(Sezione 2 - Iniziative nei confronti delle multinazionali del tabacco in materia di danni da fumo)
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze e della sanità, per sapere - premesso che:
l'Osservatorio sul tabacco - un centro di documentazione costituito su iniziativa del Registro tumori Lombardia e con il supporto della Lega italiana per la lotta contro i tumori di Varese e di Milano e della Azienda sanitaria n. 1 (Varese) della regione Lombardia - ha rilevato che: «considerato che il fumo di sigaretta rappresenta il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie respiratorie croniche, ci possiamo facilmente rendere conto degli elevati costi sociali diretti e indiretti indotti dalle malattie respiratorie croniche fumo-correlate». (Bollettino, n. 6 - dicembre 1999);
nella rivista trimestrale del Fondo Monetario Internazionale, «Finance and Development» si rileva che nei Paesi avanzati, le cure legate al tabacco rappresentano il 6-15 per cento del bilancio annuale della sanità;
l'Organizzazione mondiale della sanità ha inoltre calcolato che solo in Europa nel 1998 la mortalità per danni provocati dal consumo del tabacco è stata pari a 1.273.000 decessi mentre l'Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori ha rilevato che le malattie dell'apparato respiratorio nel loro complesso rappresentano in Italia e in Europa la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, e sono al primo posto come causa di perdita di giornate lavorative (Bollettino dell'osservatorio sul tabacco, n. 6 - dicembre 1999);
in Italia, ogni anno il fumo provoca circa 90.000 morti, un terzo delle quali dovute a tumori e la parte restante a malattie cardiovascolari e polmonari, come si rileva da una ricerca svolta dall'Associazione pneumologi ospedalieri (Aipo), dalla Federazione dei titolari di farmacie (Federfarma) e dal maggior sindacato dei medici di famiglia (Fimmg), riportata sul quotidiano Il Sole-24 Ore del 10 gennaio 2000;
a seguito delle iniziative legali intentate da 46 Stati americani, i produttori di sigarette, dopo anni di battaglie giudiziarie contro le associazioni di consumatori, hanno accettato di pagare nei prossimi 25 anni 206 miliardi di dollari (oltre 412 mila miliardi di lire), per compensare le spese sanitarie connesse ai danni da fumo. Il programma di assistenza statale «Medicare», che si occupa degli americani con più di 60 anni di età, stima in 20 miliardi di dollari all'anno la spesa per le cure delle patologie indotte dal tabacco;
a seguito dell'azione legale è venuto alla luce come i dirigenti delle società produttrici di tabacco, sapessero da decenni che la nicotina crea rapidamente una dipendenza e proprio per questa ragione avevano dato sempre maggiore importanza al mercato giovanile, mentre, nel 1994, gli amministratori delegati di Philip Morris, Brown & Williamson, Rjr Tobacco, e di altre quattro compagnie del settore, davanti a una commissione del Congresso degli Stati Uniti, avevano dichiarato sotto giuramento che la nicotina non provocava dipendenza;
nel 1998 e nel 1999 anche il Governo federale degli Stati Uniti ha avviato un contenzioso nei confronti delle multinazionali del tabacco;
nello stesso periodo - dopo che le Corti statunitensi hanno riconosciuto in questa materia agli Stati stranieri gli stessi diritti degli Stati membri della federazione - molti
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Paesi hanno avviato azioni legali per chiedere il ristoro delle spese sanitarie sostenute per le cure fornite a cittadini colpiti da malattie derivanti dall'uso dei prodotti da fumo;
nel nostro Paese, secondo le stime più attendibili, il sistema sanitario ha subito negli ultimi venti anni, costi per circa 84.000 miliardi di lire per il trattamento di patologie derivanti dal fumo. Attraverso un'azione legale, si potrebbero recuperare oltre 20.000 miliardi di lire;
il 14 giugno 2000, il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulla lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco, che inasprisce il divieto di fumo nei locali pubblici, prevede l'obbligatoria segnalazione sui pacchetti di sigarette con duri ammonimenti e dettagliate descrizioni dei danni alla salute provocati dal consumo dei prodotti da fumo e stabilisce, tra l'altro, la destinazione del 2 per cento dei profitti delle industrie produttrici alla ricerca, per progetti programmati dall'Unione sulla prevenzione dei danni indotti dal fumo, per approfondire le conoscenze scientifiche sui meccanismi della dipendenza;
i Monopoli di Stato e l'Ente tabacchi italiano possono considerarsi danneggiati essi stessi dalla politica delle multinazionali del fumo, sia perché attraverso la maggiore concentrazione di nicotina esse sottraevano scorrettamente quote di mercato ai produttori nazionali, inducendo una marcata dipendenza che veniva soddisfatta solo attraverso i prodotti esteri, sia perché sono stati vittime della disinformazione di base fornita dai produttori ai distributori -:
quali iniziative intendano assumere per costringere le multinazionali del tabacco a sostenere campagne di informazione sui reali rischi per la salute causati dal fumo di sigaretta e per ridurre i danni che dal fumo possono derivare a carico della popolazione italiana, con particolare riguardo alla protezione dei giovani;
quali iniziative intendano adottare per recuperare gli 84 mila miliardi di lire spesi per la cura di malattie da fumo e se, a questo fine, non intendano promuovere un'azione legale analoga a quelle già avviate da altri Stati dinanzi a tribunali statunitensi.
(2-02484)
«Taradash, Costa, Di Capua, Follini, Sergio Fumagalli, Galletti, Giacalone, Giannotti, Landolfi, Marzano, Prestamburgo, Calderisi, Attili, Baiamonte, Biondi, Burani Procaccini, Calzavara, Chiusoli, Crema, De Cesaris, Del Barone, Divella, Filocamo, Frau, Frigato, Gerardini, Giovanardi, Grillo, Lenti, Lucchese, Manca, Menia, Nardini, Niedda, Ortolano, Paissan, Palma, Palmizio, Pecorella, Penna, Ricci, Rogna Manassero di Costigliole, Rossetto, Saia, Scantamburlo, Sciacca, Signorino, Terzi, Tringali, Turroni, Valpiana, Veltri, Vendola, Gaetano Veneto, Zacchera, Garra, Santori, Collavini, Selva, Fiori, Boato, Paolone, Marengo, Cola, Cito, Lumia, Rivelli, Piscitello, Teresio Delfino, Fragalà».
(16 giugno 2000).