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del quale 657 lavoratori sono stati reintegrati nel posto di lavoro, con sentenze pretorili;
l'interrogante ha appreso che circa 660 giovani lavoratori, molti dei quali meridionali, sono stati licenziati in seguito alla sentenza numero 419 del 2000 della Corte Costituzionale che ha riconosciuto le ragioni addotte in giudizio dall'ente poste italiane;
l'ente, a seguito della sua trasformazione giuridica, dopo aver utilizzato personale assunto a tempo determinato, ha avviato un contenzioso giudiziario al termine
per non gravare l'ente poste italiane di un eventuale eccesso di personale, il Governo è intervenuto con decreto ministeriale n. 404 del 1996;
nella seduta del 27 novembre 1996 della Camera dei deputati, l'assemblea approvò un ordine del giorno che impegnava il Governo a garantire comunque l'assunzione di quanti avevano proposto e vinto ricorso in prima istanza o inoltrato ricorso prima dell'emanazione del decreto n. 404 del 1996;
presso il ministero del lavoro e della previdenza sociale si svolse una trattativa serrata tra sindacati e azienda nel corso della quale l'ente poste si assunse l'impegno di attuare l'ordine del giorno accolto dal Governo;
nonostante tale impegno, l'ente poste ha proceduto nell'iter giudiziario contro le sentenze pretorili, fino a che la Corte costituzionale è intervenuta con un pronunciamento che ha portato al licenziamento di 660 lavoratori, avvenuto nei giorni scorsi;
per di più, ogni interessato deve saldare la quota parte per spese processuali, quantificate in lire 4 milioni;
si è trattato di un megaprocesso «silente», perché non ne ha parlato nessuno, né la stampa, né la televisione, né tantomeno i sindacati;
nonostante il drastico taglio di personale, circolano notizie in base alle quali sembrerebbe che in Lombardia si debba procedere all'assunzione di alcune migliaia di lavoratori;
i lavoratori interessati, impiegati dal luglio 1996, hanno dimostrato una condotta di servizio «esemplare», senza che mai sia stata necessaria alcuna nota negativa dell'ente;
da recenti notizie, sembra addirittura che si intenda perseguire il disegno di pretendere somme erogate a titolo di stipendio, con relativi interessi -:
se la situazione descritta in premessa corrisponda alla realtà dei fatti e sia nota al Governo;
quale sia l'effettiva situazione determinatasi a seguito del richiamato pronunciamento della Corte Costituzionale e delle conseguenti, inopinate iniziative assunte dall'ente poste a danno dei lavoratori interessati;
se siano stati lesi diritti del personale destinatario degli assurdi provvedimenti di licenziamento;
quali iniziative intenda adottare, nell'ambito delle sue competenze, per evitare che dalla sentenza della Corte Costituzionale e dai conseguenti provvedimenti assunti dall'ente poste possa derivare un assurdo nocumento economico per i lavoratori coinvolti;
se non ritenga che la situazione determinatasi imponga interventi tempestivi al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dell'ente e di riconoscere i diritti acquisiti da lavoratori che, con il loro comportamento esemplare, hanno contribuito concretamente al suo processo di rilancio.
(3-06724)
i finanziamenti relativi ai progetti (I.O.L.) informazione, orientamento, lavoro che attingono al Fondo sociale europeo pervengono agli aventi titolo con grave ed inspiegabile ritardo -:
quali siano le modalità con cui avvengono le rimesse da parte del Fondo sociale europeo al ministero del lavoro e della previdenza sociale;
i motivi che hanno determinato i ritardi da parte del ministero nell'accreditamento ai soggetti beneficiari delle somme dovute a progetti già chiusi, essendo ormai scaduta la proroga massima per tutti i progetti in data 30 settembre 2000;
quale sia il criterio utilizzato dal Ministero del lavoro per stabilire le priorità nei pagamenti relativi ai vari progetti finanziati;
per quale ragione sia stata richiesta fidejussione bancaria ai beneficiari dei fondi;
se non si ritenga assolutamente indispensabile ed urgente operare per sbloccare tutti i pagamenti predetti.
(4-33206)