziali -:
quali provvedimenti il Governo intenda adottare per assicurare il rispetto delle ricchezze naturali dell'isola di Sant'Andrea, situata nel territorio di Gallipoli (Lecce);


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in particolare, se intenda continuare a resistere nel giudizio in corso innanzi al tribunale di Lecce, e se intenda procedere alla cessione del bene a privati, in formale ossequio al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 agosto 1997 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.2345 del 7 ottobre 1997);
se non ritenga invece di interessare i ministeri dell'ambiente e per i beni e le attività culturali a una valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale dell'isola, in collaborazione con la regione Puglia e con gli enti locali.
(2-02872)«Selva, Mantovano».

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, per sapere - premesso che:
tra le prime 20 banche o gruppi bancari europei figura presente soltanto una banca italiana ed occupa il 17o posto;
alcuni Istituti bancari italiani hanno tra i propri azionisti presenze a volte anche robuste, mentre le banche italiane non sono praticamente da nessuna parte;
il Governatore della Banca d'Italia ha già impedito, in altre occasioni, le nozze fra Comit e Unicredito consentendo invece, che la prima si unisse in matrimonio con Banca Intesa e quello tra Banco di Roma e San Paolo Imi;
recentemente lo stesso Governatore ha ripetuto in modo chiaro, forte ed inequivocabile il suo «no» secco, dichiarando chiusa la fase delle aggregazioni e fusioni fra le «grandi» banche nazionali, con particolare riferimento alle ipotesi di aggregazione tra Unicredito e Banca Intesa;
ad avviso dell'interrogante, tali decisioni oltre a non giovare al rafforzamento del sistema bancario italiano, costituiscono la premessa per prossime scorribande di banche straniere sul suolo italico tendente ad inghiottire quelle italiane che non hanno potuto o voluto unirsi per competere ad anni poi con quelle francesi, tedesche o spagnole, tanto più che in Europa c'è già chi pensa che il divieto di incrementare le partecipazioni azionarie in Italia -:
se non appaia eccessivamente dirigistico il modo in cui è strutturato a livello normativo l'intervento pubblico in economia, con particolare riferimento al ruolo della Banca d'Italia rispetto al sistema bancario italiano, tenendo conto peraltro del fatto che quest'ultima ha ormai perso le funzioni di Garante della moneta, che appartengono invece alla Banca centrale europea.
(2-02875)«Cambursano, Monaco».

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
una nuova, drammatica denuncia ha richiamato in causa responsabilità dei militari della Forza multinazionale di pace dell'Onu, ritenuti responsabili di stupri continuati nei confronti di ragazze ridotte in schiavitù;
Julieta Chiscanu, di nazionalità moldava, nella denuncia resa il 1o febbraio 2001 alla 2a sezione della Squadra Mobile della Questura di Lecce ha dichiarato che i soldati, di origine italiana, inglese, tedesca ed americana, abusavano delle ragazze che erano costrette a subire violenze di ogni tipo, e ad avere rapporti sessuali multipli e gratuiti in alberghi compiacenti;
la ragazza ha inoltre precisato che a Valesta, in Macedonia, vi erano più di 80 ragazze costrette alle prostituzione ed obbligate dal loro padrone a sopportare qualsiasi vessazione;
l'interpellante il 3 aprile del 2000 aveva denunciato, senza mai avere risposta dai ministri interpellati, il sospetto dell'esistenza di lager dove giovani donne venivano ripetutamente stuprate, picchiate, poi nuovamente stuprate dai trafficanti di Durazzo e Tirana, luoghi dove gli albanesi preparano le ragazze alla «professione» attraverso la violenza, per poi metterle a disposizione degli uomini della Kfor;


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anche gli organi di stampa (La Repubblica «Kosovo, lager albanesi per addestrare prostitute», 3 aprile 2000, pag. 17) avevano affermato che Pristina era divenuta un luogo di prostituzione dove affluivano ucraine, moldave, russe e rumene per il gran numero di soldati della Kfor e dei funzionari dell'Onu;
se non ritengano opportuno, il Presidente del Consiglio ed il Ministro interrogato, di farsi portavoce presso la Segreteria Generale della Nato e presso gli organismi internazionali competenti, per avviare una indagine immediata che accerti le responsabilità dei soldati coinvolti;
se non ritengano inoltre opportuno istituire a livello nazionale una Commissione di indagine, come fu fatta per i casi della Somalia, per accertare eventuali responsabilità delle milizie italiane stanziate in Kosovo.
(2-02876)«Pozza Tasca».

Interrogazioni a risposta scritta:

ALEMANNO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, al Ministro delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la vendita degli immobili dell'Eni al fondo Whitehall di Goldman Sachs e altre vendite in corso confermano che il valore del patrimonio immobiliare del gruppo in corso di alienazione ammonta ad oltre 3.000 miliardi di lire;
in relazione alla conclusione del procedimento di selezione dell'acquirente di una parte del patrimonio immobiliare del gruppo Eni, come riportato nel comunicato stampa del 1o dicembre 2000, l'Eni precisa che del prezzo di 2.215 miliardi di lire, offerto dal fondo Whitehall di Goldman Sachs, circa 1.208 miliardi sono relativi al pacchetto del 90,16 per cento di immobiliare Metanopoli, mentre la differenza di circa 1.007 miliardi di lire sono relativi ad altri beni immobiliari di proprietà di altre società del gruppo (Eni, Snam, Snamprogetti, Agip Petroli ed altri);
poiché nel corso dell'esercizio sono stati definiti altri contratti ed impegni di vendita con altri acquirenti per circa 300 miliardi di lire (centri vacanza, case di Metanopoli e immobili vari Snam) il valore totale già raggiunto ammonta a oltre 2.500 miliardi di lire;
tenendo conto che è in corso di definizione con l'Ente Fiera di Milano la cessione del terreno Agip Petroli di Rho-Pero e che è iniziato il procedimento di vendita di una parte (valore stimato di circa 400 miliardi di lire) del patrimonio immobiliare del gruppo Italgas, si conferma che il valore complessivo del patrimonio immobiliare del gruppo Eni in corso di alienazione è di oltre 3.000 miliardi di lire, in linea con le attese del mercato -:
quali siano stati i criteri di valutazione che hanno portato alla valutazione dei 3.000 miliardi di lire del patrimonio immobiliare dell'Eni;
per quali motivi si sia ritenuto opportuno alienare il simbolo dell'Eni nel mondo, cioè il palazzo di Roma di piazza Enrico Mattei;
quanto l'Eni paghi di locazione all'anno per il palazzo di piazza Enrico Mattei a Roma;
quale sia stata la logica industriale dell'operazione di vendita degli immobili dell'Eni;
se non ritengano doveroso conoscere se le plusvalenze ricavate dall'alienazione degli immobili verranno reinvestite e, in caso affermativo, dove;
se corrisponda al vero che tali operazioni economiche finanziarie abbiano come conseguenza diretta lo smantellamento dell'Eni di Roma e il trasferimento di esso in altre sedi come quelle di Milano, con evidenti disagi e tagli dei dipendenti.
(4-33820)

FAGGIANO e STANISCI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
una bomba, esplosa a Brindisi nella notte del 2 febbraio 2001 ed il conseguente incendio sviluppatosi, hanno completamente


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distrutto un supermercato provocando danni ingenti (diverse centinaia di milioni), la perdita nell'immediato di ventidue posti di lavoro ed offrendo ai cittadini immagini di guerra;
il supermercato era situato in locali al piano terra di uno stabile di sette piani che ospitava al primo piano gli uffici giudiziari della pretura la cui attuale inagibilità paralizza anche l'attività giudiziaria;
l'attentato dinamitardo, che è ritenuto certamente il più grave che sia mai accaduto in città, è l'ultimo di una serie di episodi che negli ultimi tempi si sono verificati a Brindisi, a Mesagne e in tutto il territorio provinciale la cui natura, sicuramente da confermare con le indagini, sembra comunque riconducibile al racket delle estorsioni;
di fronte ad azioni così drammatiche e clamorose, crea ulteriore sconcerto l'apparente sorpresa che coinvolge istituzioni e forze dell'ordine di un territorio che continua a rimanere in una situazione di perenne emergenza;
nessun particolare allarme era emerso dai Comitati della sicurezza pubblica e dall'ultimo in particolare che il giorno prima il Prefetto aveva convocato e tenuto sul territorio provinciale coinvolgendo direttamente i Sindaci e le Associazioni antiracket -:
quale valutazione dia il Governo del gravissimo episodio che si inquadra in una fase di recrudescenza criminale che sembra interessare il territorio brindisino;
quali iniziative immediate intenda assumere per proseguire la forte azione di contrasto alla criminalità e per attivare un'azione permanente di monitoraggio del fenomeno estorsivo come garanzia di tutela ai commercianti ed imprenditori la cui partecipazione attiva va sempre più incoraggiata;
quali misure immediate, infine, si intendano attivare, ordinarie o straordinarie, per tutelare ventidue dipendenti senza lavoro il cui futuro non può essere compromesso dall'azione criminale.
(4-33823)

LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere:
se ritengano ancora che la cessione della Telecom sia stata un'operazione economicamente vantaggiosa se non piuttosto una pessima cessione di una società pubblica, che presentava ricavi plurimiliardari, che finivano nelle casse pubbliche;
una privatizzazione quindi totalmente negativa, che i posteri giudicheranno, unitamente alla valutazione sull'operato complessivo dei governi dell'ultima legislatura;
se il Tesoro, che possiede ancora una piccola quota di azioni, si voglia opporre alla recente gigantesca operazione della Telecom, che appare un atto assolutamente negativo;
tutta l'operazione Telecom è da condannare ed il Governo non può assistere inerte ed ha il dovere di intervenire;
mentre si ripetono le spregiudicate e pericolose manovre azionarie, la società offre, ad avviso dell'interrogante, servizi scadenti, decurta oltretutto anche il personale, con, a quanto risulta all'interrogante, il silenzioso beneplacito delle organizzazioni sindacali di regime;
se non ritenga il Governo che la complessiva operazione di privatizzazione della Telecom non sia andata a detrimento dell'interesse pubblico e, in particolare, dell'interesse degli utenti.
(4-33831)

CONTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come da notizie apparse sulla stampa (Resto del Carlino del 1o febbraio 2001) nei giorni scorsi il ministro guardasigilli si è recato nelle Marche ed ha annunciato che sette nuovi magistrati saranno immessi nei tribunali delle Marche;
in particolare il ministro Fassino ha sottolineato che i nuovi giudici andranno ad Ancona (alla Corte d'appello, al tribunale,


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al tribunale dei minori, al tribunale di sorveglianza), alla procura di Macerata e al tribunale e alla procura di Pesaro;
nessun incremento di organico è previsto per Ascoli Piceno, dove la situazione non è certo rosea -:
quali iniziative intendano adottare affinché anche la provincia di Ascoli Piceno possa avere un potenziamento dei propri uffici giudiziari unitamente alle altre tre province marchigiane;
quali siano le caratteristiche che hanno portato all'individuazione di Ancona, Macerata e Pesaro come sedi aventi bisogno di incremento di organico e alla conseguente esclusione di Ascoli Piceno.
(4-33835)

GAGLIARDI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 2000 si è tenuto presso il tribunale di Ravenna una causa di risarcimento danni per il mancato imbarco da parte della Ignazio Messina e C. spa di Genova di carico destinato all'armamento di bandiera italiana e ottenuto invece da Setramar spa di Ravenna che non possiede navi di bandiera italiana -:
se risponda al vero che l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Bologna, su richiesta del Ministero dei trasporti, sia intervenuta volontariamente in giudizio in causa tra privati pendente davanti al tribunale di Ravenna e conclusa con sentenza, al fine di sostenere unitamente alla parte privata Setramar spa di Ravenna (difesa in giudizio dall'avvocato Marco Arato, consulente del Ministero dei trasporti) tesi contrarie agli interessi delle navi di bandiera italiana e favorevoli alle navi di bandiera ombra in ordine alla interpretazione dell'accordo di cooperazione marittima tra la Repubblica italiana e la Repubblica della Costa d'Avorio;
se risponda a verità che l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Bologna abbia sostenuto tesi contrarie alla parte in causa Ignazio Messina e C. spa prospettando, a tale scopo, tesi diametralmente opposte a quelle sostenute in precedenza dall'Avvocatura generale dello Stato e dalla Avvocatura distrettuale dello Stato di Genova in giudizi davanti al Consiglio di Stato ed al Tar Liguria;
quali siano le ragioni che hanno motivato e giustificato l'intervento volontario dell'Avvocatura dello Stato di Bologna nella causa precitata suppostamente nell'interesse del Ministero dei trasporti con il connesso radicale cambiamento di indirizzo e la prospettazione di argomentazioni per conto del suddetto Ministero di interpretazioni dell'accordo marittimo già ricordato, contrarie agli interessi degli armatori italiani di linea che utilizzano le navi di bandiera italiana ed a favore di quei vettori nazionali che impiegano nei loro servizi di linea navi di «bandiera ombra».
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ALEMANNO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
gli adempimenti in materia di autoliquidazione del premio dovuto all'Inail sono fissati per il giorno 16 febbraio dell'anno successivo a quello cui si riferisce la denuncia stessa;
il decreto legislativo n. 38 del 2000 ha innovato profondamente la disciplina dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro con particolare riferimento ad una riclassificazione dei datori di lavoro soggetti all'obbligo assicurativo, all'emanazione di una tariffa dei premi ed all'assicurabilità dei lavoratori parasubordinati;
la stessa è stata formalizzata con decreto ministeriale 12 dicembre 2000 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 15 del 22 gennaio 2001;
l'Inail ha, tra l'altro, innovato la modulistica idonea alla denuncia delle retribuzioni ed al calcolo del premio dovuto;


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solo dal 23 gennaio l'Istituto sta inviando ai datori di lavoro la prospettazione contenente la nuova classificazione ai fini assicurativi con relativo tasso di rischio da applicare, per differenza, sulle retribuzioni dell'anno 2000 e, per intero, su quelle presunte del 2001;
i datori di lavoro hanno pochissimo tempo per poter adempiere correttamente alla novella normativa dovendo, innanzitutto, procedere al controllo dell'esattezza della nuova classificazione e predisporre, all'occorrenza, ricorso avverso la stessa;
la normativa che, ancora, disciplina l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n. 1124) stabilisce che le classificazioni dei datori di lavoro e gli elementi di calcolo del premio debbono essere notificati almeno quarantacinque giorni prima della scadenza del termine di adempimento;
le associazioni dei datori di lavoro ed il consiglio nazionale dei consulenti del lavoro hanno fatto presente all'Inail ritardi nell'emanazione della nuova normativa e al ristrettezza dei termini di adempimenti valutando l'impatto sia in materia di inquadramento nelle gestioni e di classificazione delle lavorazioni sia nell'applicazione delle nuove procedure e della conseguente modulistica;
il consiglio di amministrazione dell'Inail nella seduta dell'11 gennaio 2001, considerando il termine di 45 giorni a decorrere da quello previsto per la notifica degli elementi di calcolo del premio e la mancata pubblicazione del decreto ministeriale di approvazione della nuova Tariffa nonché la compatibilità del differimento del termine di adempimento con le esigenze di liquidità derivanti dalla gestione fino al 31 marzo 2001, ha deliberato, conseguentemente, di prorogare il termine edittale al 16 marzo 2001 limitatamente all'anno 2001;
la suddetta deliberazione deve essere approvata dal ministero del lavoro previa conforme deliberazione del Consiglio dei ministri;
il Consiglio dei ministri nella seduta n. 48 del 26 gennaio 2001 ha, in subiecta materia, predisposto solamente uno schema di regolamento concernente i ricorsi avverso l'applicazione delle tariffe e dei premi assicurativi per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nonché la composizione del contenzioso in materia da inviarsi alle Commissioni parlamentari competenti ed alla Conferenza Unificata non adottando, del pari, alcun provvedimento di ratifica della deliberazione del Consiglio di amministrazione dell'Inail in materia di differimento dei termini per il versamento del premio assicurativo al 16 marzo 2001;
le softerhouse stanno appena ultimando le innovazioni previste dalla nuova modulistica al fine di un corretto adempimento formale;
rimangono solo pochi giorni alla scadenza del 16 febbraio 2001 -:
se, alla luce di quanto premesso, non ritenga opportuno procedere, con urgenza, alla deliberazione di un differimento del termine edditale con scadenza 16 marzo 2001 considerando, in base alla vigente normativa, i 45 giorni decorrenti dalla data del 22 gennaio 2001 corrispondente a quella di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale 12 dicembre 2000 e valutando, in ogni caso, che tale differimento non incide sulle esigenze di liquidità dell'Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro così come si evince dalla deliberazione assunta dal consiglio di amministrazione dell'istituto medesimo in data 11 gennaio 2001.
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