TURRONI. - Al Ministro dell'ambiente, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
articoli di stampa e appelli del WWF, del Parco Nazionale d'Abruzzo e di altre associazioni impegnate nella protezione della natura, riportano la notizia secondo la quale sulle pendici del monte Amiata, a cavallo tra Grosseto e Siena, castagni plurisecolari stanno subendo lo scempio del «taglio selvaggio» a fini utilitaristici per ricavarne tannino;
già numerosi di essi sono stati abbattuti ed altri sono già segnati con vernice verde per indicare quali dovranno essere fatti a pezzi al prossimo turno;
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il taglio di questi veri e propri monumenti della natura - alcuni di questi alberi arrivano a mille anni di età e misurano circonferenze di oltre dieci metri - si scontra con le dichiarazioni del Ministro Melandri «orientata a proteggere i grandi alberi monumentali dell'Italia» e le decisioni della Comunità Montana dell'Amiata che sta cercando di rilanciare lo sviluppo turistico ed economico della zona amiantina attraverso «le vie della castagna», itinerari di trekking, culturali, paesaggistici, storici per far conoscere i castagni, i castagneti, i loro prodotti e promuovere l'economia della montagna anche sul terreno turistico e culturale;
chi taglia ottiene il permesso solo per i rami secchi, ma spesso fa quel che vuole, visto che la Forestale non ha personale sufficiente a fare controlli adeguati e quasi sempre chi taglia la fa franca;
nell'ultima legge finanziaria, al Monte Amiata non è stato attribuito l'atteso e meritato riconoscimento di Parco Nazionale, essendosi preferito declassarlo al rango di Parco minerario -:
se siano a conoscenza i ministeri interrogati delle denunce più volte effettuate da semplici cittadini e degli appelli lanciati dal Comitato Parchi Nazionali e da altre associazioni circa la gravissima situazione in cui versano i castagni del Monte Amiata;
se non intendano promuovere un censimento delle piante monumentali come ha già fatto ad esempio la provincia di Siena;
quali iniziative intendano intraprendere perché lo sviluppo turistico ed economico della zona amiantina non sia compromesso dall'operazione «taglio selvaggio»;
se il Ministro per i beni e le attività culturali intenda tener fede al suo impegno per la difesa degli alberi monumentali dell'Italia;
quali iniziative il Ministro per le politiche agricole e forestali intenda adottare per dotare il Corpo Forestale dello Stato di personale in numero sufficiente a garantire la salvaguardia e il controllo degli alberi in questione.
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