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correttezza e precisione dell'azione amministrativa, limitando l'emissione delle ingiunzioni ai soli casi di indebiti accertati in modo definitivo, al fine di evitare danni gravi alle imprese, con inevitabili conseguenze sia sotto il profilo economico che occupazionale.
1991, nel decreto n. 172 del 13 gennaio 1994, in quello del 26 luglio 1994 ed in quello del 14 marzo 1996 ed è lo stesso considerato e valutato in sede di visita dalla Commissione ministeriale e registrato nel relativo verbale;
per la costruzione del metanodotto che reca gravi danni all'ambiente della zona.
il decreto legislativo 15 giugno 2000, n. 188 prevede che, a decorrere dal 16 ottobre 2000 l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) subentri all'Aima in liquidazione in tutti i rapporti attivi e passivi nonché nella qualifica di organismo pagatore;
il suddetto decreto legislativo ha modificato il precedente decreto n. 165 del 1999 in considerazione, tra l'altro, di esigenze emerse in sede comunitaria; in particolare, sono state modificate le disposizioni che prevedevano che la liquidazione dell'Aima avrebbe gestito tutti i rapporti pregressi, poiché tale procedura ha destato forti perplessità da parte della Commissione europea;
nonostante tale sostanziale cambiamento e ridimensionamento di funzioni, l'Aima in liquidazione ha inviato ad imprenditori agricoli e agroalimentari una raffica di ingiunzioni di pagamento cui hanno fatto seguito fermi amministrativi per il recupero di presunti, indebiti percepimenti di aiuti comunitari;
tali atti sono riferiti a somme, il cui importo è spesso totalmente errato e frutto evidente anche di errori materiali, per le quali non è stato accertato in via definitiva l'indebito percepimento, essendo le richieste di restituzione basate esclusivamente su controlli degli organi di vigilanza cui non hanno fatto seguito i necessari atti di accertamento;
detta procedura appare all'interrogante di carattere chiaramente intimidatorio, posta in essere allo scopo di indurre a pagare anche prima di un definitivo accertamento giudiziario -:
quali azioni intenda adottare al fine di richiamare l'Aima ad una attività maggiormente improntata a criteri di trasparenza,
(3-06140)
la manifestazione recentemente posta in atto a Vercelli dai risicoltori italiani ha inteso rimarcare i contorni della difficile situazione in cui versa il comparto agricolo per la specifica produzione;
è in particolare l'attuale disposizione di norme comunitarie a penalizzare il mercato del riso italiano, favorendone la concorrenza da parte di altra produzione proveniente dai Paesi Terzi d'Oltre Mare e dagli Stati Uniti;
negli ultimi anni la situazione è andata sempre più aggravandosi, trascinando l'economia agricola delle province di Novara, Vercelli, Pavia in una situazione di pericolosa crisi che ha messo a rischio la stessa sopravvivenza di numerose aziende;
nulla di concreto si è fatto per incrementare gli interventi a sostegno dei produttori, ed anzi è stata più volte messo in discussione il ricorso al provvedimento denominato «Prezzo d'Intervento»;
qualora venisse meno la coltivazione risicola nelle tre province citate, verrebbe a determinarsi una situazione di pericolo per lo stesso sistema idrogeologico, da secoli fondato sulla fitta rete di canalizzazione che, diramandosi dal Canale Cavour, s'irradia nell'intero territorio di pianura -:
se il Ministro è a conoscenza di tale situazione e ne condivide la gravità;
come e con quali atti intende farsi carico del problema attraverso la predisposizione di interventi di sostegno in campo nazionale e di sensibilizzazione nel contesto della Comunità Europea;
se in particolare ritiene opportuno valorizzare la qualità del riso italiano attraverso la costituzione e la promozione di un apposito marchio di qualità nazionale.
(5-08154)
nella giornata del 14 luglio 2000 diversi comuni della provincia di Pavia sono stai colpiti da una forte grandinata;
la zona investita dalla grandine comprende i comuni di Casteggio, Montebello della Battaglia, Calvignano, Borgo Priolo, Montalto Pavese, Borgoratto Mormorolo e Ruino;
detto territorio è a prevalente vocazione viticola ed ha riportato danni variabili dal 35 al 100 per cento della produzione;
l'eccezionalità dell'evento calamitoso ha sostanzialmente compromesso la vendemmia 2000 ed ha seriamente danneggiato i vigneti pregiudicando la sopravvivenza degli stessi già gravemente colpiti dalla virosi denominata Flavescenza dorata -:
se il fatto sia a conoscenza del Ministro;
se siano state attivate le procedure e gli interventi previsti dalla legge 14 febbraio 1992, n. 185;
se si intenda limitare i danni dei produttori per il mancato raccolto del 2000 e, nei casi più gravi, anche per gli anni successivi;
se si intenda favorire il ripristino o la riconversione dei vigneti distrutti.
(5-08161)
con decreto ministeriale in data 19 aprile 2000 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 maggio 2000 è stata definita la procedura di accesso ai programmi interregionali per finanziamenti a progetti di ristrutturazione aziendale nel settore, tra l'altro, della vinificazione;
su oltre 100 richieste, tra le quali quella della Cantina cooperativa di Cerveteri, che vanta 700 soci iscritti che conferiscono uva, soltanto 15 sono state ammesse, essendo state ritenute tardive perfino le domande «spedite» entro il termine ma «pervenute» oltre il termine;
vi è motivo di ritenere che tale procedura crei iniquità e disparità, perché gli esclusi ritengono che il tempo per predisporre la documentazione richiesta era troppo ristretto mentre le 15 aziende ammesse sapevano da molto tempo prima la predisposizione del decreto -:
cosa intenda fare il Ministro per mettere tutte le aziende in pari condizioni di accesso alle citate provvidenza e contributi.
(4-31180)
il famoso stallone Bruto (purosangue inglese nato nel 1978) è stato approvato secondo la normativa vigente (legge n. 30 del 15 gennaio 1991) alla monta prevista con visita della Commissione ministeriale tenuta in data 20 novembre 1993 presso l'Istituto incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere (Caserta);
la domanda di iscrizione al repertorio stalloni, come previsto dal decreto del 26 luglio 1994 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n. 185 del 9 agosto 1994) è stata inviata al Ministero delle risorse agricole, ambientali e forestali - Direzione generale - divisione II entro i termini a mezzo raccomandata AR;
a causa di ciò allo stallone, che pure era inserito nel «Catalogo Stalloni» pubblicato dal Ministero delle risorse agricole e forestali ai sensi dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1618 del 1964, non è stato rilasciato certificato di iscrizione al Repertorio Stalloni precludendogli il diritto al riconoscimento della produzione come selezionata;
la proprietaria - dottoressa Fiorella Mauro - ha stabilito una fitta corrispondenza telefonica, postale ed a mezzo con l'Anac di Milano (cui era stata inviata copia della domanda di iscrizione al repertorio stalloni), nel tentativo di ricevere notizie, spiegazioni o un qualsivoglia chiarimento sul ritardo relativo al rilascio del certificato, essendo sempre indisponibile il dottor F. Scala dirigente della II divisione presso il Ministero, perché assente, in riunione o fuori stanza;
le richieste di chiarificazione da parte della dottoressa Mauro sono continuate senza sosta finché finalmente il 7 gennaio 2000 in un incontro con il dottor Scala, avuto presso gli uffici del Ministero in Via XX settembre 20 in Roma, avendole questi detto che la domanda di iscrizione al Repertorio stalloni non era mai pervenuta, ella gli ha consegnato personalmente copia della suddetta domanda, spedita in data 30 novembre 1994 e completa di ricevute postali e di tesoreria;
il dirigente, pure apparentemente disposto ad esaminare la questione considerando lo status quo normativo vigente nel 1994 al momento della richiesta, dopo qualche tempo ed altri innumerevoli tentativi di colloqui telefonici con lui ed il dottor D'Ambrosio dello stesso ufficio, da parte della dottoressa Mauro, concludeva che i requisiti erano cambiati;
il requisito minimo attitudinale richiesto per l'approvazione alla monta priva è invece riportato in modo assolutamente identico nella legge n. 30 del 15 gennaio
il direttore generale della II divisione ha concluso in una comunicazione del 15 febbraio 2000 con l'impossibilità di concedere un'autorizzazione invece già data ed acclarata (vedi Catalogo Stalloni del 1994) dallo stesso organo, mentre il motivo del contendere è tutt'altro -:
se del mancato rilascio del certificato ai sensi del decreto del 26 luglio 1994, per nulla attribuibile alla dottoressa Mauro né per inosservanza o ignoranza della norma né per subentrate variazioni della norma stessa, in quanto il decreto succitato non prevede alcun requisito aggiunto, ma una domanda redatta su un allegato apposito, un versamento alla tesoreria e la spedizione a mezzo raccomandata.
(4-31182)
la costruzione di un metanodotto per i territori dei comuni di Cagnano Varano e Carpino in provincia di Foggia, sta provocando un danno ambientale irreversibile, vegetazionale ed idrogeologico dovuto all'abbattimento di circa 1200 piante di ulivi secolari nell'agro di San Giovanni Rotondo;
l'abbattimento è possibile solo a seguito di apposita autorizzazione rilasciata dall'ispettorato provinciale dell'agricoltura quando sussistono le condizioni per avvalersi delle deroghe del divieto previsto dal Decreto Luogotenenziale n. 475 del 27 luglio 1945 come modificato dalla legge 144 del 14 febbraio 1951. La normativa suddetta, infatti, prevede l'abbattimento di alberi di ulivo in numero di cinque in un biennio;
l'amministrazione locale della cittadina di San Giovanni Rotondo e la Snam si sono disinteressate al problema e, quindi, numerosi cittadini hanno presentato un esposto agli organi competenti e affidato l'incarico della ricerca e dell'individuazione di un percorso alternativo del metanodotto ad un tecnico abilitato che ha inviato la perizia al sindaco di San Giovanni Rotondo e a tutti gli enti preposti alla tutela del territorio;
la Snam in data 18 maggio 2000 ha trasmesso una nota tecnica con controdeduzioni approssimative e senza valutazioni alla perizia di cui al punto precedente ignorando completamente il danno ambientale prodotto dalla costruzione del metano dotto;
in data 8 giugno 2000 l'amministrazione di San Giovanni Rotondo, sollecitata da più parti, convoca una riunione tra gli Enti preposti alla tutela del territorio, i cittadini autori dell'esposto e la Snam dalla quale è emersa la necessità da parte dell'Ente Parco del Gargano di effettuare un sopralluogo congiunto sul luogo dove devono essere abbattuti gli alberi;
risulta all'interrogante che la Snam ha rifiutato di fare il sopralluogo rivendicando al tempo stesso di essere in possesso dell'autorizzazione all'esecuzione dei lavori di posa in opera del metanodotto rilasciato in data 16/3/2000 dal Dirigente dell'U.T.C. di San Giovanni Rotondo in violazione di tutti i pareri da parte degli enti preposti alla tutela del territorio;
in seguito gli Enti presenti alla riunione hanno sollecitato il Dirigente dell'U. T. C. ad emettere provvedimento di annullamento dell'autorizzazione rilasciata illegittimamente;
in data 22 giugno 2000 il dirigente dell'U.T.C. emette comunicazione alla Snam in cui si vincola l'inizio dei lavori alla presentazione dei pareri degli enti preposti alla tutela del territorio;
quali iniziative intenda adottare per accertare il fatto avvenuto;
se non sia ritenga assolutamente indispensabile individuare un percorso alternativo
(4-31203)