Allegato A
Seduta n. 845 del 25/1/2001


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(A.C. 465 ed abb. - sezione 7)

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
ritenuta la necessità che gli interventi per la sicurezza dei cittadini siano fondati anzitutto sulle misure dirette al controllo del territorio, al coordinamento tra le Forze di polizia, al rilancio e alla valorizzazione del comparto della sicurezza e degli operatori delle Forze di polizia, alla piena tutela delle vittime delle azioni criminali;

impegna il Governo

a presentare alle Camere entro la fine della legislatura, una relazione concernente i


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dati statistici, l'indicazione delle iniziative avviate e dei programmi definiti:
1. sulla prevenzione e repressione anche giudiziaria dei reati comuni;
2. sulle connesse misure organizzative per gli uffici giudiziari;
3. sulle azioni di rimborso di danni erariali instaurate dalla Corte dei conti nei confronti di operatori delle Forze di polizia per fatti commessi durante il servizio, nonché sui casi di difesa in giudizio di operatori di polizia da parte dell'Avvocatura dello Stato;
4. sulla qualità e quantità dei controlli, con il relativo esito, effettuati dagli organi di polizia presso le abitazioni degli imputati e dei condannati che hanno l'obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione o dagli altri luoghi indicati nel provvedimento giudiziario;
5. sulle vittime dei reati, appartenenti alle Forze di polizia, che non hanno potuto richiedere - direttamente o, se deceduti, attraverso i superstiti - l'indennizzo alle persone colpite da talune categorie di reati;
6. sulla situazione dei programmi di aiuto e cooperazione nei confronti dei paesi extracomunitari da cui provengono i più significativi flussi di immigrazione verso l'Italia.
9/465/1. (Testo così modificato nel corso della seduta) Frattini.

La Camera,
premesso che:
il Friuli Venezia Giulia è la regione dai confini nazionali più esposti, a nord con l'Austria, a est con la Slovenia ed a sud-est con il mare territoriale della Croazia;
dopo la caduta del «muro di Berlino», cui è seguito un nuovo assetto geopolitico dei paesi dell'Est, i posti di frontiera della regione sono stati in gran parte sguarniti e molti sono attualmente del tutto incustoditi, specialmente di notte;
la suddetta situazione comporta una notevole permeabilità del confine, tanto che gli ingressi clandestini in Italia attraverso i confini del Friuli-Venezia Giulia - specialmente di cittadini extracomunitari proveniente dai paesi dell'Est (ex Yugoslavia, Romania, Albania, Polonia, ecc) - pare ammontino a oltre 3.000 al mese;
tenuto conto della volontà del Governo che, in sede di valutazione del testo unificato proposto dal relatore delle proposte di legge n. 465-abb., che formano il cosiddetto «pacchetto sicurezza», all'esame del Parlamento, ha previsto, agli articoli 22, 23 e 24, la possibilità d'impiego di personale militare delle Forze armate da impiegarsi per la sorveglianza ed il controllo di obiettivi fissi, quali edifici istituzionali ed altri di interesse pubblico;

impegna il Governo

nelle province confinanti con altri Stati, e particolarmente nelle province di Trieste, Udine e Gorizia del Friuli-Venezia Giulia, confinanti con l'Est europeo, a diramare direttive all'autorità prefettizia affinché provveda a un programma specifico per il controllo delle frontiere, con l'utilizzo operativo delle forze dell'ordine e di personale militare delle Forze armate, al fine di limitare l'ingresso di clandestini extracomunitari provenienti dai paesi dell'Est sul territorio nazionale.
9/465/2. Collavini.

La Camera,
esaminato il testo unificato dei progetti di legge n. 465 e abbinati, concernente interventi legislativi in materia di tutela della sicurezza dei cittadini;
considerato che con altro provvedimento, già approvato dalla Camera ed attualmente all'esame del Senato, i carabinieri sono stati trasformati in quarta forza armata;


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valutato altresì che la lotta alla criminalità richiede un sempre più forte, vasto e qualificato impegno delle forze di polizia attraverso il coordinamento delle centrali operative;
considerato che, per rendere più efficace l'azione di contrasto alla micro e grande criminalità, il Ministro dell'interno ha emanato nuove direttive sui reparti speciali delle forze di polizia che riacquistano competenza nazionale, modificando le direttive del 1998 dopo la verifica dei risultati, attuando e razionalizzando il loro impiego sul territorio;

impegna il Governo

a realizzare in tempi brevi un efficace coordinamento delle sale operative tra le diverse forze di polizia, prevedendo lo scambio degli archivi informatici e delle banche dati tra le stesse;
a razionalizzare le risorse umane e i materiali nel contrasto alla criminalità attraverso un concreto coordinamento delle forze di polizia.
9/465/3. Tassone, Teresio Delfino, Volontè, Grillo.

La Camera,
esaminato il provvedimento concernente interventi legislativi in materia di tutela della sicurezza dei cittadini;
premesso che:
il Governo ha approntato la missione «Primavera» per contrastare in modo efficace e con mezzi adeguati il crescente traffico di contrabbando di sigarette nella penisola salentina e che tale missione ha assunto il carattere di una vera e propria guerra per l'escalation della criminalità organizzata nelle zone di frontiera;
tale grave situazione ha portato recentemente alla uccisione di due finanzieri impegnati nel contrasto alla illegalità;

impegna il Governo

a interrompere ogni attività di vendita di sigarette delle multinazionali che riforniscono, direttamente o indirettamente, i contrabbandieri con prodotti di contrabbando provenienti da manifatture di proprietà delle stesse multinazionali.
9/465/4 Volontè, Tassone, Teresio Delfino.

La Camera,
ritenuta la necessità, a seguito dell'approvazione dell'articolo 3 del disegno di legge sulla sicurezza dei cittadini, che ha circoscritto l'esecuzione delle notificazioni da parte della polizia giudiziaria ai casi di processi con detenuti e di assoluta urgenza, di garantire la tempestività e la funzionalità delle notifiche degli atti giudiziari;
rilevato che tale necessità esige l'ampliamento degli organici degli ufficiali giudiziari e la contestuale dotazione di adeguate strutture;

impegna il Governo

ad ampliare le piante organiche degli ufficiali giudiziari e ad adeguare le relative strutture in misura proporzionata al maggior carico di lavoro derivante dal disposto di cui all'articolo 3, nel termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge in discussione.
9/465/5. Mantovano, Marino.

La Camera,
esaminati i progetti di legge nn. 465 ed abbinati;
premesso che il crimine organizzato possiede oggi una grande capacità di movimento attraverso tutti i paesi del mondo perché ha approfittato della liberalizzazione dei flussi di capitali, della maggiore facilità di spostamento delle persone e delle merci, di tutti i vantaggi connessi all'abbattimento delle barriere nazionali per effetto della globalizzazione;


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rilevato che la criminalità organizzata ha fatto della moderna schiavitù un business in espansione: secondo stime dell'ONU e dell'OIM, 4 milioni di persone sono vittime di tratta nel mondo e 500.000 entrano ogni anno nel territorio dell'Unione europea;
considerato che le donne ed i bambini sono particolarmente esposti a questa forma contemporanea di schiavitù, per cui le vittime sono private di ogni diritto fondamentale, non dispongono di uno status giuridico e sono soggette ad ogni tipo di minacce e maltrattamenti;
rilevato che le organizzazioni criminali russe ed albanesi subentrate nel nostro territorio hanno intrecciato legami solidi e fruttuosi con le bande locali e con le mafie;
visto che il Trattato di Amsterdam (articolo 29 del TUE) ha indicato nella lotta contro il traffico di esseri umani uno degli obiettivi per l'attuazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia;
considerati anche il Patto di stabilità per l'Europa sudorientale, adottato a Colonia il 19 giugno 1999, la Risoluzione sulla tratta delle donne e dei bambini, adottata dall'Assemblea parlamentare dell'OSCE nel luglio del 1999, il progetto di Protocollo che integra la Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale, che sollecitano i Governi ad attuare azioni volte a prevenire, eliminare e punire la tratta di esseri umani, in particolare delle donne e dei bambini;
considerato anche l'esito del Consiglio europeo di Tampere del 15 e 16 ottobre 1999, che - richiamando l'attenzione sulla necessità di un'azione comune per proteggere le coste pugliesi, frontiera orientale dell'Europa - ha confermato la sua determinazione a combattere l'immigrazione clandestina, sollecitando una più adeguata azione di contrasto contro i responsabili della tratta di esseri umani e dello sfruttamento economico e sessuale dei migranti;
rilevato che il Parlamento europeo, il 19 maggio scorso, ha approvato la risoluzione A5 - 0127/2000 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio ed al Parlamento europeo «Per ulteriori azioni nella lotta contro la tratta delle donne», in cui si richiede agli Stati membri di «migliorare il coordinamento a livello nazionale; istituire o rafforzare unità di polizia specializzate nella lotta contro tali traffici; migliorare i meccanismi di informazione a livello di indagini e di procedure giudiziarie, al fine di individuare e smantellare reti attive in tali traffici ed in altre attività criminali, prestando particolare attenzione al riciclaggio dei proventi di attività illecite; favorire la cooperazione con i paesi d'origine, di transito e destinazione»;
considerato che lo stesso Presidente del Consiglio, in occasione della Conferenza internazionale sull'Adriatico e lo Jonio, conclusasi ad Ancona sabato 20 maggio scorso, ha affermato che «è una cosa intollerabile che donne e anche bambine vengano ridotte in schiavitù e portate sui marciapiedi delle nostre città» e che «bisogna essere inflessibili contro una criminalità organizzata che si diffonde tra le due sponde dell'Adriatico con una velocità maggiore della risposta dei Governi»;

impegna il Governo

ad affrontare unitariamente il fenomeno della tratta ed individuare un piano integrato dello Stato per contrastare lo sfruttamento di esseri umani e la prostituzione coatta.
9/465/6. Pozza Tasca, Monaco.

La Camera,
in riferimento al testo unificato delle proposte di legge nn. 465 ed abbinate («Interventi legislativi in materia di tutela della sicurezza dei cittadini»);
premesso che in diverse località italiane si stanno consolidando gruppi malavitosi collegati ad associazioni malavitose internazionali che riescono a far transitare merci illecite sulle navi che attraccano nei porti italiani;


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visto che negli ultimi anni, in seguito ai conflitti nell'area balcanica, è aumentato il fenomeno del contrabbando e i traffici illeciti: droga, tabacchi lavorati esteri, armi ed esplosivi e, quello ancora più odioso, il commercio di esseri umani;
considerato che il fenomeno, iniziato nella regione Puglia, è in estensione in altre regioni, ove la malavita sta spostando i traffici, anche per sfuggire alle azioni di contrasto messe in atto dal Governo e dalle forze di polizia;
tenuto conto che:
poiché i porti italiani rappresentano, con gli aeroporti, le vere «frontiere» dell'Italia e che, ad esempio, nei soli porti adriatici in un anno arrivano e partono 71 mila navi mercantili (merci e passeggeri), milioni di passeggeri e centinaia di migliaia di TIR, trailers e auto al seguito dei passeggeri, è necessario attuare un piano di sicurezza nei porti italiani dotandoli di strumentazioni tecnologiche in grado di rendere effettivi e generalizzati i controlli. Le autorità federali canadesi, statunitensi e tedesche, per contrastare un fenomeno analogo, hanno deciso di installare nei porti alcuni macchinari che consentono di sottoporre i camion, le auto e i containers ai raggi X o ai raggi gamma. Ciò consente alla dogana di controllare a fondo i veicoli cisternati o carichi di sostanze pericolose, di salvaguardare le merci deperibili o quelle fragili, di scovare i nascondigli sempre numerosi negli autocarri, di rilevare la presenza di anidride carbonica e quindi la presenza di clandestini; consente altresì di individuare auto o merci rubate e di verificare la corrispondenza del carico a quanto dichiarato;
si tratta di strumenti che possono essere mobili o fissi. Nella versione mobile l'apparecchiatura può essere montata e smontata da due persone in quindici minuti e può ispezionare un container da tredici metri, fermo o in movimento, in un minuto;
con tali attrezzature «tutti» i camion, i carichi e le auto potrebbero essere sottoposti ad ispezione visiva, mentre attualmente il numero delle verifiche è molto limitato anche per il dispendio di uomini e di tempi che comporterebbero;
i temi della sicurezza e del contrasto alla criminalità organizzata sono stati affrontati nella Conferenza per lo sviluppo e la sicurezza dell'Adriatico e dello Ionio, svoltasi il 19 e 20 maggio ad Ancona. Al termine della Conferenza è stata adottata dai Ministri degli esteri di Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia, alla presenza della Commissione europea, «la dichiarazione di Ancona»;
nella parte operativa della dichiarazione i firmatari, tra l'altro, sottolineano l'esigenza di porre un freno alle attività illegali nel mare adriatico e ionico, che mettono a repentaglio la sicurezza e il benessere dei cittadini dei loro Stati e potrebbero ostacolare lo sviluppo dei medesimi Stati; decidono di organizzare corsi nel settore giudiziario, doganale e di polizia congiuntamente - laddove possibile - con organizzazioni internazionali e regionali, tesi a concentrare le indagini sulla lotta al traffico di persone, al traffico di droga, al contrabbando, al riciclaggio del denaro;
atteso che è interesse dell'Italia rendere le proprie frontiere più sicure, per rendere più sicura l'Italia;

impegna il Governo

ad attuare un piano per la sicurezza delle frontiere portuali italiane, dotando i porti adibiti al traffico internazionale, a partire da quelli adriatici e ionici di Taranto, Brindisi, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste, e via via tutti gli altri, delle apparecchiature tecnologiche che consentono un'effettiva capacità di ispezione su tutti i traffici.
9/465/7. Mussi, Duca, Jervolino Russo, Galdelli, Marco Fumagalli, Dameri, Guerra, Di Capua, Albertini, Di Fonzo, Abbondanzieri, Giacco, Angelici, Ruggeri, Frigato, Giacalone, Gasperoni, Guerzoni, Gerardini, Ventura, Cordoni, Gaetani, Faggiano, Mastroluca, Parrelli, Dedoni, Sedioli, Di Bisceglie, Mariani, Signorino, Bielli.


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La Camera,
considerato con viva preoccupazione come il fenomeno dei combattimenti tra animali abbia assunto nel nostro Paese la rilevanza di un autentico indotto per la malavita organizzata, soprattutto per la camorra e per la mafia, alla stregua del toto nero o del lotto clandestino;
considerato inoltre come il fenomeno assuma caratteristiche di inaudita crudeltà sugli animali e come presenti inquietanti risvolti sociali, ad esempio nel coinvolgimento dei minori nelle fasi propedeutiche ai combattimenti;

impegna il Governo

ad adoperarsi con tempestività al fine di assicurare il varo di una normativa efficace che permetta di stroncare un'attività criminosa che investe ormai quasi tutte le regioni italiane.
9/465/8. Procacci, Saraceni.

La Camera,
premesso che:
in provincia di Venezia, i comuni di San Donà di Piave, Jesolo, Cavallino-Treporti, Musile di Piave, Fossalta di Piave, Noventa di Piave, Meolo, Marcon e Quarto D'Altino, negli ultimi anni, soprattutto durante la stagione estiva, hanno subito l'aumento esponenziale del numero dei reati, la cui causa è legata al fenomeno dell'immigrazione clandestina e alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, sia italiane che estere, da tempo consolidatesi nel territorio;
le strutture, i mezzi e gli organici delle forze di polizia sono gravemente insufficienti a svolgere una decisa e forte attività di prevenzione e repressione di tali fenomeni criminosi;

impegna il Governo

a predisporre un adeguato e serio programma di potenziamento delle strutture, dei mezzi e degli organici delle forze di polizia nei comuni di cui in premessa, con particolare attenzione ai problemi di operatività del commissariato di pubblica sicurezza di Jesolo, della compagnia dei carabinieri e del comando compagnia della guardia di finanza di San Donà di Piave;
a svolgere ogni possibile sforzo economico per finanziare la costruzione di una caserma dei carabinieri nel nuovo comune di Cavallino-Treporti e la costruzione del nuovo commissariato di pubblica sicurezza di Jesolo e della caserma della guardia di finanza a San Donà di Piave.
9/465/9. Pezzoli, Ascierto.

La Camera,
riunita per l'esame dell'A.C. 465-A riguardante gli interventi legislativi in materia di tutela della sicurezza dei cittadini;
considerato che:
la criminalità per bande, ossia quella non direttamente collegata alle grandi organizzazioni, sta crescendo a vista d'occhio;
i programmi di queste bande, non avendo obiettivi strategici o patrimoni alle spalle da tutelare, sono quelli che maggiormente mettono oggi a rischio la sicurezza dei cittadini;
soprattutto nelle regioni del Nord sono cresciuti negli ultimi anni il numero delle rapine e degli atti di violenza;
per arginare e contrastare con efficacia i fenomeni criminali occorre un controllo sul territorio assai più capillare e strutture logistiche che coordinino l'azione delle forze di polizia;

impegna il Governo

a promuovere la creazione di una unica rete telematica utilizzabile da ciascuna delle forza di polizia oggi deputate al controllo del territorio;
a potenziare le strutture di polizia giudiziaria, che nell'opera di prevenzione e di contrasto hanno una funzione primaria.
9/465/10. Apolloni.