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PRESIDENTE. Comunico che il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Roma - sezione XVI GIP, con ricorso depositato in data 12 luglio 2000 presso la cancelleria della Corte costituzionale, ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti della Camera dei deputati in relazione alla deliberazione della Camera stessa del 7 marzo 2000, con la quale, su conforme proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio, è stata dichiarata l'insindacabilità - ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, in quanto opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni di parlamentare - dei fatti per i quali è in corso un procedimento penale a carico dei deputati Filippo Mancuso e Tiziana Maiolo per il reato di diffamazione per aver offeso, a mezzo stampa, la reputazione del dottor Giancarlo Caselli, all'epoca procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo.
ELIO VELTRI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VELTRI. Signor Presidente, ho un'obiezione perché un fatto eccezionale, il sollevare conflitto di attribuzione, una volta può essere giustificato, ma quando i conflitti di attribuzione nei confronti della magistratura ordinaria divengono quotidiani, vi è un rischio gravissimo per le istituzioni. Questa mattina, abbiamo quattro deliberazioni in materia all'ordine del giorno: credo che sia un errore continuare su questa strada. Fra l'altro, signor Presidente, le sarei molto grato se lei, non in questa sede, ma con una comunicazione specifica, mi facesse sapere quanto costa allo Stato ogni conflitto di attribuzione di fronte alla Corte costituzionale e a quanto ammontano le spese per i conflitti che sono stati deliberati...
PRESIDENTE. Posso dirle, onorevole Veltri, che stiamo contribuendo significativamente al benessere del foro!
ELIO VELTRI. Per questo l'ho sottolineato: siccome il nostro Parlamento contribuisce significativamente in molti modi, signor Presidente, a mio avviso, questo modo potremmo evitarcelo. Le sarò molto grato, quindi, se ci farà conoscere la somma per ciascun conflitto e quella complessiva per i conflitti che sono stati deliberati fino adesso dalla Camera dei deputati.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Veltri.
ELIO VITO. Chiedo di parlare per una precisazione.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, non per replicare all'onorevole Veltri, ma ho la sensazione che forse in questo caso la sua attenzione sia stata posta male, perché, se ho ben capito, siamo di fronte a conflitti di attribuzione che sono stati sollevati dall'autorità giudiziaria, per cui credo che la Camera abbia il dovere di difendere e di motivare il voto che ha espresso. È perfettamente naturale e pacifico, quindi, che la Camera si costituisca in giudizio, in quanto chiamata in giudizio dall'autorità giudiziaria, per difendere e motivare il suo voto: se non lo facesse, onorevole Veltri, apparirebbe che la Camera ritenga di aver votato male, o che il nostro voto non valga...
ELIO VELTRI. Ma io non sono d'accordo sul voto che è stato espresso!
ELIO VITO. Una cosa è non essere d'accordo sul merito del voto, un'altra cosa, che mi sembra un po' più singolare, è disconoscere il diritto-dovere della Camera di rappresentarsi a difesa del suo voto. Anche a me può essere capitato di aver votato contro qualche volta, però ritengo giusto e doveroso che la Camera si costituisca in giudizio per difendere il suo voto, anche se posso non aver condiviso quello specifico voto.
Tale conflitto è stata dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale con ordinanza n. 492 del 27 ottobre - 14 novembre 2000, notificata alla Presidenza della Camera il 30 novembre 2000.
Il Presidente della Camera ha sottoposto la questione all'Ufficio di Presidenza che, nella riunione del 13 dicembre 2000, ha deliberato di proporre alla Camera la costituzione in giudizio innanzi alla Corte costituzionale, ai sensi dell'articolo 37 della legge 11 marzo 1953, n. 87, per resistere al conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Roma - sezione XVI GIP.
Avverto che, se non vi sono obiezioni...
In ogni modo, per quanto riguarda la deliberazione in esame, voterò contro.
Pongo in votazione la deliberazione per la costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Roma - sezione XVI GIP.
(La deliberazione è approvata).