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PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5, nel testo unificato della Commissione, e del complesso degli
emendamenti e del subemendamento ad esso presentati (vedi l'allegato A - A.C. 332 sezione 4).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.
ELSA SIGNORINO, Relatore per la maggioranza. Il parere è contrario sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Cè. Invito i presentatori a ritirare l'emendamento Maura Cossutta 5.16 e gli identici emendamenti Volonté 5.12 e Burani Procaccini 5.14. Il parere è favorevole sull'emendamento 5.19; esprimo, invece, parere contrario sugli emendamenti Cè 5.1 e 5.2 e Valpiana 5.3.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELENA MONTECCHI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Cè.
ALESSANDRO CÈ. Relatore di minoranza. Signor Presidente, non apprezziamo un paio di passaggi contenuti nel testo unificato della Commissione; innanzitutto, mi riferisco al punto in cui si parla della discrezionalità con la quale i comuni possono ricorrere a forme di aggiudicazione o negoziali che consentano ai soggetti - chiamiamoli così - del terzo settore la piena espressione della propria progettualità. Crediamo che ciò sia estremamente pericoloso. Anche se si rischia di peccare di invadenza rispetto all'autonomia degli enti locali, riteniamo che in questo caso sarebbe importante fissare linee guida o inserire - come si propone nel mio testo alternativo - alcune indicazioni sui criteri di aggiudicazione. Tali criteri, infatti, debbono tener conto delle modalità di gestione, della qualità, delle caratteristiche delle prestazioni offerte, della qualificazione del personale e del livello delle tariffe, nonché dei criteri di aggiornamento delle tariffe stesse. Si tratta di modalità per valorizzare l'apporto del volontariato.
scongiurare il rischio che un'eventuale propensione esagerata nei confronti dell'assegnazione ai privati di certi servizi determini posizioni dominanti, che potrebbero essere pericolose.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Maura Cossutta, accede alla proposta di ritirare il suo emendamento 5.16 formulata dal relatore?
MAURA COSSUTTA. No, Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Onorevole Burani Procaccini, accede alla proposta di ritirare il suo emendamento 5.14 formulata dal relatore?
MARIA BURANI PROCACCINI. No, Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIA BURANI PROCACCINI. Vorrei intervenire sul mio emendamento 5.14 ed accostarlo, nel mio ragionamento, all'emendamento 5.20 della Commissione (pertanto, in seguito non interverrò).
una forma di statalismo subdolo. Tutto ciò in un articolo fortemente voluto da noi, perché crediamo alla presenza del terzo settore nel sociale. Si tratta, infatti, di un articolo che abbiamo sponsorizzato, sul quale abbiamo lavorato moltissimo e che abbiamo visto stravolgere grazie a questi giochi di parole che non apprezziamo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, siamo d'accordo sul fatto che il terzo settore debba avere la sua importanza in questo provvedimento, ma intendiamo cambiare le dizioni che ci vengono proposte, non per gentile concessione, ma perché chiediamo la piena legittimazione del terzo settore e del privato sociale affinché possano intervenire nella loro massima espressione in questo provvedimento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.19 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento), accettato dalla Commissione e dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valpiana 5.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Chiedo all'onorevole Michielon se acceda all'invito a ritirare il suo emendamento 5.15.
MAURO MICHIELON. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURO MICHIELON. Presidente, prendo atto dello sforzo compiuto dalla Commissione in relazione al comma 2. Sottolineo però che il vero problema riguarda la parte in cui è scritto che gli enti pubblici promuovono azioni per favorire il ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali che consentano ai soggetti operanti nel terzo settore la piena espressione della propria progettualità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Delbono. Ne ha facoltà.
EMILIO DELBONO. L'emendamento del collega Michielon si segnala perché rappresenta un tentativo di annacquare il senso del comma 2, che è effettivamente innovativo. Infatti uno dei problema fondamentali degli enti pubblici nel rapporto con i soggetti operanti nel terzo settore riguarda la valutazione dei servizi in base non solo al principio di economicità, ma anche alla qualità ed alla qualificazione professionale degli operatori.
un meccanismo che tenga conto dell'anomalia che si va verificando nel paese e che è temperata, talora, dalla capacità di alcuni enti locali di predisporre capitolati d'appalto che tengano conto dei principi e dei criteri che, invece, secondo il comma 2 vengono espressamente richiesti.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valpiana 5.4, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Cè 0.5.20.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.20 della Commissione, accettato dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.13, non accettato dalla Commissione nè dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Chiedo ai presentatori dell'emendamento Maura Cossutta 5.17 se accettino l'invito a ritirarlo.
MAURA COSSUTTA. No, signor Presidente, insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valpiana 5.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.8, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo all'emendamento Maura Cossutta 5.18. I presentatori accettano l'invito al ritiro?
MAURA COSSUTTA. Sì, signor Presidente, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo alla votazione dell'emendamento Cè 5.9. I presentatori accettano l'invito al ritiro?
ALESSANDRO CÈ. No, signor Presidente, insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valpiana 5.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
TIZIANA VALPIANA. Vorrei spiegare per quali motivi Rifondazione comunista voterà contro questo articolo, anche se a molti di noi, che hanno fatto esperienza nel terzo settore, sta a cuore il ruolo di tale settore.
di legge proprio sui diritti del lavoratore, che ci piacerebbe fosse esaminata, al fine di evitare proprio quei pericoli che noi vediamo in questo articolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sestini. Ne ha facoltà.
GRAZIA SESTINI. Presidente, il gruppo di Forza Italia si asterrà dal votare questo articolo. Pur non essendo stati accolti alcuni nostri emendamenti, secondo noi fondamentali, consideriamo, tuttavia, questo articolo un passo in avanti, al contrario della collega Valpiana, sulla via del riconoscimento del valore fondamentale del terzo settore. Per questi motivi ci asterremo dal votare l'articolo 5.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cè, al quale ricordo che ha esaurito anche il tempo supplementare concesso al suo gruppo. Posso aumentare ancora della metà il tempo previsto, ma più di questo non posso fare; e lei lo sa, onorevole Cè. Prego, onorevole Cè.
ALESSANDRO CÈ. Quando si parla di terzo settore si cade facilmente nella «benevolenza». Tutti siamo d'accordo sull'importanza del terzo settore, che è determinante nel riuscire ad ottenere i risultati che tutti ci prefiggiamo. Stiamo attenti a non sottovalutare le insidie che stanno dietro l'impostazione che stiamo costruendo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Commissione, inoltre, invita al ritiro dell'emendamento Michielon 5.15, a fronte dell'emendamento 5.20 della Commissione. Esprimo parere contrario sull'emendamento Valpiana 5.4 e sul subemendamento Cè 0.5.20.1. Il parere è favorevole, ovviamente, sull'emendamento 5.20 della Commissione, mentre è contrario sugli emendamenti Cè 5.13, 5.5 e 5.6. Si invita al ritiro dell'emendamento Maura Cossutta 5.17, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Valpiana 5.7 e Cè 5.8.
La Commissione, inoltre, invita al ritiro dell'emendamento Maura Cossutta 5.18 e Cè 5.9. Il parere è, infine, contrario sugli emendamenti Cè 5.10 e Valpiana 5.11.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cè. Ne ha facoltà.
La formulazione del testo di maggioranza si presta effettivamente ad un utilizzo discrezionale. Infatti, chi andrà a giudicare se la realizzazione del progetto di una determinata associazione di volontariato sia in contrasto con le logiche di mercato e con le logiche che sanciscono la qualità dei servizi offerti? Crediamo che questo rappresenti, ancora una volta, uno strumento di tipo clientelare. Pertanto, visto che vogliamo rimanere indenni da questa impostazione, abbiamo proposto questo tipo di modifica.
Vorrei inoltre parlare di un'altra questione, che non è assolutamente marginale e della quale non abbiamo parlato molto. Mi riferisco al fatto che nel settore dei servizi sociali bisogna stare attenti ai rischi della creazione di eventuali monopoli. Di questo abbiamo parlato troppo poco. Nel testo alternativo all'articolo 5 da me presentato è previsto di attribuire ad un'autorità autonoma il compito di fornire indicazioni precise sulla percentuale massima di occupazione in un determinato territorio da parte di associazioni che gestiscono servizi, in modo da evitare la costituzione di posizioni dominanti. Infatti, è vero che siamo favorevoli alla sussidiarietà orizzontale, ma vogliamo altresì
Pertanto, pensiamo che l'equilibrio giusto sia dare titolarità alle istituzioni e affiancarle con il privato, sociale o meno, ma controllare quanto accade, introducendo il concetto di autorità di controllo. Invito, pertanto, i colleghi a valutare questo aspetto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul testo alternativo del relatore di minoranza, onorevole Cè, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 292
Maggioranza 147
Hanno votato sì 93
Hanno votato no 199
Sono in missione 50 deputati).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Maura Cossutta 5.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 297
Votanti 293
Astenuti 4
Maggioranza 147
Hanno votato sì 31
Hanno votato no 262
Sono in missione 50 deputati).
Con questo emendamento si chiede che, al comma 1 dell'articolo 5, le parole: «Per favorire l'attuazione» siano sostituite dalle seguenti: «In attuazione». Infatti, riteniamo un escamotage linguistico usare forme edulcorate, che dicono e non dicono, al fine di mettere d'accordo tutti e placare le incertezze interne alla maggioranza (parlo di incertezze in modo eufemistico).
L'altra questione, sempre per il principio di sussidiarietà, riguarda il comma 2 del medesimo articolo 5, dove si afferma: «Ai fini dell'affidamento dei servizi previsti dalla presente legge ai soggetti operanti nel terzo settore gli enti pubblici (...)». Con l'emendamento 5.20 della Commissione s'intende sopprimere le parole: «ai soggetti operanti nel terzo settore» e, conseguentemente, le parole: «a tali soggetti» dovrebbero essere sostituite dalle seguenti: «ai soggetti operanti nel terzo settore». In seguito a tale modifica si verrebbe a stabilire che gli enti pubblici promuovono azioni che consentono ai soggetti operanti nel terzo settore la piena espressione della propria progettualità: pertanto, si tratterebbe ancora una volta di una dizione edulcorata per affermare
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Volontè 5.12 e Burani Procaccini 5.14, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 297
Maggioranza 149
Hanno votato sì 90
Hanno votato no 207
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 290
Astenuti 2
Maggioranza 146
Hanno votato sì 271
Hanno votato no 19
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 291
Votanti 290
Astenuti 1
Maggioranza 146
Hanno votato sì 103
Hanno votato no 187
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 287
Votanti 286
Astenuti 1
Maggioranza 144
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 203
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 290
Votanti 288
Astenuti 2
Maggioranza 145
Hanno votato sì 17
Hanno votato no 271
Sono in missione 50 deputati).
L'ente locale indice le gare in base alle normative vigenti: non può attuare forme di aggiudicazione o negoziali per avvantaggiare il terzo settore. Nel mio emendamento prevedo infatti che gli enti pubblici provvedano alla pubblicazione dei bandi, in modo che le imprese operanti nel terzo settore possano partecipare alla pari con le imprese. Qualunque impresa privata, infatti, se venisse approvato il comma 2, presenterebbe ricorso al TAR e otterrebbe soddisfazione, perché non è ammissibile che si facciano gare favorendo il terzo settore.
Nella sua attuale formulazione il mio emendamento 5.15 mantiene il senso del comma 2, che è quello di porre in condizione di parità i soggetti operanti nel terzo settore e le imprese quanto all'aggiudicazione e ai punteggi. I soggetti operanti nel terzo settore non risulterebbero svantaggiati qualora avessero alle loro dipendenze soggetti disabili o persone con limitata capacità lavorativa. Tuttavia, a mio giudizio, non si può imporre agli enti pubblici di organizzare le gare in modo che vincano sicuramente i soggetti del terzo settore.
Invito il relatore a controllare nuovamente l'emendamento 5.20 della Commissione, che in realtà conserva sempre il riferimento al ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali favorevoli al terzo settore, e a valutare l'opportunità di accogliere il senso del mio emendamento 5.15, casomai modificandolo. È importante che venga affermato il principio che nelle gare per l'affidamento dei servizi i soggetti operanti nel terzo settore possano partecipare alla pari con le imprese, ma non mi sembra corretto, né legittimo che gli enti pubblici possano promuovere procedure che avvantaggino il terzo settore.
È evidente che una modifica radicale del comma 2 come quella proposta dal collega Michielon di fatto elimina il dato innovativo, cioè il tentativo di innescare
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Michielon 5.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 228
Astenuti 64
Maggioranza 115
Hanno votato sì 24
Hanno votato no 204
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 284
Votanti 278
Astenuti 6
Maggioranza 140
Hanno votato sì 9
Hanno votato no 269
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 295
Maggioranza 148
Hanno votato sì 86
Hanno votato no 209
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 290
Astenuti 2
Maggioranza 146
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 92
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 288
Votanti 229
Astenuti 59
Maggioranza 115
Hanno votato sì 24
Hanno votato no 205
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 228
Astenuti 64
Maggioranza 115
Hanno votato sì 25
Hanno votato no 203
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 295
Votanti 233
Astenuti 62
Maggioranza 117
Hanno votato sì 26
Hanno votato no 207
Sono in missione 50 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Maura Cossutta 5.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 286
Astenuti 6
Maggioranza 144
Hanno votato sì 26
Hanno votato no 260
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 297
Votanti 293
Astenuti 4
Maggioranza 147
Hanno votato sì 28
Hanno votato no 265
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 296
Votanti 234
Astenuti 62
Maggioranza 118
Hanno votato sì 25
Hanno votato no 209
Sono in missione 50 deputati).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cè 5.9, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 298
Votanti 297
Astenuti 1
Maggioranza 149
Hanno votato sì 92
Hanno votato no 205
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 291
Votanti 245
Astenuti 46
Maggioranza 123
Hanno votato sì 44
Hanno votato no 201
Sono in missione 50 deputati).
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 300
Votanti 290
Astenuti 10
Maggioranza 146
Hanno votato sì 30
Hanno votato no 260
Sono in missione 50 deputati).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Valpiana. Ne ha facoltà.
A nostro avviso, questo articolo, così come formulato, è pericolosissimo per la rete dei servizi sociali e per lo stesso terzo settore. Riteniamo infatti che il ruolo di tale settore sia previsto in maniera troppo discrezionale e vaga. Sicuramente la conseguenza sarà che gli enti locali smantelleranno i propri servizi pubblici per affidarli al terzo settore, nello stesso tempo sfruttandone gli operatori.
Anche per esperienza, sappiamo quanto stiano crescendo, all'interno del mondo dei servizi sociali, organizzazioni cooperative e associazioni che sono soltanto di comodo, al fine di poter meglio sfruttare i lavoratori con contratti parziali. Pensiamo che ciò vada a scapito sia dei servizi, e quindi dei loro utenti, sia degli stessi operatori del terzo settore.
Per tale motivo voteremo contro questo articolo sottolineando il fatto che Rifondazione comunista ha presentato una proposta
L'intervento dell'onorevole Delbono mi offre l'occasione di replicare in questo senso. La legge non deve avere l'obiettivo - e, soprattutto, non lo deve avere una legge quadro - di privilegiare il terzo settore.
Vorrei ricordare all'onorevole Delbono e a tutta l'Assemblea che il terzo settore già oggi gode di una normativa fiscale vantaggiosa perché assimilata a quelle delle ONLUS, per cui ha già una situazione di privilegio rispetto al privato; in più, basando le proprie disponibilità finanziarie, in parte, anche su aiuti da parte dello Stato o dei vari livelli istituzionali - cosa che non condivido, ma questo Governo e questo Parlamento hanno intrapreso questa strada - e godendo anche della possibilità di raccogliere le liberalità che i cittadini volontariamente destinano a questo settore, perché possono recuperarle in termini di detrazione dalle imposte, si trovano già oggi chiaramente in una situazione di favore.
Ricordiamoci, peraltro, che è ormai risaputo che anche il terzo settore ha alcuni limiti. Vi sono barriere all'uscita di dirigenti che si trovano all'interno di grosse strutture del terzo settore; vi è un'efficienza che non è assimilabile a quella del privato e, pertanto, non è tutto roseo quello che è nel terzo settore.
Noi, però, come legislatori, dovremmo avere l'intento, se fossimo imparziali e avessimo un concetto dell'economia di tipo liberale, di mettere tutti questi soggetti in competizione all'interno di un «quasi mercato» nel quale il privato non profit, per le regioni che ho già detto, ha sicuramente oggi una situazione di privilegio. Ma se creiamo quella stretta correlazione, prevedendo ancora una volta un canale preferenziale tra istituzioni pubbliche e privato non profit, il terzo settore - lo voglio dire per l'ennesima volta perché non mi vergogno di quello che penso e delle convinzioni che abbiamo da tanto tempo - diventerà un canale di finanziamento illecito dei partiti, un settore in cui saranno ancora assegnati posti di lavoro in modo clientelare. Questo non lo vogliamo! Ci asterremo, comunque, dal votare l'articolo 5, perché vi sono molte associazioni di questo tipo che lavorano correttamente e che non vorrebbero una legislazione di favore come quella che questo Parlamento sta per approvare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 292
Votanti 204
Astenuti 88
Maggioranza 103
Hanno votato sì 188
Hanno votato no 16
Sono in missione 50 deputati).