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Interrogazioni a risposta scritta:
COMINO, BARRAL, ROSCIA, SIGNORINI e GAMBATO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
dal sistema sanitario nazionale direttamente attraverso una percentuale sul prezzo del farmaco ed indirettamente attraverso l'acquisto di un'alta percentuale dei medicinali commercializzati;
COMINO, BARRAL, ROSCIA, SIGNORINI e GAMBATO. - Al Ministro della sanità. - Per sapere - premesso che:
che si discosti dalle conoscenze esistenti in quel momento e documentate scientificamente;
sul n. 5-6 anno 1999 del «Bollettino d'informazione sui farmaci» edito dal ministero della sanità è pubblicata la notizia della nascita di un «Osservatorio per monitorare il consumo dei farmaci», nuovo organismo previsto dalla legge n. 448 del 1998, collegata alla legge finanziaria 1999, istituito presso il Dipartimento valutazione dei medicinali e farmacovigilanza;
l'osservatorio ha a disposizione 10 miliardi dei 100 stanziati in attuazione dell'articolo 36, comma 14, del collegato alla finanziaria 1998;
tale Osservatorio ha molteplici compiti in collaborazione con il Dipartimento del ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e con l'Agenzia per i servizi sanitari regionali;
l'Osservatorio, in quanto progetto culturale e non solo struttura operativa deve garantire comunicazione, formazione e ricerca per promuovere efficacia - appropriatezza - efficienza sull'impiego dei medicinali;
come autorevolmente sostenuto dal presidente della Società italiana di medicina generale, la formazione, la cultura, l'accreditamento e la ricerca in campo medico non sono oggi separabili dalla politica generale del paese;
il direttore del dipartimento valutazione dei medicinali e farmacovigilanza, dottor Nello Martini, ha recentemente dichiarato l'avvio di un sistema d'informazione pubblica sui farmaci che controbilanci, affiancandola, l'informazione «proveniente dal mercato» cioè quella attuata dalle aziende farmaceutiche;
contrariamente alla pubblicità senza regole, l'informazione corretta in campo sanitario può essere una sola e non può essere competitiva;
esistono problemi di «Farmacoeconomia» e di «Evidence Based Medicine» che devono essere portati a conoscenza di tutti gli operatori sanitari per ragioni di giustizia sociale, affinché i loro comportamenti siano coerenti con le esigenze della società e non siano fuorviati da pressioni o lusinghe del «mercato»;
in questo sistema il dipartimento ha predisposto un programma di educazione, formazione e farmacovigilanza con il coinvolgimento dei 337.000 medici e 60.000 farmacisti italiani;
da sempre l'informazione scientifica sui farmaci gestita dalle industrie è finanziata
tale finanziamento costituisce a tutti gli effetti un «appalto esterno» del ministero della sanità;
la legge n. 833 del 1978, stabilisce che l'informazione scientifica gestita dalle aziende deve svolgersi sotto il controllo del ministero della sanità e che questo ministero ha anche compiti di formazione ed aggiornamento degli informatori scientifici del Farmaco - Farmacologisti (legge n. 833 articoli 29 e 31; decreto ministeriale 23 giugno 1981, articolo 9);
anche recentemente, in ottemperanza a tali principi ed al decreto legislativo n. 541 del 30 dicembre 1992, di recepimento della direttiva 92/28/CEE, il direttore generale del Servizio farmaceutico del ministero della sanità, con circolare 1 luglio 1994, invitava tutte le aziende a comunicare per i fini istituzionali l'elenco di tutti gli informatori Scientifici - Farmacologisti loro dipendenti, ivi compreso il loro indirizzo e pertanto tale recapito dovrebbe essere a conoscenza del ministero;
fino a pochi anni orsono veniva inviato agli informatori scientifici - Farmacologisti il «Bollettino di Informazione sui farmaci» -:
perché vengano esclusi gli informatori - Farmacologisti dai programmi di formazione ed aggiornamento previsti per medici e farmacisti;
perché il direttore del dipartimento di valutazione dei medicinali ritenga di dover competere con l'informazione privata quando quest'ultima è finanziata dal servizio nazionale ed il ministero della sanità ha l'obbligo di controllare i contenuti e lo svolgimento anche per mezzo della formazione indipendente degli informatori - Farmacologisti organizzando corsi previsti dall'articolo 9 del decreto ministeriale 23 giugno 1981;
perché il ministero della sanità non ritenga dover coinvolgere gli informatori scientifici farmacologisti nella farmacovigilanza, che ancora nel nostro paese non decolla, tenendo presente che ogni giorno gli informatori compiono 200 mila visite tra medici ed altri operatori sanitari.
(4-30474)
in attuazione dell'articolo 36 comma 14 del collegato alla finanziaria 1998 (legge n. 449 del 1997) e del Piano sanitario nazionale per il triennio 1998-2000 che prevede uno stanziamento di 100 miliardi, il dipartimento valutazione dei medicinali e farmacovigilanza del Ministero della sanità ha predisposto un «Programma ministeriale di informazione sui farmaci, farmacovigilanza ed educazione sanitaria»;
in particolare, il programma stabilisce che l'obiettivo strategico consiste nel «promuovere una cultura critica sui farmaci per correggere lo sbilanciamento e l'asimmetria fra il marketing farmaceutico ed una corretta informazione, per cui il marketing finisce per influenzare le abitudini prescrittive dei medici»;
attualmente, questo marketing è finanziato dal Sistema sanitario nazionale, attraverso una percentuale sul prezzo del farmaco (deliberazione Cip del 2 ottobre 1990) e mediante l'acquisto diretto di buona parte dei farmaci presenti sul mercato;
come afferma il documento, è necessario fare finalmente fronte alla mancanza di una tradizione culturale che sappia contrapporre alla promozione, pur legittima, del mercato, un'informazione pubblica qualificata ed indipendente;
in tema di informazione scientifica sui farmaci non è possibile concepire un'informazione di carattere pubblicitario
la legge n. 833 del 1978, articoli 29 e 31 stabilisce: «La produzione e la distribuzione dei farmaci devono essere regolate secondo criteri coerenti con gli obiettivi del Servizi sanitario nazionale con la funzione sociale del farmaco e con la prevalente finalità pubblica della produzione» «Al Servizio sanitario nazionale spettano compiti di informazione scientifica sui farmaci e di controllo sull'attività d'informazione scientifica delle imprese titolari delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei farmaci» per cui non è giustificabile una spesa prevista di 10 miliardi destinati all'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali se questo Osservatorio si limita, come si evince dal documento del ministero della sanità firmato dall'onorevole Rosy Bindi, ad una controinformazione in assenza dei doverosi controlli tanto sui messaggi realmente trasmessi dalle industrie farmaceutiche ai medici prescrittori quanto sui campioni gratuiti di medicinali consegnati ai medesimi per aumentare acriticamente il mercato;
il decreto ministeriale 23 giugno 1981, di applicazione degli articoli 29 e 31 della legge n. 833 del 1978, stabilisce le modalità della predisposizione di un programma pluriennale per l'informazione scientifica sui farmaci finalizzato anche ad iniziative di educazione sanitaria con l'istituzione di corsi di aggiornamento indipendenti per gli informatori scientifici-farmacologisti;
operano attualmente in Italia 20 mila informatori scientifici, per lo più in possesso di titoli specifici richiesti dal decreto legislativo n. 541 del 1992, molti dei quali, dotati anche di esperienza e cultura relative alla comunicazione scientifica potrebbero, se assunti dal Servizio sanitario nazionale contribuire attivamente all'attuazione del dettato legislativo -:
per quale ragione non abbia preso in considerazione questa ipotesi che sarebbe quella di più facile attuazione con la garanzia di ritorni immediati a fronte di una spesa contenuta.
(4-30475)