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Interrogazione a risposta orale:
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
XI Commissione
CORDONI e RIZZA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
LOMBARDI e MOLINARI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
aprile 1999 con un impegno di spesa pari a 9 miliardi e 600 milioni a fronte dei 12 stanziati;
Interrogazioni a risposta scritta:
DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
SETTIMI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che:
TABORELLI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
a Busano, in provincia di Torino, in data 29 giugno 2000, Riccardo Audi Grivetta, di 50 anni, che il giorno successivo avrebbe dovuto «timbrare la cartolina» per l'ultima volta avendo maturato la pensione, è stato stritolato da una pressa all'interno dell'azienda presso la quale prestava attività;
nello stesso giorno, a Meana di Susa, in provincia di Torino, un giovane muratore occupato in un piccolo cantiere edile, Giovanni Battista Arienzo, di 23 anni, è morto sepolto dal crollo di un muro di pietra;
due infortuni mortali sul lavoro in un giorno, nella sola provincia di Torino, rappresentano la spia di quanto si va ripetendo da tempo e che assegna all'Italia il tristissimo record di oltre 100 morti al mese sul lavoro;
non vi è dubbio che concausa dell'aumento delle sciagure mortali sia costituita dalla intensificazione dei ritmi lavorativi, conseguenza, questa, della necessità di reggere i ritmi di una competitività esasperata che, sola, garantisce la possibilità di sopravvivenza dell'impresa nel mercato globale;
tenuto conto della grande trasformazione registrata nell'ultimo lustro, ben si può affermare che la legge n. 626 del 1994 è ormai inadeguata, non soltanto per il suo impianto eccessivamente burocratico, ma soprattutto perché è cambiato il mercato sicché le imprese non possono non accentuare i rischi pur di non compromettere la loro stessa esistenza;
i controlli degli organismi deputati a tale incombenza, al di là della loro saltuarietà, non sembrano essere in grado di affrontare una situazione così grave;
appare necessario adeguare le normative alle mutate esigenze delle imprese stimolando soprattutto i benefici a quelle imprese che investono sul versante della sicurezza, tenuto conto della ovvia considerazione secondo cui l'intensificazione dei ritmi di lavoro, al di là di ogni altra valutazione, richiede, semmai, una correlativa forte accentuazione dei meccanismi di sicurezza per i lavoratori;
non a caso le tre regioni maggiormente interessate all'aumento degli infortuni mortali sono, in ordine, il Veneto, la Lombardia ed il Piemonte, ove, cioè, la necessità di «restare sul mercato» ha accentuato parossisticamente la scientifica intensificazione dei ritmi lavorativi -:
se non ritenga insufficiente garantire maggiore efficacia nei controlli da parte degli ispettori del lavoro e se, invece, non ritenga di dover promuovere ed accentuare una politica di riconoscimento di forti benefici per le imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che offrano programmi di investimento in tema di sicurezza sul lavoro.
(3-05961)
il 20 giugno 2000 si è verificata una violenta esplosione nella raffineria Isab di Siracusa, che ha provocato il ferimento di cinque operai, due dei quali sono stati ricoverati in gravi condizioni al Centro Grandi Ustionati di Catania;
l'incidente si è verificato durante una «fermata», cioè durante la sosta imposta periodicamente agli impianti per lavori di manutenzione;
gli operai sono stati investiti dalle fiamme causate dall'esplosione alla fine del loro turno, mentre recuperavano gli attrezzi del lavoro;
questo grave incidente è l'ultimo di una serie di analoghi episodi che negli ultimi giorni hanno coinvolto altri lavoratori nella provincia di Siracusa;
i sindacati, con un comunicato redatto in data odierna, denunziano una grave situazione di carenza di misure di sicurezza, chiedendo che le operazioni di «fermata» degli impianti siano pianificate nel pieno rispetto del principio della sicurezza e con tutta l'attenzione necessaria alla giusta manutenzione degli impianti ed hanno proclamato uno sciopero per la giornata di oggi dei lavoratori dell'Area Isab -:
quali iniziative intenda intraprendere per fare chiarezza sulla situazione che ha portato all'ennesimo incidente negli impianti industriali della provincia di Siracusa e per assicurare una pianificazione adeguata e trasparente dei processi produttivi e di manutenzione degli impianti industriali, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza dei lavoratori.
(5-08022)
sulla base dell'articolo 81 comma 7 della legge 23 dicembre 1998, n. 448 ha previsto la proroga della indennità di mobilità in favore dei lavoratori di cui all'articolo 1-nonies del decreto-legge 8 aprile 1998, n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 1998, n. 176;
il limite di spesa massimo è stato fissato in 12 miliardi come stabilito dall'articolo 45 comma 17 punto e) della legge n. 144 del 1999;
in favore dei lavoratori tutti ex dipendenti di aziende operanti nell'area della Valbasento (Basilicata) e già fruitori della prestazione ai sensi di varie disposizioni succedutesi nel tempo individuati dall'Inps con elenco nominativo è stato adottato un provvedimento di proroga con decreto 26
vi sono circa altri 200 lavoratori della stessa area la cui mobilità è scaduta e da un anno oramai non percepiscono alcuna fonte di reddito nonostante la presenza dei residui di 2 miliardi e 400 milioni;
il Governo si è impegnato a trovare una soluzione a tale problema -:
quali iniziative intenda adottare con urgenza affinché l'indennità di mobilità venga prorogata, anche per questi lavoratori fino al 31 dicembre 2000 in considerazione della drammatica situazione sociale venutasi a creare.
(5-08023)
la sede di Biella dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) è stata privata da tre mesi circa del proprio legale interno, avv. Giuliano Cavalcanti; l'avvocato Giuliano Cavalcanti è, al momento, in assegnazione provvisoria alla sede Inps di Latina; stante il carattere di assegnazione provvisoria, l'avvocato Cavalcanti potrebbe riprendere il suo posto presso l'Inps di Biella;
dacché l'avvocato Cavalcanti ha raggiunto la sede di Latina, l'Ufficio legale dell'Inps di Biella è di fatto senza guida, ed il posto viene provvisoriamente occupato da altro legale Inps proveniente da Novara, che peraltro non può certamente reggere il peso di un contenzioso come quello esistente presso l'INPS di Biella;
è opportuno considerare che il Biellese, area ad altissima concentrazione industriale, ha ovviamente un forte rapporto con l'Istituto, cosicché appare decisamente inopportuno che si protragga ulteriormente la «vacanza» al vertice dell'Ufficio legale -:
se sia al corrente della scopertura del posto dell'avvocato Giuliana Cavalcanti, oggi, e da tre mesi, in assegnazione provvisoria all'Inps di Latina;
se sia al corrente della mole di lavoro dell'Ufficio legale dell'Inps di Biella e della impossibilità di provvedere adeguatamente allo smaltimento del lavoro mediante l'occasionale venuta a Biella di altro legale proveniente dall'Inps di Novara;
se non ritenga di dover richiedere all'Istituto di provvedere a risolvere il problema dell'Ufficio Legale dell'Inps di Biella in ragione della particolarità dell'area biellese, ad altissima concentrazione industriale e dunque con un contenzioso elevato.
(4-30653)
la General 4 elettronica sud di Pomezia (Roma) ha aperto la procedura di mobilità per tutti i suoi dipendenti;
questi ultimi, in data 19 giugno 2000 hanno trovato l'azienda serrata con un cartello che annunciava le ferie collettive per tutti i lavoratori, ferie non concordate con i lavoratori stessi;
risulterebbe che una quota della società suddetta sia di proprietà delle partecipazioni statali e che la stessa società faccia parte del Gruppo Mistel che potrebbe assorbire i lavoratori della General 4 elettronica sud;
i lavoratori manifestano la disponibilità a soluzioni diverse da quelle adottate dalla azienda, compresi i contratti di solidarietà ed il part-time -:
se non ritengano opportuno intervenire nei confronti dell'azienda e delle partecipazioni statali al fine di evitare i licenziamenti.
(4-30666)
alcuni giovani profughi del centro di accoglienza di Sagnino, in provincia di Como, pur avendo un datore di lavoro disposto all'assunzione, non possono lavorare per la mancanza di un documento che dovrebbe essere rilasciato dall'ex-collocamento, oggi Ufficio provinciale del lavoro;
il comune di Como ha investito tantissimo su questi ragazzi, li ha formati attraverso scuole professionali, ha fatto fare loro dei tirocini nelle aziende comasche che si erano rese disponibili, ha trovato loro una casa;
ora che questi ragazzi tramite un contratto di lavoro potrebbero, come è giusto che sia, rendersi completamente autonomi dal punto di vista economico, non possono farlo per colpa di un inghippo burocratico;
i datori di lavoro che sono pronti ad assumere i ragazzi non possono certo aspettare all'infinito e i giovani profughi non riescono neppure a capacitarsi del perché non possano iniziare a lavorare, con serietà, onestamente, per costruirsi un futuro in cui credere -:
se il Ministro non ritenga che tale situazione sia a dir poco paradossale; con i problemi di lavoro nero e di microdelinquenza legati al fenomeno dell'immigrazione clandestina presenti nel nostro Paese, ci troviamo invece questa volta di fronte ad una situazione di perfetta integrazione da parte di profughi nella nostra comunità, una situazione auspicabile nella totalità dei casi di immigrazione regolare, e nonostante tali premesse questi ragazzi non possono essere assunti e messi in regola dai loro datori di lavoro per colpa dell'inefficienza statale, della lentezza della burocrazia;
se il Ministro non ritenga di dover intervenire immediatamente per dare spiegazione circa le difficoltà per cui tali permessi non siano stati, nonostante l'urgenza e la trasparenza che circonda la situazione sopra descritta, ancora rilasciati;
se il Ministro non trovi a questo punto illogico stupirsi se il lavoro nero in Italia continui ad aumentare, visto che quando vi è la possibilità e la volontà da parte di imprenditori italiani di assumere a norma di legge e di facilitare l'integrazione nel tessuto economico-sociale del nostro Paese di ragazzi extracomunitari, è lo stesso Stato che sembra impegnarsi per rendere le cose sempre più complicate e talvolta irrealizzabili;
se il Ministro intenda impegnarsi affinché tali permessi vengano rilasciati in tempi brevissimi, nella misura massima di pochi giorni, così da evitare che i cittadini possano pensare che lo Stato invece di impegnarsi a combattere il lavoro nero, con la sua inefficienza, non finisca che con l'incentivarlo.
(4-30670)