![]() |
![]() |
![]() |
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame del progetto di legge costituzionale.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Fontan, e sugli emendamenti Peretti 5.300, Pisanu 5.301, Guarino 5.185 e 5.151. Invita i presentatori a ritirare l'emendamento Crema 5.20 e i subemendamenti Teresio Delfino 0.5.317.1 e Guarino 0.5.317.2, altrimenti il parere è contrario. La Commissione esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Orlando 5.140, Zeller 5.145 e 5.317 della Commissione e parere contrario sugli emendamenti Teresio Delfino 5.155, Fontan 5.189, Nardini 5.109, Luciano Dussin 5.27 e 5.50. La Commissione invita l'onorevole Moroni a ritirare il suo emendamento 5.131, altrimenti il parere è contrario, esprime parere contrario sull'emendamento Luciano Dussin 5.60, invita l'onorevole Moroni a ritirare il suo emendamento 5.126 perché i concetti che sono qui espressi sono recuperati nella lettera l) e negli altri principi che abbiamo inserito all'articolo 117. La Commissione esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Fontan 5.190, 5.191, 5.216, 5.217, 5.218, 5.219, 5.192, 5.193, 5.194, 5.195, 5.196, 5.197, 5.198, 5.199, 5.298, 5.201, 5.202, 5.203, 5.204, 5.205, 5.206, 5.207, 5.208, 5.209, 5.210, 5.211, 5.212, 5.200, 5.213, 5.214, Calzavara 5.215, Ballaman 5.100, Teresio Delfino 5.156, Luciano Dussin 5.62, 5.61, Guarino 5.154, nonché sui subemendamenti Guarino 0.5.334.1, Volontè 0.5.334.3, Fontan 0.5.334.2, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento 5.334 della Commissione. La Commissione esprime inoltre parere contrario sugli identici emendamenti Luciano Dussin 5.29 e Migliori 5.157 e favorevole sull'emendamento Teresio Delfino 5.158, con una spiegazione.
PRESIDENTE. Colleghi, per piacere!
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. In Commissione, abbiamo accettato la sostituzione delle parole «lo straniero» con le seguenti «dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea» (questi ultimi sono i cittadini extracomunitari); la disciplina per i cittadini europei non italiani, quelli che hanno la cittadinanza europea ai sensi del Trattato di Maastricht, che non sono cittadini italiani, resta ricompresa nella lettera relativa alla cittadinanza, che è successiva nell'articolo 117.
5.245 e 5.242, Luciano Dussin 5.72, Fontan 5.248, 5.249, 5.250, 5.247, 5.246, 5.262, 5.252, 5.254, 5.253 e 5.251. La Commissione invita a ritirare l'emendamento Zeller 5.117, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sugli emendamenti Borghezio 5.92, Migliori 5.160, Fontan 5.263, Teresio Delfino 5.161, Luciano Dussin 5.31, Fontan 5.264. La Commissione invita a ritirare gli identici emendamenti Zeller 5.119 e Fontan 5.265, nonché gli identici emendamenti Zeller 5.118 e Fontan 5.267, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Moroni, accetta la riformulazione proposta dal relatore?
ROSANNA MORONI. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevoli Moroni.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. La Commissione, pertanto, ritirerà il suo emendamento 5.318 se verrà approvato l'emendamento Moroni 5.313 nel testo riformulato.
PRESIDENTE. Faccio notare, però, che vi è un effetto preclusivo.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. È assorbito anche l'emendamento Berlinguer 5.143. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.77 e 5.76; invita i presentatori a ritirare gli identici emendamenti Luciano Dussin 5.33, Zeller 5.120 e Giovanardi 5.314, altrimenti il parere è contrario. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Calderisi 5.101. Il parere è contrario sui subemendamenti Giordano 0.5.335.1 e Teresio Delfino 0.5.335.2. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.335 della Commissione. Desidero fare presente, signor Presidente, che questo emendamento è strettamente collegato al successivo emendamento 5.321 della Commissione, pertanto se fosse approvato diventerebbe: «istruzione salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell'istruzione e della formazione professionale».
PRESIDENTE. È un problema che affronteremo dopo.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. La Commissione invita i presentatori a ritirare gli emendamenti Teresio Delfino 5.163 e Moroni 5.315. La Commissione esprime parere contrario sul subemendamento Giordano 0.5.333.1, mentre il parere è favorevole sull'emendamento 5.333 (Nuova formulazione) della Commissione. Il parere è contrario sull'emendamento Covre 5.94, sugli identici
emendamenti Luciano Dussin 5.34 e Migliori 5.164, nonché sugli emendamenti Teresio Delfino 5.166, 5.183, Luciano Dussin 5.35 e 5.36, Teresio Delfino 5.165, Giovine 5.4, Luciano Dussin 5.78, Giovine 5.5, Luciano Dussin 5.79. La Commissione invita i presentatori a ritirare gli identici emendamenti Giovine 5.6, Luciano Dussin 5.37 e Zeller 5.121 e l'emendamento Garra 5.18 per le ragioni espresse in Commissione, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sugli emendamenti Guarino 5.186, Migliori 5.167, sugli identici emendamenti Luciano Dussin 5.81 e Migliori 5.168, Teresio Delfino 5.169.
PRESIDENTE. È d'accordo, onorevole Zagatti?
ALFREDO ZAGATTI. Sì, signor Presidente, lo ritiro.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sull'emendamento Luciano Dussin 5.48 nonché sul subemendamento Guarino 0.5.331.1. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.331 della Commissione. Il parere è contrario sul subemendamento Guarino 0.5.322.1, mentre è favorevole sull'emendamento 5.322 della Commissione. Il parere è contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.49, 5.80 e 5.51, nonché sugli emendamenti Fontan 5.286, 5.287, 5.288 e 5.289 e sull'emendamento Luciano Dussin 5.52. Invito al ritiro dell'emendamento Crema 5.21.
PRESIDENTE. È ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.53 e 5.54. L'emendamento 5.323 della Commissione è stato ritirato: abbiamo già comunicato alla Presidenza quanto deliberato dalla Commissione. Il parere è contrario sugli emendamenti Fontan 5.290 e 5.291, Luciano Dussin 5.55, nonché sul subemendamento Teresio Delfino 0.5.324.1, sugli
identici subemendamenti Fontan 0.5.324.2 e Teresio Delfino 0.5.324.3, sui subemendamenti Fontan 0.5.324.4 e 0.5.324.5. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.324 della Commissione. Il parere è contrario sugli emendamenti Fontan 5.294 e Michielon 5.99. Invito al ritiro degli emendamenti Zeller 5.122 e 5.123, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sul subemendamento Guarino 0.5.325.1, mentre è favorevole all'emendamento 5.325 della Commissione: si tratta semplicemente di una diversa collocazione perché questo principio generale va spostato al comma precedente. Invito al ritiro dell'emendamento Garra 5.19. Il parere è contrario sugli emendamenti Guarino 5.184, Luciano Dussin 5.83, sugli identici emendamenti Zeller 5.147 e Fontan 5.274, sugli emendamenti Luciano Dussin 5.84 e 5.59 e Calderisi 5.103. Il parere è contrario sul subemendamento Fontan 0.5.299.1, nonché sugli emendamenti Garra 5.299, Migliori 5.178, Zeller 5.112 e Moroni 5.135. Invito al ritiro dell'emendamento Crema 5.22, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. È stato ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sull'emendamento Covre 5.95. L'emendamento Crema 5.23 è stato ritirato?
PRESIDENTE. Sì, è stato ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sull'emendamento Fontan 5.295. Invito al ritiro dell'emendamento Zeller 5.113, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. È stato ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sull'emendamento Giovine 5.7 e sui subemendamenti Fontan 0.5.141.1 e 0.5.141.2. Il parere è favorevole sugli identici emendamenti Orlando 5.141 e 5.326 della Commissione. Il parere è contrario sugli emendamenti Teresio Delfino 5.179 e 5.180, sugli emendamenti Luciano Dussin 5.87, Guarino 5.188, Luciano Dussin 5.58 e Teresio Delfino 5.181. L'emendamento Crema 5.24 è stato ritirato?
PRESIDENTE. Sì, è stato ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario sugli emendamenti Fontan 5.296 e Luciano Dussin 5.28. Credo che l'emendamento Crema 5.25 sia stato ritirato.
PRESIDENTE. Sì, è stato ritirato.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sul subemendamento Anedda 0.5.327.1, ricordando che questa mattina abbiamo votato emendamenti soppressivi dell'articolazione e costruzione della Repubblica e le città metropolitane dovrebbero essere precluse.
PRESIDENTE. Lo verificheremo, ma credo che la questione debba essere affrontata in altra sede. Mi riservo di valutarla.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.327 della Commissione, mentre è contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.88 e 5.57, Calderisi 5.106, 5.104 (Nuova formulazione) e 5.105 (Nuova formulazione) e Luciano Dussin 5.56 nonché sui subemendamenti Fontan 0.5.142.2, 0.5.142.3, 0.5.142.4 e 0.5.142.5. Per quanto riguarda il subemendamento Moroni 0.5.142.1 (Nuova formulazione), è confluito nel 5.328 della Commissione e quindi c'è un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Onorevole Moroni?
ROSANNA MORONI. Lo ritiro, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Anche per l'emendamento Orlando 5.142 la Commissione invita al ritiro poiché il contenuto è stato compreso nell'emendamento della Commissione.
GIOVANNI CREMA. Lo ritiro, signor Presidente.
PRESIDENTE. Sta bene.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è altresì contrario sugli emendamenti Teresio Delfino 5.182 e Zeller 5.114 nonché sui subemendamenti Anedda 0.5.328.1 e 0.5.328.2. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.328 della Commissione e contrario sugli emendamenti Nardini 5.111 e Fontan 5.297. È altresì contrario sul subemendamento Teresio Delfino 0.5.329.1 mentre è favorevole sull'emendamento 5.329 della Commissione, cui facevo riferimento nel formulare l'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Avverto che l'onorevole Zeller ha ritirato gli emendamenti 5.148, 5.124 e 5.149 a sua firma.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Il parere è contrario anche sugli emendamenti Fontan 5.292 e 5.293 mentre vi è un invito al ritiro dell'emendamento Moroni 5.137 perché è assorbito dal secondo comma dell'articolo 8 riformulato dalla Commissione.
PRESIDENTE. Onorevole Moroni?
ROSANNA MORONI. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Infine il parere è contrario sull'emendamento Borghezio 5.93.
PRESIDENTE. Il Governo?
ANTONIO MACCANICO, Ministro per le riforme istituzionali. Il parere del Governo è conforme a quello della Commissione, ma vorrei raccomandare agli onorevoli Moroni e Garra, che hanno presentato gli identici emendamenti 5.133 e 5.19, di ritirarli perché è del tutto pacifico che le riserve di legge rimangono in piedi, così come rimangono in piedi le attribuzioni di potestà legislativa di altri leggi costituzionali. È per questo che sembrano due disposizioni del tutto superflue.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Fontan.
ROLANDO FONTAN, Relatore di minoranza. Signor Presidente, ci accingiamo ad esaminare la parte più importante di questo provvedimento, quella concernente l'assetto e le competenze legislative dello Stato e degli enti locali. Per noi della Lega questo articolo, insieme a quello concernente il cosiddetto federalismo fiscale o sistema tributario fiscale, è determinante: ho preso la parola per spiegare la nostra posizione su questo tema, posizione che abbiamo sempre perseguito in maniera coerente, anche nella Commissione bicamerale, e che non intendiamo abbandonare. La nostra è una posizione chiara, semplice, ma che voi non volete recepire e che non vi sforzate di capire. Noi chiediamo di assegnare allo Stato poche e precise competenze in materia di politica estera e di rapporti internazionali, di rapporti con le confessioni religiose, di ordine pubblico e di sicurezza a carattere generale o federale (una volta si usava l'aggettivo «federale» ma voi stessi poi avete ammesso che in questo provvedimento non c'è nulla di federale) e di
giustizia sempre dal punto di vista generale. Il resto - lo ribadisco con forza e determinazione - dovrebbe essere assegnato in maniera chiara e precisa alla potestà esclusiva delle regioni per evitare blocchi posti dall'«autorità concorrente» (come è avvenuto nel caso di questo provvedimento) che di fatto così disciplina tutto per cui le regioni sono soggette allo Stato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Peretti 5.300, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Pisanu 5.301.
RICCARDO MIGLIORI. Signor Presidente, colleghi, l'emendamento in esame è particolarmente significativo per due motivi. Il primo attiene al forte significato politico che esso sottintende, essendo stato firmato dai presidenti Pisanu, Selva, Pagliarini e dai colleghi Follini, Volonté, Rebuffa e Garra. In secondo luogo esso concerne l'articolo 117 della Costituzione, cioè l'insieme delle competenze e dei poteri che per la Casa delle libertà rappresentano l'intelaiatura autentica di un ordinamento federale dello Stato.
di meno, non possiamo pensare che sotto la dizione di «governo del territorio» di fatto si assegni di nuovo allo Stato (come potrebbe avvenire con una interpretazione estensiva) la politica urbanistica e dello smaltimento dei rifiuti, nonché quella relativa alla tutela del territorio (mi riferisco, soprattutto, ai parchi regionali).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, credo che la posizione su questo emendamento sia fondamentale per capire chi veramente vuole lasciare l'autogoverno alle comunità locali ed alle regioni e soprattutto chi vuole lasciare un certo numero ed un certo tipo di competenze - a nostro avviso fondamentali - agli enti regionali, con la partecipazione, naturalmente, dei livelli provinciali e comunali. Le due proposte, quella della Casa delle libertà da una parte e dall'altra quella della maggioranza statalista di centrosinistra, smascherano la vera natura di questo provvedimento, che è ipercentralista. Basta paragonarle per capire che da una parte vi è la volontà di costruire uno Stato che lascia i popoli liberi di decidere e di autogovernarsi e dall'altra, invece, la tendenza, da parte del centrosinistra, a continuare nella logica del centralismo.
i cittadini a dimostrare chi ha ragione, non tra qualche anno, ma tra pochissimi mesi. Quindi, quella che avete intrapreso non è una strada a lunga percorrenza, ma probabilmente vi porterà a schiantarvi al primo stop (Applausi dei deputati del gruppo della Lega nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garra. Ne ha facoltà.
GIACOMO GARRA. Signor Presidente, desidero evidenziare alcuni aspetti fortemente innovativi che si rinvengono nell'emendamento della Casa delle libertà. Innanzitutto vorrei sottolineare due questioni che riguardano la competenza legislativa esclusiva dello Stato. Si distingue tra sicurezza nazionale e sicurezza locale e quest'ultima viene eliminata dalle materie rientranti nella competenza esclusiva dello Stato. Com'è noto, la polizia locale, fin dalle norme del 1865, è di competenza degli enti locali e si occupa principalmente di lotta alla microcriminalità, problema che rende spesso invivibili le nostre città. Ritengo che, laddove non si creino problemi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale, le istituzioni nazionali possano fronteggiare proficuamente i problemi attinenti alla microcriminalità e, più in generale, alla questione della sicurezza locale.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Guarino 5.185.
ANDREA GUARINO. Signor Presidente, mi permetto di chiedere trenta secondi di attenzione ai colleghi e in particolar modo a quelli della maggioranza su questo che è l'ultimo emendamento sul principio della sussidiarietà, tema che non è nuovo, diciamo così, né in questo Parlamento né in questa giornata.
PRESIDENTE. Calma, onorevole Palma!
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guarino 5.151, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo all'emendamento Crema 5.20. Chiedo ai presentatori se accolgono l'invito a ritirarlo.
GIOVANNI CREMA. Sì, signor Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Teresio Delfino 0.5.317.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Guarino 0.5.317.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Orlando 5.140, Zeller 5.145 e 5.317 della Commissione.
ROLANDO FONTAN. Intervengo solamente per motivare il nostro voto contrario su questi emendamenti. Dal nostro punto di vista il testo originario era migliore perché dava una indicazione precisa usando il termine «ripartita»; il che voleva dire che lo Stato aveva alcune competenze ben chiare e altrettanto chiare erano quelle attribuite alle regioni. In questi emendamenti è invece usato il termine «esercitata» perché vi è sempre questa volontà di confondere le idee, di confondere la competenza legislativa. Si tratta di un problema concettuale che meritava di essere chiarito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, le idee confuse le ha il collega Fontan! Nel testo che si propone, infatti, si dice che la competenza legislativa è esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione; al comma successivo dell'articolo in questione si stabiliscono poi quali siano le competenze esclusive dello Stato e quali quelle concorrenti. Tutto il resto è competenza esclusiva delle regioni. Ne consegue che il testo proposto è chiarissimo.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, la materia è difficile ed è possibile che ciascuno dica una parola in più, ma se replichiamo tutti con una parola in più, rischiamo di aprire un dialogo che non è costruttivo.
MARCO BOATO. È meglio che resti agli atti quello che vogliamo dire!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garra. Ne ha facoltà.
GIACOMO GARRA. Presidente, poc'anzi il ministro ha rilevato il carattere pleonastico di due affermazioni presenti in due emendamenti rispettivamente mio e della collega Moroni. Probabilmente questa è la caratteristica anche di questi emendamenti perché è ovvio che l'esercizio delle funzioni ad opera dello Stato e delle regioni debba avvenire nel rispetto della Costituzione; semmai sarebbe doveroso dire che tale esercizio deve avvenire nel rispetto degli accordi comunitari e degli accordi internazionali. Ma se il richiamo alla Costituzione è pleonastico nel mio emendamento - e mi riservo di intervenire ancora -, altrettanto lo è in questi al nostro esame. Esprimiamo, pertanto, le nostre perplessità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scoca. Ne ha facoltà.
MARETTA SCOCA. Signor Presidente, l'onorevole Garra sostiene che è pleonastico, ma io credo che in una riforma costituzionale così importante, dalla quale poi discenderanno tutte le leggi di attuazione sia nazionali sia regionali, non guasti questo richiamo ai principi fondamentali della nostra Costituzione che sono contenuti - come tutti sappiamo - nella parte prima. Non credo, pertanto, che si possa criticare un richiamo a principi condivisi da tutta l'Assemblea.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armaroli. Ne ha facoltà.
PAOLO ARMAROLI. Presidente, prendo atto che c'è una bella differenza tra la monaca di Monza e l'onorevole Soda.
PRESIDENTE. Questo lo sospettavamo tutti!
PAOLO ARMAROLI. Posso anche dire: «viva la differenza!», per carità, per un riguardo all'onorevole Soda!
PRESIDENTE. E anche alla monaca di Monza!
PAOLO ARMAROLI. Dico questo perché con grande civiltà l'onorevole Guarino ha letto l'articolo 6 di una proposta di legge di cui è firmatario anche l'onorevole Soda che, come giurista, è rispettato da tutta l'Assemblea. La differenza è che la sventurata monaca di Monza rispose al perfido Egidio. Facciamo finta che l'onorevole Guarino sia il perfido Egidio, mi domando: «perché l'onorevole Soda non rispose?».
PRESIDENTE. Perché è educato dalla monaca di Monza, quindi evita di fare come lei!
PAOLO ARMAROLI. È una domanda che pongo non a lei, ma all'onorevole Soda e, sapendo che è una persona civile, ancorché sventurata come la monaca di Monza, mi auguro che possa spiegare a quest'Assemblea perché ha sottoscritto quella proposta di legge sulla sussidiarietà orizzontale ed ora ha, invece, un altro divisamento. Per carità, il «contrordine compagni» è di moda da cinquant'anni, ma io spero che l'onorevole Soda possa smentire quanto io penso.
PRESIDENTE. Gli anni sono ottanta però!
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fontan 5.189, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nardini 5.109.
MARIA CELESTE NARDINI. Presidente, questo emendamento è per noi importante perché si riferisce ad un articolo che è il cuore della proposta perché ridistribuisce le funzioni tra Stato e regioni. Avremmo voluto - e in tal senso abbiamo presentato una proposta di legge - che si parlasse del regionalismo e che si riequilibrassero i poteri dello Stato e delle regioni a partire da un'analisi del sistema istituzionale nel nostro paese. Questo, invece, non è accaduto e si sta procedendo con uno scontro tra una concezione della riforma che porta verso una vera e propria deregulation o devoluzione, come la si vuole chiamare, e la concezione della maggioranza che cerca in qualche modo di fissare paletti ma che in realtà, con il trasferimento ulteriore di poteri e di funzioni alle regioni in materie assai rilevanti ed importanti, quali possono essere la tutela della salute, la disciplina delle comunicazioni, della ricerca scientifica e tecnologica, della produzione, del trasporto e della distribuzione, finisce con l'aprire grandi maglie, realizzando condizioni per le quali sarà assai facile procedere a passaggi successivi per abbattere ulteriormente ruolo e funzioni dello Stato.
GIACOMO GARRA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIACOMO GARRA. Signor Presidente, chiediamo la votazione per parti separate, da «La regione» in poi.
PRESIDENTE. Lei chiede la votazione separata della prima, della seconda e della terza parte oppure chiede di votare il primo comma, corrispondente alla prima parte, e poi gli altri insieme?
GIACOMO GARRA. In sostanza, chiedo un'unica votazione sull'elenco delle materie.
PRESIDENTE. Il primo comma.
GIACOMO GARRA. Anche per le restanti parti chiedo la votazione separata.
PRESIDENTE. Sta bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Garra, ho l'impressione che ora la seconda e la terza parte non abbiano da sole autonomia normativa.
ANTONIO SODA, Relatore per la maggioranza per i profili inerenti all'ordinamento regionale. Non si tengono più.
GIACOMO GARRA. Non è possibile.
PRESIDENTE. Il secondo comma recita: «La regione ha potestà legislativa in ogni altra materia...», e non ci sono materie.
GIACOMO GARRA. Mi perdoni, Presidente: è chiaro che, essendo stata respinta la prima parte, l'elencazione delle materie rimane quella già contenuta nel testo approvato dalla Commissione. Ove si approvi un emendamento sostitutivo o modificativo di quelle materie, il riferimento è al testo che rimane in piedi.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Garra, non è così, perché un emendamento deve avere la sua autonomia e non sappiamo se una proposta verrà approvata o meno. Votando per parti separate, essendo stata respinta la parte principale, le parti accessorie ne seguono la sorte; nessuno di noi sa se verrà approvata una norma contenente altre materie. Mi sono spiegato?
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Presidente, credo che l'onorevole Garra avesse ragione perché l'emendamento Nardini 5.109 interviene chiaramente sui diversi commi dell'articolo 5 con l'elencazione delle materie che è stata respinta e che era sostitutiva dell'elencazione delle materie prevista nel testo della Commissione e poi con i restanti commi 2 e 3, che sono chiaramente sostitutivi dei restanti commi del testo della Commissione; per cui hanno una loro autonomia...
MARCO BOATO. Non è così.
ELIO VITO. ...Mi riferisco alla seconda parte dell'emendamento Nardini.
PRESIDENTE. Onorevole Vito, se non ho compreso male, lei sostiene che, poiché l'articolo 5 già prevede un'elencazione di parti, sostanzialmente resterebbe l'attribuzione del testo della Commissione.
ELIO VITO. Esatto!
PRESIDENTE. Questo è giusto: ha ragione.
MARIA CELESTE NARDINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIA CELESTE NARDINI. Presidente, quanto testé affermato non è del tutto vero, perché le attribuzioni che noi prevediamo sono ben altre e vanno molto al di là delle attribuzioni che vengono fatte...
PRESIDENTE. Quella parte è stata respinta; il problema era se vi era o meno...
MARIA CELESTE NARDINI. Questo l'ho capito, il problema è che non vorrei che si pensasse che coincidano. Quelle parti purtroppo non coincidono!
PRESIDENTE. Questo lo sappiamo.
MARIA CELESTE NARDINI. Presidente, se ho un minimo di titolarità essendo la presentatrice dell'emendamento in esame, vorrei dire che sono contraria - peraltro, non ho fatto in tempo prima ad esprimere la mia posizione - alla votazione per parti separate.
PRESIDENTE. Credo sia un diritto del deputato chiedere la votazione per parti separate. Che io sappia non vi è la possibilità cui ha fatto riferimento per il presentatore di un emendamento: esaminerò la questione, anche se mi pare che non sia possibile.
parte dell'emendamento Nardini 5.109, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla terza parte dell'emendamento Nardini 5.109, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Luciano Dussin 5.27.
LUCIANO DUSSIN. Presidente, questa è una proposta finalizzata all'introduzione del concetto di sicurezza federale. È una proposta che portiamo avanti nell'ambito di un'ampia discussione relativa, tra l'altro, agli ultimi atti delle giunte regionali che stanno attivando i referendum popolari. Questo è necessario per arginare quelle che, a nostro avviso, sono le politiche devastanti di questo Governo sull'ordine pubblico; questa necessità è primaria per tutti i cittadini, ma è da anni disattesa!
vogliono arrivare a tanto è giusto che possano esprimersi come meglio credono. Questo è il federalismo che noi vogliamo proporre, invece voi continuate ad imporre dall'alto anche le politiche sull'immigrazione.
PRESIDENTE. La ringrazio.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luciano Dussin 5.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Moroni, accede all'invito formulato dal relatore a ritirare il suo emendamento 5.131?
ROSANNA MORONI. Sì, e chiedo di parlare per indicare le ragioni.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROSANNA MORONI. Signor Presidente, ho ritirato l'emendamento 5.131 perché gli elementi fondamentali dello stesso, cioè la previdenza sociale, le norme generali sull'istruzione e in particolare il fatto che queste due materie fossero riportate nella competenza esclusiva dello Stato, sono stati recepiti in successivi emendamenti della Commissione. Per motivi analoghi ritiro l'emendamento 5.126.
PRESIDENTE. Sta bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Il successivo emendamento Moroni 5.126 è stato ritirato.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ballaman 5.100, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Teresio Delfino 5.156, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luciano Dussin 5.62, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Luciano Dussin 5.61.
LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
GIACOMO GARRA. Signor Presidente, la Commissione sostiene che con il suo emendamento 5.334 avrebbe operato una scelta nel senso indicato dall'emendamento Guarino 5.154. Contesto la derivazione dell'emendamento della Commissione dalla proposta emendativa Guarino 5.154. Vero è che l'immigrazione veniva esclusa dal novero delle competenze di cui alla lettera a), ma essa viene invece inclusa in una lettera a-bis) con delimitazioni ben precise: nel nostro emendamento 5.154, infatti, parliamo di «immigrazione dai paesi extracomunitari limitatamente alla determinazione dei contingenti annuali di ingresso ed alla prevenzione e repressione dell'immigrazione
clandestina o illegale». Nella competenza legislativa concorrente abbiamo inserito la competenza delle regioni in tema di politica dell'accoglienza, appunto nei confronti degli immigrati; si tratta, quindi, di un'azione concorrente per rendere possibile la migliore condizione umana degli immigrati, ove gli stessi non siano clandestini o entrati illegalmente nel paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, desidero riprendere brevemente e ribadire quanto testé affermato dal collega: effettivamente, quello in esame è un emendamento qualificante, a mio avviso molto condivisibile perché logico. Si tratta peraltro di una richiesta che è stata avanzata dai presidenti delle regioni anche recentemente: fermo restando il diritto-dovere dello Stato di provvedere alla repressione dell'immigrazione clandestina ed illegale, quindi di svolgere funzioni di polizia, non è logico che, per quanto riguarda la politica dell'accoglienza, sia lo Stato a dover dirimere le eventuali questioni scaricandone i costi sulle regioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, vorrei fornire un chiarimento al collega Garra e rispondere anche a quest'ultimo intervento. Non è immaginabile che nella Costituzione si inseriscano norme da legge quadro o legge ordinaria; l'emendamento che ci chiedereste di votare, contro il
quale voteremo, recita: «immigrazione dai paesi extracomunitari limitatamente alla determinazione dei contingenti annuali di ingresso e alla prevenzione e repressione dell'immigrazione clandestina ed illegale». Tutto ciò non si può scrivere nella Costituzione della Repubblica, ma eventualmente in norme ordinarie, mentre la Commissione, andando incontro all'esigenza posta, onorevole Garra, ha scorporato la questione immigrazione dalla lettera a) facendola diventare lettera a-bis), ma questa non è una risposta. La risposta, colleghi del Polo, la trovate a pagina 54 del fascicolo; mi riferisco all'emendamento 6.40 della Commissione, l'ultimo comma del quale recita: «La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere a-bis) (cioè immigrazione) e g) dell'articolo 117, secondo comma (che riguarda l'ordine e la sicurezza). Questa è esattamente la risposta istituzionale al problema che ci è stato posto; mi meraviglio che, una volta tanto, non si riconosca ciò che è stato fatto. Comunque, ripeto, la lettera a-bis va letta insieme all'emendamento 6.40 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lembo, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.
ALBERTO LEMBO. Signor Presidente, relativamente al punto in discussione, vorrei solo ricordare ai colleghi che l'Assemblea ha votato alcuni documenti di non scarsa importanza. Penso alla risoluzione di indirizzo al Governo italiano del 9 marzo 2000 per quanto riguarda il programma di legislazione europea e ad alcuni ordini del giorno accolti dal Governo in allegato alla legge comunitaria 2000 che ribadiscono il seguente principio: la valutazione della tollerabilità dell'immigrazione deve avvenire a livello di enti locali e, quindi, anche la programmazione dei flussi di gestione è riconosciuta come competenza degli enti territoriali. Non dimentichiamoci, anche se Boato può dire che siamo fuori tema, che atti votati da questa Assemblea definiscono esattamente le linee di comportamento. Diversamente votiamo in un modo da un lato e, poi nel concreto, agiamo diversamente.
MARCO BOATO. Questa è una norma costituzionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, ritengo che le problematiche poste dall'emendamento in esame ci trovino tutti d'accordo. Come l'onorevole Boato, anch'io ritengo che vi sia un'eccessiva specificazione in una norma che deve essere prevista nella Carta costituzionale. È materia di legge ordinaria e ne abbiamo discusso anche in Assemblea; il riferimento specifico mi trova perplesso, pertanto mi asterrò dal voto.
Non essendovi obiezioni, passiamo all'esame dell'articolo 5, nel testo unificato della Commissione, e del complesso degli emendamenti e subemendamenti ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 4462 sezione 4).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza, ad esprimere il parere della Commissione.
Prego, onorevole Soda.
Il parere è contrario sugli emendamenti Covre 5.26, Fontan 5.224, 5.223, 5.220, 5.221 e 5.222, Luciano Dussin 5.63, Fontan 5.225, 5.226, 5.227, 5.228 e 5.229. Il parere è contrario sui subemendamenti Tassone 05.332.1 e 05.332.2, mentre il parere è favorevole sull'emendamento 5.332 della Commissione. Il parere è contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.64, Fontan 5.230, 5.231, 5.233 e 5.232, Giovine 5.1 e 5.2, Fontan 5.234, Luciano Dussin 5.65, Fontan 5.235, Luciano Dussin 5. 66, 5.67, 5.68, 5.69 e 5.70, Fontan 5.240 e Luciano Dussin 5.71. La Commissione invita a ritirare gli emendamenti Pace 5.9 e Antonio Pepe 5.8, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.30, Migliori 5.159, de Ghislanzoni 5.16 e 5.15, Fontan 5.243, 5.244, 5.241,
Il parere è contrario sugli emendamenti Fontan 5.266, 5.255, 5.257, 5.256 e 5.268, nonché sull'emendamento Luciano Dussin 5.73. La Commissione invita a ritirare l'emendamento Moroni 5.306, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sugli emendamenti Borghezio 5.91, Fontan 5.270 e 5.269, Luciano Dussin 5.74 e 5.75. Il parere è favorevole sull'emendamento Garra 5.17. Il parere è contrario sull'emendamento Fontan 5.258, nonché sugli identici emendamenti Giovine 5.3, Luciano Dussin 5.32 e Migliori 5.162.
La Commissione invita a riformulare l'emendamento Moroni 5.313, con l'assorbimento dell'emendamento Berlinguer 5.143, al fine di fare riferimento sia ai diritti civili sia ai diritti sociali, quindi a tutti i diritti garantiti dalla I parte della Costituzione; pertanto, l'emendamento dovrebbe prevedere la sostituzione della lettera l) con la seguente: «determinazione dei livelli fondamentali di garanzia da assicurare sul territorio nazionale alle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali». Se viene accettata tale riformulazione, il parere è favorevole e la Commissione ritirerà il suo emendamento 5.318.
Prosegua, onorevole Soda.
Prosegua, comunque, onorevole Soda.
Signor Presidente, abbiamo presentato in Assemblea una nostra formulazione per cui ritiriamo gli emendamenti 5.319 e 5.323 della Commissione, pertanto decadrebbero i subemendamenti ad essi riferiti; diversamente invitiamo a ritirarli, altrimenti il parere è contrario.
La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Teresio Delfino 5.170; invita i presentatori degli emendamenti Nardini 5.110 e Pace 5.10 a ritirarli, altrimenti il parere è contrario. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Teresio Delfino 5.171, Guarino 5.187, Migliori 5.172 e 5.173 e Pagliarini 5.302. Invita a ritirare gli emendamenti Moroni 5.316 e 5.133 perché quanto formulato è stato accolto sostanzialmente nel testo della Commissione, altrimenti il parere è contrario. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Luciano Dussin 5.38, Calderisi 5.102, sugli identici emendamenti Zeller 5.146 e Fontan 5.273, e sull'emendamento Luciano Dussin 5.39. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.320 della Commissione. Il parere è contrario sull'emendamento Guarino 5.153, sugli identici emendamenti Luciano Dussin 5.40 e Migliori 5.174 nonché sull'emendamento Luciano Dussin 5.41. La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Moroni 5.134, altrimenti il parere è contrario. Il parere è contrario sull'emendamento Luciano Dussin 5.42 e sul subemendamento Anedda 0.5.321.1. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.321 della Commissione, sostituendo la virgola con la «e». Il parere è contrario sugli identici emendamenti Luciano Dussin 5.43 e Migliori 5.175, nonché sugli emendamenti Volontè 5.176, Luciano Dussin 5.44, Fontan 5.277, 5.278, 5.279 e 5.280, nonché sugli emendamenti de Ghislanzoni Cardoli 5.11, 5.12, 5.13 e 5.14. Il parere è contrario sugli identici emendamenti Luciano Dussin 5.45 e Migliori 5.177, nonché sugli emendamenti Luciano Dussin 5.46 e 5.47. Invito al ritiro dell'emendamento Zagatti 5.150, perché assorbito dall'emendamento della Commissione 5.331.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan. Ne ha facoltà.
Quindi, rimarchiamo con forza la nostra posizione. Il nostro modello di federalismo attribuisce allo Stato poche competenze chiare e precise (le ho elencate nell'emendamento), mentre tutto il resto viene attribuito in maniera esclusiva alle regioni.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Fontan, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 433
Astenuti 3
Maggioranza 217
Hanno votato sì 189
Hanno votato no 244).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 431
Astenuti 3
Maggioranza 216
Hanno votato sì 190
Hanno votato no 241).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Migliori. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, mi soffermerò soprattutto su alcuni dei poteri individuati nell'emendamento che, non a caso, non vengono individuati nella proposta della maggioranza. Anche in questo caso, per evitare manipolazioni dialettiche, vorrei citare con chiarezza la richiesta rivolta in data 8 agosto alla Commissione affari costituzionali dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome. In quell'occasione, come elemento cardine di discrimine ai fini dell'approvazione del testo unificato allora definito «ordinamento federale della Repubblica», nella richiesta a firma del presidente della conferenza, Ghigo, le regioni italiane chiedevano con forza l'attribuzione delle competenze in materia ambientale, la definizione delle competenze e dei rapporti tra lo Stato e le regioni, l'attribuzione delle competenze in materia urbanistica e del territorio come previsto, tra l'altro, oggi dalla Costituzione. Infatti, nel testo della maggioranza, troveremo alcuni elementi di regresso rispetto all'attuale impostazione delle competenze e dei rapporti tra Stato e regioni.
Signor Presidente, siamo convinti che le grandi questioni relative alla tutela dell'ambiente, all'ecosistema e al recepimento nella normativa nazionale delle indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità richiedono, per forza di cose, un coordinamento a livello nazionale; non
Signor Presidente, si tratta di un elemento importante e non marginale, che non voglio considerare in un modo strumentale, ma che è figlio di un accordo all'interno della maggioranza; infatti, i colleghi Verdi hanno preteso - legittimamente, dal loro punto di vista - tale elencazione di competenze.
Io lo ritengo un errore, un arretramento ed anche una mancata risposta alla forte richiesta dei presidenti delle regioni, che su questo punto non potranno certo essere soddisfatti del lavoro compiuto nella seduta odierna dalla nostra Assemblea.
Con queste poche parole ho voluto rappresentare il forte senso politico del nostro emendamento, che esemplifica un diverso modello d'impostazione dei rapporti di cui all'articolo 117, nonché la sostanza della nostra forte opposizione al progetto che invece la maggioranza sta per votare in questa materia.
Non si può non notare, poi, dal punto di vista politico, che i contenuti della proposta del centrosinistra vanno a toccare anche tematiche importanti che sono state oggetto di proposte in campagna elettorale e soprattutto sono state accolte favorevolmente dai cittadini e in taluni casi realizzate da alcuni consigli regionali; proposte inerenti ai temi posti dalle forze che hanno composto con noi l'alleanza elettorale, con i referendum sulla devolution.
Non si può non notare, altresì, che in una materia importante come quella del controllo del territorio voi ritenete che si possa decidere, a livello locale, soltanto per quanto riguarda la polizia amministrativa, mentre noi proponiamo che in sede decentrata si possa e si debba decidere e legiferare in merito alla più complessiva sicurezza dei territori, quindi alla polizia locale, non soltanto alla polizia amministrativa.
Non si può non notare, ancora, che nella nostra proposta sono affrontati i temi della salute, dell'istruzione, temi oggetto del referendum sulla devolution, che vedremo come verranno giudicati dai cittadini: ma probabilmente questo a voi poco importa, perché quando i cittadini si esprimeranno voi sarete già a casa o sulla via del ritorno alle vostre abitazioni. Non si può non notare, dicevo, che la Lega nord Padania e la Casa delle libertà propongono che quelle materie fin da ora vengano affidate in via esclusiva alle regioni, mentre voi volete che rientrino ancora nella competenza concorrente. Cosa vuol dire, questo, che Roma continuerà ancora ad approvare non leggi di principio, bensì testi talmente specifici che il binario entro cui le regioni potranno muoversi sarà tale da costringerle a varare leggi fotocopia della legge nazionale? Tutto questo noi non lo vogliamo assolutamente, noi andiamo nella direzione dell'autogoverno delle comunità locali e saranno
Altro aspetto riguarda l'istruzione. I colleghi dovrebbero sapere che, fino alla riforma Gentile, l'istruzione primaria era gestita dai comuni: quindi non vi è nulla di così stravolgente se l'istruzione diversa da quella universitaria viene affidata alle regioni, perché, lo ripeto, già in precedenza l'istruzione primaria era affidata alla competenza dei comuni. Anche tale questione è fortemente innovativa, perché alcune specializzazioni richiedono un'impostazione di questo tipo: ad esempio, un'istruzione legata all'attività marinara sarà meglio gestita dalle regioni che si affacciano sul mare, mentre l'istruzione connessa alle attività alpine può essere incentivata solo nell'interesse di alcune regioni.
Tuttavia, il dato innovativo attiene soprattutto alle materie rientranti nella legislazione concorrente. Sto parlando di un gran numero di norme già in vigore emanate dallo Stato su materie che rientrano nell'ambito della legislazione concorrente. In base al quinto comma dell'articolo 117 della Costituzione, come modificato dall'emendamento Pisanu 5.301, le leggi statali adottate prima della data di entrata in vigore del presente provvedimento devono essere considerate a tutti gli effetti regionali. Ciò significa che, rientrando nella propria competenza, i consigli regionali possono novellare la materia, così come possono scegliere di mantenere inalterate le norme vigenti: questo è un dato fortemente innovativo! Rimane comunque invariata la potestà del legislatore statale di dettare i principi fondamentali sulle varie materie: nuove leggi che stabiliscono principi fondamentali costituiranno un vincolo per le regioni nell'esercizio della potestà legislativa concorrente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pisanu 5.301, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 457
Astenuti 6
Maggioranza 229
Hanno votato sì 208
Hanno votato no 249).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guarino. Ne ha facoltà.
Onorevole Guarino, le ricordo che ha tre minuti a sua disposizione.
Abbiamo registrato la ferma posizione dei comunisti italiani e dei popolari sul principio della sussidiarietà: è una posizione ferma. Va altresì registrata la coerenza della posizione dei Comunisti italiani e la contradditorietà rispetto alle radici politiche della posizione dei Popolari.
Voglio adesso rivolgermi ai liberali di Rinnovamento italiano, ai liberali dei Democratici, ai liberals dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, a quegli stessi Democratici di sinistra che stamane ci hanno spiegato, per bocca dell'onorevole Cherchi, che non si pongono in contrapposizione all'iniziativa privata, all'autonomia dei privati, con o senza risvolti economici.
Colgo l'occasione per leggere queste poche parole contenute nella proposta di legge n. 5467: «Nel rispetto delle attività che possono essere adeguatamente svolte dall'autonoma iniziativa dei privati, anche attraverso le formazioni sociali, le funzioni pubbliche sono attribuite a Comuni, Province o città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base di principi di sussidiarietà e di differenziazione». È quanto recita l'articolo 6 della proposta di legge appena menzionata a firma degli onorevoli Soda, Domenici, Zani, Novelli, Sabattini, Massa, Mancina, Di Bisceglie, Salvati, Ruzzante, Solaroli, Bielli, Buglio, Manzini e Maselli; vi sono le firme dei componenti dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, e quelle dei cristiano-sociali. L'articolo 6 di questa proposta di legge riguarda la sussidiarietà orizzontale. Onorevole Soda, onorevole Cherchi, su questa proposta di legge c'è la vostra firma, perché allora si è così nettamente contrari a quel medesimo principio? Cosa è cambiato rispetto a due anni fa? Vi lascio con questa domanda e credo che su questo punto ciascuno si assumerà le proprie responsabilità e risponderà della propria coerenza e delle proprie convinzioni (Commenti del deputato Palma).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guarino 5.185, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 455
Votanti 454
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 207
Hanno votato no 247).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 440
Astenuti 2
Maggioranza 221
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 237).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 452
Maggioranza 227
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 247).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 245).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan. Ne ha facoltà.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Orlando 5.140, Zeller 5.145 e 5.317 della Commissione, accettati dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 458
Astenuti 5
Maggioranza 230
Hanno votato sì 248
Hanno votato no 210).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 458
Astenuti 4
Maggioranza 230
Hanno votato sì 212
Hanno votato no 246).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardini. Ne ha facoltà.
Pongo un quesito all'Assemblea: in questi anni abbiamo verificato se è a causa di una diminuzione dei poteri che le regioni Puglia e Calabria non hanno potuto produrre? È a causa di una mancanza di poteri che la sanità in Puglia è finita interamente nelle mani dei privati, facendo la loro ricchezza?
Signor Presidente, credo che occorresse ragionare a mente fredda sui bisogni reali del paese e verificare perché il sistema delle regioni non abbia funzionato. È a partire da tale considerazione che abbiamo predisposto una proposta che ci differenzia notevolmente e che attribuisce compiti assai rilevanti, relativi alle funzioni principali, allo Stato, lasciando alle regioni le materie non regolamentate da quest'ultimo. Penso, invece, che sia preoccupante la strada aperta dalla maggioranza (non considero minimamente le proposte avanzate dalla destra) (Applausi dei deputati del gruppo misto-Rifondazione comunista-progressisti).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte dell'emendamento Nardini 5.109, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 478
Astenuti 3
Maggioranza 240
Hanno votato sì 19
Hanno votato no 459).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla seconda
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 481
Votanti 477
Astenuti 4
Maggioranza 239
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 254).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 468
Astenuti 4
Maggioranza 235
Hanno votato sì 216
Hanno votato no 252).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.
Noi diciamo allora basta alle politiche centraliste, che non volete assolutamente cambiare se non con i soliti proclami. Siamo stanchi di sentire che l'attuale Governo si impegnerebbe per la maggiore sicurezza, mentre poi il famoso pacchetto-sicurezza non giunge mai all'esame dell'Assemblea per essere votato non per paura dell'opposizione delle minoranze, ma perché vi sono contrasti all'interno della stessa maggioranza!
Siamo stanchi anche di sentire parlare di potenziamento delle forze dell'ordine quando, poi, constatiamo come vengano trattate anche dal punto di vista economico!
Siamo altresì stanchi di sentire parlare di maggiore rigore a tutela dei cittadini contro i delinquenti, mentre qui non si fa altro che continuare a portare avanti il discorso sull'indulto!
È evidente che con tale sistema l'ordine pubblico peggiora in continuazione. È per questo che noi proponiamo di introdurre nella legge il concetto di federalismo per la gestione della sicurezza.
Oltre a questo, va segnalato che, per tenere in maniera centralizzata la questione ordine pubblico come volete voi, anche la giustizia rimane ferma; difatti, vi sono ben tre milioni di procedimenti penali fermi e si mandano sempre i soliti ergastolani a casa per decorrenza dei termini! Anche questa impostazione è frutto di scelte politiche scellerate!
Nell'emendamento in discussione, presentato dalla Lega nord Padania, si parla anche di immigrazione. Per noi le scelte sulla politica dell'immigrazione devono essere effettuate sulla scorta di una precisa volontà delle regioni. Non si può dare un principio fondamentale con una legge calata dall'alto come avete fatto l'altra volta. Infatti, se in Emilia Romagna i cittadini decideranno un giorno di deliberare in consiglio regionale l'apertura di quindici o venti campi nomadi, lo facciano pure, ma se in altri consigli regionali i cittadini e le loro espressioni politiche non
I risultati di queste politiche che noi cerchiamo di combattere con l'emendamento al nostro esame sono chiari a tutti. Per quanto riguarda la mia regione, il Veneto, nel 1999 si è registrato un aumento del 30 per cento degli arresti di extracomunitari rispetto all'anno precedente. In un anno vi è stato un aumento «solo» del 30 per cento. Questo è il frutto delle vostre scellerate politiche sull'immigrazione.
Vediamo allora come andrà a finire la votazione su questo emendamento, visto che tutti parlano di federalismo, di gestione diretta nelle materie più importanti per i cittadini, come l'ordine pubblico: sarà bocciato da una maggioranza che non c'è, che è abusiva come dicevo prima e che continuerà ad imporre ai nostri cittadini il mancato ordine pubblico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luciano Dussin 5.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 461
Astenuti 10
Maggioranza 231
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 250).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 393
Astenuti 74
Maggioranza 197
Hanno votato sì 146
Hanno votato no 247).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luciano Dussin 5.60, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 484
Votanti 353
Astenuti 131
Maggioranza 177
Hanno votato sì 85
Hanno votato no 268).
Avverto inoltre che gli emendamenti Fontan 5.190, 5.191, 5.216, 5.217, 5.218, 5.219, 5.192, 5.193, 5.194, 5.195, 5.196, 5.197, 5.198, 5.199, 5.298, 5.201, 5.202, 5.203, 5.204, 5.205, 5.206, 5.207, 5.208, 5.209, 5.210, 5.211, 5.212, 5.200, 5.213, 5.214, sono stati ritirati.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Calzavara 5.215, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 477
Votanti 331
Astenuti 146
Maggioranza 166
Hanno votato sì 73
Hanno votato no 258).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 426
Astenuti 44
Maggioranza 214
Hanno votato sì 71
Hanno votato no 355).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 479
Votanti 473
Astenuti 6
Maggioranza 237
Hanno votato sì 212
Hanno votato no 261).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 485
Votanti 471
Astenuti 14
Maggioranza 236
Hanno votato sì 72
Hanno votato no 399).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Guarino 5.154.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garra. Ne ha facoltà.
L'emendamento della Casa delle libertà, quindi, va valutato nella sua complessità, con l'inserimento nella competenza legislativa statale dell'immigrazione con questi limiti e con l'attribuzione della legislazione concorrente alle regioni in materia di politica dell'accoglienza. Questo è l'emendamento su cui chiediamo il voto favorevole dell'Assemblea.
Pensate, per esempio, a cosa significhi la politica dell'accoglienza in termini di gestione delle ASL: rispetto alle persone che si rivolgono alle ASL queste ultime devono pagare e le regioni debbono contribuire senza avere alcuna possibilità, in prospettiva, di intervenire in questa politica. Questo è un aspetto negativo, ma anche in positivo, signor Presidente. Dobbiamo tener presente che, per esempio, i pomodori si raccolgono in Campania, non in Piemonte: quindi, è logico che sia la regione Campania a predisporre d'accordo con altri paesi una politica per regolamentare la raccolta stagionale dei pomodori; altre zone del territorio non sono interessate a tale questioni. Dalle mie parti, vi sono distretti industriali che hanno bisogno di attivare una politica di assunzioni di persone provenienti dai paesi extracomunitari, perché mancano alcune specifiche professioni industriali e manovalanza. Perché, allora, su questi problemi non devono intervenire gli enti locali? A parte la determinazione dell'entità dei flussi, la politica dell'accoglienza e la gestione del grosso problema dell'immigrazione possono essere gestiti meglio a livello regionale.
Analogamente, è logico che possano essere interessati i comuni, che devono svolgere determinati compiti gestionali. Questa mattina, per esempio, abbiamo parlato del problema del comune di Verona, che deve avere le possibilità giuridiche, legali e finanziarie di gestire il problema dell'immigrazione e dell'accoglienza; deve infatti, in qualche modo, poter essere parte attiva e non soltanto subire indicazioni di altri. Per questo ritengo che l'Assemblea, se non vuole valutare l'emendamento in esame sulla base di un'impostazione prettamente politico-partitica ma con la logica, non possa essere contraria a riservare allo Stato i problemi legati alla polizia in termini di controllo dell'immigrazione clandestina e per la fissazione generale della questione ma al contempo a devolvere a regioni, province e comuni, per quanto di loro competenza, la gestione dell'accoglienza degli immigrati sul piano locale.