(Sezione 2 - Provenienza del materiale recante immagini di pedofilia pervenuto ai telegiornali del 27 settembre 2000)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che:
il Ministro delle comunicazioni, onorevole Salvatore Cardinale, il giorno 28 settembre 2000, nel corso dell'informativa urgente del Governo alla Camera, riguardante la trasmissione da parte del Tg1 e del Tg3 del 27 settembre 2000 di immagini di violenza su minori, ha dichiarato che le relative sequenze erano state «tratte da Internet»;
il direttore generale della Rai, Pierluigi Celli, secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa del 28 settembre 2000, ha invece diversamente riferito in proposito alla Commissione parlamentare di vigilanza, dicendo che «è stata la polizia, attraverso due differenti organi a consegnare il cd rom con le immagini trasmesse dal Tg1, precisando che esse proverrebbero dalla polizia postale di Napoli su indicazione di un sostituto procuratore; mentre,
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per quanto riguarda il Tg3, la documentazione, sempre secondo Celli, proverrebbe dal dipartimento di polizia delle telecomunicazioni di Roma»; il procuratore di Torre Annunziata, Alfredo Ormanni, titolare delle indagini, in un'intervista a La Stampa del 29 settembre 2000 ha smentito la versione del direttore Celli, senza però confermare quella dell'onorevole Cardinale, asserendo che la sua procura «non ha nulla a che fare con i filmati sulle violenze ai bambini trasmessi dai Tg Rai» e che tali immagini «non fanno parte del materiale sequestrato», avanzando infine l'allarmante ipotesi che dalle indagini in atto possa emergere qualche nome di persona influente interessata «a porre grossi ostacoli»;
da un comunicato del ministero dell'interno in data 28 settembre 2000, si è appreso che quel Ministro ha ordinato una inchiesta amministrativa, appunto sulla «diffusione agli organi di informazione di documenti ed immagini relative alle recenti indagini sulla pedofilia condotta dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata», affidandone il compito al capo della polizia;
secondo notizie di stampa, il ministro della giustizia, onorevole Piero Fassino, ha richiesto, informazioni sul caso alle procure della Repubblica di Torre Annunziata e di Roma -:
per quali ragioni il Ministro delle comunicazioni onorevole Salvatore Cardinale, nel corso della menzionata informativa alla Camera in data 28 settembre abbia fornito la versione che le sequenze, trasmesse dal Tg3 e dal Tg1 nelle rispettive edizioni serali del 27 precedente «sull'intollerabile fenomeno della pedofilia», sono state tratte da Internet e non provengono da materiale comunque fornito da organi della polizia di Stato e della magistratura, come invece riferito dalla stampa quotidiana del 29 settembre 2000 e dal Direttore generale della Rai;
per quali ragioni il direttore Celli abbia invece dato alla Commissione di vigilanza la diversa versione che la fornitura del materiale è avvenuta ad opera o con il concorso di uffici giudiziari e della polizia di Stato;
nella ipotesi che sia esatta la versione del direttore Celli peraltro avallata dalla stampa nazionale, quali siano gli uffici giudiziari e della polizia di Stato, e quali siano i nominativi, le funzioni e le sedi di servizio dei singoli rispettivi operatori che hanno effettuato o autorizzato o consentito o tollerato tali indebite iniziative e perché lo abbiano fatto;
se ritenga che eventuali comportamenti, da parte di operatori giudiziari e/o della polizia e, per taluni aspetti, della Rai, rivestano rilevanza anche sotto l'apprezzabile profilo di ipotesi di violazione di doveri sia funzionali che processuali; di ipotesi di concorso o favoreggiamento in reati contro la personalità individuale e contro la libertà personale dei minori; di ipotesi di concorso o favoreggiamento nei reati di omicidio e/o di lesioni personali volontarie; di ipotesi di reati di diffusione di notizie riservate e comunque vietate;
atteso il surriferito molteplice e radicale contrasto di versioni - fra Governo, magistratura e Rai -, attraverso quali uffici e soggetti, il materiale pedofilo sia pervenuto effettivamente ai telegiornali Rai, primo e terzo canale, ed eventualmente a quali altri organi di informazione;
quali siano le informazioni, seppur sommarie, finora acquisite in seguito alle richieste rispettivamente avanzate dal guardasigilli alle procure di Roma di Torre Annunziata e dal Ministro dell'interno al capo della polizia sulla questione in oggetto;
quali iniziative istruttorie, disciplinari e amministrative il Governo intenda assumere direttamente e/o promuovere, al fine di accertare a fondo e sanzionare secondo giustizia, le condotte personali di operatori pubblici - rivestiti di funzioni giudiziarie, anche ausiliarie e/o di funzioni amministrative - i quali hanno comunque determinato o concorso, per colpa o per dolo, a rendere possibile l'infame operazione corruttiva
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costituita dalla diffusione, da parte della televisione di Stato nella serata del 27 settembre 2000, del materiale pedofilo in questione.
(2-02619) «Mancuso, Angeloni, Anghinoni, Aprea, Aracu, Baiamonte, Becchetti, Colombini, Cuccu, Deodato, Divella, Floresta, Garra, Gastaldi, Gazzara, Giudice, Guidi, Lorusso, Lucchese, Mammola, Marengo, Matranga, Michielon, Molgora, Palumbo, Paroli, Pecorella, Peretti, Prestigiacomo, Radice, Rizzi, Santori, Saponara, Sestini, Stagno D'Alcontres, Stradella, Taborelli, Urbani, Manzoni, Mazzocchi».
(3 ottobre 2000).