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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Volontè n. 3-04871 (vedi l'allegato A - Interpellanze ed interrogazioni sezione 3).
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per le finanze. Signor Presidente, onorevole interrogante, con l'interrogazione in esame la signoria vostra premette che il signor Loris Cardinali, il giorno 7 gennaio 2000, ha effettuato due giocate valevoli per la corsa Tris pari ad un importo di lire 156 mila e che una delle due combinazioni giocate è risultata vincente per una quota pari a lire 481.500. La signoria vostra ha chiesto, in particolare, di conoscere le motivazioni che non hanno consentito al giocatore in questione di riscuotere la vincita. Al riguardo, il dipartimento delle entrate, in via preliminare, ha riferito che, da informazioni assunte presso il concessionario Sara Bet Srl, gestore della scommessa Tris, è emerso che il motivo per il quale al signor Cardinali non è stata pagata immediatamente la vincita, risiede nel fatto che nel momento in cui lo stesso si è presentato allo sportello per l'incasso, il personale dell'agenzia Brunelleschi di Milano non è stato in grado di attivare completamente le nuove procedure telematiche per la verifica delle vincite attraverso Snai Spa, l'operatore con cui Sara Bet ha stipulato il contratto per la fornitura dei servizi telematici e gli agenti di scommessa. Pertanto, in assenza di tale controllo, il personale dell'agenzia in questione ha pregato il signor Cardinali di ritornare per l'incasso il successivo lunedì 11 gennaio 2000, giorno in cui si sarebbe tenuta la successiva corsa Tris.
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario per la risposta fornita, ma non posso ritenermi soddisfatto.
attività e si sarebbe potuta effettuare qualche piccola modifica formale anche sul ticket (non parlo di modifiche sostanziali, perché non esiste una rete Sara Bet di punti vendita): anche di questo il Ministero dovrà tenere conto.
Il sottosegretario di Stato per le finanze ha facoltà di rispondere.
Risulta, infatti, che il biglietto vincente è stato regolarmente pagato il giorno 11 gennaio 2000.
Ciò posto, il predetto dipartimento ha assicurato, sulla base di notizie fornite dalla Sara Bet, che l'episodio, dovuto alla prevedibile difficoltà di avviamento di un sistema nuovo nelle strutture, nelle procedure e negli organi addetti al loro funzionamento, non si è più ripetuto.
Siamo lieti che il signor Cardinali sia riuscito ad incassare quanto dovutogli, ma il suo non era, non è e non sarà un caso isolato, caro sottosegretario. Potrei leggerle decine e decine di lettere provenienti da tutta Italia di scommettitori delusi, scontenti, se non rabbiosi per i problemi che quotidianamente devono affrontare per giocare a quella che era la scommessa più amata dagli italiani.
In ogni servizio o commercio la regola prima è che la tutela del cliente sia al centro di tutto, ma questa esigenza non sembra interessare chi dalla Tris riceve proventi vitali, cioè l'UNIRE, o utili risorse aggiuntive, cioè l'erario. Non si spiegherebbe altrimenti il drammatico flop della Tris cui stiamo assistendo dall'inizio dell'anno. Le cifre sono lì a testimoniarlo: ben 75 miliardi di mancate entrate per l'UNIRE e quasi 44,5 miliardi di mancate entrate per l'erario, maturati in sole 103 corse dall'inizio dell'anno.
Eppure il sottosegretario Grandi, in una recente risposta sullo stesso argomento fornita al collega Gatto, ha affermato che è in atto una ripresa favorevole del gioco. Se questi sono i dati, chi sa a quale ripresa si stava riferendo.
Ma torniamo al caso in esame: sappiamo che la Tris ha un nuovo gestore, la Sara Bet, ma ho con me un tagliando di una giocata di una corsa Tris e leggo in alto «Lottomatica», mentre del concessionario reale non vi è alcuna traccia, come non vi è alcuna traccia - e, se mi consente, ciò è di assoluta gravità - della dicitura più importante, quella relativa al Ministero delle finanze. Sono passati già più di cinque mesi dall'inizio della nuova
In un articolo del 20 maggio scorso Paolo Viberti, esperto giornalista del quotidiano sportivo Tuttosport, dal titolo «In giro per l'Italia cercando l'amata Tris», traccia un quadro desolante della situazione: punti vendita fantasma, gestori arrabbiati, appassionati che per poter giocare sulla terna ippica devono affrontare difficoltà inenarrabili, quasi dovessero pagare la bolletta del gas e non divertirsi con una semplice corsa di cavalli.
Il problema, dunque, egregio sottosegretario, non è tanto quello di sapere se il signor Cardinali sia riuscito ad incassare la sua vincita, quanto sapere come mai si sia resa possibile una tale situazione e per quale motivo si tolleri un disagio che è più che lampante.
Dove sono i punti vendita Sara Bet e chi ne ha verificato e controllato la reale esistenza ed efficacia? Questo è il punto e su di esso si gioca la credibilità del suo dicastero: è su questo punto che continueremo la nostra battaglia.