Allegato B
Seduta n. 806 dell'8/11/2000


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GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:

NAN. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
esiste una disposizione interna per la quale gli avvocati devono consegnare il telefonino portatile di loro proprietà all'ingresso del carcere in occasione di visite a detenuti od anche interrogatori;
tale divieto non è invece esteso ai pubblici ministeri ed ai giudici per le indagini preliminari;
non è dato conoscere quale sia la motivazione di questa differenza di trattamento (timore che venga utilizzato illecitamente? Timore che venga sottratto da parte di tali detenuti?);
quanto sopra appare ingiustificato poiché in entrambe le funzioni riguardanti la difesa e l'accusa, possono esserci situazioni di urgenza e necessità tali da giustificare l'utilizzo del telefonino anche all'interno del carcere;
tale disposizione appare ingiusta e sperequativa -:
se il Ministro condivida tale diversità di trattamento e se intenda prendere provvedimenti in senso contrario.
(3-06537)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PISAPIA. - Al Ministro delle giustizia. - Per sapere - premesso che:
i detenuti ristretti presso la casa di reclusione San Michele (Alessandria) hanno denunciato - in una lettera inviata al Ministro della giustizia, al direttore del


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Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e ad alcuni parlamentari - le gravissime carenze dell'istituto e la situazione di disagio in cui sono costretti a vivere;
tale segnalazione si aggiunge ad altri episodi già denunciati in passato e ripresi anche da articoli giornalistici;
in particolare viene denunciata un'applicazione del regolamento penitenziario del tutto arbitraria, delegata al personale della polizia penitenziaria, e il fatto che la direttrice dell'istituto si rifiuta in modo costante di conferire personalmente con i detenuti;
l'infermeria risulta sprovvista dei farmaci di prima necessità e i detenuti, evidentemente solo quelli che possono permetterselo, sono costretti ad acquistarli a proprie spese;
ilcosiddetto vitto europeo non viene applicato e il sopravvitto, spesso di qualità scadente, è venduto a prezzi particolarmente elevati;
le docce funzionano due ore al giorno per 50 detenuti e l'acqua è solitamente fredda;
ilbagno non ha finestre, l'aria non circola con tutte le intuibili conseguenze di carattere igienico-sanitario;
la direttrice, appena nominata, ha provveduto ad anticipare di un'ora la chiusura serale delle celle, portandola dalle ore 20.00 alle ore 19.00. Tale provvedimento, che avrebbe dovuto riguardare esclusivamente la fine dell'orario estivo, è rimasto in vigore anche successivamente;
agli studenti e ai corsisti viene consegnata la diaria giornaliera due volte all'anno;
risulta allo scrivente che - dopo la lettera inviata al Ministro della giustizia, al Direttore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, nonché ad altri parlamentari, in cui si facevano presenti le suddette condizioni - non s'è fatto nulla per migliorare le condizioni di vita nel carcere e i rapporti tra i detenuti e la direzione;
alcuni dei detenuti che avevano segnalato le disfunzioni e il malessere all'interno del carcere sono stati trasferiti e per altri parrebbe che sia in corso il trasferimento;
i provvedimenti di trasferimento nei confronti di chi non ha fatto altro che segnalare una situazione inconciliabile con il regolamento penitenziario e con le condizioni di vita che dovrebbero essere garantite all'interno di ogni Istituto penitenziario, non possono non apparire di carattere punitivo -:
di quali informazioni il Ministro disponga a riguardo, quali provvedimenti intenda adottare per migliorare le condizioni di vita nella casa di reclusione San Michele (Alessandria), anche in considerazione del nuovo regolamento penitenziario, e come intenda intervenire per eliminare le tensioni esistenti tra i detenuti e la Direzione.
(5-08451)

Interrogazioni a risposta scritta:

MARTINAT. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
a seguito delle disposizioni emanate con la legge 165 del 1998, che consente l'applicazione di misure alternative alla detenzione in carcere quali la detenzione domiciliare e l'affidamento in prova al servizio sociale, è prevista per i centri di servizio sociale per adulti la presenza degli agenti e ispettori di polizia penitenziaria per la sicurezza dei detenuti il cui numero è divenuto molto elevato;
anche a seguito di tale incremento di persone soggette alle misure alternative, l'organico della polizia penitenziaria si è rivelato carente di ispettori di polizia penitenziaria con la qualifica di Ufficiali di polizia giudiziaria presso i centri di servizio sociale di Cuneo, Novara e Torino, dovendo essi collaborare con il Magistrato di Sorveglianza per il


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controllo dei detenuti che beneficiano di misure alternative alla detenzione per l'eventuale revoca di quest'ultime in caso di comportamenti illeciti -:
se non ritenga necessario istituire la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 57 del codice di procedura penale, scelta dal ruolo degli ispettori di Polizia Penitenziaria che non beneficiano del riordino delle carriere di cui al decreto legislativo n. 200 del 1995 ed in possesso di diploma di scuola media superiore e che abbia già prestato servizio presso i centri di servizio sociale del Ministero della Giustizia, utilizzando a tale scopo anche parte dei 188 vice ispettori nel ruolo di ispettori di polizia penitenziaria che hanno terminato il relativo corso di formazione presso la scuola della Polizia Penitenziaria di Roma il 31 luglio 2000 per essere assegnati nelle zone più carenti del Piemonte;
quali urgenti misure intende intraprendere per far fronte alla necessità di assicurare, presso i centri di servizio sociale per adulti di Cuneo, Novara e Torino, un ispettore di polizia penitenziaria non beneficiario del riordino delle carriere così come previsto dalle normative ministeriali.
(4-32412)

TATARELLA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli uffici del giudice di pace di Cerignola, posti nel piano ammezzato del palazzo di Giustizia che ospita anche, al primo piano, la sezione distaccata del tribunale di Foggia, mancano di aule idonee alle udienze;
nel piano ammezzato si trova un ampio salone, attiguo agli uffici, nel quale poter facilmente ubicare le aule d'udienza;
l'organico dell'ufficio consiste di cinque magistrati e cinque impiegati;
l'Ufficio del giudice di pace aveva fatto richiesta il primo luglio 1997 al Ministero della giustizia per la sua divisione in più aule e per l'arredo delle stesse;
il ministero aveva risposto che si sarebbe provveduto ai lavori necessari e agli arredamenti non appena approvata la legge per la competenza penale ai giudici di pace;
il decreto legislativo che prevede tali disposizioni è stato emanato il 28 agosto 2000;
il giudice di pace di Cerignola, con lettera del 31 ottobre 2000 ha reiterato al ministero la richiesta di rinnovamento dei locali -:
quando il Ministero della giustizia provvederà all'adeguamento degli uffici come definito con la nota del 3 ottobre 1997;
se e con quali modalità verranno adeguati gli arredi della cancelleria e quando la stessa e i magistrati saranno forniti degli indispensabili mezzi informatici.
(4-32424)