Allegato A
Seduta n. 824 del 12/12/2000


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(Sezione 2 - Concorso università di Brescia)

B) Interpellanza

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, per sapere - premesso che:
si è conclusa di recente una procedura di valutazione comparativa ad un posto di professore di prima fascia del settore scientifico disciplinare FO7F-Nefrologia indetto dall'università di Brescia nel settembre 1999;
l'accertamento della regolarità formale degli atti è avvenuta con rettorale 1073 del 25 luglio 2000;
la comunicazione ai candidati della dichiarazione degli idonei è avvenuta il 10 agosto 2000;
si è appreso da atti pubblici che dei quattro candidati rimasti in lizza per tre


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idoneità (due avevano preferito ritirare la domanda) è rimasto escluso il solo professor Baggio;
si è appreso che è stato presentato dal professor Bruno Baggio un esposto, riguardante la veridicità dei titoli riportati nei curricula di alcuni candidati, presso la procura della Repubblica del tribunale di Brescia in data 8 settembre 2000;
dai verbali della commissione relativa a detta valutazione comparativa emerge chiaramente che mentre i requisiti di legge sono riportati correttamente, i criteri di valutazione non hanno una scala di merito talché sono stati usati discrezionalmente e con peso diverso a seconda dei candidati;
non si è fatto uso di parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale, mentre questo era possibile perché richiamato dalla legge;
dai criteri di valutazione non emerge se la commissione intendesse prediligere l'originalità dei lavori o la collocazione editoriale degli stessi, oppure la loro pertinenza. Tuttavia merita essere ricordato che alcuni lavori scientifici del professor Baggio sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionale come «The Lancet» e «New england Journal of Medicine»;
non si evince alcun punteggio diversificato derivante dai lavori individuali o a primo nome del candidato rispetto a quelli in cui il candidato è in posizione di collaborazione. Dai curricula si evince che dei 15 lavori presentati, il candidato Baggio occupa la prima o ultima posizione nel 90 per cento dei lavori, mentre gli idonei non arrivano al 40 per cento;
mancano separate valutazioni riguardanti gli anni di attività didattica svolta dai diversi candidati, come pure l'attività di coordinamento e di direzione di gruppi di ricerca;
appare perciò evidente che con l'utilizzo spregiudicato dei parametri, disancorato da una scala di valutazione certa riferita ai criteri e costruita a priori, si può ottenere qualunque risultato;
inoltre da una attenta lettura dei giudizi individuali e collegiali dei candidati, seguendo la scaletta dei criteri di valutazione che dovevano essere utilizzati, il giudizio finale non poteva che essere più favorevole al candidato Baggio rispetto ad altri candidati, sia per le responsabilità editoriali ricoperte che per il ruolo di coordinatore nella stesura delle linee guida della Società italiana di nefrologia, segno questo di riconoscimento ufficiale della rilevanza clinica delle sue ricerche. Al contrario, nei giudizi è palese l'aggiunta di elementi estranei ai criteri di valutazione indicati, al fine di annullare quanto costretti a dire in senso positivo nei confronti del professor Baggio rispetto ai titoli di studio e di servizio, elementi concreti che non potevano comunque non essere presi in considerazione;
uno dei candidati idonei vanta una anzianità di carriera universitaria e didattica inferiore ad un anno, con una esperienza assistenziale fino al 1998, ma nel contempo si vuole definire l'attività didattica del professor Baggio «Buona anche se non sempre continua!»;
l'esame dei curricula sembra essere stato viziato da un difetto procedurale, poiché ai criteri di valutazione non è stato affiancato il relativo metodo di quantificazione, con evidente mancanza di trasparenza amministrativa, il tutto a vantaggio di una utilizzazione impropria e soggettiva dei dati -:
se non si ritenga di dover accertare se non vi siano stati tentativi di favoreggiamento, errori o omissioni delle procedure utilizzate da parte della commissione in questa vicenda;
se il Ministro non ritenga necessario bloccare la procedura concorsuale, in attesa che una ispezione, da inviare con urgenza, valuti attentamente le procedure seguite per annullare eventualmente gli esiti della procedura di valutazione comparativa in caso di errori o illegalità.
(2-02624)«Sbarbati, Mazzocchin».
(3 ottobre 2000)