La XII Commissione,
premesso che:
la sindrome improvvisa del lattante, nota come «morte in culla» o con il termine inglese Sids Sudden infant death syndrome, rappresenta uno dei principali problemi socio-sanitari e scientifici della medicina moderna;
tale sindrome, che colpisce generalmente il neonato durante il sonno, si configura come un problema multifattoriale, affrontato da malattie patogenetiche di carattere cardiaco (aritmogenea, sindrome del Qt lungo), respiratoria (apnea) e delle anomalie del sistema nervoso neurovegetativo;
in tutti i paesi industrializzati la Sids costituisce la più frequente causa di morte per i neonati di età compresa fra una settimana ed un anno;
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in Italia la sua reale incidenza viene sottostimata a causa sia di diagnosi erronee, sia di diagnosi tese ad evitare alla famiglia l'autopsia e l'incontro con le autorità giudiziarie. Una stima di carattere approssimativo permette comunque di collocare l'incidenza della Sids intorno all'uno per mille di bambini nati sani, circa 500 bambini l'anno;
a partire dai primi anni novanta in molti paesi industrializzati sono state lanciate campagne di informazione di massa denominate reducing the risk of Sids, ed in particolare in Olanda, Svezia, Norvegia, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, mirate alla diffusione di alcune norme comportamentali atte a ridurre il rischio di Sids - raccomandare la posizione supina del neonato, astinenza dal fumo in gravidanza, evitare l'ipertemia - iniziative che hanno prodotto un calo significativo dell'incidenza della sindrome in tutti i paesi ove tali campagne sono state effettuate;
impegna il Governo:
a farsi promotore di campagne di informazione, in forma televisiva, radiofonica o tramite carta stampata, tali da divulgare le raccomandazioni comportamentali indicate dalla comunità scientifica capaci di ridurre il rischio di Sids;
inserire la prescrizione obbligatoria per tutti i neonati dell'esame elettrocardiogramma al fine dell'individuazione della sindrome del Qt lungo;
promuovere una campagna di informazione all'interno dei centri ospedalieri, tramite la consegna ai genitori, al momento delle dimissioni del neonato, di un foglio informativo sulle modalità da seguire al fine di ridurre i rischi della morte improvvisa;
a stipulare accordi con i produttori di prodotti per neonati affinché siano riportate sugli stessi indicazioni riguardanti modalità comportamentali cui attenersi al fine di ridurre i rischi concernenti la Sids;
a richiedere all'Istituto nazionale di statistica che si quantifichino esplicitamente le morti infantili dovute a Sids.
(7-01010) «Bolognesi».