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PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Cangemi n. 3-04698 (vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 4).
GIOVANNI RIVERA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Sul caso del giovane paracadutista Emanuele Scieri e sul fenomeno del «nonnismo» nelle caserme più in generale il Governo ha riferito a più riprese ai due rami del Parlamento.
di La Spezia, e una interna dell'amministrazione, con lo scopo di chiarire le circostanze e le cause della morte del giovane, nonché i motivi del ritardo nella ricerca e nel ritrovamento del suo corpo. Nell'ambito di tali inchieste sono tuttora in corso le indagini i cui esiti potranno fornire elementi concreti ed attendibili su come siano andati realmente i fatti.
PRESIDENTE. L'onorevole Cangemi ha facoltà di replicare.
LUCA CANGEMI. Signor Presidente, dichiaro la mia nettissima insoddisfazione per la risposta del sottosegretario, rilevando che l'uso dello strumento dell'interrogazione crea davvero qualche dubbio, se poi la risposta alla stessa fornisce informazioni di gran lunga inferiori a quelle che si possono avere scorrendo qualunque organo di stampa che parli dell'argomento. È il caso della risposta del sottosegretario Rivera sulla questione di cui stiamo discutendo.
iniziative che esso non ha intrapreso e a quelle di cui continua a non illustrarci i risultati e la massima determinazione a condurre con forza una battaglia perché questo problema di democrazia e di civiltà nel nostro paese venga finalmente affrontato e risolto.
Il sottosegretario di Stato per la difesa ha facoltà di rispondere.
Per accertare la verità sul caso Scieri, in particolare, sono in corso tre inchieste indipendenti, due della magistratura, quella ordinaria di Pisa e quella militare
Nel contempo l'amministrazione, nei limiti dei poteri ad essa riconosciuti, ha disposto l'immediata destinazione ad altro incarico del comandante, generale Calogero Cirneco, e del vicecomandante, colonnello Pierangelo Corradi, del Centro addestramento paracadutismo militare. Ciò in conseguenza del fatto che la permanenza per lungo tempo del corpo del militare in un angolo della caserma, senza essere trovato, ha configurato un quadro di responsabilità per chi esercitava il comando della scuola, a prescindere dalle cause dell'incidente. Infatti, anche se le ricerche del giovane iniziarono subito, esse furono rivolte solo all'esterno del comprensorio militare, verso i familiari ed il luogo di residenza, determinando un grave ritardo nel rinvenimento del suo corpo.
Le iniziative poste in essere nella circostanza, oltre a far considerare con fiducia la possibilità che la verità e le eventuali responsabilità siano accertate quanto prima, confermano come l'amministrazione non abbia in alcun modo sottovalutato o minimizzato l'evento.
Oltre all'insoddisfazione per la risposta all'interrogazione, comunque, mi preme maggiormente sottolineare in quest'aula quella per la condotta del Ministero della difesa lungo tutto lo sviluppo della vicenda, che origina dalla tragica morte di Scieri a Pisa. Senza ombra di dubbio, possiamo affermare che, se il caso Scieri è oggi ancora aperto, e con sviluppi che la risposta del sottosegretario Rivera ignora, ma che sono appunto sulle pagine di tanti organi di stampa, non è merito dell'iniziativa del Ministero della difesa, che sarebbe stata doverosa, ma della mobilitazione degli amici di Scieri e di tutta la città di Siracusa e, soprattutto, della tenace iniziativa della famiglia, che non si è rassegnata al fatto che questa morte, così come altre nelle nostre caserme, sia dimenticata e rimanga senza responsabili.
A questo punto, bisognerebbe ricordare solo la nostra determinazione, per quanto è nelle nostre possibilità, a fare in modo che sulla vicenda rimangano accesi i riflettori. Occorre solo ribadire che non possiamo aspettarci alcun contributo concreto dal Ministero della difesa; nonostante ciò, però, la verità sta emergendo in modo e in forme forse ancor più gravi di quelle che si potessero immaginare in un primo momento. Accanto alla verità, a circostanze incredibili rispetto alla vicenda tragica di Emanuele Scieri, sta emergendo, ancora una volta, un problema più grave: ciò che la Folgore rappresenta nelle Forze armate e, più in generale, in questo Stato. Non esito a definire tale aspetto «un'infezione» molto grave, antidemocratica, una questione che deve essere affrontata in modo serio.
Come è noto, Rifondazione comunista ed anche altre forze hanno posto il problema dello scioglimento di questo corpo; a mio avviso, quanto sta emergendo è qualcosa di un intreccio di complicità, perché la vicenda Scieri ha evidenziato un vero e proprio sistema omertoso. Tutto ciò ci rafforza nella determinazione a proseguire lungo questa strada. Esprimiamo, quindi, la massima insoddisfazione rispetto alla risposta del Governo, la massima sfiducia rispetto alle