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PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
FABIO CALZAVARA. Presidente, il provvedimento che stiamo per approvare contiene un rilevante rifinanziamento per l'ente di sviluppo in questione che - vorrei ricordarlo - dipende strettamente dalla Banca mondiale e quindi dalle sue strategie.
pure ha dato sempre qualche problema, ha raggiunto migliori risultati. Queste sono le critiche che la Lega nord intende evidenziare relativamente a questo provvedimento, dichiarandosi parzialmente soddisfatta dell'accoglimento dell'ordine del giorno. Sarà senz'altro necessaria un'attenta valutazione di questi notevoli finanziamenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantovani. Ne ha facoltà.
RAMON MANTOVANI. Presidente, il collega Calzavara ha già detto che si tratta di 780 miliardi, di altri 780 miliardi dati ad un organismo della Banca mondiale la quale è responsabile della morte per fame di milioni di persone nel mondo perché sono stati proprio i suoi programmi a ridurre sul lastrico la grande maggioranza dei paesi del terzo mondo. Questi cosiddetti aiuti sono stati sempre condizionati alle cosiddette riforme strutturali che hanno colpito sanità, istruzione e, più in generale, ogni tipo di assistenza sociale e pubblica in quei paesi. È così vero quello che dico che anche l'ordine del giorno di cui sono firmatario - anche se credo poco nell'efficacia degli ordini del giorno - recita al quinto capoverso: «nonostante i progressi compiuti permangono molti limiti nell'azione dell'IDA che si manifestano soprattutto nello scarto sensibile tra gli obiettivi di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più povere e le finalità di programmi di aggiustamento strutturale che tendono a ridurre, se non ad impedire, l'accesso delle classi più povere ai servizi di base». Orbene, ho un'opinione diversa, a quanto pare, da tutti i colleghi di quest'aula o, per lo meno, i deputati di Rifondazione comunista sono gli unici a dire che è ora di finirla di dare centinaia o, addirittura, migliaia di miliardi ad organismi che palesemente, invece di aiutare lo sviluppo, aiutano solamente il sottosviluppo e, più concretamente, gli interessi delle società multinazionali che si stanno impossessando perfino delle risorse del genoma degli animali, dei vegetali e, stando alle notizie riportate dai giornali, del genoma umano dei paesi in via di sviluppo. Sarebbe ora di finanziare - come il Governo si è impegnato a fare e non ha fatto, perché non è abituato a mantenere le buone promesse - il fondo della FAO per combattere la fame nel mondo. Il Governo italiano, in pompa magna, quando si riunì la conferenza mondiale della FAO, promise cento miliardi, non 780: fino ad oggi ne ha stanziati solo 24, nonostante avesse promesso quasi cinque anni fa che ne avrebbe dati cento in tempo breve. Con una mano si finanziano organizzazioni come la Banca mondiale, che affamano il mondo e fanno gli interessi delle società multinazionali, con l'altra si ritirano persino le promesse fatte per programmi che cercavano - non bisogna dimenticarlo -, in modo molto minimalista, di dimezzare la fame nel mondo nei prossimi decenni. Si utilizzano 24 miliardi per finanziare tale progetto, comunque minimalista, e si erogano, invece, centinaia se non migliaia di miliardi, come nel caso del Fondo monetario internazionale (altra organizzazione criminale esistente sulla faccia di questo pianeta), senza battere ciglio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, annuncio brevemente il nostro voto favorevole avendo il Governo accettato l'ordine del giorno presentato, anche perché,
se alcune affermazioni fatte dal collega Mantovani presentano qualche fondo di verità (su di esse si dovrebbe aprire un sereno dibattito), con il voto di oggi, con la lista delle buone intenzioni, cerchiamo di contrastare questo stato di cose, proprio al fine di cambiare o di indirizzare differentemente la politica della Banca mondiale, che può lasciare - e doverosamente lascia - insoddisfatti.
PRESIDENTE. Onorevole Zacchera, ricordo che l'ordine del giorno a cui lei ha fatto riferimento è stato già votato.
ELIO MASSIMO PALMIZIO. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole dei deputati del gruppo di Forza Italia sul provvedimento in esame, nonostante qualche perplessità parzialmente superata dall'ordine del giorno che il Governo ha accettato e che, comunque, l'Assemblea ha approvato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giovanni Bianchi. Ne ha facoltà.
GIOVANNI BIANCHI. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole dei deputati del gruppo dei Popolari e democratici-l'Ulivo, mi preme precisare la direzione di tale voto.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Calzavara. Ne ha facoltà.
La Lega nord Padania esprimerà voto favorevole su tale provvedimento anche se ha avuto già modo di manifestare alcune perplessità prima in Commissione Affari esteri e successivamente in aula. Vorrei ricordare tali perplessità perché è giusto comprendere le motivazioni che stanno alla base della presentazione dell'ordine del giorno. Quest'ultimo è scaturito proprio dalle osservazioni e dalle critiche che il nostro gruppo ha rivolto nei confronti delle strategie della Banca mondiale perché purtroppo molte energie e risorse sono state dissipate su obiettivi che troppo spesso sono stati mancati. In troppi casi essi hanno prodotto guasti forse irreversibili proprio nei paesi poveri a favore dei quali sono stati effettuati enormi stanziamenti che hanno alimentato grandi speranze di rendere più autonome quelle popolazioni.
Tutto ciò dimostra che, se la globalizzazione non è corretta con meccanismi di controllo e se non è finalizzata a scopi sociali, nel rispetto delle diversità delle situazioni, delle culture e dei territori in cui si va ad operare, produce risultati negativi. Stanno aumentando, purtroppo, i paesi poveri del mondo e questa regia globale degli aiuti non ha dato gli effetti sperati. La cooperazione bilaterale ne ha risentito perché sono cresciuti - come è stato più volte rilevato in quest'aula - i finanziamenti multilaterali che hanno dato i maggiori problemi e i minori risultati. La cooperazione bilaterale, che
Pur essendo firmatari dell'ordine del giorno indicato, che rappresenta un elenco di buone intenzioni - ma, come si sa, soprattutto questo Governo di centrosinistra gli ordini del giorno «li prende e li butta nel cestino» -, rimaniamo convinti della necessità di chiudere il rubinetto per tali organismi e di aprirlo per altri, quelli delle Nazioni Unite, che appartengono alla comunità internazionale.
Per tali ragioni, noi voteremo contro il provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo misto-Rifondazione comunista-progressisti).
Al di là del voto di oggi, dobbiamo puntare a responsabilizzare la Banca mondiale sui risultati, verificando se gli obiettivi per i quali sono stati concessi i finanziamenti ai paesi in via di sviluppo siano stati effettivamente raggiunti; qualora non lo siano stati e nel caso, come molto spesso è avvenuto, che i paesi aiutati non siano stati in grado di rispondere in modo adeguato a quanto loro richiesto, occorrerebbe accertare il perché ciò sia avvenuto. Spesso, infatti, l'insuccesso non è soltanto colpa di classi dirigenti insufficienti dei paesi in via di sviluppo, ma è dovuto anche o al fatto che la Banca mondiale ha previsto clausole non sostenibili o al fatto che si è partiti da dati di fatto palesemente infondati o, comunque, non suffragati poi dalla realtà.
Su queste basi dobbiamo andare avanti ed è per tale ragione che l'ordine del giorno ricordato chiede, almeno sul piano delle buone intenzioni, che l'Italia dia un contributo anche nel controllo dei risultati degli ulteriori finanziamenti concessi. Certo, si apre poi il discorso dei parametri che la Banca mondiale applica o cerca di applicare in questi paesi; è vero, infatti, che esiste il rischio che la Banca mondiale diventi strumento delle multinazionali o, comunque, di gruppi di interesse mondiali estremamente rilevanti, ma è altrettanto vero che proprio per questo il nostro paese deve stare attento e deve esercitare un maggiore controllo per evitare che ciò avvenga.
Per questa ragione, abbiamo espresso il nostro favore sul documento proposto e da noi sottoscritto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palmizio. Ne ha facoltà.
L'IDA è la parte più affidabile del complesso facente riferimento alla Banca mondiale, dal momento che presta un'attenzione particolare sia ai problemi sociali, sia a quelli sanitari. Tale prospettiva è così vera che noi ce ne siamo serviti nell'elaborazione dell'elenco dei paesi ai quali l'Italia può rimettere il debito, allargando tale elenco dai paesi HIPC, quelli maggiormente indebitati, ad una serie di altri paesi, fino ad arrivare al numero di 71. Per fare ciò ci siamo serviti proprio delle classifiche dell'IDA.
Approfitto di questo intervento e di tale sottolineatura per sollecitare ulteriormente il Governo ad approntare il regolamento attuativo della legge per la remissione del debito estero, in assenza del quale, evidentemente, la legge stessa non può essere operativa, con la conseguenza che i tempi si allungano. Raccomando, poi, che il regolamento sia il più possibile conforme al senso ed alla logica della legge medesima.