era stato inoltre giustiziato un colonnello della polizia accusato di violenza contro un bambino; Amnesty International protestò vivamente contro questa esecuzione e denunciò che l'uomo era stato arrestato, processato, condannato e ucciso nel giro di sole 48 ore senza la possibilità di appellarsi;
una lettera al presidente della Regione Siciliana, al Presidente dell'Ars, al prefetto di Palermo, all'assessore regionale ai lavori pubblici, alle Commissioni regionale e nazionale antimafia ed ai gruppi parlamentari dell'Assemblea regionale siciliana nella quale denunciano che «(...) in quattro bandi di gara pubblicati (dall'amministrazione di Caltavuturo guidata da Domenico Giannopolo) nelle Gazzette Ufficiali della Regione Siciliana n. 16 del 19 aprile 1997, n. 9 del 28 febbraio 1998, n. 13 del 28 marzo 1998 e n. 46 del 14 novembre 1998 (vi è) una previsione che, più che essere un paradossale metodo di controllo dei partecipanti delle gare pubbliche, forse era una scelta politica che stravolgeva la formale previsione del pubblico incanto (..) prevedendo quei bandi, infatti, oltre a «l'opinabile richiesta di un versamento in conto corrente postale per il costo di riproduzione per il ritiro del modulo-offerta di gara (..) la strana previsione che il modulo-offerta venisse rilasciato, su richiesta, e che eventuali deleghe per il ritiro del modulo-offerta dovevano essere regolarmente formalizzate con sottoscrizione autenticata esclusivamente da un notaio (...)»;
anziana e spesse inabile a lunghi viaggi o a disagi di ogni sorta, sulla quale ricadono il più delle volte tali incombenze e si deve ritenere fortunato colui il quale può spostarsi sulle tortuose ed obsolete strade del Gargano con un mezzo proprio, con i rischi ed i pericoli che tale nuovo disagio comporta, oltre all'aggravio di spese;
Detti emendamenti non sono stati approvati in quanto si presume che la stessa maggioranza non avesse trovato al proprio interno il sostegno necessario;
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
il 13 gennaio 2001, sono state eseguite due condanne a morte di due palestinesi accusati di collaborazionismo a favore di Israele. Majdi Makaoui, di 28 anni, è stato giustiziato in una caserma di Gaza davanti a circa 500 testimoni, mentre Allan Beni Ouda, di 24 anni, è stato ucciso sulla pubblica piazza a Nablus, davanti a migliaia di persone inneggianti contro i traditori;
notizie di stampa hanno definito macabro il modo in cui le due fucilazioni sono state eseguite e riferiscono che le due condanne sono state emesse in esito ad un processo svoltosi a porte chiuse dopo il quale non è stato consentito ai due imputati di presentare appello. Majdi Makaoui aveva, secondo quanto risulta all'interrogante, ammesso di aver fornito ad Israele informazioni per eliminare quattro attivisti dei «Tanzim», la milizia di Al-Fatah che guida la rivolta palestinese, mentre risulta all'interrogante che Allan Beni Ouda aveva sempre negato qualsiasi implicazione nella morte di suo cugino, un militante di Hamas;
il Ministro della giustizia palestinese, Freih Abu Meddein, ha dichiarato che «l'esecuzione di questi due criminali sarà un messaggio per quanti pensano di poter tradire impunemente la patria e il proprio popolo»;
poche ore dopo le due esecuzioni, un tribunale speciale insediato a Betlemme ha emesso due ulteriori condanne a morte per «collaborazionismo» contro due giovani palestinesi con l'accusa di aver aiutato Israele ad eliminare uno dei capi militari di Al-Fatah;
Abu Meddein ha inoltre riferito che altri dieci presunti collaborazionisti sono attualmente sotto processo da parte di tribunali speciali e che tuttavia l'Autorità palestinese concederà l'amnistia per i «collaborazionisti che si consegneranno entro 45 giorni» (confronta Avvenire, 16 gennaio 2001);
il primo ministro svedese, Göran Persson, presidente di turno dell'Unione europea, ha comunicato a Yasser Arafat la riprovazione europea per le due esecuzioni, mentre il Ministro degli esteri Anna Lindh ha espresso «profondo rammarico» e ha invitato il presidente dell'Anp «a considerare come primo passo l'introduzione di una moratoria sulla pena di morte»;
il portavoce della Commissione europea, Gunnar Wiegand, ha affermato che i due gravi episodi rappresentano la rottura dell'impegno assunto lo scorso anno da Arafat di sospendere l'esecuzione delle condanne a morte. Il Ministro Abu Meddein ha replicato duramente all'Unione Europea che «dovrebbe invece condannare le uccisioni israeliane di palestinesi innocenti»;
le due esecuzioni del 13 gennaio sono le prime esecuzioni per «collaborazionismo» eseguite da quando, nel 1994, Arafat ha insediato un governo autonomo in Cisgiordania e Gaza. Nei territori governati dall'Autorità palestinese, la pena di morte è ammissibile, ma era stata comminata raramente: infatti, precedentemente, erano state eseguite solo quattro condanne. Tre agenti della guardia presidenziale erano stati condannati dalla Corte marziale di Gaza nel luglio 1997 per aver percosso a morte un detenuto palestinese e per aver incitato con il loro gesto la popolazione a ribellarsi contro l'Anp. Nel febbraio 1999
dal 1995 i vari tribunali palestinesi, di cui fanno parte solo militari, hanno emesso 33 condanne a morte, 13 delle quali sono state pronunciate dalla Corte suprema per la sicurezza dello Stato istituito nel febbraio di quell'anno. Tutte le sentenze sono inappellabili e devono essere ratificate dal presidente dell'Anp. Circa venti condanne sono state commutate da Arafat in ergastolo;
nel 1994, un'organizzazione israeliana, Betselem, ha invitato l'Anp a cessare «immediatamente le torture e le esecuzioni» a danno dei palestinesi sospettati di collaborazionismo. L'associazione ha anche chiesto alle autorità militari israeliane di mettere fine ai «metodi illegali» di reclutamento dei collaboratori durante gli interrogatori;
nella prima Intifada, dal 9 dicembre 1987 al 22 dicembre 1993, sono stati 964 i presunti collaborazionisti uccisi da altri palestinesi. Israele, allora, confermò le accuse solo nel 35-40 per cento dei casi;
sin dalla nascita dell'Anp, la giustizia palestinese è al centro di severe critiche, anche interne: organizzazioni palestinesi e internazionali hanno più volte parlato di torture, intimidazioni, arresti di massa, punizioni collettive, abusi contro i detenuti politici -:
se siano state assunte dal Governo italiano iniziative volte a condannare le esecuzioni sommarie eseguite nei giorni scorsi, in caso contrario, quali siano i motivi per i quali non siano state svolte tempestivamente azioni diplomatiche contro i metodi sommari con i quali i presunti collaborazionisti giustiziati sono stati processati e condannati, anche considerando la gravità delle dichiarazioni del Ministro della giustizia palestinese;
se non ritengano opportuno assumere, anche a livello internazionale, ogni iniziativa necessaria per condannare e reprimere il ricorso alla pena di morte da parte delle autorità palestinesi contro i presunti collaborazionisti e perché siano sempre garantiti processi equi nel rispetto del diritto di difesa degli imputati, anche con riferimento alla composizione e al funzionamento dei tribunali speciali, la cui azione risulta essere spesso gravemente lesiva dei diritti inviolabili dell'uomo, riconosciuti dall'intera comunità internazionale;
se non ritengano opportuno chiedere formalmente alle autorità palestinesi la sospensione delle esecuzioni delle condanne a morte già comminate;
se non ritengano opportuno assumere ogni iniziativa necessaria perché siano verificate le denunce delle organizzazioni palestinesi e internazionali di torture, arresti di massa, abusi contro i detenuti politici.
(2-02845)«Taradash».
all'interno del consiglio comunale di Caltavuturo si è venuta a creare una situazione quantomeno anomala in seguito alle dimissioni dell'intero gruppo consiliare di minoranza, a causa del rifiuto del sindaco Domenico Giannopolo di dimettersi o sospendersi sino alla conclusione delle indagini in corso da parte dell'autorità giudiziaria in merito ad una vicenda di mafia ed appalti relativa a dei lavori pubblici svolti nel comune di Caltavuturo e nel territorio madonita che lo vedono coinvolto proprio nella sua veste di amministratore di detto comune;
il gruppo facente capo agli ex consiglieri di minoranza di Caltavuturo ha inviato
secondo gli autori della missiva tali previsioni avrebbero fornito, nella sostanza, la possibilità di effettuare una vera e propria schedatura delle possibili imprese partecipanti alle gare d'appalto nei lavori pubblici prima dello svolgimento dell'incanto, trasformando così l'asta pubblica in una sorta di licitazione privata ed eludendo di fatto il principio secondo il quale l'imprenditore deve essere individuato solo al momento dello svolgimento della gara -:
se siano al corrente dei fatti sopra esposti ed a quali risultati si sia giunti sinora nello svolgimento delle indagini relative ai supposti intrecci politico-affaristici nel comune di Caltavuturo, nonché si chiede di conoscere quali ragioni inducano a non commissariare detto comune quando in casi meno eclatanti e meno gravi il ministero dell'interno non ha indugiato a sciogliere gli organi elettivi;
quali siano le politiche ed i provvedimenti, nonché quali interventi siano stati adottati e quali si intendano adottare per impedire l'anomalo funzionamento degli organi elettivi locali, come quello del comune di Caltavuturo (Palermo) qualora si dimetta l'intera opposizione consiliare, rendendo di fatto inapplicato, al loro interno, il libero svolgimento del gioco democratico tra le diverse forze politiche.
(3-06815)
da alcuni giorni, e al di fuori di ogni dovuta preventiva comunicazione, da parte dell'ente acquedotto pugliese, i cittadini del comune di Peschici, sito sul promontorio del Gargano in provincia di Foggia, non possono più rivolgersi al fontaniere locale come è sempre avvenuto, per svolgere pratiche di voltura, richiesta di allaccio idrico-fognante, lettura di cartelle eccetera e dallo stesso ufficio poterle poi far avviare presso l'azienda erogatrice in San Severo. Invece, da alcuni giorni essi sono costretti a rivolgersi agli uffici che hanno sede nel comune di San Severo, che dista quasi novanta chilometri da Peschici;
il locale ufficio dell'acquedotto pugliese offre ormai solo uno scarno, quanto insufficiente servizio informazioni circa la documentazione da predisporre per svolgere le pratiche da avviare poi sempre nel comune di San Severo;
questo provvedimento, per i palesi disagi che provoca alla cittadinanza di Peschici, ha suscitato innumerevoli proteste da parte dei cittadini e della locale amministrazione comunale. Infatti, ciò comporta, a carico dell'utenza, un ulteriore gravame di carattere economico e logistico, a discapito soprattutto della popolazione
per raggiungere gli uffici di San Severo quindi, il potenziale utente peschiciano deve, infatti, recarsi alla stazione ferroviaria di Calenella che dista da Peschici ben 6 chilometri e ciò deve avvenire, se vuole usare mezzi pubblici, non oltre le ore 6.00 del mattino e sperare, una volta arrivato in San Savero, in un sollecito disbrigo della pratica nella sede dell'acquedotto pugliese locale, per poter fare rientro a Peschici solo nelle prime ore del pomeriggio -:
se non ritenga che il fontaniere dell'ente debba riprendere con urgenza la piena attività nel comune di Peschici, zona definita depressa e svantaggiata, sita in area montana e di frontiera, ripristinando il personale attivo negli uffici locali. Ciò, considerando il fatto che ritornare alla situazione originaria non comporterebbe nessun aumento di spese a carico dell'azienda acquedotto pugliese. Ciò anche in funzione del fatto che codesta azienda dovrebbe erogare buoni servizi in cambio di beni. Invece, da qualche tempo, secondo l'interrogante, tale ente sembra pensare più agli utili in dispregio dei servizi che deve erogare. Quanto sopra suggerito, ripristinerebbe un servizio essenziale, nel rispetto di un'utenza sempre più bistrattata e abbandonata a se stessa, in nome di una pseudo-politica aziendale che invece di puntare sul potenziamento dell'erogazione di un servizio di prima necessità, preferisce sopprimere i propri uffici operativi proprio nelle zone più disagiate, in dispregio alla legge n. 97 del 1994, e seguenti, che almeno a parole devono tutelare queste aree site in comunità montane considerate depresse e svantaggiate, anche quando questi servizi, a detta, secondo quanto risulta all'interrogante, del sindaco di Peschici, non porterebbero ulteriore aggravio alle casse dell'ente.
(5-08727)
la fondazione IG-Students, come risulta dal sito internet, è una fondazione controllata dal ministero del tesoro ed opera sotto la vigilanza del ministero del lavoro e della previdenza sociale;
lo scopo di detta fondazione consiste nel promuovere lo sviluppo del Paese, sperimentando l'impresa come mezzo per favorire il raccordo tra il mondo degli studi e il mondo del lavoro nonché far emergere vocazioni e diffondere tra i giovani esperienze professionali idonee alla crescita di competenze trasversali;
detti obiettivi sono attuati attraverso la promozione di laboratori per la creazione e gestione di imprese in ambiente protetto, secondo la metodologia didattica del Learning by doing mutuata dalla ultradecennale esperienza di Young enterprise europe (Yee);
l'Yee è un associazione internazionale che associa 19 paesi europei e del Bacino del Mediterraneo con oltre 600 mila studenti partecipanti per ogni anno;
la fondazione Ig students, per l'espletamento dei compiti sopra richiamati ha ricevuto nel 1998 un contributo di 32 miliardi dal Fondo sociale europeo attraverso il ministero del lavoro e nel 2000 un contributo di 21 miliardi dal Fondo del ministero della pubblica istruzione;
durante la recente discussione della legge finanziaria 2001, durante il passaggio al Senato, erano stati presentati emendamenti da parte di vari esponenti della maggioranza finalizzati a concedere un ulteriore stanziamento di 30 miliardi a favore della stessa fondazione Ig students.
nell'ultima deliberazione del Cipe risultano essere stati finalizzati per il 2001, 200 miliardi di lire a favore delle politiche del lavoro, ed in particolare 180 miliardi alla formazione imprenditoriale (compreso il progetto Ig students);
i fondi destinati alla fondazione Ig students dal ministero della pubblica istruzione per l'anno 2000 vanno a scapito di altri programmi formativi soprattutto in un momento in cui il settore è in massima tensione per le legittime richieste di attività formativa professionale da parte del corpo insegnante;
la fondazione Ig students con l'ottenimento di 32 miliardi più 21 miliardi più quelli destinati dalla delibera Cipe sopra menzionata in soli 3 anni risulta essere, ad esclusione delle fondazioni bancarie, una tra le fondazioni più potenti presenti nel territorio nazionale;
inoltre, risulta che in tutti i 19 paesi europei in cui il programma coordinato dalla Yee non abbia ricevuto alcun tipo di finanziamento, in nessuna forma, dalle istituzioni pubbliche né dal fondo sociale europeo ma bensì detto programma si sostiene con attività in maggior parte di volontariato ed è supportato finanziariamente solo da sponsor privati, anche per la peculiarità del programma stesso rivolto alla formazione imprenditoriale;
questo tipo di organizzazione ha sviluppato in Europa negli anni un notevole grado di successo ed apprezzamento -:
quali siano le motivazioni che hanno indotto le istituzioni italiane a partecipare con così ingenti risorse economiche ad un progetto teso ad autofinanziarsi per missione e che in tutta Europa non trova alcun tipo di riscontro in nessun altra associazione aderente alla Yee, soprattutto in un momento in cui gli insegnanti della scuola italiana richiedono investimenti di natura formativa orientati alla professione.
(4-33550)
risulta allo scrivente che il ministero per i beni e le attività culturali ha autorizzato a novembre 2000 il Coni a bandire una gara per la costituzione di una società per la gestione dei giochi legati allo sport;
sulla stampa più volte la Snai servizi si è proposta come fonte di soluzione del problema economico del Coni, chiamando in causa altre società;
non risultano rispettati gli obblighi economici che la Snai ha con il Coni, relativamente al minimo garantito per le concessioni rilasciategli per le agenzie di toto scommesse -:
se il Coni intenda percorrere la strada della trattativa privata o bandire un gara come indicato dal ministero.
(4-33553)