Allegato B
Seduta n. 772 del 4/9/2000


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DIFESA

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della difesa, al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
il sottoscritto interrogante ha presentato atti di sindacato ispettivo tendenti a conoscere i rischi cui erano sottoposti i militari italiani dislocati nella provincia serba del Kosovo sotto il profilo sanitario, in ragione del tasso di radioattività determinato dall'utilizzo, nel corso dei bombardamenti, dell'uranio impoverito;
le interrogazioni sono rimaste, ad oggi, prive di risposta;
i giornali hanno dato ampio risalto alla notizia secondo cui militari italiani ritornati in Italia dopo le missioni nei Balcani sono stati consigliati a sottoporsi ad esami clinici e controlli per accertare tracce eventuali di contaminazioni radioattive;
la tipologia di esami consigliati conferma il dubbio che ci si trovi di fronte alla cosiddetta «sindrome del deserto» che colpì, dopo la guerra del Golfo, molti soldati americani;
altra conferma indiretta della consapevolezza dei rischi esistenti in Kosovo sarebbe costituita dal frettoloso abbandono, nel mese di aprile, del valico di Morini, tra Kosovo ed Albania, da parte delle truppe italiane;
da ultimo vale la pena di sottolineare che gli esami clinici cui i militari tornati dai Balcani debbono sottoporsi sono a carico, quanto ai costi, dei militari medesimi -:
se sia stata accertata la pericolosità della presenza in Kosovo nelle zone sottoposte a bombardamento con l'utilizzo di uranio impoverito;
se siano già stati diagnosticati casi di contaminazione radioattiva e se le patologie


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riscontrate siano simili ai casi di «sindrome del deserto» che hanno colpito i militari americani presenti in Iraq;
per quale ragione i costi degli esami «consigliati» (che dovranno essere ripetuti dopo sei mesi e dopo un anno) sono a carico dei militari rientrati in Italia;
quali urgenti provvedimenti si intendano assumere per garantire ai militari italiani la presenza in zone non contaminate dall'uranio impoverito.
(3-06172)

DELMASTRO DELLE VEDOVE e RALLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
grande clamore, e nel contempo grande perplessità, ha suscitato, nei primi giorni del mese di agosto, la pronuncia della Suprema Corte di cassazione con la quale è sancito il diritto degli aerei militari americani di solcare i cieli del territorio nazionale senza alcuna limitazione, ed anche a bassa quota;
la pronuncia, a sezioni unite, afferma che «le manovre di aerei da guerra americani sul territorio italiano sono sottratte alla giurisdizione italiana perché riguardano l'esercizio di un potere sovrano degli Stati Uniti»;
nel mese di marzo del corrente anno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti, dinnanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul Cermis affermava che il governo era impegnato a garantire una rilettura attenta e mirata degli accordi tecnici sottoscritti tenendo presente l'esigenza di preservare intatta la sovranità nazionale;
la pronuncia della Cassazione sembra aver del tutto cancellato il commendevole intento del sottosegretario Minniti, confermando, dal punto di vista dei rapporti aeronautici, una sorte di «sovranità limitata» dell'Italia rispetto agli Stati Uniti -:
il pensiero del governo sul principio enunciato dalle sezioni unite della Suprama Corte di Cassazione sul diritto insindacabile degli Stati Uniti di utilizzare, con i propri aerei militari, lo spazio aereo nazionale senza limitazione di sorta e per sapere quali iniziative concrete ed urgenti intendano assumere per ripristinare il principio pieno della sovranità italiana, pur nel doveroso rispetto dei trattati internazionali.
(3-06197)

Interrogazioni a risposta scritta:

BALLAMAN. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
dal mese di aprile il valico Morini, al confine tra il Kosovo e l'Albania, pur essendo affidato alle truppe italiane non è più presidiato ed è stato abbandonato così celermente che i moduli abitativi prefabbricati sono rimasti colà in stato di abbandono;
tale zona è stata dichiarata «off limits»;
sul valico di Morini durante la guerra si verificarono diversi attacchi aerei da parte della Nato contro le forze federali jugoslave che presidiavano il valico, ed in tali attacchi si è utilizzato armamento ad uranio impoverito;
nel novembre del 1999 a seguito di alcune interrogazioni parlamentari si è deciso di provvedere al monitoraggio del territorio che ha dato esiti «non preoccupanti»;
nel mese di aprile, quando la più alta temperatura aumenta la volatilità delle particelle e del pulviscolo radioattivo, un controllo effettuato da una squadra NBC doveva dare risultati veramente preoccupanti, tanto da prendere la decisione di abbandonare immediatamente il valico di Morini -:
quali siano stati gli esami effettuati e gli esiti dei rilievi sulla radioattività, soprattutto durante la stagione estiva quando si manifesta più potentemente il rischio di contaminazione e quali siano state le precauzioni


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prese a tutela dei nostri militari, dei nostri volontari e della popolazione civile;
se sia iniziata una qualche azione diplomatica internazionale al fine di far pagare i danni di tali contaminazioni ai Paesi che hanno utilizzato tali armamenti;
quali azioni diplomatiche siano state attivate al fine di arrivare ad una condanna sull'uso delle armi ad uranio impoverito degne di essere inserite fra le criminalità di guerra.
(4-31261)

BALLAMAN. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
durante la guerra nel Kosovo si è fatto uso di proiettili e bombe ad uranio impoverito, con evidente contaminazione di militari e civili;
i nostri militari al ritorno dalle missioni nel Kosovo sono sottoposti ad una serie di visite ma agli stessi è comunque vivamente consigliato di fare, a proprie spese, immediatamente e ripetuti dopo 6 mesi e dopo un anno, una serie di esami qui di seguito elencati: emocromo con formula leucocitaria, ves, glicemia, azotemia, cretininemia, bilirubinemia tot. e fraz., proteinemia, elettroforesi proteica, sgot, sgpt, gamma gt, ft3, ft4, tsh, spermiogramma -:
perché non si intenda attivarsi immediatamente con propri mezzi al fine di evitare ai militari un esborso di denaro sicuramente dovuto per motivi di lavoro e quindi per nulla da imputarsi agli stessi;
perché tutti questi esami ed i loro esiti non siano sottoposti ad un'unica struttura ospedaliera al fine di poter avere una banca dati da cui attingere le informazioni per capire quali siano i rischi che corrono le persone in Kosovo e quali siano le zone a maggior rischio contaminazione.
(4-31262)