Allegato B
Seduta n. 805 del 7/11/2000


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INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nella cittadina di Siculiana, in provincia di Agrigento, alla immediata vigilia della presentazione delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale, nella notte del 29 ottobre 2000 è stata data alle fiamme e devastata la villetta a mare del pensionato Stefano Bruno poche ore dopo l'annuncio della sua candidatura a sindaco del predetto paese;
la notizia ampiamente riportata dagli organi d'informazione (La Sicilia e Giornale di Sicilia 31 ottobre 2000), come attentato intimidatorio a danno del surriferito Stefano Bruno, candidato a sindaco per il raggruppamento politico della Casa delle Libertà, ha confermato un clima di forte tensione nel quale è maturato l'attentato incendiario di cui sopra particolarmente inquietante per esserci già in precedenza verificati altri fatti criminosi a danno dello stesso Stefano Bruno e di altri esponenti politici locali;
in conseguenza del vile attentato Stefano Bruno ha deciso di ritirare la propria candidatura, seguito dagli altri candidati della lista della Casa della Libertà;
con nota del 30 ottobre 2000 i rappresentanti politici di Fi An Cdu hanno chiesto il rinvio delle elezioni ed il ristabilimento di sicure condizioni di legalità democratica per una espressione del voto veramente libera senza condizionamenti e paure;
per quanto sopra detto viene a mancare la partecipazione alla campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione del comune di Siculiana di consistenti forze politiche espresse dalla Casa della Libertà e ciò non può non rappresentare


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un grave vulnus per la democraticità e l'effettiva regolarità della competizione elettorale -:
se risulti al Ministro interrogato che:
a) siano stati individuati e puniti i responsabili dei fatti criminosi che hanno preceduto il vile attentato intimidatorio contro il candidato sindaco Stefano Bruno;
b) se non sia il caso di prendere in seria considerazione la richiesta di rinvio delle elezioni avanzata dalle forze politiche della Casa della Libertà;
c) se e come, comunque, il ministro intenda intervenire per ripristinare un clima di normale e democratica convivenza nella cittadina siculianese seriamente allarmata per quanto accaduto e quale, concrete iniziative intenda all'uopo adottare.
(2-02701) «Selva, Marino».

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il prossimo 10 novembre si entrerà negli ultimi 180 giorni della legislatura, termine entro il quale, ai sensi dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, i titolari delle cariche che sono causa di ineleggibilità devono, dopo aver formalmente presentato le dimissioni, cessare dalle proprie funzioni astenendosi in maniera effettiva dal loro esercizio;
il 2 novembre scorso, è stata emessa la circolare n. 153/2000 della Direzione centrale per i servizi elettorali del Ministero dell'interno, in merito alla questione relativa al momento in cui debbano essere rassegnate le dimissioni da parte dei sindaci e dei presidenti delle province dalle rispettive cariche per poter essere validamente eletti al Parlamento;
nella circolare, a firma del direttore generale, dottor Morcone, si azzarda del tutto gratuitamente un'interpretazione delle disposizioni vigenti in materia, al fine «di fornire, comunque, una lettura delle norme che consenta una valutazione agli amministratori locali i quali intendessero, in vista della prossima scadenza elettorale, presentare la propria candidatura al Parlamento»;
in particolare, relativamente all'ipotesi di dimissioni in caso di scioglimento anticipato si afferma che «non rinvenendosi un orientamento consolidato da poter proporre, la posizione più aderente alla lettera della legge sembra quella di configurare nell'ambito della fattispecie "scioglimento anticipato" qualsiasi interruzione della legislatura precedente il termine naturale della stessa», anche se si precisa che la deliberazione sulla validità dell'elezione spetta comunque alle Camere. E tuttavia, la circolare cerca di avvalorare la propria interpretazione desumendo «un'implicita conferma in tale senso» «dal fatto che in passato per lo scioglimento cosiddetto tecnico o funzionale delle Camere risulta adottata la procedura autonoma di cui all'articolo 88 della Costituzione»;
la lettera e la ratio della legge, peraltro, appaiono chiarissime in materia e non suscettibili di alcuna interpretazione: le cause di ineleggibilità non hanno effetto se le funzioni esercitate siano cessate almeno 180 giorni prima della data di scadenza del quinquennio di durata della Camera;
la circolare ministeriale accredita invece una interpretazione infondata, cavillosa e tendenziosa della deroga prevista dal sesto comma dell'articolo 7 che dispone che, in caso di scioglimento anticipato della Camera, le cause di ineleggibilità non hanno effetto ove le funzioni esercitate siano cessate entro i 7 giorni successivi alla pubblicazione del decreto di scioglimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, la ratio della norma essendo di non impedire ai sindaci la candidatura in caso di un imprevedibile scioglimento delle Camere che avvenga prima dell'ultimo semestre;
gli eventuali dubbi relativi all'interpretazione di questo comma possono comunque


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essere sciolti esclusivamente dalla sovrana deliberazione del Parlamento e non è consentito un indirizzo ministeriale rispetto alla lettura della norma;
l'interpretazione data dalla Circolare è contraria alla legge e del tutto faziosa, anche perché il suo autore è ben consapevole del fatto che tutte le legislature repubblicane si sono concluse con un decreto di scioglimento delle Camere in data antecedente la decorrenza del quinquennio di durata delle Camere medesime, come emerge dal richiamo all'articolo 88 della Costituzione, per cui la norma in questione non avrebbe mai potuto trovare applicazione;
gli effetti di un orientamento di questo tipo sono gravissimi sia in considerazione del fatto che l'atto viola il principio di legalità e imparzialità cui deve attenersi in base alla Costituzione ogni amministrazione pubblica sia perché tradisce le finalità perseguite dal legislatore che, nel disporre l'obbligo di dimissioni entro il termine di 180 giorni dalla fine naturale della Legislatura, mira a garantire la democraticità delle competizioni elettorali, escludendo che le funzioni istituzionali possano essere strumentalmente esercitate ai fini della vittoria elettorale e non per il raggiungimento delle finalità per il perseguimento delle quali tali funzioni sono state conferite, sia perché induce sindaci e presidenti di province che intendono candidarsi alle elezioni politiche a compiere una scelta che li rende ineleggibili -:
chi abbia autorizzato la diffusione di una circolare così gravemente inficiata da faziosità e ignoranza, o peggio, noncuranza della legge tale da risultare viziata da illegittimità ed eccesso di potere;
se non ritenga necessario annullare con effetto immediato la circolare n. 153/2000 ed attivare una azione disciplinare nei confronti del suo autore;
quali provvedimenti intenda assumere al fine di garantire che l'attività dell'amministrazione degli interni sia conforme ai principi di legalità, buon andamento, e imparzialità statuiti dalla Costituzione.
(2-02702) «Calderisi, Taradash».

Interrogazione a risposta in Commissione:

ALBONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Limbiate in provincia di Milano il 29 ottobre 2000 presso il Parco delle Groane è stato rinvenuto uno scheletro quasi sicuramente di sesso maschile;
la scoperta è stata fatta casualmente da una persona quando si è imbattuto nei miseri resti e sembra incredibile che fino ad allora nessuno si sia mai accorto di quella strana presenza;
si sospetta che lo scheletro sia di un ospite che viveva nell'ospedale psichiatrico di Mombello località alla periferia di Limbiate;
il ritrovamento è avvenuto verso le nove di domenica, la zona è impervia, vi si trova un fitto bosco, difficilmente gli abituali frequentatori del parco si inoltrano più di quel tanto;
un'adeguata vigilanza del Parco avrebbe sicuramente permesso un ritrovamento tempestivo dello scheletro -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative intenda intraprendere per fare in modo che le zone verdi della Brianza siano più controllate visto il ridotto numero di uomini impiegati per la vigilanza del Parco;
se il Ministro non sia concorde nell'utilizzo di alternativi agenti di polizia di Stato, specificatamente impegnati nel controllo del verde.
(5-08435)


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Interrogazioni a risposta scritta:

MATACENA. - Al Ministro dell'interno, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il pentito Franco Pino per «collaborare» con la giustizia pose ai magistrati la condizione del recupero di 710 milioni del suo «patrimonio» miliardario ed un incontro con la sua convivente;
i soldi furono prelevati dal capitano dei carabinieri Angelo Giurgola presso una filiale del Banco di Napoli;
a rivelare la notizia è stato lo stesso capitano Giurgola durante la testimonianza resa davanti ai giudici del tribunale di Cosenza nel corso di un processo che lo vede imputato di favoreggiamento in usura e omessa denuncia a favore del pentito Garofalo (vedasi mia interrogazione n. 4-29912 del 24 maggio 2000);
a dare il via libera all'operazione sarebbe stato, secondo quanto affermato dal capitano Giurgola, l'allora sostituto della Dda di Catanzaro, dottor Tocci;
successivamente, essendo la notizia giunta all'orecchio dell'onorevole Giacomo Mancini, che denunciò il fatto alla stampa, si registrò una retromarcia dei magistrati, tant'è che, a seguito delle proteste di Pino che minacciava di non pentirsi più, gli stessi decisero di erogare i 710 milioni facendoli passare per una vincita all'Enalotto -:
a) se non si intendano assumere urgenti e radicali provvedimenti per far cessare gli scandali e gli sperperi di pubblico danaro consequenziali alla pessima gestione del fenomeno del pentitismo;
b) quali azioni si intendano attivare per far rientrare nelle casse dello Stato i 710 milioni, oltre interessi e rivalutazione, della «vincita» di Franco Pino;
c) quali azioni, penali, disciplinari e amministrative, si intendano avviare nei confronti dei responsabili dell'azione rivelata in tribunale dal capitano Giurgola.
(4-32343)

MATACENA. - Al Ministro dell'interno, al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
gli eventi alluvionali del 9 ottobre e 29 e 30 settembre 2000 hanno prodotto una situazione veramente drammatica in special modo nell'intera costa jonica della provincia di Reggio Calabria con isolamento di intere frazioni, straripamento di torrenti ed interruzione della viabilità;
in «soccorso» delle popolazioni dei circa 60 comuni colpiti dai nubifragi lo Stato ha inviato uomini e mezzi dell'esercito, precisamente, come risultava al 4 ottobre 2000: 7 ufficiali, 5 sottufficiali e 38 militari di truppa con 5 autocarri, 4 pale caricatrici, 1 escavatore, 3 motopompe, 3 autovetture da ricognizione e una cisterna per trasporto di carburante -:
al di là dei pregevoli e meritori sforzi di tutti i militari impegnati, non ritenga risibile un così limitatissimo impiego di uomini e mezzi in una situazione di drammatica emergenza che vedeva le popolazioni di quei Comuni gridare disperatamente: «Sta ancora piovendo. Aiutateci».
(4-32344)

TABORELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi la presenza di micro-criminalità in provincia di Como e in particolare nel territorio dell'olgiatese è andata aumentando, lo testimoniano i dati relativi a furti ed altri reati, e i ripetuti e giustificati appelli degli amministratori locali che vorrebbero maggior sicurezza per i loro concittadini;
il ripetersi di furti e atti di vandalismo che colpiscono luoghi ed edifici pubblici


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stanno aggravando la situazione di tensione e di stress a cui tutta la popolazione è sottoposta, in quanto vittima indifesa in orari notturni all'interno delle proprie abitazioni;
la condizione è ormai tale da non escludere la possibilità che si verifichino fatti di natura anche più grave che potrebbero fare da presupposto a reazioni inconsulte da parte degli aggrediti, volte alla difesa della proprietà privata, del diritto di riposare tranquillamente nelle ore notturne, della propria persona;
già in precedenti interrogazioni rivolte presso questo ministero avevo illustrato la situazione di preoccupante crescita della microcriminalità nelle zone dell'olgiatese, e della legittima preoccupazione della popolazione residente; si ricorda che in alcuni comuni della zona, comitati di cittadini non sentendosi tutelati dallo Stato si erano rivolti a società private per la sicurezza;
durante questi mesi la situazione ha raggiunto livelli di guardia, ed è ora necessario intervenire in tempi rapidi; i comuni di Bizzarone, Cavallasca, Drezzo, Faloppio, Parè, Ronago, Uggiate hanno congiuntamente avanzato presso la prefettura di Como, la richiesta di un intervento di pattugliamento notturno del territorio e l'apertura della caserma dei carabinieri di Gaggino Faloppio ventiquattro ore su ventiquattro -:
se il Ministro non ritenga più che giustificata la richiesta avanzata dai sindaci di tali comuni a nome di tutti i loro concittadini e non intenda pertanto impegnarsi affinché la caserma dei carabinieri di Gaggino Faloppio (Como) non rimanga aperta ventiquattro ore su ventiquattro con un potenziamento dell'organico, così da poter consentire un miglior pattugliamento notturno e dare modo a tutta la popolazione di sentirsi più sicura e monitorata.
(4-32351)

MORSELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'attuale organico dei vigili del fuoco con specializzazione di sommozzatori risulta drammaticamente insufficiente;
spesso per ovviare a questa carenza di organico si fa ricorso ad associazioni subacquee di volontari;
la pericolosità e la difficoltà degli interventi richiedono grande professionalità e costituiscono un servizio indispensabile a servizio della collettività;
per questa delicata e pericolosa specializzazione è prevista l'indennità di circa 100.000 lire mensili;
una recente circolare del ministero dell'interno ammette una carenza di organico con conseguente insufficienza nella risposta alle tante richieste d'intervento -:
quale sia la sua opinione in merito;
se non intenda indispensabile potenziare l'organico dei vigili del fuoco sommozzatori anche alla luce dei tanti eventi alluvionali cui è soggetto il territorio nazionale;
se non ritenga del tutto inadeguata l'indennità mensile di circa 100.000 lire in relazione della pericolosità e della generale complessità degli interventi.
(4-32371)

ARACU. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella città dell'Aquila finora esente da episodi di grave criminalità, si sono verificati di recente numerosi eventi criminosi che determinano nel territorio una situazione di crescente allarme sociale;
tali eventi nella loro dinamica, hanno infatti evidenziato modalità di esecuzione particolarmente violente e finora estranee a questo territorio, il che lascia intravedere l'avvenuto inserimento di associazioni criminose esterne nella realtà locale;
la popolazione aquilana allarmata da tali accadimenti chiede allo Stato di essere


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tutelata dai malviventi soprattutto attraverso un controllo del territorio più adeguato alle nuove esigenze che si sono venute a creare in ordine alla sicurezza pubblica;
se non ritenga assolutamente indispensabile ed urgente dotare le forze dell'ordine della provincia dell'Aquila di uomini e mezzi adeguati a combattere l'inquietante crescita della criminalità.
(4-32374)

LANDOLFI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella serata di ieri, 6 novembre - alle ore 20.30 circa - ignoti danneggiavano, presumibilmente con un fucile a pallettoni, lo studio medico del dottor Ugo Conte sindaco di Mondragone (Caserta);
il sindaco apprendeva la notizia dell'attentato nel corso di una riunione politica nella quale veniva raggiunto anche da due telefonate minatorie sul proprio cellulare;
nella prima telefonata l'anonimo interlocutore riferiva testualmente: «Ora è toccato alla porta del tuo studio, la prossima volta toccherà a te» e nella successiva: «Metti a lavorare chi deve lavorare altrimenti sono guai»;
successivamente, mentre il sindaco Conte si trovava presso la caserma dei carabinieri per sporgere formale denuncia contro ignoti, giungeva un'ulteriore telefonata minatoria rivolta al sindaco sull'utenza dei carabinieri, a conferma dell'elevatissimo grado di aggressività della malavita locale;
nelle scorse settimane, si erano avuti altri episodi di chiara matrice camorristica come il ritrovamento di un ordigno, fortunatamente inesploso, all'ingresso di un supermercato poco distante dagli uffici comunali;
nonostante i successi conseguiti dalle forze dell'ordine è ancora forte la morsa della criminalità organizzata, alimentata anche dalla presenza sempre più massiccia di extracomunitari, specie albanesi, dediti allo sfruttamento della prostituzione, allo spaccio di stupefacenti, ai furti ed alla cosiddetta microcriminalità -:
quali urgenti ed indifferibili provvedimenti intenda adottare per restituire ordine, legalità e sicurezza alla città di Mondragone ed al litorale domitio;
quali siano stati i motivi che abbiano impedito finora l'improrogabile rafforzamento della dotazione delle compagnie dei carabinieri di Mondragone e Sessa Aurunca (Caserta) nonché dei commissariati della stessa città di Sessa Aurunca e di Castelvolturno (Caserta) per contrastare incisivamente la presenza della criminalità organizzata nei suddetti comuni e nell'intero litorale domitio così come sollecitato dall'interrogante, ben tre anni fa, attraverso un atto di sindacato ispettivo, purtroppo ancora privo di risposta.
(4-32375)

ROTUNDO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della sanità, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - Premesso che:
gli organi di stampa hanno riportato la notizia che circa 190 cani sono stati sottoposti a folgorazione delle corde vocali;
i cani erano custoditi presso una struttura-pensione privata gestita da Ferramosca Silvio Giorgio. Alcune amministrazioni comunali hanno conferito gli animali in tale struttura che non risulterebbe possedere i requisiti né di canile sanitario né di rifugio così come stabilito dalla legge n. 281 del 1991 e legge regionale n. 12 del 1999;
la decisione di sottoporre gli animali a tale vergognoso intervento di folgorazione alle corde vocali dei cani è stata presa autonomamente dal commissario prefettizio di Galatina per inquinamento acustico;
dal canile, specie nel periodo estivo, si verifica una continua emissione di miasmi maleodoranti e insopportabili, che renderebbe


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la dimora nella zona circostante assai disagevole, oltre all'intollerabile fenomeno dell'inquinamento acustico;
la struttura è arrivata ad ospitare circa 300 cani portati e pagati dai comuni lire 4000 al giorno, nonostante la stessa non possedesse i requisiti tali da qualificarla come struttura ricettiva per cani randagi, ma solo «pensione» o «canile» a scopo di ricovero;
il gestore avrebbe pensato praticando la soppressione delle corde vocali ai cani, di dare una soluzione definitiva ai problemi dell'inquinamento acustico;
il comune di Galatina e la Asl Le/1 hanno concesso le autorizzazioni propedeutiche all'esercizio dell'attività non tenendo conto che la struttura in questione si trovava a ridosso di alcune abitazioni e dei ripetuti esposti da parte degli abitanti della zona;
il decreto ministeriale 5 settembre 1994 tabella C n. 1 fa rientrare «gli allevamenti di animali» tra le industrie insalubri di 1a classe di cui all'articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie. Allo stesso modo devono essere considerate le concentrazioni di animali quali i canili;
le industrie insalubri (articolo 216 Tuls) debbono essere ubicate a debita distanza dalle abitazioni. Tale prescrizione doveva regolare l'operato del comune di Galatina e dalle Asl Le/1 nell'ambito della loro competenza in materia di igiene e sanità;
il tentativo del gestore di limitare l'inquinamento acustico - sottoponendo gli animali al barbaro intervento di folgorazione delle corde vocali dei cani - è stato effettuato da un veterinaio di Siena. La Asl Le/1 ha avviato un'indagine conoscitiva limitatamente a tale episodio -:
quali iniziative e quali provvedimenti urgenti il Governo intenda adottare al fine di accertare l'identità del veterinaio esecutore dei fatti e di verificare le eventuali inadempienze da parte dell'amministrazione comune di Galatina e dell'Asl Le/1.
(4-32383)

TABORELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 1o ottobre 1999 la giunta comunale del comune di Lomazzo, in provincia di Como, con delibera n. 171 protocollo n. 14865, ha incaricato lo studio Federico Oliva associati di Milano per la predisposizione delle controdeduzioni alle osservazioni pervenute al Prg adottato con deliberazione consiliare n. 29 del 1999;
solo dopo innumerevoli richieste dei gruppi di minoranza, nei vari consigli comunali, sono stati stabiliti i lavori della commissione urbanistica, commissione che, secondo l'articolo 31 comma 1, dello statuto del comune di Lomazzo, ha come «compito principale delle commissioni è l'esame preparatorio degli atti deliberativi del consiglio al fine di favorire il migliore esercizio delle funzioni dell'organo stesso»;
è pertanto evidente che i lavori della commissione urbanistica dovevano essere improntati alla discussione delle controdeduzioni, relative alle osservazioni sul Prg presentate dai cittadini, controdeduzioni preparate come da incarico di giunta dallo studio Oliva ed associati;
il presidente della commissione consiliare urbanistica, consigliere Maurizio Rampoldi, della lista di maggioranza «Insieme per Lomazzo», affermava che i lavori della commissione dovevano limitarsi all'ascolto del lavoro tecnico preparato dallo studio Oliva e che la commissione non poteva entrare nel merito delle osservazioni e relative controdeduzioni esprimendo un parere; questo in palese contrasto con lo statuto comunale ed il regolamento del consiglio comunale che indicano con estrema chiarezza e precisione i compiti delle commissioni consiliari permanenti;
a fronte delle proteste dei due rappresentanti della minoranza il presidente,


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consigliere Rampoldi, affermava che in quella sede istituzionale lui rappresentava tutto il gruppo di maggioranza ma solamente se stesso;
quest'affermazione è da giudicarsi quantomeno inopportuna poiché all'articolo 9 del regolamento del consiglio comunale si afferma al comma 2 «Le commissioni permanenti sono costituite da uno o più consiglieri comunali per ciascun gruppo. I consiglieri rappresentano con criterio proporzionale, il proprio gruppo. Era evidente a questo punto che il consigliere Rampoldi poteva rappresentare con criterio proporzionale il gruppo di maggioranza «Lomazzo insieme»;
la dichiarazione del presidente della commissione è sembrata andare pertanto contro le regole di rappresentatività delle commissioni, regole stabilite dallo statuto comunale e precisamente nel regolamento comunale;
in data 5 ottobre 2000 Protocollo n. 16212 la minoranza ha richiesto copia delle Controdeduzioni a quella data, preparate dal tecnico incaricato dalla giunta il 1o ottobre 1999; l'Utc nella persona dell'ingegner Guido Ceruti responsabile del servizio urbanistica rispondeva che a quella data «allo scrivente ufficio» non era pervenuta ufficialmente nessun atto relativo alle stesse;
alla luce di questa risposta si ritiene opportuno un intervento di richiesta di spiegazioni da parte di codesto ministero, perché è chiaro che a distanza di un anno dall'incontro il tecnico incaricato non ha prodotto nulla a livello ufficiale, che è il solo livello che interessa ai signori consiglieri e rappresentanti legittimi dei cittadini lomazzesi;
dell'intera vicenda è già stato opportunamente informata la prefettura di Como da cui si attendono i relativi riscontri -:
se il ministro non ritenga quantomeno inopportuni i comportamenti tenuti dai membri sopra citati della maggioranza consiliare del comune di Lomazzo;
se il ministro non ritenga opportuno fare chiarimento sull'intera vicenda in nome del rispetto delle regole e delle leggi che regolano i rapporti di democrazia all'interno delle istituzioni.
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LENTI e NARDINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da testimonianze raccolte dalle interroganti e dalle cronache del Corriere Adriatico, de Il Messaggero e de Il Resto del Carlino del 2 e 3 novembre 2000 di Ancona in occasione della partita di calcio Pescara-Ancona del 1o novembre, tenutasi a Pescara, si sarebbero verificati i fatti sotto descritti:
all'incirca 500 tifosi, partiti in treno da Ancona per assistere all'incontro della loro squadra con il Pescara, sono arrivati alle 14,25 alla stazione Portanuova di questa città;
il 90 per cento era sprovvisto di biglietto, convinto di poter acquistarlo al botteghino come era accaduto in altre occasioni (a Siena e a Verona, per esempio) senza ostacoli di sorta;
tutti i tifosi sono stati fatti confluire nel cortile interno della stazione dove c'erano già agenti di polizia e dove il vicequestore in persona comunicava che i tifosi dovevano aspettare che arrivassero i biglietti dallo stadio non potendo essi acquistarli al botteghino;
dopo venti minuti i tifosi venivano informati che i biglietti stavano arrivando e che, quindi, dovevano preparare i soldi;
alle 15,10 - a partita ormai invariata - i tifosi venivano informati che i biglietti non c'erano e che dovevano aspettare che finisse la partita per tornare a casa;
dalla richiesta di spiegazioni, al desiderio di informazioni, alla comprensibile insofferenza dei tifosi di Ancona, a loro parole di troppo, probabilmente a qualche spintone, a qualche offesa, si è passati da parte degli agenti della polizia di Stato lì


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stazionanti a caricare tutti quelli che erano nel cortile, sparando lacrimogeni ad altezza d'uomo in un cortile delimitato da muraglioni;
i tifosi sono scappati ovunque, altri hanno reagito con violenza, altri - pur pacifici - hanno raggranellato qualche manganellata;
a calma ristabilita i tifosi sono stati caricati sui pullman con la promessa che sarebbero stati portati allo stadio: erano cinque i pullman a disposizione ma ne sono stati usati solo tre;
gli ultimi venti tifosi - tra cui alcuni ragazzi del collettivo studentesco che avevano parlato al vicequestore per sbloccare la situazione - sono stati pestati a sangue;
i pullman non si sono diretti verso il campo sportivo della partita, ma nel quartiere «Pescara Colli» davanti alla motorizzazione civile: qui i tifosi vengono fatti stazionare fino alle 17,30 quando - partita finita - vengono riportati in stazione;
alle 18 nella stazione Portanuova sono arrivati i tifosi del Pescara che hanno iniziato a sfottere: le risposte degli anconetani sono solo verbali e tutto finisce lì;
è successo l'imprevedibile nel treno di ritorno. Sono 7 le carrozze ospitanti: dalla testa del convoglio qualcuno continua a insultare gli agenti, tira verso di loro qualche bottiglietta; gli agenti rispondono con sassi, raccolti tra i binari, tirati verso i tifosi che a loro volta li ritirano agli agenti;
le luci dei vagoni si sono spente improvvisamente e dentro i convogli sono saliti gli agenti che hanno iniziato a pestare a sangue indistintamente tutti i tifosi anconetani, in tutti i vagoni;
ad avviso dell'interrogante, potrebbe ravvisarsi nel comportamento delle Forze dell'ordine un abuso d'ufficio e quello che, qualora i fatti si siano svolti così come descritti nella premessa, potrebbe configurarsi come un sequestro di persona -:
se sia a conoscenza dei fatti;
se non ritenga che altri debbano essere i metodi per affrontare il rapporto tra tifoserie di calcio e, più particolarmente ed efficacemente, i metodi per prevenire ogni e qualsiasi violenza negli stadi;
quali misure in tal senso il Governo abbia già messo in atto.
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