Allegato B
Seduta n. 770 del 26/7/2000


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DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

MALAGNINO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con Gazzetta Ufficiale n. 4 Serie Speciale n. 2 del 7 gennaio 2000, sono stati


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banditi i corsi concorsi per il Ministero della difesa, finalizzati alla risoluzione dell'ormai tanto annoso problema del manzionismo, venutosi a creare negli anni nel Ministero della difesa, per mancanza di figure professionali adeguate, per far fronte alle esigenze dei vari enti del Dicastero si è provveduto ad adibire personale a mansioni superiori, o diverse dal profilo di appartenenza, in caso contrario si sarebbe giunto al crollo ancor prima del grido di allarme lanciato oggi dai vari direttori degli stabilimenti militari;
i corsi concorsi nascono per porre fine a tale situazione e per consentire il processo di trasformazione, ristrutturazione e ammodernamento del Ministero della difesa, tanto che nella Gazzetta Ufficiale vi è previsto una attribuzione di circa otto punti per coloro che sono in possesso di scheda di indagine conoscitiva a suo tempo redatta dai vari responsabili di enti, nei riguardi di coloro che svolgevano di fatto mansioni diverse;
nei fatti: i corsi concorsi banditi, per la quinta qualifica funzionale non tengono conto di tali criteri, e così non tutti trovano utilizzo di dette schede e quindi relativo punteggio, in quanto l'amministrazione ha dato vita ad accorpamenti di qualifiche funzionali, non tenendo conto di tutte le realtà che si sono concretizzate negli anni e così si nota che il collaudatore elettrico è gemellato con l'elettricista specializzato, il collaudatore meccanico con i meccanici specializzati, il collaudatore ottico con ottico specializzato, mentre il collaudatore elettromeccanico viene gemellato con il conduttore di motori navali, che nulla ha in comune con l'elettromeccanica e per tanto coloro che sono in possesso della scheda da collaudatore elettromeccanico, pur avendo partecipato al concorso per elettromeccanico specializzato non possono utilizzare detta scheda e quindi relativo punteggio, creando così di fatto disparità di trattamento tra lavoratori che pur svolgendo le stesse mansioni pur appartenendo allo stesso Ministero o peggio ancora allo stesso ente risultano penalizzati;
la legge 312/80, legge sui profili professionali per la Pubblica Amministrazione prevede la figura del collaudatore elettromeccanico, che scompare in questa fase accorpandola alla figura del conduttore di motori navali, penalizzando così i dipendenti che hanno e svolgono di fatto tali mansioni;
al fine di evitare disparità di trattamento tra gli stessi dipendenti della difesa, situazioni facilmente attaccabili dal punto di vista giuridico, è necessario porre rimedio a tale situazione, consentendo l'utilizzo di dette schede a tutti i dipendenti che di fatto svolgono da anni mansioni superiori senza nessuna disparità di trattamento o discriminante recuperando così una qualifica importante come quella del collaudatore elettromeccanico che è altrettanto importante come quella del collaudatore elettrico, meccanico, ottico -:
quale valutazione dà il Governo in merito.
(5-08146)

Interrogazioni a risposta scritta:

GAZZARA e STAGNO d'ALCONTRES. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il Cmml (Centro militare di medicina legale) di Messina, già ospedale militare (dal 1962 e fino al 1988) con reparti di degenza per ricovero e cura, è sito nel centro cittadino a pochi metri dello svincolo autostradale Messina-Palermo e Messina-Catania;
la superficie totale è di 50.000 metri quadri di cui 11.000 metri quadri coperti e 39.000 metri quadri scoperti, costituiti da ampi viali alberati e vaste aiuole verdi, ricche di piante floreali ed esotiche;


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in atto sono disponibili 50 posti letto elevabili a oltre 200, essendo possibile all'occorrenza fruire degli ex reparti di medicina, chirurgia, dermatologia e misto in atto dismessi e peraltro già collegati tra loro da un ampio corridoio chiuso a ferro di cavallo lungo il quale possono essere trasportati eventuali degenti, senza rischio di natura atmosferica;
il Cmml è fornito fino ad oggi di ambulatori specialistici (cardiologico, pneumologico, neurologico, psichiatrico-psicologico, chirurgico, oculistico, otorinolaringoiatrico, dermatologico, odontostomatologico, radiologico e laboratorio analisi). L'ente inoltre ha a disposizione:
una farmacia; una mensa self-service, per la cui ristrutturazione e messa a norma è stata stanziata somma superiore a 1 miliardo; una chiesa con relativo servizio religioso svolto dal cappellano militare con l'ausilio delle suore di carità, alloggiate in apposito padiglione ad esse riservato; una palestra per attività ginnico-sportiva con relativa attrezzatura; un vastissimo corpo di fabbrica ad unico piano, eventualmente sopraelevabile al quale si accede sia dall'interno della struttura che direttamente dall'esterno, circondato da ampio spazio verde e alberato, in passato adibito al reparto malattie infettive e come convalescenziario per i malati di Tbc, per i quali erano predisposti gli appositi solarium;
l'ente dispone di n. 18 medici, specialisti nelle varie branche della medicina, 2 farmacisti, 2 dentisti, 16 sottoufficiali, 65 impiegati civili -:
se, tenuto conto della disponibilità di reparti di degenza, appositamente costruiti, dell'assistenza sanitaria fruibile, degli altri servizi offerti, dell'ampiezza del polmone verde di cui è dotato, della ubicazione urbana (che consente il rapido collegamento con l'autostrada Messina-Palermo e Messina-Catania), non si ritenga di adibirlo oltre che per l'attività medico-legale di lungo-degenza del personale militare in quiescenza e residente in Sicilia e Calabria e per il recupero psicofisico del personale militare in servizio permanente effettivo e/o comunque volontario, attesa la avviata riorganizzazione dell'esercito e il nuovo orientamento di impiego operativo sempre più frequente in aree di crisi all'estero, realizzando per il sud-Italia quanto è già stato realizzato da tempo nel Lazio con l'ospedale militare di lungo-degenza di Anzio, per l'Italia centrale.
(4-31094)

BERSELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in data 16 maggio 2000 il ministero della difesa - direzione generale - per il personale civile con nota 16 maggio 2000 - divisione 12o - seg. 3 - prot. 54882 scriveva alla 18o divisione trasmettendo copia del D.D. 28 marzo 2000 con cui era stato rideterminato il trattamento economico in applicazione della legge 27 febbraio 1991 n. 59 riguardante l'ex R.s.t. Tramontani Mario, nato il 29 agosto 1915 e residente ad Imola (Bologna) in via Gobetti 24, oggi in via Papa Onofrio II, 6 -:
quando si prevede che la nuova pensione potrà venire erogata all'interessato con il versamento dei corrispondenti conguagli.
(4-31116)

BORGHEZIO e RIZZI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
rimangono ad oggi del tutto non chiarite cause e modalità dell'incidente aeronautico in cui perse la vita il capitano dell'aeronautica militare italiana Maurizio Poggiali, avvenuto sui Monte Lupone (Cori Latina) in data 8 agosto 1997, mentre il capitano Poggiali si trovava a bordo di un aereo militare SIAI 208 insieme al pilota che era ai comandi, capitano Matteo Pozzoli ed al maresciallo Ermenegildo Franzoni, entrambi sopravvissuti;
a seguito dell'incidente furono aperte due inchieste, una della procura di Latina


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e l'altra da parte della stessa aeronautica militare che nominò per le indagini un'apposita commissione;
il pubblico ministero incaricato (dottor Vincenzo Saveriano) ha dimostrato per diversi mesi la più completa inerzia secondo quanto risulta all'interrogante il pubblico ministero incaricato non avrebbe compiuto alcun atto istruttorio;
tale pubblico ministero si è limitato a procedere alla nomina di due consulenti: uno medico, il dottor Lazzaro Fortunato ed uno tecnico, l'ufficiale pilota dell'aeronautica militare (in riserva) Martone Francesco;
il dottor Lazzaro ha redatto una relazione autoptica dalla quale risultava che la morte del capitano Poggiali era sopravvenuta ad alcune ore di distanza dall'incidente. Ma, ad un mese di distanza, l'ha smentita con un post-scriptum compilato «su richiesta del pubblico ministero», nel quale invece afferma che la morte sarebbe sopraggiunta subito dopo la caduta dell'aereo;
la differenza dei due elaborati non è di poco conto se si considera che la prima indica l'epoca della morte del capitano Poggiali «nelle ore pomeridiane» dell'8 agosto 1997 (l'aereo era caduto alle 11 di mattina); nel successivo post-scriptum invece è scritto che il capitano Poggiali è morto «dopo pochi minuti» dall'impatto dell'aereo al suolo;
la prima relazione implica precise responsabilità del soccorso aereo dell'aeronautica militare Italiana che non riuscì ad individuare l'aereo, per negligenza e mancanza di professionalità: l'aereo era stato avvistato poco prima dell'incidente e l'aeronatica militare, pur conoscendo la rotta e le coordinate del punto di caduta, non si attivò ad avviso dell'interrogante in maniera adeguata nelle ricerche, peraltro arbitrariamente sospese alle ore 20 dell'8 agosto 1997;
il pubblico ministero Saveriano invece decise incomprensibilmente di evitare indagini in quella direzione e di escludere a priori responsabilità dell'aeronatica militare chiese il rinvio a giudizio esclusivamente del pilota Matteo Pozzoli per omicidio colposo e disastro aereo colposo;
l'inchiesta fu poi affidata ad un altro pubblico ministero (dottor Pietro Allotta) ed il giudice per le indagini preliminari (dottor Mario Gentile), nell'intento di chiarire epoca e causa della morte del capitano Poggiali ha disposto la riesumazione della salma, laddove il precedente pubblico ministero Saveriano per un anno e mezzo si era sempre opposto alle richieste formulate in tal senso dai genitori del capitano Poggiali per dissipare i dubbi lasciati dall'autopsia e dal successivo post-scriptum;
anche il referto peritale della seconda autopsia conferma che il capitano Poggiali sarebbe sopravvissuto all'incidente;
l'altro consulente tecnico di cui si è avvalso il pubblico ministero è un colonnello pilota dell'aeronautica militare (in riserva) Francesco Martone. Egli è stato istruttore del pilota Pozzoli che era ai comandi dell'aereo caduto e risulta svolgere attività di istruttore presso un piccolo aeroporto privato, «La Fenice», nei pressi di Sabaudia a causa della sua attività, il consulente tecnico potrebbe non trovarsi in condizioni di obiettività;
l'aeronautica militare italiana, da parte sua, ha inserito tra i membri della commissione che deve indagare sul disastro, il maggiore Lizzi Raffaele in servizio presso l'aeroporto Comani di Latina;
questa anomala situazione, non rende certo più agevole il raggiungimento delle verità dei fatti in un caso tanto delicato;
ad oggi, non si è ancora tenuta l'udienza preliminare; si è svolta solo l'udienza del 19 febbraio 1999 per conferire al perito nominato dal tribunale l'incarico di riesumare la salma e ripetere l'autopsia; la prossima udienza è fissata per il 13 ottobre 2000;
la procura di Latina ha dimostrato la volontà di non procedere, chiedendo l'archiviazione per tutte le denunce presentate


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dai genitori del capitano Poggiali contro ufficiali dell'aeronautica ed ha ripetuto la richiesta anche dopo che il giudice per le indagini preliminari aveva ordinato di proseguire le indagini -:
se risultino rapporti tra la procura di Latina e la base, dell'aeronautica militare di Borgo Piave;
se i Ministri interrogati non intendano disporre immediatamente atti idonei ad accertare, per quanto riguarda la commissione d'inchiesta dell'aeronautica militare, per quale motivo a distanza di tre anni dal tragico incidente, essa non abbia ancora concluso i suoi accertamenti, delineando le responsabilità; per quanto riguarda invece l'inchiesta giudiziaria, se non si ritenga necessario ed urgente intervenire attraverso le opportune procedure ispettive che fanno capo al Ministro della giustizia per far luce sui tanti aspetti oscuri dell'inchiesta di cui ai gravi fatti sopra esposti.
(4-31126)

VALPIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il parco divertimenti di Gardaland, sito in provincia di Verona è una struttura privata del settore dell'intrattenimento;
inaugurato il 19 luglio 1975, ha festeggiato il 19 luglio 2000 il 25o anniversario con una festa cui hanno partecipato autorità, ospiti e turisti, personaggi dello spettacolo e dello sport;
attrazione principale della festa è stata un'esibizione delle Frecce tricolori, accompagnate dall'esibizione della Fanfara dell'aeronautica militare al teatro Palalaser in Gardaland -:
quali siano i rapporti tra la realtà imprenditoriale privata di Gardaland e il ministero della difesa, considerato anche il fatto che nel 1999 il Parco divertimenti ha ospitato la manifestazione Rap Camp, organizzata dal ministero per «pubblicizzare», la ferma militare tra i giovani;
quale sia il senso di utilizzare la squadriglia acrobatica delle Frecce tricolori, come attrazione da spettacolo a favore di un'impresa privata, assieme ad artisti di vario tipo, domatori di animali, ballerini e cantanti;
quanto sia costata l'esibizione - comprese le prove effettuate nei giorni precedenti - della Pattuglia delle Frecce tricolori e chi ne abbia sostenuto il costo, visto che non sono certo i contribuenti italiani a trarre i vantaggi di un simile utilizzo;
perché la Fanfara dell'aeronautica militare si presti a spettacoli privati, quale sia il costo dell'esibizione e chi ne abbia sostenuto il costo;
quale sia stato il contraccambio dato dalle società proprietarie del Parco di Gardaland per il dispiego di uomini e di mezzi offerti dall'aeronautica militare per pubblicizzare la speciale occasione del 25o anniversario -:
se L'Aeronautica militare sia disponibile con uomini, mezzi e attrazione speciali anche per altre «feste» e con quali discriminanti.
(4-31134)