La I Commissione,
considerata la rilevanza dei problemi riguardanti il settore della vigilanza privata che è parte integrante del sistema nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica, contribuendo fattivamente al controllo del territorio e alla tutela di persone e di beni;
rilevato che la XIII legislatura è stata caratterizzata da un particolare sforzo di ammodernamento del sistema della sicurezza, a cominciare dal riordino delle forze di polizia;
preso atto che in materia di vigilanza privata sono state presentate numerose proposte di legge compendiate in un testo unificato attualmente all'esame di questa commissione;
considerato altresì che la riforma della vigilanza privata trova fondamento nella necessità di favorire l'ammodernamento tecnologico del settore, la migliore organizzazione delle attività di vigilanza, l'innalzamento della qualità professionale del personale attraverso una formazione più adeguata;
impegna il Governo:
ad adottare soluzioni amministrative tese:
1) a realizzare la revisione della qualifica di inquadramento ai fini del collocamento attualmente configurato come «operaio generico», con scarsa considerazione per l'evoluzione della figura del vigilante privato e sottovalutazione della delicatezza del ruolo svolto;
2) a diramare una direttiva ai prefetti per individuare in maniera più chiara e selettiva i criteri per il rilascio delle licenze di esercizio dell'attività di vigilanza privata;
3) a diramare una direttiva al prefetti affinché in sede provinciale abbiano luogo periodiche riunioni con i rappresentanti dei lavoratori e degli istituti di vigilanza privata anche al fine di coordinare il
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loro lavoro di vigilanza con l'attività di controllo del territorio svolta dalle Forze dell'ordine;
4) a convocare una conferenza nazionale sulla vigilanza privata;
5) ad istituire una banca dati sull'attività dell'intero settore;
6) ad agevolare percorsi formativi per il personale individuando, ove necessario, modalità e contenuti della formazione professionale;
7) ad affrontare e risolvere, sentiti i rappresentanti della categoria, tutti i problemi per i quali non sono necessari interventi legislativi.
(7-01013)
«Palma, Jervolino Russo, Lucidi, Di Bisceglie, Cento, Pistone, Crema, Scoca, Dalla Chiesa, Bastianoni, Molinari, Ciani».