Allegato B
Seduta n. 772 del 4/9/2000


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AMBIENTE

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Fossano (Cuneo) si è recentemente interessato con un forte dibattito in aula, della discarica di inerti in zona «ex colonia elioterapica» dell'alveo del fiume Stura che lambisce a valle la città di Fossano;
la discussione ha preso spunto dalla interpellanza di un consigliere di un gruppo di minoranza, Franco Blandino, con la quale veniva segnalata la presenza di cospicue quantità di cemento e di amianto (eternit) racchiuse in parte a cielo aperto, in parte interrate, in pacchi di plastica palesemente sfasciati;
ad avviso dell'interrogante l'assessore all'urbanistica Giorgio Cagliero ha tentato di minimizzare parlando di due soli episodi avvenuti recentemente in relazione ai quali l'amministrazione di Fossano aveva emesso diffida e aveva coperto il materiale incriminato con un getto di calcestruzzo, rassicurando i cittadini con la bizzarra affermazione, di portata meramente statistica, secondo cui eventuali esondazioni del fiume Stura, con la conseguente eliminazione dei ripari empiricamente adottati per evitare le pericolose contaminazioni con il materiale inerte depositato, sono difficilmente immaginabili atteso che avvengono... ogni duecento anni;
nella stessa circostanza il responsabile dell'ufficio ambiente del Comune di Fossano ha precisato che l'amianto è proveniente non solo dall'intera provincia di Cuneo ma anche delle province di Asti, Imperia e Savona;
vale la pena di ricordare che nella zona è in fase di realizzazione un parco fluviale e che, sempre nella zona, si svolgono molte attività sportive coinvolgenti un elevato numero di giovani;
la gravità della situazione, a dispetto del maldestro tentativo degli amministratori di Fossano di minimizzare la questione, è confermata dal fatto che l'amministrazione stessa ha deciso di segnalare l'intero problema alla Procura della Repubblica competente per territorio;
la situazione esige un interessamento del Ministero per l'ambiente per accertare i fatti nonché eventuali colpe per omissione da parte degli amministratori e di quanti, a qualunque titolo, avevano comunque la responsabilità di vigilare, nonché per richiamare gli amministratori di Fossano ad un dovere più stringente di controllo non essendo immaginabile che possano essere fornite rassicurazioni contando sulla frequenza bicentenaria delle esondazioni del fiume Stura -:
se sia stato informato della questione trattata dal consiglio comunale di Fossano e, in caso affermativo, se non ritenga di disporre immediata ispezione per conoscere tutti gli aspetti del problema e per intervenire nei confronti della civica amministrazione al fine di far presente l'inammissibilità di rassicurazioni derivanti dalla valutazione statistica delle esondazioni del fiume Stura.
(3-06165)

DELMASTRO DELLE VEDOVE e RALLO. - Al Ministro per l'ambiente. - Per sapere - premesso che:
anche nel periodo estivo dell'anno 2000, così come in precedenza, gli incendi,


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di origine naturale o dolosa, hanno spaventosamente danneggiato il patrimonio boschivo e naturalistico del nostro Paese;
nessuna regione italiana ormai si salva, e risultano colpite, ormai, anche parchi nazionali ed aree protette (evidentemente non dagli incendi);
anche quest'anno sono esplose le consuete polemiche per la strutturale inadeguatezza ed insufficienza degli apparati di intervento;
appare incredibile che, regolarmente, si debba discutere di ciò che avrebbe dovuto essere fatto e non è stato fatto -:
quanti siano stati gli incendi sviluppatisi sul territorio nazionale nel periodo estivo del corrente anno 2000;
quanti siano stati gli incendi sviluppatisi per cause naturali e quanti siano stati gli incendi di origine dolosa;
quanti ettari di bosco siano andati complessivamente distrutti;
quali siano le variazioni statistiche del fenomeno rispetto alle annualità del quinquiennio precedente;
quali siano state le più significative deficienze registrate nei sistemi di intervento;
quante persone siano state arrestate e quante denunciate all'autorità giudiziaria;
se, nei processi celebrati e in quelli da celebrare, organi dello Stato si siano costituiti parti civili e se siano stati conseguiti risarcimenti per il danno ambientale.
(3-06166)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
da molti mesi, ormai, prima nelle zone collinari del torinese ed ora nell'Alessandrino, sembra aggirarsi una pantera;
da ultimo il felino è stato visto a Pozzolo Formigaro, non distante da Novi Ligure;
carabinieri e guardia forestale sono stati allertati, così come è stata informata la Prefettura di Alessandria;
i giornali, peraltro, hanno dato notizia (confrontare La Stampa di martedì 15 agosto 2000 pag. 33) del rilevamento, da parte della guardia forestale, di impronte che confermerebbero trattarsi effettivamente di una pantera;
l'allarme suscitato in zona è notevole e certamente preclude, soprattutto in periodo feriale, la godibilità dell'ambiente collinare e boschivo da parte dei cittadini;
la notizia, peraltro, circa la pantera sono contraddittorie atteso che, poche settimane or sono, proprio la Prefettura di Torino sembrò escludere la presenza del felino, di cui, peraltro, oggi si sarebbero rilevate addirittura le impronte -:
se, attinte informazioni ufficiali, sia in grado di confermare o smentire la presenza del felino nell'Alessandrino e per sapere, qualora la presenza della pantera fosse confermata, quale iniziativa intenda assumere o coordinare per la cattura dell'animale.
(3-06175)

DELMASTRO DELLE VEDOVE e RALLO. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
in moltissime province dell'Italia settentrionale si è verificata, come del resto ogni anno, la cosiddetta «emergenza calabroni», complice l'umidità atmosferica e la elevatissima calura estiva;
il terminale naturale dei cittadini è costituito dai vigili del fuoco, i quali, peraltro, non riescono oggettivamente a far fronte al numero impressionante di chiamate che ricevono richiedenti il loro intervento per eliminare i calabroni, che possono rappresentare un serio pericolo per l'incolumità personale;


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gli insetti nidificano ovunque, dai sottotetti ai cassoni delle tapparelle fino ai contenitori della spazzatura;
in molte zone i vigili del fuoco, impossibilitati ad intervenire, si limitano a fornire consigli empirici, ancorché utili, per risolvere il problema;
appare importante, invece, fornire indicazioni utili per prevenire il fenomeno, quanto meno all'interno degli edifici adibiti a civile abitazione al fine di affrontare il periodo estivo con un numero ridotto di chiamate dei cittadini -:
se non ritenga necessario, o quanto meno utile, di concerto, se ritenuto opportuno, con il ministero della sanità, mettere allo studio una intensa campagna informativa, da divulgare nella stagione primaverile, al fine di dare suggerimenti scientificamente validi per prevenire la «nidificazione» dei calabroni e dunque per diminuire i casi di intervento dei vigili del fuoco e per contenere i rischi per l'incolumità dei cittadini.
(3-06185)

Interrogazioni a risposta scritta:

PROCACCI. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il comune di Marina di Camerota (Salerno) in questi ultimi anni ha registrato un notevole incremento di strutture abitative, villaggi e camping per solo uso estivo, anche grazie alla bellezza naturale dei luoghi, all'ottima posizione balneare e alla buona qualità del mare e delle spiagge. Il territorio, nel periodo estivo, viene puntualmente preso d'assalto da villeggianti e turisti;
in un campeggio adiacente il Villaggio Villamarina, in località Serena, sono sorte recentemente numerose piccole strutture edilizie in sostituzione di campers o roulottes;
tale peculiare sviluppo sfugge, talvolta, all'attenzione delle autorità competenti locali, impegnate in compiti vari e molteplici, non raramente anche gravosi -:
se il Ministro non ritenga opportuno, a tutela del patrimonio ambientale, disporre provvedimenti tesi a verificare la legittimità di taluni insediamenti e disporre verifiche e accertamenti in merito a licenze edilizie rilasciate o in corso di concessione sul territorio ex proprietà Gallo situato proprio a ridosso della costa;
quali interventi e iniziative si ritengano auspicabili in tempi rapidi, a tutela di quel territorio già sottoposto a ripetute speculazioni o abusivismi edilizi.
(4-31247)

MAZZOCCHIN. - Al Ministro dell'ambiente, al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che:
il sottosuolo della pianura veneta racchiude un sistema idrico che costituisce un patrimonio naturale di grande valore la cui consistenza è inoltre ragguardevole: dalla fascia pedemontana, traggono infatti origine ed alimentazione le falde artesiane profonde della media e bassa pianura, che si spingono fino alla costa ed oltre;
tale patrimonio ha assunto in questi ultimi decenni sempre maggiore importanza nel campo produttivo, agricolo ed industriale, e la sua presenza è stata sicuramente una premessa per lo sviluppo economico dell'intera regione;
le alterazioni possono innescare gravi conseguenze per l'equilibrio dell'ambiente: si è infatti constatato che le falde si sono abbassate, anche di 7 metri negli ultimi anni nel bacino del Brenta;
la causa degli abbassamenti della falda e della drastica riduzione delle portate di risorgiva è da ricercarsi soprattutto nell'aumento dei prelievi dall'acquifero e nell'abbassamento dell'alveo del Brenta conseguente all'estrazione degli inerti, che ha comportato un forte drenaggio della falda che oggi è ad un livello molto più basso che in passato;
tutto questo ha comportato anche una drastica riduzione delle risorgive, che in destra idrografica del fiume Brenta


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fanno riscontrare una diminuzione degli apporti a circa 3.500 litri al secondo, su un valore originario di circa 15.000 litri al secondo;
l'abbassamento dei livelli delle falde ha fatto scomparire moltissime zone umide caratterizzate da un habitat particolare; nella gronda lagunare la depressurizzazione degli acquiferi ha contribuito ad innescare la subsidenza, esaltare l'erosione e l'arretramento degli arenili, favorire l'ingressione salina nelle falde lungo i litorali e intensificare gli allagamenti di Venezia, mettendo così in pericolo la sopravvivenza della città;
la situazione idrica ed idraulica del bacino del fiume Brenta fa inoltre rilevare notevoli problematiche: in occasione dei ripetuti stati di magra che si ripetono ogni anno sia durante la stagione estiva che in quella invernale il fiume Brenta, allo sbocco in pianura, percorrendo un tratto ad altissima permeabilità, disperde le portate di magra rimanendo periodicamente in secca, compromettendo gli ecosistemi collegati con il clamore che il fatto suscita in tutta la comunità;
la normativa (legge n. 183 del 1989, legge n. 36 del 1994) ha peraltro introdotto il principio di minimo deflusso vitale e la necessità di provvedere al suo rispetto;
ulteriori problemi si rilevano per quanto riguarda la sicurezza idraulica, dal momento che alcuni tratti del fiume Brenta risultano a rischio di esondazione;
su questo argomento la giunta comunale di Piazzola sul Brenta (Padova) si è pronunciata all'unanimità -:
se i Ministri competenti, alla luce di quanto sopra, non ravvisino la necessità di ricorrere al più presto ad efficaci soluzioni per bloccare questo fenomeno e tentare di controbilanciarlo, provvedendo: a) a bloccare le attività estrattive in falda b) ad attuare il riavvenamento della falda stessa, c) dare priorità al fiume Brenta per quanto riguarda l'applicazione delle leggi Bassanini che prevedono il trasferimento alla regione delle competenze sui corsi d'acqua classificati.
(4-31256)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il controllo ed il monitoraggio del fiume Po sono congiuntamente, e forse confusamente, affidati al ministero dell'ambiente, alla regione Piemonte, alle province ed ai comuni;
mentre a monte il fiume gode ottima salute, a Torino le sue condizioni sono a dir poco deprecabili, nel senso che viene letteralmente utilizzato come discarica a basso costo;
secondo dati ufficiali di provenienza della regione Piemonte, su quattordici punti di controllo sistemati lungo il fiume, ancora quattro non rientrano nei limiti rigorosi fissati dalla legge;
uomini di scienza hanno fra l'altro rivelato un nuovo pericolo, determinato dal fatto che il fiume assomiglia sempre di più ad un lago, nel senso che il fiume scorre troppo lentamente a causa - pare - delle opere dell'uomo che ne hanno alterato profondamente la fisionomia;
la mancanza di pulizia dell'alveo, che fu causa scatenante della disastrosa alluvione del 1994, e sul punto non mancano indicazioni controverse, anche autorevoli quali il Magistrato del Po;
occorre mettere in cantieri interventi per rimodellare il fiume Po riducendone l'artificialità, eliminandone le discariche abusive e ripulendone le sponde, considerando che dall'800 ad oggi il fiume Po ha perduto 14 chilometri di anse;
in attesa dell'effettivo trasferimento delle competenze ambientali alle Regioni, appare evidente che debbono essere assunte iniziative quanto meno per comprendere, in modo univoco e non conflittuali, quali siano le condizioni oggettive del maggior fiume italiano e quali siano, dunque, gli interventi necessari per ripristinarne


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una vita normale, tale, fra l'altro, da evitare, in modo assoluto, il ripetersi di disastri solo apparentemente naturali quali quello del 1994 -:
quale sia l'attuale condizione in cui versa il fiume Po;
quale sia, in particolare, la condizione del tratto che interessa l'area urbana della città di Torino;
quali siano le maggiori carenze, in tale area, ed a quali enti esse siano addebitabili;
quali siano gli interventi ritenuti indispensabili ed urgenti per assicurare la sicurezza dell'area fluviale e per evitare il ripetersi di disastrose alluvioni come quella verificatasi nel 1994, le cui dimensioni sono state certamente amplificate dalla mancanza di interventi manutentivi strutturali su tutte le componenti del fiume Po.
(4-31270)