Allegato B
Seduta n. 756 del 6/7/2000


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SANITÀ

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE e URSO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
sembra essere effettivo il pericolo di importazioni illegali di cereali e ortaggi provenienti dall'Ucraina, nell'area del «fallout» di Chernobyl, ma apparentemente provenienti, per via delle etichettature false, da altri paesi dell'Est europeo;
secondo le autorità comunitarie, il rischio, ad oggi, riguarderebbe soltanto i mercati europei centro-settentrionali e dunque l'Italia non sarebbe coinvolta;


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peraltro l'esperienza insegna che occorre prestare la massima attenzione per evitare che tali illeciti commerci abbiano come destinazione il nostro Paese e, dunque, i consumatori italiani -:
se sia al corrente dei rischi denunciati dalle autorità comunitarie in relazione alle importazioni di ortaggi e cereali provenienti dall'area di Chernobyl e, in caso affermativo, quali iniziative abbia assunto o intenda assumere per assicurare i doverosi controlli onde evitare che tali prodotti giungano sui mercati italiani.
(3-05980)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
è sorto recentemente un serio problema relativo alla idoneità dei contenitori di elementi fritti ed arrostiti utilizzati nei punti «Mc Donald's»;
i contenitori, oggetto di controllo da parte dei Nas risulterebbero idonei, e ciò in ragione degli esiti delle verifiche effettuate dal competente laboratorio di analisi chimiche cui il Nas di Parma ha inviato i contenitori;
un'analoga struttura di Catania, peraltro, era pervenuta a conclusioni opposte, essendo state riscontrate «cessioni di presenze fluorescenti per la presenza di imbiancanti ottici», e dunque essendo stati registrati elementi di rischio per la salute;
la «Mc Donald's», peraltro, pur ritenendo idonei i contenitori, ha responsabilmente deciso di ritirare i contenitori sostituendoli con altri;
è comunque sconcertante che due laboratori diversi, esaminando gli stessi contenitori, possano pervenire a conclusioni diametralmente opposte;
la rilevanza dell'accertamento è intuitiva, in considerazione dell'enorme affluenza di cittadini, fondamentalmente giovani, nei centri «Mc Donald's» -:
quali iniziative intenda assumere per dirimere le contrastanti conclusioni dei due laboratori di analisi che hanno esaminato i contenitori della «Mc Donald's» e per garantire dunque agli utenti la sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario.
(3-05985)

Interrogazioni a risposta scritta:

ANTONIO RIZZO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
la riforma psichiatrica, in tema di diversificazione della assistenza ai disturbi mentali, è stata una delle più lunghe e controverse, tant'è che a tutt'oggi, a oltre ventidue anni dalla promulgazione della legge 180, tale riforma non ha trovato ancora attuazione completa su tutto il territorio nazionale;
la legge 180, modificata con la 833 e resa attuativa dalla 502, ha individuato luoghi, tempi e modalità della nuova assistenza in psichiatria;
la Finanziaria del 1995, che concludeva, chiarendo, il Progetto Obiettivo Salute Mentale 1994-1996, sanciva in maniera chiara, inequivocabile e definitiva il diritto del cittadino alla libera scelta del professionista (medico), ente o struttura pubblica o privata in provvisorio accreditamento, presso cui effettuare accertamenti e/o interventi terapeutici, e introduceva, altresì, il concetto di Centro unico di prenotazione quale organo a cui rivolgersi per comunicare la propria libera scelta, questo solo ai fini epidemiologici e per il controllo del flusso di spesa;
il Cup non ha mai avuto ne poteva svolgere funzione di controllo clinico o medico legale;
i successivi Progetti Obiettivi Salute Mentale (96/98, 98/2000) hanno sostanzialmente confermato il precedente, conferendo, per alcuni aspetti organizzativi, delega alle regioni per l'attuazione degli stessi;
tra i numerosi atti messi in essere dalla giunta regionale Campania uno particolarmente, richiamandosi al Progetto


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Obiettivo Salute Mentale, sta creando problemi agli utenti e agli operatori psichiatrici e cioè quello precisato nel processo verbale della giunta regionale della Campania del 16 aprile 1999 dove per filtro ai ricoveri (che dai vari progetti viene affidato ai Centri di Salute Mentale) si intende forzatamente «autorizzazione» ai ricoveri -:
se non ritenga intervenire per rendere giustizia ai pazienti ed agli operatori psichiatrici delle strutture private cancellando la sperequazione che esiste in materia psichiatrica in quanto per accedere ad un qualsiasi altro ente, medico, struttura pubblica ex convenzionata e/o provvisoriamente accreditata per un ricovero, diagnostica, laboratoristica basta la richiesta del medico di base senza alcuna attività di «filtro» o di «conferma» da parte di alcuno, mentre per le strutture psichiatriche private, il discorso è diverso;
se non ritenga intervenire in virtù anche del fatto che il perdurare di tale situazione, di sperequazione tra la struttura pubblica accreditata e quella privata neuropsichiatrica accreditata, compromette seriamente il posto di lavoro di tanti operatori delle strutture private accreditate neuropsichiatriche.
(4-30700)

COMINO, BARRAL, ROSCIA, SIGNORINI e GAMBATO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
le norme di buona conservazione delle sostanze medicinali sono state stabilite da tempo immemorabile, ma recentemente è stata introdotta in Italia, tramite il decreto legislativo 538 del 30 dicembre 1992, la normativa europea 92/25/CEE di omogeneizzazione delle leggi già in vigore nei Paesi comunitari;
con decreto del 6 luglio 1999 il ministero della sanità ha dettagliatamente e definitivamente chiarito dubbi e perplessità relativi agli obblighi dei gestori dei «punti di distribuzione» di medicinali al fine di garantire una buona pratica di conservazione e distribuzione dei medicinali;
contravvenendo allo spirito ed al dettato delle norme succitate, le industrie farmaceutiche costringono gli Informatori scientifici del farmaco a conservare in depositi di fortuna, privi delle autorizzazioni di legge, e a trasportare con mezzi impropri ingenti quantità di campioni gratuiti di medicinali;
detti campioni sono interamente pagati dalla collettività nazionale attraverso una contribuzione sul prezzo dei farmaci;
questo modo di agire rappresenta un gravissimo rischio per la salute dei cittadini, ai quali vengono dati, in prova o come inizio cura dai medici, i campioni sopra descritti -:
in che modo il Ministro pensi di poter far applicare il decreto ministeriale 6 luglio 1999 per quanto riguarda i depositi di medicinali in vendita e quelli dei medicinali campione, e come ritenga di controllare il traffico dei campioni che, a quanto si dice, vengono utilizzati come sconto nella contrattazione per gli acquisti ospedalieri.
(4-30701)

COMINO, BARRAL, ROSCIA, SIGNORINI e GAMBATO. - Al Ministro della sanità. - Per conoscere - premesso che:
la legge n. 833 del 1978, istitutiva del Servizio sanitario nazionale, agli articoli 29 e 31 regolamenta l'attività di Informazione Scientifica sui farmaci;
i decreti ministeriali di attuazione della legge n. 833 del 1978, relativamente alla Informazione scientifica sui farmaci (DM 23 giugno 1981, 23 novembre 1982 e seguenti 26 febbraio 1985, 4 dicembre 1990, 3 luglio 1992), stabiliscono, all'articolo 6: «Le aziende farmaceutiche dovranno dare, ai propri informatori scientifici, un'adeguata preparazione professionale specifica, idonea a fornire agli operatori sanitari tutte quelle informazioni necessarie ad evidenziare la natura, la qualità, le eventuali controindicazioni ed effetti collaterali dei farmaci. Il Ministro


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della Sanità avrà cura di promuovere, organizzare, sovrintendere e sorvegliare iniziative finalizzate all'aggiornamento ed arricchimento professionale degli Informatori Scientifici, che possono essere svolte anche dalle Regioni...»;
mentre all'articolo 9 il decreto ministeriale 23 giugno 1981, modificato il 23 novembre 1982, così prosegue: «Al fine di predisporre i programmi di cui al comma 4 dell'articolo 31 della legge n. 833 del 1978, nonché di stabilire i criteri che il Ministero deve seguire nel fornire indicazioni ed orientamenti per i corsi di formazione ed aggiornamento di cui al comma 7 del precedente articolo 6, è costituito presso il Ministero della Sanità un apposito Comitato ... omissis»;
poiché a tutt'oggi non risulta che tali disposizioni siano state soppresse, poiché risulta, altresì, che il decreto-legge n. 541 del 1992, che recepisce la direttiva 92/28 CEE, conferma l'esigenza della preparazione specifica degli Informatori Scientifici, poiché i Corsi di Formazione, vera esigenza di riqualificazione, soprattutto nel nostro Paese, che finora ha brillato per la sua incapacità di utilizzare i mezzi messi a disposizione a tal fine;
poiché in buona sostanza si ritiene prioritario che chi svolge attività professionale nell'informazione scientifica debba essere a sua volta informato e formato in maniera adeguata;
poiché, infine, non ci risulta che il Ministero della Sanità abbia finora ottemperato ad un suo preciso dovere istituzionale con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti -:
che cosa intenda fare il Ministro per ovviare a questa gravissima carenza.
(4-30704)

CUSCUNÀ. - Al Ministro della sanità, al Ministro delle politiche agricole e forestali, al Ministro dell'interno, al Ministro delle finanze. - Per sapere - premesso che:
è in atto in Italia un vero e proprio attentato alla salute pubblica;
questo è causato dal commercio clandestino di farmaci di ogni tipo, vaccini ed ormoni utilizzati clandestinamente in moltissimi allevamenti zootecnici;
ciò accade in quanto i controlli in tal senso sono estremamente insufficienti, e, comunque, molto tolleranti al fine di fronteggiare realmente un così diffuso malcostume, ed ancora perché le leggi in vigore sono inconsistenti;
accade infatti, che le aziende zootecniche in regola con le norme in materia di utilizzo dei farmaci ad uso zootecnico (farmaci custoditi nell'apposito armadietto con controllo e responsabilità di legge di un medico veterinario per la somministrazione controllata agli animali) sono spesso sottoposte a continue verifiche, con enormi fastidi e molta perdita di tempo per i titolari degli allevamenti, al contrario chi acquista farmaci «al nero» non subisce praticamente quasi mai alcun controllo in merito;
in virtù di quanto innanzi esposto erroneamente si ritiene che gli allevatori non acquirenti di farmaci, ormoni, vaccini eccetera, posseggano allevamenti indenni e bestie sane;
conseguentemente si ritiene che la presenza di farmaci nell'allevamento è sinonimo di allevamento infetto;
inoltre, i controlli alla macellazione sono insufficienti per cui tali farmaci, vaccini ed ormoni, giunti clandestinamente negli allevamenti, vengono somministrati agli animali senza controllo alcuno e soprattutto senza il rispetto dei tempi di sospensione, ciò significa che residui di queste sostanze dannose all'uomo finiscono inevitabilmente nei prodotti alimentari di origine animale e derivati;
gli allevatori disonesti preferiscono non usufruire della scontistica comunemente praticata dai depositi farmaceutici,


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che in taluni casi può anche superare il 50 per cento di sconto sul listino, preferendo acquistare i farmaci «al nero», con il solo 20-30 per cento, di sconto, pur di non subire fastidiosi e continui controlli dalle Asl preposte;
non è superfluo ricordare che questo mercato è gestito da personaggi, in certi casi anche agenti di case farmaceutiche che non fanno solo divulgazione scientifica e promozione dei loro prodotti ma potrebbero avere collegamenti con la malavita organizzata;
inoltre, è arcinoto come in alcune zone d'Italia la vendita diretta al banco è effettuata senza prescrizione del medico veterinario;
tutto quanto innanzi esposto significa anche evasione fiscale, rappresenta rischio per l'economia e l'occupazione nel già disastrato comparto agrozootecnico -:
se i Ministri in indirizzo intendano:
1) avviare una verifica su tutto il territorio nazionale anche al fine di accertare il coinvolgimento di depositi, farmacie, agenti, venditori, eccetera;
2) modificare la legge sulla detenzione e modalità d'uso dei farmaci per uso zootecnico;
3) predisporre maggiori e più attenti accertamenti sanitari ai prodotti alimentari provenienti dall'estero e alle carni macellate in Italia.
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