Allegato B
Seduta n. 772 del 4/9/2000


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INTERNO

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
richiamati i fatti di cui all'interpellanza n. 2-02558, si interpella nuovamente il Ministro dell'interno di fronte al protrarsi della mattanza nell'area napoletana e flegrea in particolare, con un numero quasi quotidiano di omicidi;
come questa situazione si concili con le recenti dichiarazioni del Ministro in ordine alle misure di controllo del territorio, alla dislocazione delle forze di polizia su di esso, sui provvedimenti di ordine preventivo relativi alla presenza di cosche camorristiche che si contendono i traffici illeciti e gli appalti pubblici;


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come tutto questo possa avvenire senza possibilità di interventi preventivi, repressivi e di intelligence da parte delle forze dell'ordine in grado di intercettare le iniziative dei «clan» dovendo il numero degli uomini e dei mezzi delle forze dell'ordine presenti nel territorio campano, consentire una più efficace selezione delle unità operative incaricate di svolgere un'azione preventiva e dare una risposta repressiva all'altezza della sfida quotidiana alla criminalità, che ha fatto di interi quartiere di una grande città come Napoli, il teatro di uno scontro armato in cui solo lo Stato sembra non saper e non poter intervenire con la necessaria determinazione.
(2-02573)«Biondi».

Interrogazioni a risposta orale:

CENTO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi cinque anni, il territorio di Roma e del Lazio, e in particolare le aree protette e quelle su cui i cittadini si battono per il loro inserimento nei nuovi parchi sono state colpite da incendi spesso di origine dolosa;
anche gli incendi che si sono sviluppati nei giorni scorsi, come quello della tenuta dei Massimi o quello della Marcigliana, hanno colpito aree su cui esiste un forte contenzioso che riguarda la loro necessaria protezione ambientale -:
quali iniziative intendano intraprendere, ognuno per le proprie competenze, per accertare se tutto questo corrisponde ad una strategia criminale tesa a colpire le aree protette e quelle su cui i cittadini si battono per il loro inserimento nei nuovi parchi;
se non ritengano utile e necessario che venga effettuata questa verifica per accertare l'entità di tale disegno criminoso e, se necessario, predisporre le adeguate iniziative di carattere preventivo e repressivo al fine di tutelare dette aree.
(3-06153)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 21 agosto 2000, verso le ore 19,15, alcune scosse sismiche del 7o grado della scala Mercalli hanno provocato panico e danni in molti comuni dell'Alessandrino e dell'Astigiano;
l'epicentro del terremoto è stato individuato nella zona di Incisa Scapaccino in provincia di Asti;
i danni maggiori agli immobili - sia civili che religiosi - sono stati accertati nel comune di Bergamasco in provincia di Alessandria;
continuano, seppure con minima intensità e presumibilmente senza ulteriori pericoli a persone e cose, le cosiddette scosse di assestamento, che, tuttavia, provocano ulteriori danni alle strutture già lesionate;
il terremoto, che fortunatamente non ha provocato né morti né feriti, ha interessato anche i comuni di Masio, Quattordio, Solero, Felizzano e Fubine;
la protezione civile pare orientata ad assegnare la priorità degli interventi alla provincia di Asti, sulla base della invero troppo semplice considerazione che l'epicentro del terremoto è stato individuato, come detto, ad Incisa Scapaccino, comune dell'astigiano;
gli organi di informazione nazionali hanno dato poco risalto alla gravità dei danni in zone che - è bene ricordarlo e sottolinearlo - hanno già avuto la disavventura di essere colpite dalla terribile alluvione del 1994;
diversi comuni, oltre a quello di Bergamasco, hanno i municipi inagibili, così come le chiese parrocchiali ed altri edifici pubblici o destinati a pubblico servizio;


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lo scienziato russo che pare abbia previsto il sisma ha preoccupantemente dichiarato che, al contrario di ciò che si pensa ufficialmente, sono prevedibili altre scosse di forte intensità in tempi relativamente brevi -:
se si sia verificato il fondamento teorico della previsione dello scienziato russo, che, salito agli onori della cronaca per avere previsto l'evento tellurico, ora ripropone il rischio di nuove e forti scosse sismiche nelle zone già colpite dal terremoto del 21 agosto e quali accorgimenti e prevenzioni si intendono assumere sia per prevenire danni alle persone sia per contenere danni alle cose;
se non si ritenga, nella programmazione degli interventi ricostruttivi, di privilegiare la zona che ha oggettivamente subito i maggiori danni rispetto alla zona prioritariamente indicata dalla protezione civile utilizzando il solo parametro della individuazione dell'epicentro del terremoto.
(3-06157)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
gli abitanti del comune di Villanova Biellese, in data 16 agosto 2000, hanno sottoscritto un documento, inviato a tutte le autorità locali e nazionali, denunciando l'insostenibile situazione derivante dall'esercizio della prostituzione in forme particolarmente sfacciate e «pubbliche», soprattutto sotto il profilo della visibilità delle attività sessuali da parte dei bambini;
le autorità comunali hanno provveduto, nel tempo, a segnalare più volte, e con scarsi risultati, la situazione in cui versa il territorio comunale, che, per ragioni di comodità geografica, ospita la prostituzione pendolare di colore;
i cittadini del comune di Villanova Biellese, fra l'altro, riferiscono che continua ad operare senza problemi e senza ritegno una prostituta che, a dire della stampa locale, sarebbe già stata oggetto di un provvedimento di espulsione;
l'emergenza-prostituzione in cui versa il piccolo comune di Villanova Biellese è meritevole di attenzione e di decisi interventi per stroncare il traffico o, quanto meno, per costringere i protagonisti a maggiore discrezione, sì da sottrarre, quanto meno, il mercimonio alla vista dei minori -:
se sia stata ricevuta la lettera 16 agosto 2000 sottoscritta da un numero imponente di cittadini residenti nel comune di Villanova Biellese;
se le doglianze espresse nel documento siano ritenute fondate e se, in caso affermativo, non si ritenga di dover richiedere alle forze di polizia presenti sul territorio l'esercizio di un controllo più stringente al fine di dissuadere prostitute e clienti dall'esercizio di pratiche sessuali mercenarie così come sino ad oggi esercitato, e cioè senza ritegno alcuno e, a volte, al cospetto di minori.
(3-06158)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'attività criminale degli scafisti pare essere particolarmente lucrosa atteso che, come si apprende dalla stampa nazionale, ciascuno dei trasportati verserebbe somme variabili dai tre ai dieci milioni di lire;
la circostanza, che sembra rendere ancora più odiosa l'attività degli «scafisti», appare per altri versi inverosimile, atteso che le persone trasportate sono disperati in condizioni economiche «sub-umane»;
vi è dunque il legittimo sospetto che altre siano le fonti di finanziamento degli scafisti;
è opportuno e doveroso approfondire le indagini al fine di verificare se, effettivamente, gli scafisti ricevano denaro dai «passeggeri» o da altre fonti -:
se siano state, fino ad oggi, svolte indagini per accertare se gli scafisti, in


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effetti, ricevano il denaro dai passeggeri o da altre fonti;
se si ritenga credibili che i nuclei familiari, poverissimi, che giungono in Italia clandestinamente siano in grado di versare somme da tre a dieci milioni a persona agli scafisti;
se non si ritengano plausibili altre e diverse ipotesi coinvolgenti le autorità albanesi.
(3-06159)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nell'ampia casistica delle più fantasiose modalità di ingresso di cittadini extra-comunitari nel territorio nazionale, certamente prevedibile era l'utilizzo della concomitanza del Giubileo;
migliaia di persone provenienti dai Paesi dell'Est approfittano delle ricorrenze giubilari per entrare in Italia con visto turistico per darsi poi alla clandestinità;
l'allarme era stato lanciato da don Cesare Lodeserto, coordinatore del centro di accoglienza Regina Pacis in Salento, direttamente alla Commissione antimafia in visita in Puglia;
effettivamente nelle campagne del Foggiano è stata accertata la presenza addirittura di quattromila persone fra polacchi, slovacchi ed ucraini giunti in Italia con visto turistico per il Giubileo;
tale nuovo bracciantato sembra sostituire la presenza nordafricana, aprendo un nuovo capitolo di conflitti fra disperati;
molti di costoro sarebbero intenzionati ad abbandonare l'Italia in autunno, ma molti altri cercano sistemazione stabile nel nostro Paese -:
a) se fosse stata prevista l'ipotesi di ingresso di migliaia di «pellegrini giubilari» con l'intenzione di entrare in clandestinità;
b) quali specifiche istruzioni siano state date - ed in che data - per contrastare il fenomeno;
c) quanti clandestini di questo tipo siano stati rimpatriati;
d) quali strategie siano state adottate per impedire tale particolarissima forma di immigrazione clandestina.
(3-06160)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
quattro sindacati della polizia di Stato di Asti - Siulp, Siap, Coisp e Lisipo - hanno pubblicamente manifestato dinnanzi alla sede della Questura di Asti rappresentando in forma clamorosa il sacrosanto malcontento degli agenti per i gravi problemi che affliggono la categoria;
i problemi evidenziati dai manifestanti sono di grande rilievo sia in rapporto ai diritti dei lavoratori della polizia di Stato sia in relazione ai problemi di efficienza del servizio fornito dalla questura;
in particolare, i manifestanti hanno protestato per un organico sottodimensionato di almeno 50 posti rispetto alle esigenze normali di servizio, con particolare riferimento al ruolo di agenti, assistenti, funzionari direttivi e dirigenti, oltre alle carenze, antiche ma sempre gravi, nei settori della polizia stradale, ferroviaria e postale;
la gravità delle carenze d'organico si manifestano addirittura con la difficoltà quotidiana di garantire un turno di volante, per l'organizzazione del quale spesso si deve fare ricorso a personale d'ufficio denunce che, in tal modo, è adibito impropriamente a due distinte funzioni;
i manifestanti, inoltre, in relazione alle modifiche apportate dal Governo ai flussi migratori, ed essendo stati previsti 750 ingressi di cittadini extracomunitari, lamentano anche le carenze di personale dell'ufficio stranieri che - va ricordato -


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deve già controllare i circa 6000 stranieri regolarmente soggiornanti nella provincia di Asti;
i manifestanti, ancora, contestano le più generali condizioni di lavoro degli operatori di polizia sotto il profilo della razionalizzazione delle risorse umane, denunciando un inevitabile «sfruttamento» che deriva dalla necessità di coprire comunque tutti i servizi con personale largamente insufficiente, con lo stravolgimento del concetto di «emergenza», diventata ormai «quotidianità»;
le legittime e sacrosante proteste dei lavoratori di polizia di Stato contrastano, peraltro, con le quotidiane (televisive e/o giornalistiche) rassicurazioni del Ministro dell'interno circa il rafforzamento del corpo della polizia di Stato e circa la valutazione seria, responsabile e consapevole dei bisogni e dei diritti dei lavoratori della polizia di Stato -:
a) quali urgentissimi provvedimenti intenda assumere per assicurare la copertura corretta degli organici della questura di Asti in rapporto alle esigenze di servizio ed alla mole di lavoro che su tale ufficio gravano;
b) se non ritenga di dovere inviare immediatamente un forte segnale di attenzione e rassicurazione al fine di far rientrare uno stato di agitazione che, giustificatissimo, peraltro, per il suo carattere pubblico, costituisce plastica rappresentazione della inefficienza dello Stato in materia di ordine pubblico.
(3-06161)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'unione sindacale di polizia in data 25 agosto 2000 ha denunciato il fatto che circa diecimila agenti di polizia tra i 18 e i 30 anni sono sottratti al controllo del territorio ed alla lotta al crimine in quanto impiegati in mansioni che dovrebbero invece essere eseguite da impiegati civili, come previsto dalla legge di riforma della polizia del 1981;
secondo l'USP «mentre nei servizi di pronto intervento operano anche poliziotti ultracinquantenni, molti giovani agenti continuano a rispondere ai telefoni, a servire caffè e a guidare e lucidare auto superlussuose in dotazione alle dirigenze;
la denuncia dell'unione sindacale di polizia è particolarmente grave in un Paese in cui le bande criminali spadroneggiano ed in cui le Questure lamentano spaventose carenze di organico, quanto meno in rapporto alle oggettive esigenze di servizio -:
se la denuncia dell'Unione sindacale di polizia del 25 agosto 2000 risponda a verità e, in caso affermativo, quali urgenti iniziative intenda assumere per dare finalmente attuazione alla riforma della polizia, in tal modo liberando diecimila agenti di polizia da destinarsi ad un più puntuale controllo del Territorio.
(3-06167)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lunedì 21 agosto 2000 in Biella, in pieno centro (quartiere degli affari), il vice-presidente del Consiglio Circoscrizionale del Vernato signor Danilo Banino, esponente di Alleanza Nazionale, è stato brutalmente aggredito da un cittadino extra-comunitario che, colpendo al capo il Banino, procurava al medesimo lesioni che hanno reso necessari punti di sutura al pronto soccorso del nosocomio cittadino;
il cittadino extra-comunitario ha colpito al capo il Banino brandendo una bottiglia, minacciandolo quindi, sempre con la bottiglia, anche dopo avergli inferto il colpo;
l'episodio si è verificato in una zona centrale in cui, ormai da anni, i cittadini biellesi sono letteralmente terrorizzati da gruppi di extra-comunitari che non soltanto non accettano le regole di convivenza


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civile, ma che minacciano quotidianamente i cittadini che li richiamano al rispetto delle loro esigenze di riposo;
in prossimità della zona in cui si è verificato il grave fatto il centro di aggregazione è costituito da un locale, gestito da extra-comunitari, che inutilmente i cittadini biellesi, da anni, chiedono che venga chiuso, proprio perché dai suoi frequentatori derivano tutte le lamentele di quanti abitano nelle zone circostanti;
lo stesso Sindaco della Città di Biella, in Consiglio Comunale, ha ribadito di avere ripetutamente segnalato quanto sopra alle Forze di Polizia senza che peraltro vi sia stato un intervento decisivo per ripristinare la sfera dei diritti dei cittadini italiani e dei doveri che incombono, sino a prova contraria, anche ai cittadini extra-comunitari che sembrano dimenticarli con eccessiva facilità e disinvoltura;
l'arroganza è evidentemente cresciuta nel tempo proprio in ragione del fatto che i violenti si sono resi conto di poter godere di una relativa impunità;
il vice-presidente del quartiere Vernato ha tentato vanamente di indurre il responsabile ad assumere atteggiamenti di urbanità e l'episodio di gratuita ed inutile violenza conferma la incontenibilità degli atteggiamenti dei cittadini extra-comunitari -:
quali urgenti iniziative intenda assumere affinché il centro cittadino venga ripulito con decisione dalla delinquenza extra-comunitaria e per sapere per quali ragioni non si utilizzino le normative vigenti per la chiusura del locale che ospita gli extra-comunitari che, da anni, soverchiano con minacce gli abitanti della zona e che, ora, hanno deciso di passare alle vie di fatto per futili motivi, così come dimostra l'aggressione all'esponente di Alleanza Nazionale e pubblico amministratore Signor Danilo Banino.
(3-06173)

DELMASTRO DELLE VEDOVE e RALLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso di un anno, in Aspromonte sono stati scoperti due milioni di piantine di canapa indiana, per un fatturato stimato in circa 300 miliardi di lire;
ancora in data 14 agosto 2000, all'interno del Parco nazionale dell'Aspromonte, i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno scoperto 360 mila piantine di canapa indiana in località Brumucia di Delianova, 100 mila delle quali pronte per essere immesse sul mercato;
si sono ormai organizzati i «narcos» calabresi ed il fenomeno è ormai considerato preoccupante per il considerevole fatturato che assicura ai «coltivatori diretti»;
peraltro in tutte le operazioni sono state arrestate soltanto sei persone -:
quali iniziative concrete si intendano assumere per scoraggiare definitivamente la coltivazione di canapa indiana in Aspromonte;
quali strategie siano state ipotizzate per individuare i responsabili, atteso che le centinaia di miliardi di ricavo lasciano supporre l'esistenza di una organizzazione non artigianale, ma industriale;
quali soluzioni tecniche possano essere adottate sulla scorta delle esperienze degli Stati dell'America Centrale che da anni, con il supporto della tecnologia degli Stati Uniti, combattono il fenomeno del narco-traffico basato su coltivazioni come quelle recentemente allestite in Aspromonte.
(3-06174)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
le patenti di guida ritirate dalla polizia stradale nei primi sette mesi dell'anno sono quasi quattromila, contro le cinquemilaottocento dell'intero 1999;
trattasi certamente di un positivo e significativo risultato della determinata campagna del Ministero dell'interno contro


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l'eccesso di velocità e contro l'abuso di bevande alcooliche e di sostanze stupefacenti;
il maggior numero di contravvenzioni è stato elevato nelle zone prossime alle discoteche di maggior richiamo, da Rimini al Garda, dalla Versilia al litorale laziale;
peraltro l'italica fantasia pare stia allestendo originali ed efficaci contromisure, atteso che, per difendersi dalla «prova documentale» rilasciata dall'Autovelox, è invalsa l'abitudine - che si sta rapidamente diffondendo - di incollare quattro o cinque «compact disc» sul lunotto posteriore delle autovetture;
l'originale sistema sembrerebbe idoneo a riflettere il «flash» dell'Autovelox, accecandolo e dunque non consentendo di ricavare una fotografia identificatrice della vettura -:
se, dai dati e dalle informazioni raccolte, risulti l'effettiva adozione di tale «strumento di difesa» e se tale sistema risulti idoneo a neutralizzare l'autovelox; in caso affermativo, quali contromisure siano già state adottate o si intendano adottare per neutralizzare l'ingegnosa «contromossa» degli automobilisti più riottosi ed indisciplinati.
(3-06178)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'agente di polizia di Stato, presente al sequestro della signora Luisa Farinon Caltagirone, ed esso stesso vittima del sequestro messo in atto dal filippino Leo Begasson, Walter Scafati, sembra non aver ben chiarito la propria posizione e, in particolare, sembra non aver chiarito per quale ragione si trovasse sul luogo del sequestro;
il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, dottor Salvatore Vecchione, ha dichiarato «chiuso» il caso, anche se serpeggiano dubbi avanzati dalla madre del giovane filippino e dallo stesso console delle Filippine a Roma Antonio Morales il quale ha dichiarato (cfr. «Libero» di mercoledì 9 agosto 2000 pag. 8) di aver chiesto chiarimenti tramite i canali diplomatici;
appare certamente bisognosa di una convincente spiegazione la presenza dell'agente Walter Scafati nella casa della signora Luisa Farinon Caltagirone -:
se sia stata avviata un'indagine amministrativa o disciplinare al fine di chiarire le ragioni della presenza dell'agente di polizia Walter Scafati nell'immobile ove è stato realizzato il sequestro della signora Luisa Farinon Caltagirone e dell'agente medesimo.
(3-06189)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il consigliere comunale di Forza Italia di Torino avvocato Giuliana Gabri ha presentato una interrogazione comunale su uno strano fenomeno riguardante la comunità cinese presente nel capoluogo del Piemonte;
la comunità cinese, composta di 1975 soggetti registrati in città e di 2900 in provincia (oltre naturalmente al numero imprecisato ed imprecisabile di clandestini) pare godere di una sorta di «immortalità», nel senso che durante tutto il 1999 ed il primo semestre del 2000 sono state seppellite soltanto due persone di nazionalità cinese;
il dato è certamente anomalo ed induce a sospettare che, in realtà, il decesso dei cittadini cinesi non venga denunziato per aver modo di riciclare i documenti;
l'ufficio stranieri della Questura di Torino sembra non dare credito ad una ipotesi del genere, atteso che i permessi di soggiorno vengono rilasciati o rinnovati soltanto di persona con l'obbligo, per lo straniero, di portare in visione il proprio passaporto;
la questione, peraltro, deve trovare una spiegazione logica atteso che non è


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certamente immaginabile che siano decedute soltanto due persone in un anno e mezzo, anche in ragione dei rapporti di mortalità esistenti con le altre etnie -:
quali possano essere le spiegazioni plausibili per un fenomeno di «longevità» che collide con tutti i parametri statistici e che, quasi certamente, è la risultante di qualche attività illecita avente come obiettivo il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di origine cinese, peraltro apertamente ed ufficialmente prevista proprio in queste settimane.
(3-06191)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MUZIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'evento sismico di lunedì 21 agosto scorso ha particolarmente colpito le province di Alessandria e di Asti provocando crolli e lesioni a strutture pubbliche e private rendendole inagibili ai servizi cui erano predisposte le une ed alla civile abitazione le altre;
il pronto intervento dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa, nonché l'attivazione delle strutture della Protezione Civile, hanno consentito di affrontare i primi disagi e le più gravi emergenze;
numerose sono le Amministrazioni locali che stanno raccogliendo e verificando i dati delle lesioni alle strutture, a pochi giorni dal sisma decine sono ormai le inagibilità certificate dai sindaci di questi comuni;
i comuni particolarmente colpiti, Solero, Quargnento, Bergamasco, Fubine, Cassine, Felizzano, Mombaruzzo, Carentino, Castellazzo, Masio, Vignale, Nizza, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Castello d'Annone, Castelnuovo Belbo, Bruno, Rocchetta Tanaro, Cuccaro, sono quelli dell'epicentro individuato nel Monferrato e non le grandi città, molti al di sotto dei 1000 abitanti, e gli stessi hanno poca disponibilità di professionalità interne per affrontare la verifica, la valutazione e la certificazione dei danni -:
se non ritenga urgente predisporre la dichiarazione dello stato di calamità e l'invio ai comuni tramite le Prefetture delle risorse necessarie per affrontare l'emergenza derivata dal sisma;
quali siano i dati rilevati dal Ministero sulle necessità monitorate dai comuni in ordine alle strutture inagibili ed ai conseguenti provvedimenti per assicurare accoglienza ai cittadini e per far fronte, data l'apertura prossima dell'anno scolastico, alle necessarie strutture dedicate;
se non ritenga utile assicurare alle Amministrazioni Pubbliche, in particolare dei piccoli centri, le professionalità utili alla valutazione dei danni i cui costi ricadrebbero sui cittadini già provati dall'evento calamitoso;
quali provvedimenti intenda adottare per risarcire i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni dei danni subiti e le modalità per l'ottenimento di queste provvidenze, assicurando certezze agli amministratori pubblici ed ai cittadini colpiti.
(5-08165)

Interrogazioni a risposta scritta:

GERARDINI, ALOISIO e DI FONZO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Corte suprema di cassazione, Sezione penale II, con ordinanza del 3 dicembre 1999, ritualmente depositata, ha dichiarato inammissibile il ricorso di Rocco Salini avverso la sentenza della Corte d'appello di Roma in data 7 novembre 1998, che aveva condannato lo stesso alla reclusione di anni uno e quattro mesi per il delitto di falso continuato. In conseguenza, la stessa sentenza della Corte d'appello e perciò la condanna, passa in giudicato ed assume carattere definitivo;
la definitività della condanna rendeva Rocco Salini ineleggibile alla carica di consigliere


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regionale ai sensi dell'articolo 15, I comma, lettera c) della legge 19 marzo 1990, n. 55 dove si dichiara che sono ineleggibili «coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una funzione pubblica o ad un pubblico servizio...»;
Rocco Salini, nelle elezioni regionali del 16 aprile 2000, si è candidato ed è stato eletto consigliere regionale;
il tribunale dell'Aquila con sentenza del 12 luglio 2000 ha pronunziato una sentenza con cui:
a) dichiara Rocco Salini decaduto dalla carica di consigliere della regione Abruzzo e lo sostituisce con il candidato primo non eletto;
b) dichiara che il convenuto non può ricoprire la carica di assessore regionale;
c) dichiara il difetto di giurisdizione del giudice adito in ordine alla domanda di correzione del risultato delle elezioni regionali del 16 aprile 2000 per nullità o inefficacia delle schede recanti il voto di preferenza per Rocco Salini, essendo la controversia devoluta al Tar di L'Aquila;
d) compensa per intero tra le parti le spese del giudizio;
l'interessato ha proposto appello agli organi competenti alla sentenza sopra richiamata;
il consiglio regionale d'Abruzzo nella seduta del 28 luglio 2000 ha proceduto, a maggioranza dei voti (23 a favore, 3 bianche, 17 contrari) alla convalida della eleggibilità del consigliere Rocco Salini;
se sia a conoscenza di un quesito che Rocco Salini avrebbe avanzato al ministero dell'interno, precedentemente alla data delle elezioni regionali del 16 aprile 2000 e in risposta al quale quest'ultimo si esprimeva sulla compatibilità tra la condanna ad un anno e quattro mesi, passata in giudicato, la candidatura alle elezioni regionali e l'eventuale elezione a consigliere regionale;
nel caso il Tar di L'Aquila pronunciasse la nullità o l'inefficacia delle schede recanti il voto di preferenza per Rocco Salini quali sarebbero, ad avviso del Ministro interrogato, le relative conseguenze per gli assetti istituzionali della regione Abruzzo.
(4-31229)

BORGHEZIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
per la sesta volta consecutiva, con gesto vile e criminale, è stato completamente distrutto ed imbrattato con vernice rossa a Coltano (Pisa) il cippo commemorativo del campo di prigionia statunitense Pwe 337, in cui nel dopoguerra furono rinchiusi prigionieri i militari della Repubblica sociale italiana, ivi compreso il poeta Ezra Pound -:
quali urgenti provvedimenti si intenda attuare per evitare il susseguirsi di questi gesti obbrobriosi, che sono in contrasto con la pacificazione nazionale, valore condiviso da tutti, e costituiscono oltraggio alla memoria storica del Paese.
(4-31230)

CENTO e SCALIA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei lavori pubblici, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Roma, in località «La Storta», nell'ottobre 1999 furono abbattute alcune mega-ville, dopo un massiccio intervento delle forze dell'ordine e dell'assessorato ai lavori pubblici. In quell'occasione fu ingaggiata, dagli abusivi, una vera e propria guerriglia nei confronti delle forze dell'ordine, che alla fine riuscirono a far abbattere dalle ruspe cinque costruzioni;
successivamente, fu proposta una transazione da parte del comune per trovare una soluzione per i cosiddetti «abusi


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di necessità» che prevedeva la possibilità di costruire in lotti individuati in aree contigue;
da circa un mese a questa parte, secondo i dati dell'assessorato ai lavori pubblici del comune di Roma e dei vigili urbani, alcuni dei costruttori abusivi hanno ripreso ad edificare sugli stessi siti in cui vi erano stati gli abbattimenti e nonostante l'apposizione dei sigilli giudiziari che sono stati rimossi per ben tre volte;
nonostante reiterate richieste di assistenza della forza pubblica, da parte del comune, risulta che gli organi competenti non abbiano potuto corrispondere alla richiesta di intervenire nuovamente per impedire la reiterazione del reato per insufficienza di personale nel periodo estivo e giubilare -:
se non si intenda intervenire con immediatezza per ripristinare la legalità e restituire i luoghi al vincolo agricolo a cui sono destinati;
quale sia lo stato delle trattative per l'assegnazione da parte del comune di aree alternative per gli «abusivi di necessità»;
se non ritengano i Ministri interrogati che il prefetto e il questore di Roma debbano in via prioritaria intraprendere ogni misura repressiva e preventiva tesa a ristabilire la legalità, in ordine alla tutela del territorio da abusi e violazioni.
(4-31232)

CENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
dal novembre 1992 un gruppo di giovani occupa una cascina alla periferia di Milano - denominata Cascina Torchiera - all'epoca in completo stato di abbandono nonostante questa rappresenti una delle scarse testimonianze ancora rimaste a Milano d'architettura tradizionale;
sin dall'inizio dell'occupazione il gruppo di ragazzi si impegnò a risolvere le questioni pratiche della ristrutturazione dell'immobile, fungendo così da punto di riferimento sociale e culturale, permettendo a tutti gli abitanti del quartiere di affrontare i problemi comuni dando spazio all'informazione ed iniziativa popolare;
a distanza di sette anni di attività la cascina Torchiera è diventata punto di riferimento fisso per centinaia di persone del quartiere, che sono state coinvolte in innumerevoli progetti, quali la palestra giocolieri, che ha radunato artisti di tutta Milano, o la banda degli ottoni, per non dire delle innumerevoli iniziative di carattere sociale che hanno visto la fattiva collaborazione del gruppo «Cascina Torchiera» con associazioni che operano nell'ambito del recupero delle fasce sociali più deboli quali «Telefono viola» e la Filef;
alla luce del credito vantato nel quartiere, venne costituita l'associazione «Amberland» con lo scopo di intraprendere iniziative volte al riconoscimento istituzionale presso il comune di Milano, proprietario dell'area delle attività svolte, e poter ottenere una regolarizzazione dell'occupazione;
a tal fine venne presentato un articolato progetto volto al completo recupero strutturale dell'edificio, e conseguente regolamentazione delle attività dell'associazione neo costituita;
a tale sforzo il comune di Milano risponde in questi giorni con una semplice e laconica lettera che rigetta ogni proposta di dialogo e preannuncia la semplice ripresa del possesso dell'area, con uno sgombero che a questo punto appare imminente -:
quali iniziative intenda il Ministro intraprendere affinché non vengano adottate soluzioni di forza che avrebbero il solo risultato di innalzare la tensione sociale nel quartiere e venga viceversa avviata una seria trattativa tra le parti che abbia il duplice fine di ristabilire la legalità del possesso dell'area, preservando contemporaneamente il patrimonio storico culturale dell'associazione e delle sue innumerevoli attività socialmente assai rilevanti.
(4-31236)


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FRATTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da trenta anni operava presso il comune di Fonni (Nuoro) un distaccamento, della polizia stradale;
dal 1o giugno 2000 il distaccamento, a seguito di uno sfratto dai locali occupati, è stato trasferito a Nuoro, che dista 35 km con viabilità non adeguata e tempi di intervento notevolmente aumentati;
l'ipotesi di una nuova destinazione a Fonni del distaccamento è condizionata al reperimento di nuovi locali -:
se il Governo ritenga di ripristinare con urgenza il distaccamento della polizia stradale a Fonni;
se ritenga, per rendere più breve il periodo di disagio per i cittadini, di reperire con urgenza locali disponibili nel territorio comunale, anche presso strutture alberghiere almeno in via temporanea.
(4-31240)

GIOVANARDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
alla fine di luglio si è svolta in un locale a Gradara una festa after-hour iniziata alle ore 6 del mattino e protrattasi fino alle ore 12;
i carabinieri e la guardia di finanza sono intervenuti perché tale festa non risultava avere le autorizzazioni necessarie;
com'è noto, nell'accordo stipulato fra l'Anci e il Silb sono severamente proibiti gli after-hour, considerati di estrema pericolosità per il connesso fenomeno delle stragi del sabato sera -:
se corrisponda a verità quanto dichiarato dagli organizzatori e cioè che la festa godeva del patrocinio del Coni e del ministero dell'interno.
(4-31246)

BALLAMAN. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo notizie ormai confermate, in territorio ungherese, croato e sloveno è segnalata la presenza di 50.000 cinesi pronti a varcare la frontiera del nord-est;
tale frontiera è assolutamente incontrollata ed ha una serie di valichi di classe minore che di fatto sono sguarniti per l'intera giornata o comunque per la maggior parte della stessa;
le inadempienze italiane sul controllo dei propri confini sono state spesso oggetto di richiamo da parte della comunità europea;
da quando è stato smantellato il controllo confinario con l'Austria non si è provveduto a rafforzare debitamente quello sloveno che di fatto negli ultimi anni è stato sempre più indebolito;
proprio in questi giorni, a conferma di un traffico sempre crescente di cinesi, a Trieste, grazie alla direzione distrettuale antimafia, si sta svolgendo un processo contro la mafia cinese accusata di aver fatto entrare in Italia oltre 5.000 clandestini dai confini del Friuli-:
quali iniziative si intendano adottare al fine di rafforzare con uomini e mezzi adeguati, il controllo sui confini terrestri e marittimi del Friuli Venezia Giulia che in questo momento rischia persino di dover rimpiangere gli anni della cortina di ferro.
(4-31248)

GALLETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
due episodi di stupro ai danni di giovani donne si sono verificati nei giorni scorsi a Bologna ed in uno di questi casi la vittima è stata sequestrata per tre giorni dai suoi aggressori;
dopo la fuga dal covo dei violentatori, la donna si è recata in una caserma dei Carabinieri per denunciare l'accaduto ed ha portato loro la foto di uno degli aggressori, un irregolare marocchino;
apprendo dalla stampa locale che questa foto è stata tenuta segreta alla


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Polizia ed all'ufficio stranieri della Questura da parte dei Carabinieri dalla domenica mattina, momento in cui l'hanno ricevuta dalla donna, al martedì sera, quando hanno arrestato l'uomo della foto;
la stessa notizia del reato sarebbe stata comunicata alla polizia solamente nella giornata di martedì e quindi le indagini si sarebbero svolte in assoluta mancanza di coordinamento da parte delle forze dell'ordine;
se non ritenga che una maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine e tra gli investigatori potesse accelerare le indagini e permettere un più rapido arresto dell'aggressore e di chi sia la responsabilità di una simile carenza;
se non intenda istituire in tempi rapidi la sala operativa comune per coordinare i diversi corpi di polizia, carabinieri, questura, vigili e finanza per garantire ai cittadini un servizio efficiente e permanente.
(4-31267)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il terremoto che nella seconda metà del mese di agosto ha colpito, per fortuna senza gravissime conseguenze, il nord-ovest italiano, con epicentro nella provincia di Asti, ha avuto, come insolita caratteristica, l'anticipata previsione dell'evento da parte del professor Oleg Vietorovic Mortynov;
secondo lo scienziato russo, entro certi limiti i grandi sommovimenti tellurici potrebbero essere previsti, con le intuibili positive conseguenze sia per la sicurezza degli abitanti sia per la salvaguardia dei beni degli stessi;
sulla questione, come è noto, si confrontano scuole diverse, ma certamente la tesi del professor Martynov, confortata dalla previsione del terremoto registrato nel nord-ovest, merita approfondimento attraverso confronti con scienziati di altre scuole, per verificarne il fondamento;
soprattutto in un Paese come l'Italia, che purtroppo periodicamente registra eventi tellurici molto spesso disastrosi, l'opportunità di approfondire le tesi scientifiche del professor Martynov non deve sfuggire al governo ed ai responsabili della Protezione Civile;
se sia già stata verificata, ancorché sommariamente la validità della tesi del professor Oleg Vietorovic Martynov sulla prevedibilità, entro certi limiti, dei terremoti e se, comunque, non ritenga opportuno invitare nel nostro Paese lo scienziato russo per un approfondito confronto con i colleghi italiani per una verifica in contradditorio delle tesi esposte dal professor Martynov.
(4-31272)

BORGHEZIO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
da circa due mesi, a Firenze, la monumentale piazza San Giovanni - una delle più belle piazze d'Italia - si è trasformata in una grande moschea all'aperto, dove ogni venerdì, puntualmente alle 13,30, alcune centinaia di mussulmani danno vita ad un rito religioso togliendosi le scarpe accanto al Battistero e depositandole davanti alla sede della Curia Arcivescovile, lavandosi i piedi con l'acqua tratta da bottiglie di plastica;
l'insediamento di mussulmani in una tendopoli ivi installata, non risulta autorizzato da alcuna autorità, ma neppure seriamente contrastato, nonostante che il bivacco quotidiano diurno e notturno lasci la piazza ogni mattina ridotta ad un immenso deposito di bottiglie di plastica vuote e di piatti sporchi con resti di cibo -:
quali urgenti provvedimenti si intenda attuare per restituire alla piazza San Giovanni un aspetto decoroso e consono al suo pregio monumentale e turistico, che sarebbe dovuto essere oggetto di ben più attenta tutela da parte delle competenti autorità, e per metter fine ad una manifestazione che, indipendentemente dai suoi


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contenuti religiosi, si concreta in comportamenti poco urbani e ancor meno rispettosi delle nostre tradizioni civili e religiose.
(4-31273)