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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Mussi n. 3-06002 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
FABIO MUSSI. Signor Presidente del Consiglio, la consegna delle chiavi di una città nelle mani di qualcuno è un gesto solenne, sempre riservato ad alte autorità morali. Perché il sindaco di Jesolo le ha consegnate a Jorg Haider?
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Presidente del Consiglio dei ministri. Il Governo dà un giudizio fortemente critico nei confronti dell'invito che è stato rivolto al signor Haider dal consiglio comunale di Jesolo, e non potrebbe essere che così, dal momento che questo invito è figlio di una mozione approvata dal consiglio che definisce atto di isterismo collettivo la decisione di tutti i quattordici Governi europei, salvo ovviamente quello austriaco, di adottare un comportamento implicante sanzioni nei confronti dell'Austria in ragione della partecipazione al Governo del partito del signor Haider. Questa mozione aggiunge di dissociarsi dalle decisioni del Governo italiano, per l'appunto, a questo riguardo.
PRESIDENTE. L'onorevole Mussi ha facoltà di replicare.
FABIO MUSSI. Ho molto apprezzato le sue parole, signor Presidente del Consiglio, sulle quali vi è da parte mia una condivisione totale.
L'onorevole Mussi ha facoltà di illustrarla.
Nostalgico del nazismo, contestatore della verità enorme e spaventosa dell'olocausto, capo di un partito che si nutre di xenofobia e antisemitismo, che propugna le piccole patrie a base etnica e razziale contro il disegno dell'unione politica d'Europa, è l'uomo che viene in Italia e dichiara, ieri: «Walter Reder era un soldato come altri. Ha fatto solo il suo dovere». Il dovere di Reder fu l'eccidio di 216 bimbi, 311 donne, 147 anziani. Lo ricorda Dante Cruicchi, sindaco di Marzabotto, in una lettera di oggi al sindaco di Jesolo. L'uomo che ha spinto l'Unione europea ad adottare sanzioni contro l'Austria (l'Unione europea ha affidato a tre saggi il compito di precisare il giudizio per l'immediato futuro) era qui in visita turistica? Non lo pensano le comunità ebraiche italiane, non lo pensiamo noi. Come spiega signor Presidente, gli onori a lui dedicati?
La considero una decisione grave che non tiene conto delle serie ragioni politiche da lei ricordate e che stanno alle spalle dell'atteggiamento preso da tutta Europa - e dico da tutta Europa - nei confronti dell'Austria. Dio non voglia che posizioni come queste possano avere poi in Italia una valenza che va al di là di un consiglio comunale, cosa già grave di per sé. Dio non voglia che posizioni di questo genere, che sono del tutto estranee all'Europa e che anzi condannano l'Europa come responsabile di isterismo collettivo, arrivino ad avere una valenza nazionale.
Naturalmente, questo riguarda proprio il partito del signor Haider ed il signor Haider; posso dire, sulla base della mia esperienza, che i comportamenti del Governo austriaco, come tale, nelle sedi europee non sono in discussione, come non sono in discussione le partecipazioni degli altri paesi agli organi dell'Unione europea. Vi è una posizione unanime degli Stati membri dell'Unione nel ritenere non accettabile al momento, per quanto a noi oggi risulta, la partecipazione al Governo di un partito che ha un leader al quale formalmente non riconosce più la posizione di presidente, o segretario generale, ma che ancora lo considera proprio leader e proprio candidato futuro quando sostiene le posizioni che lei ha ricordato.
Noi siamo tutti consapevoli che nei confronti di un paese membro della Comunità europea atteggiamenti come il nostro rappresentano un problema, ma il problema deve trovare una sua soluzione politica. La costituzione della commissione dei tre saggi ci aiuterà a valutare serenamente quale sia la situazione che viene evolvendo, ma posso assicurare che questo è un nodo forte, sentito come tale in tutta Europa. Non vi è nessun paese europeo nel quale non sia percepito con forza, forse superiore a quanto avviene in Italia, il problema di quanto si scosti, dal minimo democratico che tutti riteniamo essenziale per stare in Europa, la presenza significativa di politiche come quelle cui lei, onorevole Mussi, faceva riferimento.
Naturalmente, nei prossimi giorni ne aspetto delle altre, non da lei: qualcosa dovranno dire i leader dei partiti italiani cui ieri Haider ha fatto riferimento, auspicandone la vittoria. Bossi, per la verità, lo ha già detto, perché ha dichiarato: «Haider rappresenta una visione di come sarà l'assetto europeo del futuro»; quindi, mostra di condividerlo integralmente. Di Fini bene non so, ma mi permetto di rivolgere un quesito all'onorevole Berlusconi, perché ieri Haider ha dichiarato: «I sostenitori di Forza Italia hanno una grande simpatia per il mio partito; noi collaboriamo molto bene con i loro rappresentanti regionali». Pisanu, Bonaiuti, esponenti di Forza Italia hanno replicato ieri, credo con un qualche imbarazzo: «Non lo conosciamo».
Naturalmente, lo conosce Antonione, presidente della giunta regionale friulana; lo conosce il capogruppo di Forza Italia di Jesolo, che ha detto: «È un grande apprezzamento»; lo conoscono i forzisti friulani che vanno a cena con i membri dell'FPÖ. Ecco il perché della richiesta, che credo legittima ma ferma (perché sono in ballo valori di prim'ordine che riguardano il futuro dell'Europa e l'idea di democrazia e di libertà), che si esprimano più compiutamente la «Casa delle libertà» ed i suoi leader, che devono dire di più su Haider, che tutti gli uomini di libertà d'Europa temono; o almeno ne temono la cultura, l'ispirazione, l'ideologia.
Queste sono cose serie, credo sia un obbligo politico e morale; doppiezza non è possibile: a tutti deve essere richiesta un posizione chiara (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).